
Il racconto di un pezzo fondamentale della storia politica italiana. Quali sono le radici e i princìpi fondamentali della cultura politica cattolico democratica? Chi sono le donne e gli uomini che hanno posto le basi di questo pensiero politico? Quali sono i volti e le storie che hanno dato vita concreta alle idee? È a partire da queste domande che prende forma una galleria di 50 ritratti, di respiro nazionale ed europeo, di pensatori, politici, sindacalisti, insegnanti, animatori sociali. Ogni ritratto è una rapida pennellata tracciata da altrettanti autori rappresentativi del pensiero cattolico democratico di oggi, coordinati da Monica Canalis. Tra i ritratti: Konrad Adenauer, Tina Anselmi, Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira, Piersanti Mattarella, Aldo Moro, David Sassoli, Oscar Luigi Scalfaro, Luigi Sturzo, Benigno Zaccagnini. Tra gli autori che hanno scritto i ritratti: Graziano Delrio, Giovanni Grasso, Mariapia Garavaglia, Gianfranco Astori, Bruno Manghi, Francesco Antonioli, Anna Maria Poggi, Fabio Pizzul, Renato Balduzzi e Francesco Occhetta.
La purificazione della memoria è un atto di fede nella capacità di poter recuperare l’analisi di fatti che sono stati ignorati, evitati, nascosti, alterati perché disturbano le logiche del potere. Ad essa Giovanni Paolo II invitava tutti i cristiani nella bolla di indizione del Giubileo del 2000.
In tale contesto il compito dello storico è quello di fare bene il proprio mestiere. Con una documentazione essenziale, ma rigorosa, l’autore formula giudizi di grande onestà storica su fatti recenti della vicenda nazionale e non.
Sergio Tanzarella (San Felice al Cancello 1959)
dottore di ricerca in storia, insegna storia della Chiesa presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli (sez. San Luigi). Con P. Vanzan ha pubblicato Nuovi orizzonti per la formazione dei laici, Roma 1989; Chiesa e società nel secolo XX, Roma 1993. Ha curato i volumi: La "nuova" Azione Cattolica Italina (1969-1990), Roma 1991; Costruire la pace sulla terra. A trent’anni dalla Pacem in terris, Molfetta 1993; La personalità dello Spirito Santo, Cinisello Balsamo 1998; le voci. "Pace", nel Dizionario delle idee politiche (Roma 1993); "La Chiesa nei primi secoli. Nonviolenza e pace nella Chiesa antica", nel Dizionario di Teologia della Pace (Bologna 1997). È stato parlamentare nella XII legislatura e attualmente è vicepresidente della Fondazione antiusura e per la legalità "Don Peppino Diana".
Don Primo Mazzolari fu antifascista della prima ora: tra gli anni Venti e Trenta fu oggetto di pesanti attenzioni da parte egli squadristi locali. Durante la Seconda guerra mondiale sostenne la Resistenza nelle campagne della bassa mantovana e cremonese. Arrestato, liberato, fu costretto alla clandestinità. Dopo il 1945 condannò la violenza e il persistere degli odi e colse la necessità di una pacificazione tra le opposte parti, rifiutando però di mettere sullo stesso piano la Resistenza e il fascismo, perché «si può morire per qualunque causa, ma non per tutte le cause val la pena di morire».
Nonostante la civiltà e la cultura europea affondino le radici nella tradizione ebraico-cristiana, le vicende del popolo ebraico e le sue esperienze accumulate nell'arco di alcuni millenni sono poco conosciute. Attorno alla figura dell'ebreo, ancora e nonostante il tragico passato - o forse proprio a causa di esso - si aggirano i fantasmi del pregiudizio o del sospetto. Eppure il pensiero elaborato dai rabbini e dai filosofi ebrei è molto originale e fecondo; il mondo ebraico è ricco, articolato, spesso contradditorio e solo attraverso la conoscenza se ne possono cogliere gli aspetti apparentemente paradossali. «Essere ebrei - scrivono Riccardo Calimani e Giacomo Kahn - è doppiamente difficile: è difficile essere se stessi, è difficile essere accettati. È un problema stimolante che offre motivi di riflessione. Costanti e sempre nuovi».
Descrizione dell'opera
Quasi milleduecento anni di riflessione sulla fede e la dottrina della Chiesa per comprendere, dalle origini della teologia a Bernardo di Chiaravalle, il laborioso passaggio dal kérigma alle definizioni dogmatiche, le eresie, le formulazioni dei concili e i grandi temi che hanno orientato il pensiero cristiano.
Il rapporto con la filosofia, l’incontro con la cultura classica, la riflessione scolastica e monastica consentono di comprendere il modo in cui le comunità cristiane hanno illustrato per dodici secoli il messaggio di Gesù di Nazaret e gli sforzi per comprendere il mistero della storia come rivelazione e salvezza.
La nuova collana ospita opere importanti a prezzi contenuti.
Sommario
Introduzione generale. Piano generale dell’opera. Abbreviazioni. Elenco collaboratori del primo volume. I. Gli inizi fino a Nicea. 1. La prima teologia cristiana: dal Nuovo Testamento ai Padri apostolici (G. Visonà). 2. Gli apologisti: elaborazione teologica in funzione propositiva e polemica (M. Rizzi). 3. Gli scritti antieretici: la teologia tra ortodossia ed eresia (G. Visonà). 4. La scuola alessandrina: da Clemente a Origene (M. Rizzi). 5. Gli Africani: Tertulliano Cipriano Arnobio Lattanzio (G. Azzali Bernardelli). 6. La cristologia prenicena (M. Simonetti). 7. Esegesi biblica e teologia tra Alessandria e Antiochia (M. Simonetti). II. Da Nicea a Calcedonia. 8. I quattro concili: le grandi controversie trinitarie e cristologiche (A. Amato). 9. L’Oriente greco: dai Cappadoci allo Pseudo Dionigi l’Areopagita (S. Lilla). 10. L’Occidente latino: da Ilario a Leone Magno (F. Gori). 11. Agostino (G. Lettieri). III. Dalla patristica alla scolastica. 12. Gregorio Magno e la conclusione dell’età patristica in Occidente: l’antropologia soprannaturale e la contemplazione (V. Recchia). 13. Da Boezio a Eriugena (P. Gilbert). 14. Anselmo d’Aosta (P. Gilbert). 15. Bernardo di Chiaravalle e la sua eredità (P. Gilbert). Conclusione. La figura del teologo (E. dal Covolo). Indice degli autori.
Note sul curatore
Enrico dal Covolo, vescovo di Eraclea, ha conseguito il dottorato in Teologia e Scienze Patristiche presso l’Istituto Patristico Augustinianum di Roma ed insegnato alla Facoltà di Lettere cristiane e classiche dell’Università Pontificia Salesiana, di cui è stato preside-decano e in seguito vicerettore della medesima università. Dal 2010 è rettore della Pontificia Università Lateranense.
Con una documentazione dettagliata, frutto di una raffinata erudizione, l'autore traccia le grandi linee della spiritualità cristiana da san Gregorio a san Bernardo, offrendo nuovi dati di lettura e particolari ancora poco conosciuti. Lo studio delle istituzioni, dei movimenti, delle mentalità e delle correnti ideologiche, dei documenti collettivi o anonimi apre nuovi orizzonti e ampie prospettive sulla stagione del Medioevo che va dal VI al XII secolo. In questo quadro si delineano la vita spirituale dei regni successivi alle invasioni dei barbari, il fervore religioso dei secoli X e XI, le figure di sant'Anselmo e di san Bernardo, il ruolo dei certosini e dei cistercensi.
Sommario
I. La dottrina di san Gregorio. II. L'invasione irlandese. III. La vita spirituale nei regni barbarici. IV. Il rinnovamento carolingio. V. Il fervore al tempo dell'anarchia e della riforma. VI. Gli ordini nuovi. VII. La tradizione benedettina. VIII. La scuola cistercense. Bibliografia. Abbreviazioni. Indice degli autori antichi, personalità menzionate, opere anonime. Indice degli autori moderni. Indice dei luoghi. Indice dei temi svolti.
Note sull'autore
Jean Leclercq (1911-1993), benedettino francese, storico, monaco dell'abbazia di Clervaux, è stato studioso universalmente noto del monachesimo medievale, curatore dell'Opera omnia di san Bernardo e autore di altri testi, tra cui L'amour des lettres et le désir de Dieu, pubblicato a Parigi nel 1957 e tradotto in molte lingue.
Le profonde trasformazioni sociali e politiche che segnano i secoli dal XII al XVI conferiscono alla spiritualità cristiana un'impronta particolare. Attraverso un'indagine particolarmente accurata e documentata, l'autore analizza il contesto storico e le nuove dinamiche, riservando un'attenzione particolare alla pietà laicale.
La primavera francescana e l'impegno domenicano vengono inseriti e inquadrati nel contesto storico dei movimenti orientati alla riscoperta dell'autentica povertà evangelica, mentre trovano la giusta considerazione anche aspetti troppo spesso lasciati nell'ombra, come le espressioni della mistica fiamminga e della mistica renana.
L'edizione, ampliata e aggiornata da Réginald Grégoire e Giovanna della Croce, propone inoltre approfondimenti sulla spiritualità dei canonici regolari nel XII secolo e sulla mistica femminile nel tardo Medioevo.
Sommario
Abbreviazioni. I. Gli ambienti della scolastica nel XII secolo. II. La spiritualità dei canonici regolari. III. La pietà dei laici nel XII secolo. IV. Primavera francescana. V. Impegno domenicano. VI. Laici e clero nel secolo XIII. VII. Mistica femminile nel tardo Medioevo. VIII. La Germania mistica del XIV secolo. IX. La mistica fiamminga. X. Discredito della mistica speculativa e della vita conventuale. XI. Santità femminile nella Chiesa e società del XIV e XV secolo. XII. Gli eredi. XIII. La pietà dei laici e l'umanesimo dal XIV al XVI secolo. XIV. Verso Riforma e Controriforma. Indice degli autori antichi, personalità menzionate, concili, sinodi, capitoli generali, opere anonime. Indice degli autori moderni. Indice dei luoghi.
Note sull'autore
François Vandenbroucke, monaco benedettino dell'abbazia di Mont-César, in Belgio, è autore di opere sulla vita religiosa, tra cui Il monaco nella Chiesa di Cristo (Cantagalli 1988) e La morale monastique du 11. au 16. siecle: pour l'histoire de la theologie morale (Lovanio-Lille 1966).
Descrizione dell'opera
Il 20 marzo 1939 la Segreteria di Stato vaticana invia all'Ambasciata italiana presso la Santa Sede una durissima nota relativa alla rivista di propaganda La Difesa della razza, diretta da Telesio Interlandi. Il periodico, al quale tutti gli istituti di istruzione, anche quelli cattolici, sono obbligati ad abbonarsi, viene tenuto sotto stretta osservazione e persino la sezione della censura libraria del Sant'Uffizio ritiene di dover aprire un fascicolo. L'inconciliabilità tra l'ideologia razzista e la dottrina cattolica, già denunciata da Pio XI subito dopo l'approvazione delle leggi antisemite del 1938, rivela la consapevolezza che la posta in gioco è molto alta e investe in pieno l'identità della Chiesa, preoccupata per la carica di aggressivo paganesimo che si annida dietro la svolta razzista del regime. La controversia sulle categorie di "romanità" e "cattolicità" rinvia a due visioni alternative e inconciliabili del ruolo svolto da Roma nella storia dell'umanità e chiarisce i termini di un conflitto emerso, anche se in forma latente, sin dalla Conciliazione del 1929.
Il volume prosegue una collana di brevi saggi di tema teologico, filosofico, storico, archeologico o di spiritualità, affrontati da specialisti di grande competenza, noti e meno noti, che offrono uno sguardo inedito sull'aspetto preso in considerazione. Si tratta di argomenti di interesse culturale che spesso intersecano l'attualità.
Sommario
1. Critica al razzismo. 2. Polemiche sulla cattolicità. 3. Neocattolicesimo fascista. 4. Sfide alla Chiesa. Appendice documentaria. Abbreviazioni e sigle. Note.
Note sull'autore
GABRIELE RIGANO, ricercatore di Storia contemporanea all'Università per Stranieri di Perugia, redattore capo di Storia e Politica. Annali della Fondazione Ugo La Malfa, è autore di saggi di storia religiosa e politica del Novecento. Per Guerini e Associati ha pubblicato Il caso Zolli. L'itinerario di un intellettuale in bilico tra fedi, culture e nazioni (Milano, 2006) e Il podestà «Giusto d'Israele». Vittorio Tredici, il fascista che salvò gli ebrei (Milano, 2009).
Il 17 novembre 1962 il nome di Galileo Galilei risuona inaspettatamente nella basilica di San Pietro, divenuta aula del concilio Vaticano II, solennemente aperto da Giovanni XXIII. La citazione, dopo quattro secoli in cui il «caso» ha offerto cornice a innumerevoli dispute e battaglie intellettuali che hanno coinvolto scienza, diritto e teologia, non è astratta o casuale, ma rientra nel vivo delle discussioni sulla rivelazione ed è in stretto rapporto con il timore di una condanna della curia romana al gesuita Teilhard de Chardin, morto nel 1955.
Contrariamente a quanto si è sempre creduto, l'indiretta citazione di Galileo si riduce, con un'abile mossa, alla rievocazione di un celebre e censurato libro del dotto monsignore Pio Paschini. In questo modo il riferimento allo storico caso, per come esso appare nel Vaticano II, ripropone con forza il tema della funzione del magistero nella vita della Chiesa.
Sommario
Premessa. I. I «casi Paschini». II. Galileo e Teilhard. III. Galileo e il De fontibus. IV. Galileo e il De Ecclesia. V. Processo al Sant'Ufficio. VI. Galileo e la Chiesa. VII. Fede e scienza. VIII. Galileo ad Ariccia. IX. Fuochi finali. Note.
Note sull'autore
ALBERTO MELLONI (1959) è ordinario di Storia del cristianesimo all'Università di Modena-Reggio Emilia e titolare della cattedra Unesco sul pluralismo religioso e la pace all'Università di Bologna. Allievo di Giuseppe Alberigo, dirige la Fondazione per le Scienze religiose «Giovanni XXIII» di Bologna. Collabora con la Rai e con il Corriere della Sera. Ha lavorato alla Storia del Concilio Vaticano II diretta da Giuseppe Alberigo e ha condotto l'Edizione nazionale dei diari di A.G. Roncalli (Istituto per le scienze religiose, 2003-2008), il Dizionario del sapere storico-religioso del Novecento (Il Mulino, 2010) e Cristiani d'Italia. Chiese, società, Stato 1861-2011 (Istituto della Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani, 2011). Per EDB ha curato Sette proposte per il Conclave. Attualità e limiti di un memorandum (2013).

