
Accreditata da una parte della storiografia, la mitologia assolutoria che nega la presenza del razzismo nella storia italiana conserva intatta la propria influenza. Questo mito storiografico narra di un processo di formazione dello stato nazionale immune dalla etnicizzazione della cittadinanza e racconta di un'esperienza coloniale eccezionalmente mite. Questo libro fornisce gli argomenti per confutare tale vulgata autoassolutoria. Esso documenta come anche la storia d'Italia abbia annoverato, tra le sue componenti essenziali, ideologie e pratiche razziste nei confronti dei nemici interni, delle aree di popolazione subalterna, dei nemici esterni e degli ebrei, sintesi di tutte queste dimensioni.
Benché in passato i rapporti tra storici e scienziati non siano sempre stati idilliaci, oggi lo scambio tra le due aree si è fatto sempre più intenso e proficuo: la pratica della ricerca storica è così influenzata da concetti, modelli e metodi propri delle discipline sociali, così come queste ultime si sono aperte all'approccio storico. L'autore è stato uno dei protagonisti di questa convergenza. Ora in questo nuovo volume, che testimonia del cammino percorso in questa direzione, Burke allarga la sua visuale al contributo dell'intero campo delle scienze sociali.
Da Leonardo da Vinci a Bacone, da Goethe a Susan Sontag, le menti eclettiche hanno spostato le frontiere della conoscenza in innumerevoli modi e Peter Burke ce ne offre una nuova brillante interpretazione. Identificando 500 poliedrici occidentali, l'autore esplora i loro successi ad ampio raggio e mostra come la loro ascesa abbia corrisposto a una rapida crescita della conoscenza nell'era dell'invenzione della stampa, della scoperta del Nuovo Mondo e della rivoluzione scientifica. Per arrivare in tempi più recenti all'epoca digitale, in cui l'accelerazione della conoscenza ha portato a una iper-specializzazione molto meno favorevole a studiosi e scienziati di ampio respiro. Solo l'idea di network intellettuale potrà secondo Burke salvare la figura del genio.
In breve
La storia, ampia e variegata, del Rinascimento in Europa, nella prosa brillante di uno degli storici più autorevoli sul tema. Peter Burke analizza in dettaglio i fenomeni di ricezione culturale e imitazione creativa che, interagendo con le diverse forme politiche e sociali dei singoli paesi, inducono la circolazione delle idee rinascimentali non solo nelle arti ma anche nella vita quotidiana del continente, contribuendo così a ‘europeizzare’ l’Europa. Un volume oramai classico, giudicato prezioso da Jacques Le Goff, per rispondere alle grandi domande che stanno dinanzi a coloro che fanno e faranno l’Europa: chi siamo, dove andiamo.
Indice
Prefazione alla prima edizione di Jacques Le Goff - Ringraziamenti - I. Inquadrare il Rinascimento - II. L’età della riscoperta. Il primo Rinascimento - III. Ricezione e resistenze - IV. L’età dell’emulazione - V. L’età della varietà. Il tardo Rinascimento - VI. L’addomesticamento del Rinascimento - VII. Epilogo: il Rinascimento dopo il Rinascimento - APPARATI - Bibliografia - Cronologia - Indice dei nomi e dei luoghi
In genere gli storici preferiscono ricostruire il passato sulla base di testi e documenti scritti, dati politici, economici o statistici, in alcuni casi testimonianze orali. Ma cosa sarebbe la storia del fascismo o dello stalinismo se non conoscessimo le immagini usate per la propaganda? Quale sarebbe il giudizio su conflitti recenti come il Vietnam senza le testimonianze lasciateci dai reporter di guerra? E risalendo più indietro nel tempo, come potremmo scrivere la storia della vita quotidiana o delle abitudini alimentari dei nostri antenati senza considerare le rappresentazioni visive che ci sono state tramandate? O una storia dell'Antico Egitto che prescinda dallo studio delle pitture tombali? Attraverso un affascinante excursus nei secoli, ricco di esempi tratti dalla storia antica e moderna, europea ed extraeuropea, Peter Burke dimostra come l'uso delle immagini possa arricchire in modo decisivo la nostra conoscenza del passato e del presente. Un ritratto, una statua, un'iscrizione, un arazzo - o più di recente una fotografia o un film - possono rappresentare "prove storiche al pari di quelle più tradizionali, e ci aiutano a comprendere meglio eventi e contesti a noi vicini o lontani.
La storia, ampia e variegata, del Rinascimento in Europa, nella prosa brillante di uno degli storici più autorevoli sul tema. Peter Burke analizza in dettaglio i fenomeni di ricezione culturale e imitazione creativa che, interagendo con le diverse forme politiche e sociali dei singoli paesi, indussero la circolazione delle idee rinascimentali non solo nelle arti ma anche nella vita quotidiana del continente, contribuendo così a ‘europeizzare’ l’Europa.
Un libro, ormai un classico, giudicato prezioso da Jacques Le Goff, per rispondere alle grandi domande sulle radici e sul futuro dell’Europa.
Montezuma è entrato nella storia attraverso l'ottica dei vincitori. Questa biografia si basa invece su fonti indie, su quanto l'archeologia e l'antropologia hanno rivelato sulle antiche popolazioni del Messico e mostra la tragedia del crollo dell'impero vissuta dai vinti. Il racconto descrive il periodo che precede l'arrivo delle "case galleggianti" da cui sbarcarono stranieri vestiti di "pietra grigia" in sella a "daini senza corna". In questa parte è analizzata anche la formazione del sovrano come astrologo e guerriero, il suo ruolo nella creazione di un impero rapace e oppressivo. Una ricostruzione che permette di individuare il codice religioso attraverso cui il principe interpretava l'invasione. Con un saggio di Italo Calvino.