
Il desiderio aleggia tra le immagini dei media, spinge a cercare fuori qualcosa che pulsa da dentro, illuminando il cielo e la terra con la sua forza prorompente. Questo libro propone un viaggio in cui antichi miti orientali s'intrecciano con le tipiche storie del mondo occidentale. Come in un gioco, attraverso riflessioni, forme ed emozioni, invita a decifrare i segni depositati sulla sabbia sottile della memoria, nello spazio dove abitano i sogni. Lo stesso desiderare è un atto sacro, fonte di salute e di benessere. Come percorso che onora i segni del tempo, il desiderio valorizza l'emozione dell'attesa, riconosce il limite e ravviva l'energia necessaria alla realizzazione del progetto futuro.
La voce della coscienza, ma anche la voce del corpo. L'incarnazione della cura per l'altro, ma anche della cura per quella identità cangiante che siamo. La responsabilità rappresenta il tu con cui dialoghiamo, senza mai dimenticare le emozioni e alternando volentieri registri espressivi, toni, accenti? Ma responsabilità è anche fare i conti con l'alterità, imparare a costruirla senza imposizioni, percepirla a partire dalla sua autonomia (che poi è anche la nostra) e in virtù di una libertà che è condivisione. Anzi, la responsabilità nasce proprio come "libertà per" e, lungi dal ridursi a recinto del solo vissuto personale, si sviluppa ed evolve come progetto comune per farsi storia del noi.
La diffidenza elude l'incertezza con il sospetto e la distanza; la fiducia persegue la sicurezza attraverso la coesione e la vicinanza.
La rivalità è un sentimento che impregna le relazioni quotidiane avvelenandole e trasforma la vita in una gara continua per la ricerca del protagonismo. Ma da dove origina la rivalità? È possibile la vita senza competizione? Facendo riferimento alle teorie psicoanalitiche, biologiche e filosofiche più avanzate, con un linguaggio chiaro e non specialistico, si tenta di rinvenire le radici inconsce del sentimento di rivalità e i malintesi che lo alimentano. Si scoprirà così un nuovo orizzonte che permetterà di vivere la vita in armonia con se stessi e con gli altri.
L'invidia attraversa la condizione umana, quasi come un destino. Tuttavia, si può guardare all'invidia, capirla, viverla, curarla anche, in maniera leggera, creativa, seria eppure piena di fiducia. Da qui nasce la lettura gestaltica di I come Invidia, un libro che mette in questione le parole scontate del senso comune e della psicoanalisi, per sostenere in ogni lettore la scoperta della propria unicità.
L'esperienza del dolore porta con sé angoscia e sconforto, interrogativi e paure. Spesso ne deriva un senso di disorientamento che induce a ripiegarsi su se stessi e a delegare ad altri la conduzione della propria vita. Questo libro di L. Sandrin, apre una prospettiva nuova: guardare al dolore come momento di riscoperta della propria ricchezza interiore, come approfondimento di relazioni, creazione di un modo diverso di vivere e di amare.
Tutti, almeno una volta, abbiamo sperimentato il disagio sottile della solitudine. I mass media la demonizzano come una condizione da evitare o da superare a tutti i costi ma, più si cerca di relegarla in un angolo, più essa emerge con tutta la sua forza. Che fare? La risposta che Valerio Albisetti propone sta nella capacità di considerare la solitudine sotto una luce nuova, che, come scostando un velo, permette di vedere ciò che spesso non appare: la sorprendente ricchezza e le innumerevoli potenzialità del proprio io. Di ciascuno di noi. Vivere la solitudine significa allora mettersi in ascolto di sé e trarne una rinnovata energia per affrontare la vita. Soltanto recuperando il valore della propria unicità si potrà veramente dire di "stare bene" con se stessi.
Il sottotitolo racchiude in maniera emblematica il contenuto del volume. Infatti l'autore, intende dimostrare come la riuscita di un rapporto di coppia si misuri non sulla fusione totale dei partner, ma sulla valorizzazione delle loro caratteristiche distintive. Perché la relazione possa crescere e favorire l'arricchimento reciproco, occorre innanzi tutto che ciascuno sia responsabile di se stesso. Ciò significa non accettare facili compromessi che, a lungo termine, scontentano entrambi, ma imparare a costruire un rapporto nel quale ognuno, pur aprendosi alle necessità dell'altro, non si senta defraudato di sé.
Il viaggio di cui parlo in questo libro, afferma V. Albisetti, "non è un modo per conquistare la felicità, ma per comprendere che essa è già dentro di noi. Da sempre." Il fatto è che raramente sappiamo riconoscerla, forse perché cerchiamo una prova del nostro valore all'esterno di noi, ora nell'approvazione sociale, ora nell'affetto incondizionato delle persone che ci sono vicine. Durante il viaggio interiore proposto in queste pagine si apprenderà non a evitare le difficoltà, ma a dare loro un senso alla luce della componente spirituale dell'essere umano, ben sapendo che aspetti positivi e negativi della vita sono un veicolo per conoscere verità più profonde su se stessi.
Crisi d'identità, insoddisfazione, competitività esasperata nei rapporti interpersonali? Perché mai dovremmo ridere? "Solo ridendo di se stessi, si possono accettare seriamente i propri limiti," afferma V. Albisetti. E in queste pagine, instaurando un dialogo personalissimo con il lettore, rivela un'arte ancora poco praticata: credere nella capacità dell'essere umano di trascendersi e di costituire una serenità di fondo inattaccabile.
Avere un'adeguata percezione di sé è fondamentale per realizzare pienamente la propria personalità. Chi non si stima pregiudica l'esito di qualunque sua iniziativa; chi invece ha fiducia nelle proprie potenzialità crea le condizioni per il fluire della speranza, coltiva il gusto per una sana competizione e alimenta la volontà di riuscire. Attraverso test, domande ed esercizi, N. Abranches offre in queste pagine una guida per sviluppare le proprie risorse interiori e utilizzarle per costruire la propria felicità.
Il volume si articola in cinque parti. L'autrice, N. Fecteau-Demers, conduce chi legge a individuare percorsi per imparare a non sprecare energie e a coltivare il proprio benessere interiore. Succede a tutti di sentirsi, in qualche momento, privi di risorse e quello che mette più a disagio è il fatto che non sappiamo da che parte cominciare per trovare soluzioni adeguate. Tante volte abbiamo la sensazione di investire molto e ci piacerebbe avere alcuni criteri per capire se ne valga la pena e soprattutto se sia possibile investire le proprie energie senza sentirsi appesantiti ma gratificati. Eppure, dice l'autrice di questo simpatico saggio, è possibile trovare dentro di sé risorse e forza per vivere al meglio. Alcuni piccoli segreti sono alla portata di tutti!