
Saladino, sultano di Egitto e di Siria, che nel 1187 conquistò Gerusalemme, fu il più grande avversario dei crociati. Per molto tempo fu considerato il prototipo del "pagano nobile" e del sovrano illuminato. Il volume descrive la vita del sultano e l'ascesa che fece di lui l'uomo più potente del Medio Oriente, ne illustra il ruolo nelle crociate e analizza i fondamenti della sua leggenda così come si è diffusa in Occidente. Per i suoi tratti cavallereschi fu visto come un cristiano "in pectore", e l'età dell'Illuminismo ravvisò in lui un rappresentante del proprio ideale di tolleranza. Ma il vivido profilo che queste pagine ci offrono dà conto anche del punto di vista musulmano su Saladino, ricostruito grazie a un uso approfondito delle fonti arabe.
L’obiettivo del libro è di rimettere in discussione, con un approccio storico-scientifico, il tema delle origini dell’Ordine dei Templari indagando sulla figura e soprattutto sulle origini del suo fondatore: Hugo de Paganis. Nel corso dei secoli Hugo viene individuato in un cavaliere franco, originario di Payns, un oscuro villaggio della Champagne (Francia), a fronte di una tradizione minoritaria, sostenuta dall’autore, che lo vuole originario di Nocera dei Pagani, oggi Nocera Inferiore in provincia di Salerno. Il problema della nazionalità di Hugo non è questione da poco, ma è uno dei segnali più vistosi che la storia dei Templari è stata a un certo punto riscritta, “modificando” la vera natura del movimento che, da gruppo organizzato di cavalieri posti a protezione dei pellegrini in Terrasanta, diventa nei secoli una vera e propria milizia armata nel nome delle verità cristiane. Il libro introduce molti documenti storici a riprova di questa tesi, riprodotti nel volume in foto o in testo originale con traduzione a fronte in italiano.
Una nuova edizione del libro di Mario Moiraghi su san Galgano e il mistero legato alla spada nella roccia ancora oggi visibile nella cappella di Montesiepi. Il volume si arricchisce di una sezione dedicata alle analisi commissionate dalla rivista “Focus” ed effettuate dal dipartimento di Geologia dell’Università di Padova. Le indagini, coordinate dal prof. Luigi Garlaschelli, chimico dell’Università di Pavia e membro del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), hanno potuto determinare nuovi elementi di analisi in merito alla datazione della spada e della Rotonda, nei suoi differenti corpi di fabbrica, ed esaminare la reliquia del cranio del Santo conservata nella chiesa. Un nuovo interessante tassello che completa l’appassionante mosaico iniziato con la prima edizione.
Sorta agli inizi del secolo XVIII, la massoneria è stata una protagonista, occulta e invisibile, di molte vicende politiche e culturali del nostro Paese. Ma la sua attività, oltre ai riti che ne hanno sempre contrassegnato l'organizzazione, è stata oggetto di giudizi che oscillano tra la denigrazione e l'apologia. In questo volume si ripercorrono le vicissitudini delle sue logge all'interno della cosiddetta fase Speculativa che dal 1717, anno della nascita della Gran Loggia inglese, vede la sua espansione in Italia (Firenze 1730), percorre con alterna fortuna gli anni della Rivoluzione francese, dell'età napoleonica, dell'unificazione italiana e del fascismo fino ai giorni nostri, attraverso scomuniche e divieti, accuse e persecuzioni, ma anche riconoscimenti e affiliazioni esemplari.
Mille anni orsono l'Italia rinasce come "regno". La monarchia stentò tuttavia ad assumere identità propria nell'ambito dell'Impero, come poi si vide tra liberi Comuni e Signorie e nel pensiero di quanti, da Dante a Machiavelli, si affannarono a individuare i caratteri dell'Italia. Sulla scorta di vaste ricerche d'archivio, Aldo Mola traccia in questo libro un profilo inedito della monarchia in Italia dalle origini all'avvento della Repubblica, evidenzia la continuità tra la Costituzione del 1948 e lo Statuto Albertino di un secolo prima, e ci racconta come si dispersero sino a scomparire i quasi undici milioni di consensi ottenuti dalla Corona il 2 giugno 1946.
A tre secoli dalla costituzione della massoneria moderna, Aldo Mola sintetizza il "vissuto" dei massoni in Italia. L'opera è completata da cronologie, schede informative, illustrazioni e documenti inediti.
Il Monte Comune, istituito alla metà del Trecento per gestire il debito pubblico fiorentino, diventò nell'arco di pochi decenni l'organo principale dell'amministrazione fiscale dello stato. Ne faceva parte il Monte delle doti, un'istituzione che garantiva ad ogni famiglia, attraverso un prestito ad interesse, la formazione del capitale necessario per la costituzione delle doti delle figlie nubili. Analizzando la complessità e le contraddizioni nella formazione dello stato fiorentino l'autore dimostra quanto la storia della finanza pubblica appaia strettamente connessa a quella della società, ed in special modo alla storia della famiglia. L'opera delinea uno sguardo d'insieme sulla storia di Firenze nel primo Cinquecento e sul crescente intervento dello Stato nella sfera dei comportamenti sociali e della trasmissione dei patrimoni familiari.
La guerra scatenata da Mussolini contro l'Etiopia per la conquista di un "impero" che innalzasse l'Italia al rango di potenza coloniale (e poco importa che si trattasse, nel giudizio sprezzante di Indro Montanelli, di "una campagna per la conquista di qualche casco di banane") rappresenta una delle pagine meno conosciute del Ventennio. Eppure la conquista dell'impero nel corno d'Africa costituisce uno dei momenti di massima proiezione del regime fascista sulla scena internazionale, una sorta di banco di prova della "romanissima" aggressività della nuova Italia in camicia nera. A ripercorrere le fasi della breve avventura etiopica dei presunti nipotini di Giulio Cesare (un'epopea nel contempo drammatica e grottesca, che si consumò nel giro di pochi anni), provvede ora questo volume, un saggio divulgativo dedicato interamente alla guerra in Africa Orientale dal 1935 al 1941. "La conquista dell'Impero" illustra e approfondisce gli aspetti salienti di quegli anni infuocati, proponendo una ricostruzione a tutto tondo di fatti, personaggi, motivazioni, glorie e menzogne della presenza italiana in Etiopia.
Nella produzione storiografica sulla mobilitazione civile negli anni della Grande Guerra è stato dato poco spazio alla partecipazione delle donne. Facendo propria la convinzione di un'estraneità delle donne al conflitto, la storiografia ha analizzato prevalentemente gli episodi di ostilità alla guerra da parte di donne operaie e contadine o qualche iniziativa isolata di donne dei ceti abbienti e di élite femminili intellettuali. Questo volume fornisce, invece, un quadro complessivo delle attività di assistenza e di propaganda svolte dalle donne mobilitate a sostegno del primo conflitto mondiale. Aspetto della storia della Grande Guerra ancora poco conosciuto, la mobilitazione femminile fu invece un fenomeno di vaste proporzioni e rappresentò la prima esperienza di partecipazione delle donne alle vicende politiche del paese, momento fondamentale del loro processo di nazionalizzazione. La ricerca si basa su documentazione reperita in fondi archivistici nazionali e locali, in quelli di organismi e istituzioni della mobilitazione civile, sullo spoglio della pubblicistica delle associazioni femminili di assistenza e propaganda, sulla stampa femminile dell'epoca.
«Per comprendere nella loro complessità le trasformazioni e le contraddizioni che segnano i primi vent'anni del XXI secolo abbiamo scelto di sovrapporre geografia, infografica e analisi dei dati sui grandi temi con i quali Stati nazionali, popoli, aziende globali, movimenti, leader politici e singoli cittadini devono misurarsi per trovare una rotta e orientarsi in questo oceano in serrato divenire». Da sempre il nostro mondo è percorso da mutamenti e metamorfosi, tanto sul piano geopolitico quanto sul fronte economico e sociale. Mai però la velocità e la frequenza di tali trasformazioni ha raggiunto l'intensità di cui siamo testimoni dall'inizio del secondo millennio. Nasce da questa consapevolezza, e dall'urgenza di tratteggiare con chiarezza e approfondire le grandi tendenze in atto, l'idea di questo libro: uno strumento antico, quello delle mappe, unito alla più avanzata cartografia e alla ricerca sui dati per offrire al lettore la descrizione del mondo che cambia. Individuando otto linee della trasformazione in corso - dai conflitti veri e propri a quelli latenti, dall'emergenza climatica alla ferita delle discriminazioni razziali, dalle diseguaglianze sociali al vento populista-sovranista, passando per il fenomeno migratorio, l'urgenza della parità di genere e l'emergenza sanitaria legata all'esplodere delle epidemie - Maurizio Molinari descrive il mutamento e ne anticipa le conseguenze profonde. E lo fa con l'acutezza dell'osservatore esperto e la lucidità del giornalista, mettendo a punto uno strumento prezioso per chiunque voglia esplorare, come un pioniere che traccia la sua rotta, l'orizzonte che sta prendendo forma. Che vuole essere compreso per poter essere governato, e in cui ognuno di noi ha il dovere di fare la propria parte.