
Peppino Impastato, assassinato a trent'anni dai mafiosi di Cinisi nel 1978, non era un "eroe solitario" in lotta contro le cosche: era un militante politico dell'estrema sinistra che aveva coagulato intorno a sé, nella Cinisi del capomafia Tano Badalamenti, un gruppo di giovani e di collaboratori che, in tempi e modi diversi, lo hanno affiancato sino alle ultime ore di vita, continuando dopo la battaglia per riabilitarne la memoria, contro il depistaggio delle indagini. Salvo Vitale, che ha condiviso il percorso politico e culturale di Peppino, ha raccolto, inquadrandoli nel loro momento storico, ricordi e testimonianze di alcuni compagni, ai quali la vicenda umana e politica del militante siciliano dell'Antimafia ha lasciato un segno indelebile.
Questo volume illustra in una prospettiva cronologica e spaziale molto ampia le dinamiche della corte, della società e della politica internazionale della Roma dei papi in età moderna. I saggi qui riuniti affrontano diversi temi e momenti, problematizzando pratiche storiografiche consolidate e cercando di rispondere alle domande poste dalla ricerca storica più recente a proposito dei linguaggi, delle dinamiche di potere e della mobilità sociale. Sono indagate le istanze più nascoste della storia del papato, le complesse trame di governo, i numerosi e spesso concorrenti poli di potere e le minacce al corpo fisico e simbolico del pontefice. Le contraddizioni fra la dimensione universale del papato e la sua "italianità" sono esaminate nell'ambito dei più larghi mutamenti nei rapporti fra gli Stati con una proiezione non solo europea e mediterranea, ma anche nella duplice direzione delle Americhe e dell'Estremo Oriente. Nella "Roma dei papi" tante linee di studio si intrecciano e mostrano la profonda originalità della ricerca storica di Maria Antonietta Visceglia, che indica nella città del papa un attore indiscutibile di una storia globale.
Un'indagine sulla complessa relazione tra sacralità e regalità nell'Europa cristiana e nel mondo islamico. Mettendo a frutto la ricca storiografia a disposizione, M. A. Visceglia indaga la stretta corrispondenza tra i mutamenti delle pratiche cerimoniali e l'evoluzione dell'idea stessa di sovranità, dal Medioevo all'età moderna. Il potere regale, fondato sul concetto comune della maiestas, assume nel mondo cristiano e nel Mediterraneo islamico formule retoriche e rituali diversi, che sono espressione di un diverso grado di "sacralità" accordato a sultani e sovrani europei: in primo luogo, i riti di passaggio dal funerale del predecessore alla elevazione del nuovo re, le effigi, gli emblemi regali (lo scettro e la corona per i sovrani europei, la lancia e la scimitarra per i sultani), le formule di giuramento (capitolo I e II); poi, la composizione e lo stile di vita dell'entuorage del sovrano dei regni d'Europa e del Mediterraneo islamico (capitolo III), indici anch'essi di concezioni differenti della regalità. L'ultimo capitolo è dedicato infine al rilievo politico, cerimoniale e simbolico della regalità femminile.
Il volume offre un panorama assai ampio e innovativo su cosa abbia significato e come si sia sviluppata la politica internazionale del papato in età moderna. Oltre a precisare le istituzioni e gli uomini che ne furono i protagonisti, i saggi qui riuniti mettono a fuoco gli obiettivi che il papato si propose rispetto al mondo cattolico, al mondo riformato, ai cristiani delle zone di frontiere con il mondo russo-ortodosso e in Medio Oriente e rispetto agli “infedeli” in Asia e in America.
Tutta la complessità del rapporto papato/politica internazionale è qui fotografata, esaminata, spiegata, compreso il suo essere determinata tanto dal carattere multiplo della sovranità papale e dall’evoluzione dei dibattiti intorno ad essa, quanto dal mutare della concezione della sovranità degli Stati e dalla trasformazione dei rapporti di forza internazionali.
La storia della Cassa di prestanza agraria – poi Cassa Rurale ed Artigiana e, oggi, Banca di Credito Cooperativo – ha attraversato tutte le vicende del Novecento italiano. Nata nel 1914 per iniziativa di 42 agricoltori, la Cassa ha accompagnato lo sviluppo di Battipaglia e ne ha condiviso le maggiori esperienze: la fondazione del Comune autonomo nel 1929, la crescita demografica, la trasformazione in centro industriale. Nel corso della sua storia centenaria, l’istituto ha offerto i suoi servizi per la crescita e la modernizzazione della cittadina, nonché delle zone limitrofe.