
L'infanzia, la famiglia, la morte nell'Impero romano. Con la sua straordinaria capacità di ricostruire ambienti e personaggi, Veyne ci racconta cosa pensava e come agiva un abitante dell'Impero romano nelle varie fasi della sua vita. Paul Veyne è professore emerito del Collège de France.
Il più importante trattato di falconeria di tutti i tempi, una straordinaria opera naturalistica maturata nell'ambito della grande tradizione scientifica che fiorì alla corte normanna di Palermo, crocevia di culture diverse. Federico II osserva, classifica, descrive "le meravigliose operazioni che la provvida natura" ha compiuto nel dar forma agli animali aprendo, anche e soprattutto al lettore moderno, una finestra inedita sull'ambiente naturale e sull'avifauna del nostro Mezzogiorno, in particolare della Puglia, luogo privilegiato delle sue avventure di caccia e delle sue osservazioni.
Che città fu Pompei? Che cosa ci dice oggi riguardo alla sua vita, dal sesso alla politica, dal cibo alla religione, dalla schiavitù alla sua cultura? Un gran numero di miti sono crollati: la vera data dell'eruzione, avvenuta probabilmente alcuni mesi dopo quella generalmente considerata; o il leggendario numero di postriboli, che probabilmente era uno solo; come l'alto numero dei morti, forse meno del 10 per cento della popolazione. In ogni angolo troviamo prove illuminanti di quanto Pompei fosse una città multiculturale, vivacissima e ben organizzata: il sistema stradale a senso unico svelato dai solchi del selciato, i vasi di colore abbandonati dai decoratori, le 153 tavolette di cera che testimoniano le registrazioni finanziarie di un banchiere e banditore di aste locale; una statuetta d'avorio di una divinità indiana; un tavolo che appartenne a uno degli assassini di Cesare. Distrutta e messa sottosopra, evacuata e depredata, Pompei serba i segni (e le cicatrici) di storie d'ogni genere, che sono alla base di quello che potremmo chiamare 'il paradosso di Pompei': ovvero che della vita antica che vi si svolgeva sappiamo contemporaneamente molto più e molto meno di ciò che crediamo. È questa la materia dello straordinario racconto di Mary Beard. "Prima del fuoco" è la brillante dimostrazione che l'erudizione può essere un'avventura emozionante.
Lo sviluppo dell'Urbe si snocciola davanti agli occhi del lettore in tutte le sue sfaccettature: il profilo politico, la vita religiosa della città, l'attività amministrativa nel succedersi delle varie Giunte, lo sviluppo demografico, lo sviluppo urbanistico, le attività produttive, il cambiamento del quadro sociale, la sua posizione di capitale culturale. Il volume è corredato da una cronologia e da altri apparati come tabelle sui risultati delle elezioni politiche, amministrative e circoscrizionali che consentono un'analisi dello spostamento della base elettorale, la lista delle Giunte dal dopoguerra a oggi, indici dei nomi e dei toponimi.
Le trasformazioni del libro e della lettura come aspetti essenziali della nascita della cultura moderna. Lodovica Braida insegna Storia della stampa e dell'editoria all'Università di Milano.
Un affascinante viaggio attraverso le varie dimensioni che delineano il ritratto del cittadino della Roma repubblicana. Dall'atteggiamento del civis romano di fronte alla scelta tra libertà o morte fino ai giochi dell'amore e del banchetto, Dupont ci restituisce la vita di tutti i giorni di più di duemila anni fa, intrecciando il gusto del racconto con l'uso fedele delle fonti antiche. Florence Dupont, storica del mondo antico, insegna all'Università di Paris VII.
« "L'ultimo atto è cruento, per quanto bella sia stata la commedia in tutto il resto: alla fine, ci gettano un po' di terra sulla testa, ed è finita per sempre". Così Pascal. Il senso complessivo e il finale di questa commedia cambiano però nel tempo, perché la morte non costituisce un semplice e immutabile evento naturale. Ha una storia, che Michel Vovelle ci racconta in maniera rigorosa, intrecciando i dati demografici alle indagini sulla mentalità, il folclore alla religione, le gioie e le speranze della vita alle arti del morire. Sfilano così nel libro le varie forme di immaginare e affrontare l'inevitabile: dalle danze macabre medioevali al gusto del barocco nel sottolineare la caducità dell'esistenza; dalla progressiva scristianizzazione della morte alla connessa perdita di importanza del paradiso e dell'inferno; dall'esilio dei morti nei cimiteri suburbani alla commercializzazione del 'caro estinto'; dalle brevi aspettative di vita all'attuale allungamento della vecchiaia; dall'agonia in pubblico alla 'solitudine del morente'; dalla rimozione della morte all'attenzione che di recente si dedica ad essa, a causa dell'incertezza del futuro. trattati». Remo Bodei
La famiglia è il nucleo intorno al quale si sono variamente articolate nel tempo le relazioni sociali, politiche ed economiche della nostra civiltà. Jack Goody individua i momenti salienti della sua trasformazione storica dall'antichità ad oggi, soffermandosi sull'avvento del Cristianesimo, sull'età feudale, sul Rinascimento, sulla Riforma protestante, sulla Rivoluzione industriale, fino al nostro secolo. Alla sistematicità e alla completezza dell'informazione il volume aggiunge il pregio di un'originale chiave interpretativa. Goody guarda alla storia della famiglia europea in una prospettiva comparativa, dimostrando la sostanziale affinità del modello familiare europeo con quello delle società asiatiche e africane.