
Sul finire del 1908 un disastroso terremoto, il più disastroso della storia europea, colpì Messina provocando centocinquantamila vittime. Sparirono il porto, la stazione e gli scali ferroviari, crollarono edifici, caserme e chiese. Un evento impressionante che segnò le vicende politiche, economiche e sociali degli anni successivi e che colpì profondamente l'immaginario collettivo. Una ricostruzione della successione degli eventi, ma anche delle loro conseguenze su tutta la vita del paese.
Grazie ad una meticolosa ricerca d'archivio, Franzinelli ha ricostruito la cronologia della violenza politica che per quattro anni insanguinò città e paesi d'Italia e sancì la vittoria militare delle squadre d'azione, braccio armato dei Fasci di combattimento. Delineando il ritratto di oltre cento personalità, grandi e piccole, questo volume analizza il fenomeno dello squadrismo, considerandolo, da un lato, come cartina di tornasole della crisi dello Stato liberale e della fragilità della sinistra, dall'altro, come strumento privilegiato di quella pratica dell'intimidazione che fu alla base del successo politico del fascismo.
In questo libro Arrigo Petacco ci racconta la verità sulle gesta quasi leggendarie del prefetto Cesare Mori, incorruttibile funzionario "piemontese" inviato dal governo fascista in Sicilia per debellare la mafia. La sua azione energica permise di distruggere quasi interamente la struttura di base della malavita organizzata siciliana e offrì a Mussolini un argomento per la sua propaganda. Ma quando Mori iniziò a diventare troppo famoso e soprattutto a indagare troppo in alto, venne messo da parte, e le tracce del suo lavoro accuratamente eliminate. Quella del "prefetto di ferro" è una storia tipicamente italiana, incentrata su un personaggio prima mitizzato poi dimenticato, che Petacco restituisce finalmente alla sua verità storica.
In Occidente e in Israele è nota come "guerra dei sei giorni", ma nel mondo arabo è chiamata la "guerra di giugno" o semplicemente "la disfatta". In sei giorni di intenso combattimento, nel giugno 1967, Israele ha ottenuto il controllo della Striscia di Gaza e dei Territori, sbaragliando una coalizione di Stati arabi guidata da Siria ed Egitto. Già consigliere della delegazione israeliana presso le Nazioni Unite, membro dello Shalem Center di Gerusalemme, Oren individua in questo evento la radice di tutti i successivi sconvolgimenti che hanno scosso il Medio Oriente: la guerra dello Yom Kippur, la guerra in Libano, la controversia su Gerusalemme e sugli insediamenti dei coloni ebrei.
Dalle dinastie dell'epoca musulmana alla colonizzazione britannica, fino alla sofferta indipendenza e alle imponenti trasformazioni nella seconda metà del Novecento, il saggio offre una ricognizione storica completa del subcontinente indiano. Al di là delle scansioni cronologiche e delle interpretazioni ideologiche che si sono susseguite nella storiografia, gli autori identificano e analizzano categorie sociopolitiche costanti e giungono a ridiscutere concetti ormai consolidati quali quelli di "casta", "indù", "musulmano" e quello stesso di "India". Giungendo fino alle soglie del XXI secolo, illustrano gli eventi degli anni Novanta, i recenti cambiamenti economici, il nazionalismo religioso e l'emergere dell'India come potenza nucleare.
Il volume presenta cinque testi che documentano le origini della leggenda. Innanzitutto il testo fondatore, l'incompiuta "Storia del Graal" di Chrétien de Troyes, cui segue il "Giuseppe di Arimatea", la riscrittura fattane da Robert de Boron che apre la strada alle innumerevoli rielaborazioni misticheggianti; tra esse i celebri "Perlesvaus" e "La ricerca del Santo Graal"; arricchisce la scelta dei testi di area francese l'altotedesco "Perzival" di Wolfram von Eschenbach.
Nei primi decenni del secolo scorso la parola "Abissinia" occupava un posto di rilievo nell'immaginario collettivo degli italiani. Bastava nominarla per evocare non solo luoghi esotici divenuti mitici grazie alle imprese militari in terra d'Africa compiute dal nostro paese in epoca post-risorgimentale, ma anche un confuso groviglio di desideri inespressi: il fascino dell'ignoto, la ricerca dell'isola felice, a cui si accompagnavano la volontà di rivalsa per le sconfitte subite in Etiopia nell'Ottocento. In questo clima si gettarono le basi del progetto imperiale mussoliniano che culminò nella guerra d'Abissinia. Gli stati d'animo e le aspettative di quegli anni offrono ad Arrigo Petacco lo spunto per ripercorrere l'intero arco dell'avventura coloniale italiana.
L'autore, professore all'Università di Gottinga, offre un ritratto a tutto tondo della Cina: un paese da un miliardo e trecentomila persone, un quinto dell'intera popolazione mondiale, distribuite su una superficie di oltre nove milioni e mezzo di chilometri quadrati, con una crescita del PIL che sfiora il 10% annuo, milioni di connessioni a Internet, e quasi due milioni di autovetture vendute ogni anno. Un paese immenso, dalle enormi potenzialità, con un passato lungo e affascinante. Prefazione di Federico Rampini.
Quando Margaret Starbird, studiosa di matrice cattolica, si è imbattuta nell'eresia del Santo Graal, ne è rimasta scioccata. Cercando di saperne di più ha scoperto inconfutabili elementi che delineano una nuova immagine della Sacra Famiglia, in cui Maria non muore vergine e Gesù ha fratelli e una moglie: quella stessa donna che lo unse con i preziosi balsami presi da un vaso di alabastro, Maria Maddalena. In questo libro provocatorio e sconvolgente la Starbird tira le conclusioni delle sue lunghe ricerche e interpreta e rende disponibile ai lettori non specialisti una millenaria tradizione "eretica" che il potere ecclesiastico tenta da sempre di mettere a tacere a suon di dogmi consolidati.
La Turchia parte della Comunità Europea? La Turchia ponte tra Occidente e Oriente? In questa prospettiva risulta ancora profondamente attuale la vicenda di Enea, l'eroe virgiliano, un troiano, figlio di quell'Anatolia da cui partì esule come tanti migranti di oggi per sfuggire alla guerra e alla distruzione. Ed ecco che le sue peregrinazioni attraverso le terre e i popoli del Mediterraneo sono costellate di episodi fascinosi e drammatici che hanno per protagonisti uomini non dissimili dai moderni emigranti, alla ricerca di una vita migliore e di un futuro più prospero per i loro figli e le loro tradizioni.
L'"arcipelago Gulag", l'ampia e fitta rete di campi di concentramento sovietici, è affiorato alla coscienza del mondo solo nel 1973, con la pubblicazione del romanzo autobiografico di Aleksandr Solzenicyn. Da allora, e in particolare dopo il crollo dell'Unione Sovietica, documenti a lungo tenuti nascosti hanno gettato nuova luce sul ruolo svolto dal Gulag: oltra a essere lo strumento repressivo di ogni forma di opposizione politica e sociale, esso fu l'arma segreta di Stalin, che fece del lavoro coatto la base dell'industrializzazione del paese. In questo libro Anne Applebaum ricostruisce il sistema sovietico dei campi, dalla sua nascita subito dopo la Rivoluzione d'ottobre al suo smantellamento negli anni Ottanta.
In questo volume l'autore descrive origine e funzionamento di Auschwitz, da campo di prigionia per i dissidenti politici polacchi a macchina di sterminio in cui trovarono la morte un milione di ebrei. Da qui parte per esaminare l'Olocausto nazista più in generale, le motivazioni e la mentalità dei maggiori gerarchi, facendo ricorso ai resoconti delle SS stesse e a documenti recentemente resi disponibili dagli archivi russi. Il risultato è un saggio che non esita ad affrontare anche questioni "scomode", come la corruzione diffusa nei campi tra i prigionieri stessi, la presenza di bordelli, le complici mancanze dei governi subordinati ai tedeschi occupanti o all'imbarazzante silenzio degli Alleati, che pure conoscevano la situazione.