
Il libro offre una sorta di percorso ideale lungo la storia dell'esperienza psicoanalitica di Ferenczi. Negli ultimi 50 anni Ferenczi e diventato per molti autori la miniera a cui attingere materiale per le loro costruzioni nuove, delle quali spesso non era citata la fonte...Gli autori dei contributi qui raccolti sono fra i piu attivi e prestigiosi del movimento di rinascita dello psicoanalista ungherese che Freud stesso considerava il maestro della clinica. I loro contributi offrono al lettore un'esplorazione attenta ed esplicita all'opera ferencziana proposta come risposta alle sfide attuali di un mondo clinico e teorico che all'apparenza si presenta come molto distante dagli inizi. Attraverso i piani di lettura presentati dagli autori emerge una sorta di percorso ideale lungo la storia dell'esperienza di Ferenczi, che diventa linea portante e punto di riferimento per la ricchezza di soluzioni e l'originalita di scelte da lui operate.
Presenza del terapeuta nel campo con bambini e adolescenti gravi. Perche sguardo e reverie"? Per una continua riflessione sulla pratica, su come una reverie modifichi il corso della terapia e subito modifichi lo sguardo... Sguardo e reverie vanno intesi, per me, come segnalatori, come strumenti nel campo terapeutico, poiche se avanzano secondo un movimento solidale, fanno parte, secondo il linguaggio bioniano, di quella sonda che mentre esplora allarga il campo; se invertono il ritmo fanno parte di reazioni negative, di "impasse"... Cosi, io vedo Dario, nove anni, piccolo, in abiti piu grandi, come un bambino-vecchino, che gioca, nelle sedute con me, a fare il mendicante all'angolo della strada, con il cane, con il piattino. Uno sguardo sull'"Hilflosigkeit", sull'impotenza, sulla sua inermita, che si riflette nei miei occhi. I genitori adottivi ne vedono il riflesso, pensano che questo loro alieno bambino adottivo, catapultato da un orfanotrofio dell'est, diverra un grande musicista... "
Nella pratica del suo lavoro terapeutico ogni clinico viene a contatto con stati emotivi che veicolano diverse forme di aggressività...
La maggior parte delle donne soffre - spesso senza saperlo - per non avere la vita sessuale che vorrebbe: essere a proprio agio con le sensazioni, poterle adattare a quelle del partner, beneficiare così delle qualità rigeneranti della condivisione amorosa. Spaziando dalla ginecologia alla medicina cinese, dalla psicoanalisi all'approccio transgenerazionale, la dottoressa Flaumenbaum, ginecologa e agopuntrice, grazie alla sua esperienza trentennale spiega come le donne di oggi costruiscono la loro sessualità, il ruolo che in essa gioca la madre, per quali motivi il piacere o anche il desiderio sono così di rado presenti, e come fare per trovare un rimedio.
Un libro che dovrebbe rinvigorire gli uomini e dare vitalità alle donne.
Un testo sulla relazione psicobiologica madre - feto. I dati che l'autore considera in questo lavoro, si riferiscono alle dinamiche della relazione psicobiologica tra i due macroelementi della vicenda, alla luce del modello immunitario che descrive le relazioni tra un organismo ospite ed uno trapiantato, utilizzando i concetti di reazione, di rigetto e di facilitazione.
L’evoluzione tecnologica sta portando un grande progresso in molti campi della vita dell’uomo ma anche un impatto pericoloso sul suo comportamento.
Gli smartphone su cui passiamo la maggior parte del nostro tempo sono oggi vere e proprie protesi di corpo e mente e stanno conducendo a una divisione tra due cervelli: il nostro e quello che «portiamo in tasca».
Una relazione pericolosa, secondo Vittorino Andreoli, che in queste pagine ricostruisce origini e funzioni dell’organo naturale mettendolo a confronto con quello artificiale, che ne è figlio, per comprendere i rischi psicologici e sociali che la rivoluzione digitale, dal computer ai tablet, dall’invenzione del web all’avanzata della robotica, ha innescato per giovani e adulti, in famiglia, nei legami e sul lavoro.
La nostra identità rischia uno sdoppiamento? L’intelligenza artificiale da appendice diventerà parte integrante del nostro corpo prendendo alla fine il sopravvento? Sono solo alcune delle domande cui questo saggio cerca di dare una risposta con un’analisi affascinante sulle nostre origini e il futuro prossimo che ci aspetta.
La famiglia è un'istituzione con origini antiche ma è sempre mutata nel tempo seguendo i passaggi e le grandi tendenze economiche, sociali e culturali. Sta ora vivendo la sua fase digitale ed è sempre più influenzata dal trionfo di internet e dell'uso dello smartphone che è diventato un'appendice del nostro corpo e della nostra mente. Quali sono le conseguenze di questi mutamenti? Cosa sta succedendo alle figure dei genitori e dei figli e alle relazioni tra loro? E quali sono i rischi per l'immediato futuro se non si affrontano i problemi che stanno emergendo nella vita quotidiana e nei comportamenti, dagli eccessi sui social network al mutismo affettivo, dalla falsa percezione del tempo al dominio dell'economia dell'inutile? Sono alcune delle questioni che Vittorino Andreoli affronta in questo libro analizzando gli effetti della trasformazione «digitale» in atto. Un saggio di ampia prospettiva e forte attualità che evidenzia i pericoli di un adattamento passivo al cambiamento tecnologico e il rischio di una società senza famiglia, ma che riconosce anche la capacità del nucleo parentale di ritrovare la forza e le funzioni peculiari che l'hanno caratterizzato in millenni di storia.
«Mi considero un esploratore alla ricerca delle sorgenti del sogno». Così Vittorino Andreoli si avventura in un'impresa affascinante quanto stimolante: un viaggio alla scoperta delle origini di un'esperienza da sempre al centro delle riflessioni umane. Se fin dall'antichità la dimensione onirica ha sedotto e allo stesso tempo spaventato, come porta d'ingresso a una dimensione spirituale e misteriosa, con l'affermazione della psicoanalisi il sogno è diventato il mezzo fondamentale per accedere all'inconscio, rivelare le nostre pulsioni e scoprire i traumi subiti e celati. Evidenziando ciò che lega il sogno alla memoria, al meccanismo difensivo dell'oblio e ai desideri, alla coscienza e al vissuto personale, l'autore ne fornisce un'interpretazione originale sulle tracce delle intuizioni di Freud ma indicandone gli errori o quanto delle sue teorie può ritenersi superato. Soprattutto, spiega lo psichiatra, non bisogna considerare quella tra mondo reale e mondo onirico una relazione a senso unico. L'esplorazione di Andreoli arriva infine a porsi una domanda fondamentale per il futuro dell'uomo: con il prevalere di un mondo virtuale globalizzato e di massa, corriamo il rischio che questo sommerga, o peggio cancelli, la funzione immaginativa del cervello?
Come dice il poeta Charles Bukowski: «Non sono le grandi cose a farci impazzire, ma il laccio della scarpa che si rompe proprio quando non abbiamo tempo». Accade spesso di avere un programma e che qualcosa di inaspettato lo faccia saltare, come se una realtà contraria e opposta stesse in agguato. È come assistere a uno scontro fra opposti in cui una realtà viene percepita positivamente, mentre l’altra realtà viene vissuta con reattività; dal punto di vista psicologico, la prima è causa di uno stato d’animo “up” (“stare su”), la seconda di uno stato d’animo “down” (“stare giù”). L’Autore aiutare a capire come creare le condizioni psicologiche affinché si riesca ad accogliere positivamente ciò che sta avvenendo, essendone testimone con piena accettazione e senza modalità di giudizio.
Uno strumento utile per il cammino vocazionale. Le storie vocazionali sono state gravate per lungo tempo da un linguaggio e da uno stile di accompagnamento che le ha sganciate dai dinamismi umani e soprattutto dal benessere della persona, come se la "chiamata" di Dio fosse in competizione con i suoi desideri più profondi. L'analisi dei processi psicologici che sostengono una scelta sacerdotale o di vita in comune - come nasce, come si sviluppa, come matura o come si arena - ha diversi obiettivi: ridurre i miti che circondano la vocazione, riflettere sulla vita in comune nel terzo millennio (ha ancora senso?) e ricongiungere finalmente vocazione e felicità.
In questo saggio l'autore propone una psicologia fondata teologicamente, che si rifà al recente orientamento della Psicologia Positiva. Sganciandosi dal paradigma positivista che aveva consegnato lo studio dell'uomo a ideologie relativiste o riduzioniste, essa presenta una prospettiva in cui la felicità non può prescindere dalla vita morale, dalla realizzazione di sé nella propria mission di vita, da una relazione intersoggettiva buona e da un rapporto spirituale con Dio vissuto in modo non fondamentalista. «Questo libro è per invitarti a non chiuderti nella prigione del tuo io», scrive l'autore, «ma per lasciarti incontrare da una Benedizione che ti precede e che non solo ti libera da ogni giudizio di condanna che hai interiorizzato, ma sprigiona anche tutte le tue potenzialità di bene, perché tu possa far fiorire la tua vita a partire da un Cielo che ti sorride, da una Voce che ti bene-dice con un: «È ok che tu sia», cioè «Ti penso positivo!»
La vita è costellata di eventi che consideriamo coincidenze. Quelli che sembrano fatti casuali, possono essere letti come simboli, segnali di quello che si può scegliere di fare nella propria esistenza. Se ci si rende conto di ciò e lo si coglie come un’opportunità, la vita può cambiare e donarci maggiore consapevolezza e libertà nelle scelte. Le coincidenze sono segnali per riflettere su di noi e fare un’autoanalisi, cogliere un segnale per effettuare un cambiamento, individuare segni che la via che si sta percorrendo è quella giusta, scoprire che è Dio che guida la vita e la storia di ogni persona. Per affrontare gli eventi della vita, a volte dolorosi, o gioiosi, o imprevisti, occorre imparare a dare un significato e a cogliere i messaggi delle coincidenze: possono divenire un mezzo per conoscersi in profondità e per intraprendere un cammino di consapevolezza e di maggiore maturità a livello psicologico e spirituale.

