
"La storia, personale e comune, è il teatro di questa drammatica avventura di "cercatori di Infinito", avventura che rende la nostra vita degna di essere vissuta, studiata e raccontata, come, senza alcuna pretesa di esaustivi, si è cercato di fare anche in queste brevi pagine."
Inverno 1944, la direzione centrale dei campi di concentramento invia una richiesta all'ufficio della Gestapo di Buchenwald chiedendo del deportato Jorge Semprún, di anni venti, matricola numero 44.904. I comunisti prigionieri nel campo intercettano il messaggio e decidono di nascondere il giovane dietro l'identità di un altro detenuto agonizzante. Il ricordo di questa sostituzione serve all'autore per raccontare, dall'interno, non solo l'orrore, la sofferenza e la morte in un campo nazista, ma anche i rapporti di potere tra i detenuti, i tradimenti o gli atti di solidarietà, il ruolo del partito, l'atmosfera di una Parigi occupata, il suono di un nome, il sorriso di una donna, l'aria di una canzone, di una poesia che aiuta a vivere.
Quando nel 1947, dopo due secoli di dominio britannico, l'India divenne indipendente, adottò subito un regime di democrazia parlamentare, che garantiva il pluralismo politico, la libertà di parola e di stampa, e la tutela dei diritti di ogni cittadino. Scomparse le terribili carestie dell'era coloniale, alla stagnazione economica subentrò un'impetuosa fase di crescita, accelerata negli ultimi decenni a ritmi tali da fare dell'India una delle prime potenze commerciali del mondo. Eppure, questi successi non hanno determinato una reale inclusione sociale delle fasce più svantaggiate della popolazione e non hanno migliorato le condizioni della stragrande maggioranza delle persone. Jean Drèze e Amartya Sen individuano la causa dei principali problemi dell'India nella mancanza di attenzione ai bisogni essenziali della gente, specialmente dei poveri e delle donne. Per affrontare queste enormi questioni, dicono i due autori, non serve che l'India abbandoni il suo impegno democratico, ma è necessario riconoscere l'importanza della relazione a doppio senso che esiste tra crescita e promozione delle potenzialità umane, tra sviluppo e progresso sociale, e sconfiggere l'illusione che il paese possa diventare una superpotenza economica con la scandalosa percentuale di bambini malnutriti che ancora la abitano e senza la piena assunzione di responsabilità del settore pubblico nel suo insieme.
L'agile volume, riccamente illustrato, costituisce la sintesi più aggiornata e pregnante sul tema in una veste grafica che intende con la sua eleganza evocare i fasti costantiniani. La chiarezza degli scritti scientifici fa sì che il catalogo sia destinato a un pubblico più vasto di quello dei cultori della materia. Il catalogo si compone di una nutrita serie di saggi affidati ai maggiori specialisti italiani e stranieri che affrontano le varie tematiche al centro dell'evento espositivo. Diversi saggi sono incentrati sulla rivoluzione religiosa che dalle persecuzioni volge al tempo della tolleranza: dopo l'attenta analisi delle fonti, si indaga l'origine del "chrismòn" dalle insegne imperiali al simbolo della fede vittoriosa per poi disegnare un quadro delle altre religioni dell'impero mentre si passa dal politeismo al dio unico. Altri studi ruotano intorno alle tre istituzioni che furono protagoniste dell'età di Costantino: la chiesa, l'esercito e la corte imperiale. Una sezione a parte è dedicata a Elena e al suo potere femminile tra regalità e santità: i luoghi in Oriente e a Roma, la questione del suo ritratto, la tradizione iconografica anche moderna della Leggenda della Vera Croce. Completa il volume una schedatura completa e illustrata delle oltre duecento opere in mostra, provenienti dalle più prestigiose collezioni museali del mondo.