
Testimonianza della adesione a un ideale, espressione di una fede politica, modalità che conferma ed esalta il senso di appartenenza e comunione a un gruppo: il canto è una delle manifestazioni più significative di condivisione di un credo sociale. Cadenza lo svolgersi della politica, ne sottolinea gli eventi principali, ne accompagna l'evoluzione. Se è uno dei segnali più significativi della partecipazione della gente comune, il canto risulta un documento utile per capire la storia. Il libro, con un'ampia antologia di brani, racconta una storia d'Italia inedita, dal Risorgimento a oggi, attraverso la colonna sonora dei canti di protesta.
Le forme e le occasioni della lettura nell'età ellenistica, le sue finalità, le modalità di pubblicazione dei testi, la condizione sociale dei letterati, l'alfabetizzazione. Dalla scuola primaria ai cenacoli dei filosofi, dai simposi dei soldati in Egitto alle contese poetiche a Delfi, una storia della diffusione della cultura in un momento cruciale della civiltà occidentale.
Professore ordinario di Storia contemporanea all'Università di Napoli Federico II, Giovanni Montroni offre con questo libro un manuale dal taglio didattico innovativo, attento alla natura dialettica e contraddittoria del processo storico. L'autore ripercorre le vicende della storia mondiale lungo un arco di tempo bisecolare che dal congresso di Vienna arriva fino ai nostri giorni, prestando un'attenzione particolare alle vicende di paesi e regioni normalmente poco considerati nei manuali tradizionali.
A Roma, nel passaggio dalla repubblica al principato, muta profondamente l'organizzazione del tempo e dello spazio. Le feste che nella città repubblicana appartenevano solo agli dei, ora appartengono anche al principe, così come i lutti che lo colpiscono sono vissuti come disgrazie pubbliche, condivise da tutti i cittadini. Allo stesso modo culti cittadini come quello di Vesta entrano nella casa dei principi mentre, con procedimento inverso, il culto dei suoi antenati si diffonde per tutta Roma. Anche lo spazio urbano viene ridisegnato intorno al principe e si modella un sistema di controllo sui ceti subalterni che mira a bonificare l'origine repubblicana della città e dei suoi quartieri, in funzione di un sogno di concordia sotto l'ala augustea.
Il volume si apre con la ricostruzione del dibattito politico italiano sulla Resistenza a partire dalle prime celebrazioni della Liberazione, condotte sotto il segno dell'unità antifascista, fino alle attuali polemiche del cosiddetto 'revisionismo'. A ricostruzione del 'discorso pubblico' sulla Resistenza viene fornita una significativa scelta di documenti. Vi sono rappresentate le voci di personalità politiche di primo piano della storia repubblicana come De Gasperi, Moro, Fanfani, Taviani, Nenni, Lombardi, Longo, Togliatti, Parri, Almirante; così come gli interventi commemorativi pronunciati dai Presidenti della Repubblica, da Gronchi a Ciampi.
La questione meridionale è ancora all'ordine del giorno. Se ne parla e se ne scrive spesso sulla stampa, nei discorsi di politici, imprenditori, sindacalisti, nelle prese di posizione dei partiti. In questo libro Claudia Petraccone, per molti anni docente di Storia della questione meridionale, ricostruisce la genesi e l'evoluzione di questo fenomeno, la sua influenza nelle vicende dell'Italia contemporanea e il suo peso nella vita politica, valutandone la natura di incontro e scontro di culture e il ruolo giocato dalla sua stessa rappresentazione.
"La ricerca per Jacques Le Goff non è mai finita. Poiché il Medioevo che ha studiato è molto più di un "periodo". Jacques Le Goff ha presto avuto l'intuizione di incontrare un mondo, una civiltà, molto vicini e molto lontani. Nonostante l'intensa opera di rimozione - talvolta di negazione - che permette alla nostra cultura di affermarsi contro le sue origini, il grande millennio che appassiona Jacques Le Goff ci tocca da vicino. Ecco il nostro problema: siamo spesso "medievali" quando ci vantiamo di essere moderni; e spesso siamo soltanto "medievaleggianti" quando crediamo di radicarci nel tempo delle cattedrali, dei cavalieri, dei contadini e dei mercanti." (dalla Prefazione di Jean-Maurice de Montremy)
Docente universitaria e studiosa di storia della società e della vita religiosa della prima età moderna, Ottavia Niccoli analizza in questo libro quel sentimento di indignazione, condanna e irrisione anticlericale che costituisce un aspetto importante e non abbastanza studiato della storia del nostro paese, tanto più importante data l'eccezionalità del rapporto dell'Italia con il mondo ecclesiastico. E lo fa attraverso le immagini, i materiali processuali, i testi più diversi: dai manifesti alle poesie, ai trattati.
È solo negli anni Venti e Trenta che in Italia il sostantivo "intellettuale" diventa d'uso comune, anche grazie al fatto che gli intellettuali vengono largamente coinvolti dal fascismo nelle attività culturali e di propaganda. La straordinaria fioritura di riviste, testimonianza dei rapporti particolarmente stretti tra il regime e gran parte della cultura; il famoso testo del 1932, sulla Dottrina del fascismo, apparso nell'Enciclopedia italiana e lo scontro con la Santa Sede che ne seguì; la nascita e l'evoluzione del mito della romanità; ma anche tre figure intellettuali di spicco, Gioacchino Volpe, Delio Cantimori, Antonio Gramsci. Su questi fatti, personaggi e aspetti del Ventennio, Belardelli presenta una ricostruzione generale.
Dalla fondazione all'età gotica, Andrea Giardina racconta, con l'aiuto di studiosi internazionali, oltre tredici secoli che hanno depositato in Roma un numero incalcolabile di edifici e di storie. Il volume, che ha avuto un'edizione precedente nella collana "Storia e società", contiene saggi di: Mary Beard, Guglielmo Cavallo, Tim J. Cornell, Jean-Michel David, Florence Dupont, Augusto Fraschetti, Andrea Giardina, Giusto Traina, Rita Volpe, Paul Zanker.
In questo classico di storia della cultura, Eugenio Garin affronta il problema del passaggio dal Medioevo al Rinascimento, "cercando di liberarsi della vecchia antitesi tenebra-luce, con quanto essa reca di implicito di lotta religiosa, e di intendere diversità di forme di vita e di pensiero, e il tramonto di certi problemi e l'insorgenza di nuovi, e il modo diverso di vivere e di sentire gli eterni problemi della 'vita' e della 'morte'". Eugenio Garin (1909-2004) è stato uno dei maggiori storici del pensiero e una figura di primo piano della cultura italiana del Novecento. Tra le sue numerose opere figurano veri capisaldi della storiografia internazionale.