
Giovane dal talento straordinario, ossessionato dal successo, tormentato, fragile, arrogante, sospettoso, costantemente preoccupato per la situazione economica della sua famiglia, indisponente e aggressivo con i rappresentanti del potere e alla costante ricerca di una forma artistica che "andasse più in profondità delle apparenze, fino a toccare lo spirito e capace di condizionare profondamente il pensiero della sua epoca". È questo il ritratto di Michelangelo fatto dallo storico dell'arte John T. Spike, uno dei più autorevoli rinascimentalisti americani, dopo anni di studi in cui ha raccolto una mole impressionante di documenti poco noti, diventati solo recentemente di interesse accademico. Si avvicendano i racconti delle agitazioni politiche del primo Cinquecento italiano e le storie più singolari - come il trasporto del David attraverso le strade di Firenze o il progetto di Leonardo di deviare il fiume Arno per vincere la guerra contro Pisa - fino a creare un ritratto ricco di passione intellettuale della gioventù del Buonarroti.
Il periodo risorgimentale italiano (1820-1870) è stato segnato, tra l'altro, da una sofferta interazione (talora apertamente conflittuale) tra il Regno di Sardegna (poi d'Italia) e la Chiesa cattolica. Davanti ai disavanzi economici, legati anche alle vicende belliche, gli organi statali del tempo adotteranno una serie di misure mirate ad acquisire in modo forzoso il patrimonio ecclesiastico, unitamente a ulteriori normative giurisdizionaliste. In fase postunitaria verrà negato il riconoscimento a tutti gli Ordini, le Corporazioni e le Congregazioni religiose regolari e secolari. Tuttavia, malgrado il contesto descritto, il contributo dei cattolici non è stato assente dalle diverse fasi storiche che condurranno alla proclamazione dell'Unità d'Italia. È questo l'argomento del libro, una sintesi storica chiara ed esauriente, per leggere il Risorgimento da un'angolazione spesso trascurata.
Il naufragio del Titanic, avvenuto il 14 aprile 1912, continua ad alimentare il nostro immaginario. E' diventato un mito. Le catastrofi di norma sono rapide e tumultuose. Quella del Titanic fu segnata dal silenzio, dalla lentezza, dall'immobilità. Da quell'atmosfera irreale è nata l'idea di quest'opera in cui i ricordi dei sopravvissuti consentono di comprendere ciò che è avvenuto ma anche di porre domande sul perché del mito e sul nostro mondo d'oggi.
Gli studi di Zanker sono dedicati in particolare all'arte e alla civiltà del mondo ellenistico e romano, dalla tarda repubblica all'impero. La sua ricerca, fondata su un'analisi del mondo classico, indaga le opere dell'arte antica sia nelle forme decorative sia nelle rappresentazioni individuali, per far luce sui valori condivisi della società, sulle aspirazioni e il gusto delle classi, sui mutamenti delle prospettive culturali.
Si tratta del catalogo della mostra di Roma (Scuderie del Quirinale, 27 settembre - 6 gennaio 2004). La mostra espone, accanto ai capolavori di De Chirico, le opere di grandi artisti come Mirò, Picasso, Magritte, Dalì, Brancusi e Giacometti, profondamente suggestionati dal nuovo linguaggio di De Chirico e Carrà.
Il volume raccoglie circa quaranta tra articoli, lettere e interventi al Ministero di Salvatore Settis sul futuro dei beni culturali e sulle polemiche e discussioni che li hanno circondati. È pubblicata la corrispondenza completa con i ministri Melandri e Urbani e la trascrizione di un'audizione inedita alla Camera dei Deputati di poco precedente l'uscita del Codice Urbani. Una prefazione dell'autore cerca di fare il punto sul momento attuale. Ogni testo è corredato da una breve nota.
Il volume è focalizzato sulla civiltà greca nel suo insieme, dando ampio spazio ai vari aspetti del vivere, dalla cultura materiale a quella artistica, dall'organizzazione politica e amministrativa ai culti religiosi, dalla struttura urbanistica alle tipologie architettoniche. 350 immagini tutte a colori relative all'architettura, la scultura, la pittura, illustrano i testi documentati e aggiornati alle più recenti scoperte, affidati a un'archeologa.
Le civiltà sviluppatesi nel Nord e Centro Europa nell'antichità e nel medioevo, sono talvolta poco note in Italia, nonostante abbiano alimentato leggende e miti molto popolari a partire da personaggi di grande fascino quali Vercingetorige o il terribile Erik il rosso - o figure come il Druido che hanno ispirato un'ampia letteratura, anche fumettistica. Il Dizionario chiarisce innanzitutto le origini e le modalità di espansione di questi popoli che conquistarono buona parte dell'Europa, spingendosi talvolta anche molto lontano, fino in Groenlandia e in tutta l'area mediterranea. Ma ampio spazio è dedicato a tutti gli aspetti del vivere - insediamenti, abitudini, riti, credenze - oggi ricostruiti attraverso l'arte, l'archeologia, lo studio della cultura materiale. Si capirà così come le straordinarie capacità di navigazione permisero ai Vichinghi di partire alla conquista dei mari, per arrivare fino in Persia; da dove traggono origine i fregi ornamentali dell'arte celtica; quali significati racchiudono le preziose oreficerie dei Goti che oggi vediamo esposti nei principali musei del mondo.
È certamente difficile riunire in un libro le tante realtà che costituiscono l'Africa subsahariana. All'autore va riconosciuto il merito di esserci riuscito, adattando la struttura abituale della collana alle esigenze dell'argomento. Una prima ampia sezione è infatti dedicata alle diverse popolazioni ed etnie e alla loro dislocazione sul territorio del continente nero, premessa indispensabile per affrontare poi i temi di questo libro. I lemmi del dizionario spaziano da Società acefale a Schiavitù, da Politeismo africano a Islam nero, da Maschere a Stregoneria, e raccontano attraverso un'iconografia di eccezionale interesse e talvolta mai vista, usi, costumi, culti e credenze, rituali di popolazioni le cui tradizioni vanno via via scomparendo.
Il curatore del catalogo raccoglie in questo volume contributi di specialisti e schede critiche delle opere illustrate offrendo un percorso di lettura articolato su un'attività artistica, quella teatrale, che giocò un ruolo rilevante nella vita quotidiana dell'antica Roma, rivestendo una fondamentale portata economica, sociale e politica come forma di consenso. Il catalogo è diviso in diverse sezioni volte ad analizzare rispettivamente: la genesi delle forme spettacolari, gli attori e le tecniche, i rapporti con la letteratura e la religione, i modelli drammatici, i luoghi degli spettacoli.
Dopo una sottile analisi dei modelli (da Tiziano a Goya fino ai meno noti) e dei significati delle opere di Manet, indagati da una studiosa dell'iconologia medievale e rinascimentale, un affondo dentro la qualità del dipinto e la ricostruzione di un dibattito critico che coinvolse letterati d'eccezione come Zola, tra il sarcasmo della stampa.

