
Il dato più rilevante del nostro tempo è lo scarto tra il dominio tecnico sul mondo esterno che l'uomo ha raggiunto e la scarsa familiarità ch'egli ha con quello interno. Al di là della consapevolezza di avere un io, poche persone sono in grado di interrogarsi sulla natura umana, sul cervello, sull'uso che se ne fa e che, nel corso del tempo, ne è stato fatto, da tutte le generazioni che si sono succedute, producendo la cultura (materiale e spirituale), la storia e l'organizzazione sociale. Questo limite ha una causa specifica. Il patrimonio di sapere accumulato dalle scienze umane e sociali - neurobiologia, psicologia, psicoanalisi, sociologia, economia, storia delle mentalità, antropologia culturale, ecc. -, con il suo carico di verità, intuizioni e contraddizioni, è praticamente riservato agli specialisti. Ritenendo che questa lacuna vada urgentemente colmata, per rimediare ad un disagio psicologico che va assumendo una configurazione epidemica, l'autore ha scritto un saggio che, con un linguaggio accessibile e uno stile accattivante, sintetizza ciò che di quelle scienze si può ritenere indispensabile per avviare una programmazione sociale e culturale che dia ad ogni individuo gli strumenti minimali per riflettere non già solo sull'esperienza personale ma sulla condizione umana cui essa appartiene.
I due autori, Pia De Silvestris e Adamo Vergine, propongono qui una sintesi della loro lunga esperienza di psicoanalisti, facendo una vasta riflessione sul pensiero e le sue modalità di costruirsi in forme diverse. Il percorso nasce da un interrogativo sul pensiero religioso che gli autori considerano, alla stregua di qualsiasi pensiero, una funzione particolare della mente umana. Una funzione che si sviluppa senza necessariamente nasca il bisogno di doversi interrogare sulla metafisica dell'esistenza di Dio. Gli autori, infatti, sono portati a riflettere sulla molteplicità enorme dei modi di pensare - dal delirio alla ragione - utilizzando la teoria darwiniana dell'evoluzione che secondo loro è la più appropriata per gli studi psicologici, specialmente per quelli non sperimentali, per non cadere nella rete del trascendente e allo stesso tempo cercare forme di derivati oggettivi dall'esperienza soggettiva così complessa come quella della psicoanalisi.
Il sistema di Classificazione ICF (International Classification of Functioning), sviluppato dall'OMS, descrive la condizione di salute dell'individuo tenendo conto dei fattori personali e ambientali che limitano o facilitano il suo funzionamento nel contesto di vita e dando la possibilità di definirne i bisogni e i diritti. Il volume propone un modello di applicazione dello strumento ICF, nella sua versione specifica per l'infanzia e l'adolescenza (ICF-CY), all.ambito della disabilità. Partendo dalla realtà specifica dell'inclusione scolastica, il modello si presta a soddisfare l'ampia esigenza di delineare quel linguaggio comune di cui i Servizi per la persona disabile sentono il bisogno da almeno un paio di decenni. Chiusi nei due mondi paralleli della assistenza-riabilitazione e della scuola, i rispettivi operatori hanno avuto poche opportunità di condividere i propri percorsi, determinando spesso uno scollamento funzionale che, oltre a rallentare i progressi del settore, riduce anche l'efficacia degli interventi destinati al singolo caso. Le schede valutative e programmatiche illustrate nel testo possono essere utilizzate da medici, terapisti, insegnanti, ricercatori, ma anche da genitori e amministratori per definire in modo standardizzato i bisogni relativi alla salute, all'apprendimento e allo sviluppo del bambino disabile, troppo spesso destinatario di interventi privi di un vero "filo conduttore".
L'attenzione è rivolta alle modalità in cui si formano le emozioni, a come vengono vissute sia da parte del paziente sia da parte dell'analista. Com'è nello stile dell'autore, la teorizzazione viene "narrata" attraverso materiale clinico di pazienti adulti e bambini e si evidenziano gli strumenti che rendono possibili tali narrazioni. Di grande utilità è il capitolo dedicato alle esercitazioni cliniche, incluso per la prima volta in un testo di psicoanalisi. Viene posto un problema con differenti soluzioni possibili: sta al lettore, sulla base del contenuto del volume, cimentarsi con i quesiti proposti, che mettono alla prova la capacità di moltiplicare i punti di vista.
Nella relazione psicoanalitica l'"ispirazione" è una sorta di talento creativo che mobilita lo spirito di ricerca sia nel terapeuta sia nel paziente, sostenendo e motivando l'uno e l'altro per l'intera durata del trattamento. Lo spirito di ricerca permea il "mestiere" del terapeuta con la vitalità di un fine costante: acquisire l'abilità di operare in maniera incisiva aiutando i pazienti a interagire con efficacia. Il mestiere diviene in questo modo un'attività che sfiora l'arte e la creatività e allontana la tecnica da regole e rituali. Nei dieci capitoli che compongono il libro, Lichtenberg formula altrettante linee guida per le psicoterapie esplorative: strategie euristiche per negoziare dilemmi inerenti alla terapia come processo diadico in cui il terapeuta deve sentirsi emotivamente coinvolto nel trattamento ed essere percepito come tale dai pazienti. Diversi esempi clinici illustrano il senso del lavoro esplorativo proposto dall'autore.
Un'introduzione italiana alla vita e al pensiero di uno degli psicoanalisti più brillanti e controversi del secolo scorso, "Sua maestà Masud Khan" è un libro rivolto allo studioso di psicologia e psicoanalisi e a chiunque sia interessato allo studio della mente umana. Si racconta l'infanzia pakistana di Khan, l'ascesa nella società psicoanalitica e nel jet-set londinese, e poi il declino, segnato dall'alcolismo e dalla follia. Nella seconda parte del volume sono illustrati i concetti e le ipotesi cliniche più originali, dalla personalità schizoide al trauma cumulativo, dalla "tecnica dell'intimità" dei perversi alla teoria della pornografia.
Il libro
Tema di questo manuale è il rapporto profondo tra costruzione del mondo interno, identità, valori e pratiche della cultura a cui si appartiene o in cui ci si trova a vivere.
Da tale punto di vista sono presi in considerazione temi fondamentali nella società contemporanea, come il rapporto tra individualismo e collettivismo e le dimensioni psicologiche del multiculturalismo. Viene anche analizzata l’influenza che la prospettiva “culturale” ha avuto e continua ad avere su settori fondamentali delle scienze psicologiche: la psicoanalisi, la psicologia cognitiva, la psicologia dello sviluppo.
Il curatore
Paolo Inghilleri insegna Psicologia sociale e Psicologia transculturale all’Università degli Studi di Milano.
Come diviene chiaro nelle situazioni di crisi, la pretesa di espellere l'incertezza dalla vita organizzativa di un'azienda può portare a una gestione irresponsabile. Strategie e pratiche imprenditoriali possono invece elevarsi a modello di democrazia nelle organizzazioni se sono orientate ad accogliere l'incertezza come costitutiva delle relazioni di lavoro. Proprio perché incerte queste relazioni possono essere feconde e innovative. L'imperante retorica del management, al contrario, con il suo apparato di formule acritiche e prescrittive, tende a neutralizzare l'incertezza, ridurre la flessibilità e chiudere gli spazi di gioco, il che comporta inevitabilmente una perdita di senso. Con l'obiettivo di mostrare la via per agire con efficacia nella complessità del presente, il libro esamina in questa prospettiva le principali aree di azione manageriale: dalla condivisione dell'esperienza nei processi cooperativi alla ricerca della qualità all'esercizio della leadership, fino alla gestione evolutiva dei conflitti.
Obiettivo del volume è fornire una guida ai principi e ai metodi degli studi quantitativi sul comportamento, con particolare attenzione alle tecniche di osservazione diretta, di registrazione e di analisi dei dati.
Questa nuova edizione è stata ampiamente riorganizzata e le sezioni riguardanti i disegni di ricerca, l’interpretazione e la presentazione dei dati sono state notevolmente ampliate. Rivolto a psicologi e biologi che studiano il comportamento umano e animale, il libro è di grande utilità per tutte le discipline in cui viene misurato il comportamento, comprese le scienze sociali e la medicina.
Gli autori
Paul Martin conduce da molti anni ricerche nell’ambito della biologia comportamentale e ha lavorato presso il dipartimento di Psichiatria e scienze del comportamento dell’Università di Cambridge.
Patrick Bateson è uno studioso del comportamento animale ed è presidente della Società zoologica di Londra.
Ferro A.
Tormenti di anime
Passioni, sintomi, sogni
Il libro
L’autore riprende qui uno dei suoi temi fondamentali, l’indagine sull’onirico anche nello stato di veglia e sulle caratteristiche della narrazione psicoanalitica.
In particolare i fattori di guarigione sono riconosciuti non più nel ritrovamento dei contenuti ma nello sviluppo degli strumenti per pensare e per sognare. Come sempre, concetti a volte complessi vengono “narrati”, e dunque resi facilmente comprensibili, attraverso materiale clinico di pazienti adulti e bambini.
L'autore
Antonino Ferro è membro della Società psicoanalitica italiana e della International Psychoanalytical Association. Nella collana di Psicologia clinica ha pubblicato, tra gli altri, Il lavoro clinico (2003), Tecnica e creatività (2006), Evitare le emozioni, vivere le emozioni (2007).
La recente ricerca empirica sull'efficacia delle psicoterapie ha dimostrato che la Schema Therapy può garantire risultati significativamente positivi nel trattamento del disturbo borderline di personalità (BPD). Questo volume descrive i principi di questo metodo e propone un ampio inventario di tecniche diverse - dal role playing al dialogo socratico alle registrazioni audio e video - utilizzabili durante le sedute con i pazienti BPD, per lungo tempo considerati ai limiti della trattabilità. L'analisi di questioni come la qualità della relazione terapeutica, la modificazione dei comportamenti disfunzionali (tentativi di suicidio, automutilazioni) e delle distorsioni cognitive implicate, i problemi suscitati dalla fine cura, le possibili sinergie con l'impiego di psicofarmaci è svolta in costante riferimento ai principi della Schema Therapy e costituisce un'esemplificazione convincente delle risorse e delle potenzialità di questo trattamento. Il volume è arricchito da numerosi esempi clinici, costituiti perlopiù da frammenti di sedute con una paziente borderline della quale il Iettare può seguire l'intero percorso terapeutico, a partire dalle difficoltà degli inizi fino alla conclusione positiva.
Nel corso dello sviluppo, che ruolo gioca il fattore tempo nella decisione? Per esempio, come vengono gestite le emozioni negative, come il rammarico, conseguenti a una scelta sbagliata? Quali sono gli elementi coinvolti nella capacità di differire la gratificazione per conseguire un vantaggio maggiore in futuro? E quanto incide sulla valutazione di una decisione passata la conoscenza dei suoi effetti? Le autrici rispondono a queste domande, a partire dai classici studi sullo sviluppo delle concezioni economiche in età evolutiva fino alle ricerche più recenti condotte su questi temi dall'infanzia fino all'età adulta

