
Sulla scorta di una pluralità di fonti archivistiche e a stampa, l'Autore approfondisce il ruolo esercitato dalla Santa Sede in materia di assistenza e cura pastorale dell'emigrazione italiana all'estero nel periodo che, dalla seconda metà dell'Ottocento, giunge fino al Concilio Ecumenico Vaticano II e alla stagione postconciliare. L'Autore documenta come, almeno fino alla seconda metà degli anni Ottanta dell'Ottocento, gli interventi promossi dalla Chiesa italiana per la tutela degli emigranti furono assai limitati e rivestirono, nel complesso, un carattere episodico e marginale. La situazione mutò sensibilmente nel corso dei pontificati di Leone XIII e di Pio X. Quest'ultimo, in particolare, s'impegnò tanto sul fronte dell'intensificazione delle iniziative ed opere di assistenza e nella centralizzazione delle politiche a sostegno della cura pastorale dei migranti, quanto su quello - altrettanto decisivo - del reclutamento e della formazione culturale e spirituale del clero destinato ad animare la vita religiosa delle comunità di emigrati italiani all'estero. L'impegno in favore dei profughi e dei prigionieri di guerra esercitato dalla Santa Sede negli anni della seconda guerra mondiale contribuì a far maturare all'interno della Chiesa una sensibilità più larga e a spostare progressivamente l'attenzione dal problema dell'emigrazione italiana a quello, più complessivo e di portata universale, di tutti coloro che, non solamente per motivi economici, ma anche per cause legate ai conflitti armati, alle catastrofi naturali e alle persecuzioni, erano - e sono ancora oggi - costretti ad abbandonare i luoghi d'origine e a vivere lontano dal proprio paese (profughi, prigionieri di guerra, rifugiati ecc.).
Un testimone del secondo conflitto mondiale racconta la sua esperienza in Grecia e nei Balcani. Attraverso le parole di Francesco Sano riviviamo alcuni momenti di un periodo che non sara mai rimosso dalle nostre coscienze. La collana Parole di Guerra" ha lo scopo di riportare alla luce e valorizzare un patrimonio di testimonianze originali sul secondo conflitto mondiale. La collana raccoglie testimonianze di persone semplici, uomini il cui principale problema era quello di sopravvivere, cercare di vincere la fame, il freddo, la paura e altri disagi di ordine materiale e psicologico che la partecipazione al conflitto poneva in essere. La testimonianza di questo volume racconta in particolare la campagna di Grecia e quella dei Balcani. "
Questo libro vuol essere una messa a registro degli scritti dei missionari comboniani dai primi tempi fino al 1950 nell'Africa Centrale
Il generale Charles Orde Wingate è noto alla storiografia militare come il teorico della "guerriglia", capace di rivoluzionare con un'intuizione la strategia bellica britannica in piena seconda guerra mondiale. Ma quel che non tutti sanno è che al suo genio militare si accompagnava una personalità bizzarra: oltre a portare al polso una grossa sveglia al posto dell'orologio, era detestato dai colleghi ufficiali perché si lavava poco, mangiava grandi quantità di cipolle e li riceveva nella sua tenda il più delle volte nudo, coperto solo dalla sua amata Bibbia e dall'inseparabile casco coloniale. L'ultima grande guerra del Novecento è stata una lunga epopea fatta di tragedie e di battaglie, di gloriosi comandanti e imprese eroiche, di soldati temerari che si sono immolati per il loro paese, di fini strateghi e abili combattenti. Ma a voler scandagliare con cura i libri e i documenti, si scopre tutta una schiera di soldati che fecero dell'eccentricità la loro uniforme: generali, spie, partigiani, uomini e donne che si distinsero per il loro carattere e le loro abitudini curiose, indizi rivelatori di un'attitudine spiccata al pensiero laterale. Perché forse solo chi è fuori dagli schemi riesce davvero a sorprendere l'avversario. Andrea Santangelo, profondo conoscitore della storia militare, ci porta con sé sui principali campi di battaglia squadernandoci davanti un ricco patrimonio di storie: leggiamo così del colonnello che provò a resistere alle bombe tedesche imbracciando una cornamusa; delle molte donne che nonostante i pregiudizi dell'epoca raggiunsero incarichi pericolosi, guidando squadriglie di aerei o distinguendosi come cecchini implacabili; del colonnello della Wehrmacht che combatteva il caldo in kilt, del generale cowboy che credeva nella reincarnazione e di molti altri personaggi, valorosi compagni di armi nel variopinto esercito degli eccentrici.
Conosciamo i nomi degli dèi di Roma, visitiamo le rovine dei templi, ci appassioniamo sempre più alla mitologia pagana. Eppure facciamo fatica a definire cosa fosse la religione dei Romani. È vero che la parola latina religio è solitamente tradotta in italiano con 'religione': ma si può davvero parlare di 'religione' nell'antica Roma? Che origine avevano gli dèi? Per quali ragioni, con quali intenti e in che modi ci si rivolgeva loro? Ha senso parlare di 'fede' nel contesto di una religione politeistica? Ancora: che impatto ebbe la conquista romana del Mediterraneo sui culti delle comunità sconfitte? Perché Roma non tentò di imporre sistematicamente i propri riti attraverso il suo enorme impero? E davvero l'avanzata del cristianesimo si deve spiegare con l'eclissi di una moribonda religione 'pagana'? Una esplorazione che ci condurrà da Roma fino agli angoli più remoti dell'impero, dall'Eufrate al Vallo di Adriano, dalle splendide città del Nord Africa ai grandi santuari della Gallia transalpina, in un percorso alla scoperta di uno degli aspetti meno conosciuti del mondo romano, capace di dischiuderci un universo ignoto.
Lo studio evince dalla complessiva vicenda storica di Pirro, re dell'Epiro la costruzione di uno Stato che comprendesse oltre al territorio balcanico, la Magna Grecia, la Sicilia e l'Africa cartaginese. Il modello riporta a quello postalessandrino contemporaneo alle lotte tra gli Epigoni per l'acquisizione di potentati che saranno nel rovesciamento di ogni equilibrio rilevato da Toynbee le prede di Roma. Nel disegno intende avanzare in Sicilia il baricentro, avvalersi della tecnica militare macedone, nonché della capacità di condottiero: Pirro, come afferma Lèveque, vuole essere l'Alessandro Magno dell'Occidente ed il giudizio sulla sua figura oscillerà tra quello di un conquistatore o di un "War-Lord".
Pur presentandosi relativamente unitario, il pensiero illuminista, e non meno l'atteggiamento, si espresse non solo in formule ideologiche e letterarie, ma vi si coglieva in forme e suoni, insomma nell'arte dell'epoca. Oltrepassando la generale portata definitoria in cui è stato indicato in molti modi, esso non si prospettava con omogeneità poiché non vi si rintracciava un sistema, sicché consentiva l'assunto secondo cui esso pervenne ad essere soprattutto un atteggiamento spirituale e culturale, non esclusivo dei filosofi, ma anche di parte della società intellettuale e borghese, sinanco di alcuni regnanti del tempo, a cui corrispose comunque un ampio clima d'opinione in cui si s'avvertirono, adiunte alle idee predominanti, le più varie accezioni ed originalità, sia ideali che geografiche o cronologiche.
Il discorrere sulle vicende di Malta - già dal tempo anteriore al dominio instauratovi da Roma - e la cronografia storica dei Cavalieri Ospedalieri -che vi giunsero al definitivo tramonto delle Crociate - sono collocate nel contesto, allargato alla stessa Europa, in cui accaddero le conquiste longitudinali da parte delle popolazioni nord-europee e arabe, e poi quelle latitudinali dell'impero ottomano. L'arcipelago diverrà quindi un topos partecipe e un osservatorio privilegiato dal centro del Mediterraneo della protratta resistenza dell'impero bizantino e del contenimento della Spagna, del tentativo di penetrazione in quel mare della Russia e dell'impresa progettata dalla Francia verso l'India, in antagonismo coloniale con l'Inghilterra. Punteggiato da richiami bibliografici e stilisticamente intenso, il trailer degli accadimenti non è evenemenziale, poiché raccoglie l'eziologia, né trascura gli effetti socio-politici, stimolando riflessioni su popoli e Stati, sui contorni figurali di personaggi nelle dinamiche storiche.