
La drammatica vicenda dei due immigrati e anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti - assassinati sulla sedia elettrica nell'agosto del 1927 a Charlestown - ricostruita da Lorenzo Tibaldo con l'ausilio di fonti inedite che, anche alla luce delle ricerche recenti, contribuiscono a delineare il quadro storico dell'America di quegli anni, il processo-farsa, la personalità dei due amici e il significato della loro tragedia nella memoria collettiva. La presente è la seconda edizione ampliata. Lorenzo Tibaldo affronta la tragica storia dei due anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti ripercorrendone gli aspetti chiave: la vita in Italia, l'approdo negli Stati Uniti, la formazione politica, l'adesione al movimento anarchico, l'impatto con l'America violenta dei primi de-cenni del Novecento, la macchinazione giudiziaria, la carcerazione, la mobilitazione internazionale, la posizione di Mussolini, il drammatico epilogo e il significato della loro vicenda nella memoria collettiva. Una ricostruzione - basata essenzialmente sulle lettere e gli scritti di Nick e Bart nonché su fonti di archivio - per un affresco storico, politico, giudiziario ed emotivo del dramma di due uomini determinati a difendere fino in fondo la propria innocenza e le proprie idee.
Che cos'è la coscienza storica? È la capacità di risalire il corso della storia alla ricerca di quel retroterra di memoria in cui il nostro presente è radicato e che consente di orientare e progettare il futuro individuale e collettivo. È storia che si fa "coscienza" nelle grandi narrazioni collettive e nutre le azioni e le lotte dei movimenti politici della modernità. La coscienza storica spezza il cerchio dell'eterno presente in cui tendiamo a rinchiuderci e dà prospettiva e senso alla nostra esistenza. «Quando, come accade nel nostro tempo, si trascura la propria provenienza mediante la rimozione della memoria, e l'avvenire diviene uno specchio opaco che non lascia intravedere alcuna direzione significante, allora si smarriscono i legami che connettono il passato con il presente e il futuro, così che svanisce la possibilità non solo di comprendere la storia, ma soprattutto di "fare" la storia, di assumersi la responsabilità di agire in essa, proponendosi obiettivi da realizzare e prospettive di senso da costruire. [...] Questo è uno di quei libri che, come diceva Italo Calvino a proposito dei classici, non hanno mai finito di dire quello che hanno da dire». (Elena Bein Ricco)
In nessun altro campo della ricerca sul Vicino Oriente antico si sono verificati negli ultimi anni cambiamenti così epocali come nella storia di Israele. Sia che si parli degli inizi di Israele alla fine del II millennio a.C. sia che si tratti del periodo monarchico, dell'esilio babilonese o dell'epoca persiana, molte tesi classiche non sono più sostenibili. Bernd U. Schipper racconta in modo nuovo la storia di Israele nell'antichità sulla base di fonti archeologiche e altre fonti extrabibliche. Così vengono alla luce città, eventi, templi e culti di Israele di cui la Bibbia non dice nulla. Un testo per tutti coloro che vogliono informarsi sullo stato delle più recenti ricerche sulla Storia che sta dietro i racconti della Bibbia.
L'Italia non ha avuto la Riforma perché gli italiani erano refrattari alle dottrine protestanti, o perché la situazione politica e la reazione inquisitoriale non lo hanno consentito, malgrado una vasta adesione? Come in un mosaico perduto, le poche tessere ricollocate a posto ci consentono ora (dopo un secolo di ricerche e di scoperte) d'intravvedere almeno le grandi linee di una diffusa adesione alla Riforma in quasi tutte le regioni d'Italia e in ogni ceto sociale, dai montanari ai mercanti, agli ecclesiastici, ai nobili. Questo libro si limita ad esporre i fatti accertati, per fornire un quadro della reale evoluzione della Riforma in Italia.
Al Concilio di Costanza (1414-18) la teoria del "conciliarismo" (la supremazia del concilio ecumenico sul papa) aveva ottenuto la sua consacrazione definitiva. Si decise inoltre che i concili dovevano essere convocati a distanza di cinque anni, poi di sette e alla fine con intervalli di dieci anni. Il libro solleva un problema di attualità: l'autorità della chiesa e il suo modo di esercizio, un problema che non ha appassionato soltanto i teologi ma ha coinvolto in qualche modo la politica e la diplomazia, influenzando il pensiero politico, in particolare quello costituzionale.
La vita di Frida Malan, partigiana combattente, poi assessore a Torino e attiva fino alla fine nel movimento delle donne. La storia di una famiglia evangelica che compie la scelta partigiana nelle valli valdesi occupate dai nazisti e nella Torino operaia e antifascista. Nelle interviste incrociate a Frida e ai suoi fratelli Roberto e Gustavo, dalla viva voce dei protagonisti viene delineandosi, senza alcuna retorica, il romanzo corale di un popolo in lotta per la libertà.
Per noi europei comprendere la religiosità degli Stati Uniti - nazione "sotto la guida di Dio" tanto quanto Stato laico aperto a molteplici religioni - è spesso tutt'altro che facile. Laurence Moore ci viene in aiuto con un'analisi del persistente intreccio tra religione e modelli politico-culturali nella società americana dai tempi dei Padri fondatori al presidente Bush. Lo studio esamina le modalità con cui il principio costituzionale della separazione tra Stato e chiesa, l'assenza di un'istituzione religiosa ufficiale e il fluttuante confine tra sacro e profano hanno plasmato la religiosità americana facendo degli Stati Uniti un caso unico tra le democrazie occidentali.