
All'uomo di oggi, spesso insicuro e pessimista, paralizzato dal timore di non riuscire e da un senso di inadeguatezza, l'autore offre rassicuranti parole di conforto e di incoraggiamento. Attraverso brevi frasi, riflessioni e massime illuminanti aiuta il lettore a vivere una vita piena e ricca.
Il testo ha l'obiettivo di introdurre le principali strategie di analisi e le soluzioni tecniche possibili nell'utilizzo di ATLAS.ti. Questo programma implementato sulla base della prospettiva teorica e metodologica della Grounded Theory - si presta a una grande versatilità nell'uso e nelle analisi che possono essere effettuate. Il software è infatti progettato sia per facilitare il processo di codifica e recupero dei dati che per elaborare i modelli teorici sottostanti ai dati stessi, attraverso l'individuazione di nessi logici tra i codici emersi. È articolato in cinque capitoli in cui vengono descritte le funzioni di base del software mediante l'esemplificazione di percorsi di ricerca specifici. Un'attenzione particolare è rivolta alle implicazioni epistemologiche e metodologiche connesse alle attività di ricerca svolte da più codificatori. Il libro si rivolge a studenti e ricercatori delle scienze umane e sociali, ma anche a professionisti interessati a comprendere i processi psicologici in una visione non universalistica ma culturalmente "situata". Uno strumento scientifico che permette di descrivere e valutare i processi che avvengono nei contesti di sviluppo, apprendimento e socializzazione.
Descrizione dell'opera
Quando un bambino deve elaborare il lutto per la perdita di una persona cara si trova di fronte a un compito più o meno arduo, che può essere portato avanti con successo o interferire con i processi di sviluppo determinando disturbi affettivi, cognitivi e/o comportamentali. In una cultura che tende a rimuovere il tema della morte, gli adulti hanno spesso timore di affrontarlo con i piccoli, con l'esito di non aiutare i bimbi a elaborare il trauma in maniera sana. L'autore accompagna i genitori a parlare coi propri figli, ad affrontare le loro domande e le loro angosce. E a divenire consapevoli che, per poter tentare con loro una qualche risposta, dovranno porre, anzitutto a se stessi, molte domande.
Nella prima parte del volume l'autore affronta, a partire dal famoso aforisma di Montaigne «Chi educherà gli uomini a morire li educherà a vivere», le problematiche dell'educazione alla morte indicando e illustrando le varie alternative.
Nella seconda analizza, con esempi clinici, la concezione scientifica - anzitutto psicologica - dell'educazione alla morte e la concezione religiosa della stessa educazione alla morte, soffermandosi soprattutto sulla concezione cristiana, senza trascurare ebraismo, islam, induismo e buddhismo.
Nella terza parte illustra la propria proposta di educazione alla morte, basandosi su ciò che la critica alle altre concezioni avrà evidenziato e sull'idea che la morte è destinata a sfuggire alle concettualizzazioni umane restando un "mistero" (desiderabile o indesiderabile), nell'intento di formulare un'indicazione educativa con un certo carattere di universalità.
Sommario
I. Si può educare alla vita senza educare alla morte? II. Percorsi educativi concreti delle due alternative. III. Varianti e limiti dell'educazione «fiabesca» e di quella «razionalistica»: verso una «nuova» educazione alla morte. IV. Una proposta di iniziazione alla morte e i suoi «insegnamenti» per chi educa. V. Esempi. Considerazioni conclusive.
Note sull'autore
FRANCESCO CAMPIONE, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Psicologia medica, insegna Psicologia clinica e psicodiagnostica alla Facoltà di Medicina dell'Università di Bologna. È direttore del master universitario in Tanatologia e Psicologia delle situazioni di crisi; ha fondato l'Istituto di Tanatologia e Medicina psicologica ed è tra i fondatori della IATS (International Association of Thanatology ans Suicidology) di cui è presidente. Dirige la Rivista Italiana di Tanatologia e ha pubblicato numerosi articoli e oltre quindici volumi. Tra le sue pubblicazioni più importanti ricordiamo: Perpatire: un nuovo verbo per un nuovo inizio (Armando, 2006); Ospitare il trauma: un modello di intervento nelle situazioni di crisi (Clueb, 2008); L'etica del morire e l'attualità: il caso Englaro, il caso Welby, il testamento biologico e l'eutanasia (Clueb, 2009); La buona morte: corso di formazione permanente sulla morte e il morire (Clueb-Apocrifi, 2010).
Amare non significa possedere in maniera esclusiva, limitare la libertà del partner o escludersi dalla vita del mondo; al contrario l'amore può aprirsi all'intero universo, spalancando inattese prospettive. Un trattato sull'amore che insegna a sviluppare la propria personalità e raggiungere la pienezza affettiva.
Menti diverse apprendono in maniera diversa. Questa considerazione, che pure sembra molto ovvia, in realtà è la causa di grossi problemi per molti bambini, perché la maggior parte delle scuole applica gli stessi metodi di insegnamento indistintamente per tutti. Esperto di educazione, pediatra, Mel Levine offre a genitori e insegnanti la possibilità di imparare a distinguere i diversi stili di apprendimento e a identificare quale sia il più consono al singolo bambino. E in questo modo ad aiutarlo a superare quelle piccole difficoltà a scuola che possono, se trascurate, trasformarsi in fallimenti più grossi.
Evi Crotti e Alberto Magni descrivono in questo libro il ruolo di genitore nella società contemporanea: dai cambiamenti di equilibrio (e i conseguenti rischi di crisi) che l'arrivo di un figlio porta nella coppia, a tutto ciò che diventare madre e diventare padre comporta nella relazione del singolo con se stesso, con il figlio, con il compagno, con il resto del mondo, fino alla costruzione di una nuova famiglia, con nuove regole e nuove identità in un momento storico in cui ruoli e tradizioni sono stati scardinati dal profondo, per giungere all'analisi dei diversi atteggiamenti affettivi ed educativi. Tutto questo è accompagnato da alcuni esempi di analisi grafologiche e di disegni che permettono da un lato di comprendere il carattere di genitori e figli, dall'altro di individuare eventuali timori, disagi o difficoltà psicologiche.
Non c'è alcun dubbio che l'esistenza di tutti noi si sia fatta più complicata. Il problema è che nella maggioranza dei casi siamo noi stessi, seppur inconsapevolmente, a incasinarla. Con questo libro Roberto Re svela i meccanismi psicologici che costituiscono le cause principali dei nostri casini. Con stile chiaro e pratico, l'autore descrive così le dieci situazioni-tipo di casino, offrendo per ognuna di queste le contromosse adeguate. L'obiettivo, nelle parole dello stesso Re, è quello "di pensare in maniera diversa, di desiderare qualcosa di più per te stesso, di reclamare il tuo diritto di nascita come essere umano: la felicità. Insomma, spingerti a fare qualcosa di diverso, per ottenere risultati migliori. Per te stesso. E scoprire che la vita, alla fin fine, è molto meno complicata di quello che si dice in giro".
Gli autori di "Le emozioni che fanno crescere" tornano con un nuovo libro che affronta i più recenti e avanzati studi nel campo della psicologia dello sviluppo e della neurofisiologia. Il testo si basa infatti sulla rivoluzionaria scoperta del funzionamento di una nuova classe di neuroni, detti "neuroni specchio", che permettono ai bimbi anche piccolissimi di sintonizzarsi sugli stati emotivi di chi li accudisce, intuendone le intenzioni. Una scoperta che sconvolge il rapporto educatore-educando. In che modo? Gli autori lo spiegano con il loro consueto stile affabile e ricorrendo a esempi e consigli concreti. Un manuale per guidare i genitori in tutte le fasi di vita del bambino, dal concempimento all'ingresso a scuola.
"Opera personalissima, capace di mutare il mondo", secondo la definizione di Thomas Mann, "L'interpretazione dei sogni" vide la luce nel novembre 1899, ma con la data 1900 sul frontespizio: un modo per sottolinearne il profondo valore simbolico e il senso di svolta nella cultura europea. È con questo testo, infatti, che Freud afferma l'idea che la vita psichica abbia una dimensione ben più ampia di quella che può essere riportata volontariamente alla coscienza; e che il sogno sia la manifestazione privilegiata per indagare quella sfera che da allora chiamiamo inconscio. Oltre che via di accesso all'inconscio, l'interpretazione del sogno diventa così strumento fondamentale di terapia. Una terapia che Freud sperimentò sui suoi pazienti nevrotici ma anche su se stesso: "L'interpretazione dei sogni", infatti, ha una forte impronta autobiografica e appare ancora oggi al lettore come un'opera di straordinaria complessità e ricchezza. In essa il rigore concettuale e argomentativo si fonde con il fascino, profondamente letterario, della narrazione di sé e della descrizione di quella Vienna fin de siècle che ha avuto un ruolo ineguagliabile nello sviluppo artistico del Novecento. Il testo è accompagnato da un saggio di Jacqueline Rose e una introduttiva di Paolo Repossi.
Michela Marzano è un'affermata filosofa e scrittrice, un'autorità negli ambienti della società culturale parigina. Dalla prima infanzia a Roma alla nomina a professore ordinario all'università di Parigi, passando per una laurea e un dottorato alla Normale di Pisa, la sua vita si è svolta all'insegna del "dovere". Un diktat, però, che l'ha portata negli anni a fare sempre di più, sempre meglio, cercando di controllare tutto. Una volontà ferrea, ma una costante violenza sul proprio corpo. "Lei è anoressica" le viene detto da una psichiatra quando ha poco più di vent'anni. "Quando finirà questa maledetta battaglia?" chiede lei anni dopo al suo analista. "Quando smetterà di volere a tutti i costi fare contente le persone a cui vuole bene" le risponde. E ha ragione, solo che è troppo presto. Non è ancora pronta a intraprendere quel percorso interiore che la porterà a fare la pace con se stessa. "L'anoressia non è come un raffreddore. Non passa così, da sola. Ma non è nemmeno una battaglia che si vince. L'anoressia è un sintomo. Che porta allo scoperto quello che fa male dentro. (...) Oggi ho quarant'anni e tutto va bene. Perché sto bene. Cioè... sto male, ma male come chiunque altro. Ed è anche attraverso la mia anoressia che ho imparato a vivere. Anche se le ferite non si rimarginano mai completamente. In questo libro racconto la mia storia. Pensavo che non ne avrei mai parlato, ma col passare degli anni parlarne è diventata una necessità." (Michela Marzano).
La notte tra il 23 e il 24 luglio 1895 Sigmund Freud sogna una sua paziente di nome Irma: la donna mostra i segni di un'infezione che si è propagata in gola, provocandole forti dolori. Ma né i sintomi della signora né l'aspetto dei medici che la circondano corrispondono al vero: nel sogno tutto sembra diverso, senza un motivo apparente. Ed è proprio con la cosiddetta "iniezione di Irma" che Freud abbandona definitivamente il metodo dell'ipnosi per lanciarsi in una nuova fase di studio dei processi mentali: una ricerca che renderà pubblica soltanto all'alba del nuovo secolo, dando alle stampe "L'interpretazione dei sogni". Ma il capolavoro della psicanalisi, qui riproposto in una nuova traduzione, filologicamente accurata, non è soltanto questo: l'introduzione di Stefano Mistura rivela, come un affascinante documento in filigrana, numerosi episodi fondamentali della vicenda biografica di Sigmund Freud, dalle fantasie infantili alla drammatica morte del padre, dal timore degli insuccessi al complicato rapporto con il medico Wilhelm Fliess, il primo lettore, e censore, di quello che sarebbe diventato "il libro del XX secolo".

