
Un canonico e un abate imprigionati nel 1606 per reati comuni; l'interdetto lanciato da papa Paolo V contro la repubblica di Venezia e la proibizione di messe e sacramenti in tutto lo stato; una "guerra di scritture" firmate da autori illustri (come Paolo Sarpi) o oscuri, spesso nascosti da pseudonimi fantasiosi. Questa vicenda famosa viene qui raccontata da punti di vista diversi e inattesi: il mercato di Rialto e l'anticamera del Palazzo Ducale, le calli e le botteghe - in una Venezia indimenticabile, popolata da mercanti e da spie, da nobili e da artigiani, da ambasciatori, barbieri e prostitute. Attraverso l'analisi di testimonianze d'ogni genere (libelli a stampa e manoscritti, cartelli in dialetto, pettegolezzi, denunce) emerge una storia politica in cui alto e basso, segretezza e propaganda si alternano intrecciandosi. La politica dell'informazione e l'informazione come fatto politico, ci spiega Filippo de Vivo, sono cominciate molto tempo fa. Questo libro ne ricostruisce un capitolo in maniera esemplare
La Russia di recente si è riproposta in maniera decisa come attore di primo rango sulla scena politica mondiale. Sembrerebbe che nel continente euro-asiatico fosse in atto un sommovimento geopolitico. Ma la crisi ucraina del 2013-14 non è stata altro che la replica di un fenomeno sismico riapparso lungo la faglia già colpita nel 1054. L'apertura russa del 1991 non è sfociata nella nascita di una "casa comune" europea. Le strutture occidentali (NATO, UE) si sono ampliate occupando lo spazio lasciato libero da Mosca e hanno raggiunto i confini della Georgia nel 2008 e dell'Ucraina nel 2014. In entrambi i casi, la Russia ha lanciato un segnale chiaro di forza e determinazione, di potenza recuperata. Essa ha un volto europeo e uno asiatico. Perciò ha espresso l'idea di avvicinarsi all'Asia, centro economico del futuro. Attraverso l'intreccio di un fitto ragionamento storico-politico e l'uso di più di cento mappe tematiche e documentazioni infografiche, questo libro ci aiuta a capire le attuali problematiche e le nuove poste in gioco del colosso russo nel contesto mondiale. Un altro pregio del volume è quello di proporre al lettore una serie di elementi geo-statistici di grande importanza sulle fonti energetiche, sull'esercito, sull'industria spaziale, su quella nucleare e su quella aeronautica per soffermarsi poi sulle tradizioni sociali e culturali, sugli aspetti più deboli della nuova demografia, sui ritardi negli equipaggiamenti militari: le luci e le ombre della rinata superpotenza.
Attila aveva lo sguardo irrigidito. “Non ho mai visto una cosa simile. Che vuoi tu da me?” “Io? Niente: te l’ho già detto.” Ma la voce dolce di papa Leone si era rifatta dura e tagliente. “Dio ti ha detto ciò che vuole da te. Ora basta, la misura è piena. Torna indietro, Attila.”
Da Oriente avanza la minaccia di Attila, un pericolo che l’Occidente presume di conoscere, ma il cui radicalismo è invece culturalmente inconcepibile per una Cristianità governata da un potere fine a se stesso, preoccupato solo di mantenere i propri equilibri. A contrastare l’avanzata di quest’uomo grande e terribile, solo due figure si ergono: Ezio, l’ultimo vero romano, e papa Leone. Al centro della storia, proprio l’incontro tra Leone e Attila, attorno ai quali ruotano gli altri personaggi: dal kan Bleda, fratello di Attila, a Galla Placidia, vera imperatrice in nome del figlio Valentiniano, alla giovane Onoria. E, sullo sfondo di vicende umane distanti eppure collegate, il panorama triste e decadente di un im­pero in disfacimento, ridotto alle proprie fastose apparenze esteriori.
Louis de Wohl (1903-1961), tedesco di padre ungherese e madre austriaca, dopo essere fuggito dalla Germania hitleriana nel 1935, prestò servizio come capitano nell’esercito britannico durante la Seconda guerra mondiale. In BUR sono pubblicate le biografie di Giovanni d’Austria (L’ultimo crociato), di san Tommaso d’Aquino (La liberazione del gigante), di santa Caterina da Siena (La mia natura è il fuoco), di Elena madre dell’imperatore Costantino (L’albero della vita). I suoi romanzi sono tradotti in dodici lingue.
Una storia di amore e odio: è il romanzo della vita di Giuliano l'Apostata, l'imperatore romano che, nel IV sec. d.C., cercò di reprimere l'astro nascente del Cristianesimo e quasi vi riuscì. Louis de Wohl - narratore di "vite eccellenti" - illumina i lati più intensi del personaggio accompagnando il lettore in un'avventura unica, tra episodi storici e colpi di scena, lungo tutto l'arco della sua vita. Dall'educazione in un monastero all'ascesa al trono, fino al cuore della sua vicenda, quando Giuliano vide l'"ave Cesare" dei suoi soldati come l'opportunità di sconfiggere il Cristianesimo e rafforzare il suo potere, il talento narrativo di de Wohl non si limita all'imperatore: ci restituisce anche l'uomo Giuliano, con il suo amore per la cugina Elena, insieme tenero e tragico, forza essenziale della sua vita e del libro.
Un quadro dello sviluppo e dell'organizzazione dei servizi di spionaggio e controspionaggio del Regno Unito, dai tempi di Enrico VII agli anni Settanta. Deacon descrive le figure delle grandi spie raccontate attraverso emozionanti episodi e avventurose vicende: si passa dall'agente girovago (e appassionante scrittore) Daniel Defoe a Sir Charles Hanbury Williams, che passò una notte con l'allora granduchessa Caterina di Russia a decifrare un inquietante messaggio proveniente da Costantinopoli! Si parla di sir Francis Walsingham, che si rovinò finanziariamente per stipendiare le sue spie, e di Oliver Cromwell che per primo valorizzò l'Intelligence negli anni del suo Protettorato. Una lunga carrellata di eroi di tutti i tempi lasciati nell'ombra fino alla creazione dell'MI5 e al ruolo dei servizi segreti nella Prima e Seconda guerra mondiale. Il trionfo sull'Invincibile Armada, l'uso della magia e dell'alchimia nella creazione di codici segreti, l'ambigua figura del cavaliere d'Éon, e ancora le tattiche di contrasto al movimento indipendentista irlandese, la tragica morte di Lord Kitchener che poteva essere evitata, il mistero del corpo senza testa dell'"uomo rana", il ruolo delle donne nella lotta al nazismo e lo scandalo delle "spie di Cambridge" che lavoravano per i sovietici... Il racconto avvincente dello spionaggio e controspionaggio britannici. Vittorie e sconfitte che si muovono parallele rispetto alla storia che conosciamo.
Questo è un viaggio nella memoria, che ha l'andamento di un giallo. La Banca che non c'è più ma conserva l'insegna, le due lapidi per Pinelli, una vicina all'altra, e la loro storia, il palazzo di giustizia dell'era spagnolesca in cui si processarono gli anarchici per l'attentato al Teatro Diana, l'incredibile percorso di appena cento metri che Valpreda avrebbe percorso in taxi. Sono passati cinquant'anni, ma ci sono domande che ancora non hanno una risposta. Perché, per esempio, venne scelta la Banca nazionale dell'agricoltura? L'anno più tetro della storia italiana continua a essere pieno di misteri irrisolti. Tra le bombe e i depistaggi scopriamo la vera storia del tassista Rolandi e della sua accusa a Valpreda, conosciamo il gruppo di assistenti della Cattolica che per primi cominciarono a dubitare del suicidio di Pinelli, incontriamo Guido Lorenzon, un professore di francese di Maserada sul Piave che risolse il caso già lunedì 15 dicembre e lo comunicò alla giustizia. In quell'anno la musica e l'arte, con la Guernica di Enrico Baj, cambiarono Milano.
"Se avevo avuto una percezione abbastanza chiara del probabile successo di Berlusconi, non ne avevo però immaginato una durata così lunga." Parola di Romano Prodi, nell'intervista inedita contenuta in questo libro. E invece Berlusconi è durato (almeno) per un ventennio. Abbastanza per una vita intera, abbastanza per cambiare un paese, abbastanza per non ricordare più bene come eravamo prima. Cos'è stata l'Italia degli ultimi vent'anni? Un regime parafascista? Un paese della cuccagna che si è svegliato rovinosamente? Enrico Deaglio segue l'evoluzione degli scenari politici, tratteggia le storie personali degli eroi e dei miracolati, racconta i retroscena di cui all'epoca non sapevamo nulla, presta attenzione alle nuove parole che hanno popolato il chiacchiericcio quotidiano, affronta senza paura le zone più controverse e male illuminate del Ventennio: dalle ragioni e gli antefatti della discesa in campo alla mirabolante apoteosi della "gnocca", dal sottovalutato razzismo leghista all'incomprensibile subalternità della sinistra, fino a un rapporto riservatissimo inviato dalla Dia alla vigilia delle elezioni del 1994. A fare da sfondo alla sua ricostruzione, numerose interviste, esclusive e inedite, a protagonisti e osservatori d'eccezione. Con dodici interviste inedite a: Silvia Ballestra, Ivan Carozzi, Mario Deaglio, Andrea Jacchia, Gad Lerner, Fausto Melluso, Peppino Ortoleva, Marcelle Padovani, Romano Prodi, Massimo Recalcati, Roberto Saviano, Adriano Sofri.
Ma davvero è successo tutto questo? In un libro di novecento pagine, una cavalcata in quel vero romanzo che è stata l'Italia degli ultimi trent'anni. È come guardare un film sulla nostra vita, in cui gli avvenimenti sono raccontati mentre succedono. Si comincia con Aldo Moro nella prigione del popolo, nell'anno che ha cambiato tutto. E poi, l'ascesa della mafia, il rapporto stretto tra crimine e potere, la guerra e i segreti di Cosa Nostra, i morti e i soldi che li hanno accompagnati. I grandi condottieri dell'industria tra sogni e corruzione, la fine ingloriosa della Prima repubblica, l'ascesa della televisione e del suo magnate, il Nord conquistato dalla Lega, il nuovo potere del Vaticano, la rivalutazione del fascismo, la crisi e la deriva. La nostra storia in cinquecento storie: anno per anno, i protagonisti, i fatti, le parole, le vittime e i vincitori, le resistenze, la musica e le idee che hanno costruito il nostro paese. Un libro per ricordare quanto è successo e per scoprire che - molto spesso - le cose non erano andate proprio così.
Che cosa è successo davvero nel decennio tra il 1967 e il 1977? come è cambiato il nostro Paese? I dieci anni che hanno cambiato il nostro Paese, come nessuno li ha mai raccontati. Per chi c'era, per chi non c'era e per chi ha dimenticato
Enrico Deaglio torna per raccontare un decennio fondamentale, e lo fa da testimone d'eccezione, che ha vissuto gli anni dal 1967 al 1977 in prima persona e ne restituisce tutta la violenza e la passione. La nuova impresa storiografica e narrativa di Deaglio comincia nel 1967, quando l'economia italiana è nel pieno del boom economico e, allo stesso tempo, compaiono le prime manifestazioni e i segni germinali di profondi sconvolgimenti sociali. È l'inizio degli anni di piombo. Ma è anche l'anno in cui Gianni Morandi canta «C'era un ragazzo che come me», De André «Via del Campo» e Iva Zanicchi vince con Claudio Villa il quinto Festival di Sanremo, quello del suicidio di Luigi Tenco. È il periodo in cui si diffondono i jeans e diventano il simbolo della controcultura giovanile. Di anno in anno, dalla battaglia di Valle Giulia all'autunno caldo e alla strage di piazza Fontana, fino alle prime leggi speciali e al movimento del '77, Deaglio tesse un grande arazzo, pieno di colori, sorprese, storie notissime e storie dimenticate, retroscena emersi solo decenni dopo e misteri ancora irrisolti, facendo rivivere le storie e la cultura, la musica e le idee che hanno segnato un'epoca.
Riduci
Questo breve scritto, ormai considerato un classico della letteratura post-clandestina, racconta della retata nazista nel Ghetto di Roma, che nel volgere di una mattina si concluse con la deportazione di mille ebrei. Lettori e critici lo hanno giustamente accostato ai primi capitoli della "Storia della Colonna Infame" per la qualità dello stile che si accompagna al valore documentario. Con una prefazione di Natalia Ginzburg.