
Il volume si presenta come uno studio sistematico del concetto di "sabotare dall'interno", o "organizzazione patologica di personalità". Con questo concetto si intende una parte dissociata e infantile del Sè, carica di dolore e rabbia, che cerca di distruggere o sabotare le relazioni, le aspirazioni e le realizzazioni sane proprie e altrui.
Nel volume vengono dapprima passati in rassegna i modelli teorici degli autori kleiniani che hanno identificato e descritto le organizzazioni patologiche di personalità, e i modelli elaborati da alcuni tra gli Indipendenti britannici per spiegare fenomeni analoghi a quelli affrontati dai teorici kleiniani, a partire da Roland Fairbairn, che ha coniato l'espressione "sabotare interno"; viene inoltre presentato sinteticamente il modello di Janine Chasseguet-Smirgel sui nuclei perversi della personalità.
Vengono poi descritti alcuni modelli nati nel contesto della svolta relazionale americana e della teoria dell'attaccamento che permettono di comprendere meglio la loro genesi e il loro sviluppo.
Alla fine del testo viene presentata una possibile visione di insieme delle organizzazioni patologiche/sabotatori interni, con brevi esemplificazioni cliniche della loro fenomenologia.
Il taglio storico-critico e la proposta di un modello integrato delle strutture psichiche descritte rendono il volume interessante per studenti di psicologia, specializzandi e psicoterapeuti di diverso orientamento teorico.
Che cosa accade quando la presenza di un disturbo dello sviluppo in un bambino altera le tappe della crescita e modifica comportamenti e relazioni? Attraverso tre fasi significative, la prima consultazione, la condivisione della diagnosi clinica e la presa in carico terapeutica ed educativa, vengono descritti i percorsi che bambini, genitori, fratelli e insegnanti compiono di fronte alle difficoltà di convivere con un disturbo dello sviluppo. La scelta di affrontare il tema in chiave evolutiva e dal punto di vista di tutti coloro che sono coinvolti dalla presenza della patologia rappresenta la principale novità di questo libro, che somma una lunga esperienza clinica e un’importante esperienza educativa.
Gli autori
Bruna Mazzoncini, psicologa clinica e psicoterapeuta, ha insegnato Neuropsichiatria infantile nelle Università di Roma “La Sapienza” e Roma Tre.
Lucilla Musatti è insegnante di scuola primaria, psicologa dell’età evolutiva e condirettore della rivista pedagogica Cooperazione educativa.
Per Skinner, noto psicologo americano, l'uomo è un serbatoio di possibili azioni il cui effettivo profilo è sottilmente controllato dai risultati seguiti a ciascuna di quelle azioni. Se gli effetti delle nostre azioni precedenti rappresentano le mani che scolpiscono il nostro comportamento, allora Skinner mette in dubbio il controllo autonomo che ognuno di noi ha sul suo stesso comportamento, lanciando una sfida a coloro che pensano che l'uomo abbia una certa misura di libertà.
La mitologia è stata già molte volte visitata dall'antropologia, dalla psicoanalisi e, più in generale dalle scienze umane. La particolarità di questo libro sta nell'avere correlato tra di loro tre discipline di diversa natura quali la Psicopatologia, l'Antropologia e la Mitologia, al fine di "illuminare" il contenuto di molti miti, i quali, benché noti, restano ancora oggi, in gran parte, oscuri e misteriosi.
La follia è un terremoto dell'anima, che lascia i suoi prigionieri (o forse i suoi ospiti) feriti dall'urgenza di una domanda forte sulla sopravvivenza dell'io. Sono infatti le funzioni essenziali del sé ad essere messe drammaticamente in questione dalla mancanza del ground originario del contatto e dall'assenza di una parola capace di dire e di contenere un corpo nel mondo. È in questa ottica che la Gestalt Therapy si accosta al disagio grave: con ascolto e rispetto, accoglienza e serietà, pathos e leggerezza, dentro uno sfondo ermeneutico e clinico molto preciso. Tale sfondo - con le storie da cui esso è stato sollecitato e generato - è al centro di questo libro. I suoi autori intendono restituire qui il senso di un lungo lavorio teorico, snodatosi lungo quindici anni e consegnato ai lettori nella sua forma originaria: come un work in progress, dunque, con le sue oscurità, i suoi barlumi, le sue illuminazioni progressive. La comunità di ricerca di cui devo sapere subito se sono vivo è testimonianza e frutto ha avuto per molti anni in Giovanna Giordano un membro prezioso, un'organizzatrice instancabile, un'anima fiduciosa e gentile. Alla sua vita e alla sua memoria il libro è di tutto cuore dedicato.
La struttura dell'opera permette al lettore di riorganizzare gli argomenti teorici in modo chiaro e veloce e di "mettersi alla prova" con la guida di precise indicazioni. Il secondo volume raccoglie gli strumenti per preparare le prove pratiche dell'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di psicologo. Il libro è strutturato in tre parti: la prima parte riguarda la discussione di casi relativi a un progetto di intervento rivolto a individui e strutture complesse, mentre la seconda parte riguarda la progettazione di interventi complessi inerenti le problematiche della valutazione dello sviluppo delle potenzialità dei gruppi, della prevenzione del disagio psicologico, del sostegno psicologico, della riabilitazione e della promozione della salute psicologica. Ognuna di queste due parti viene declinata secondo i diversi indirizzi del Corso di laurea in psicologia. Nella terza parte si affronta lo svolgimento delle tracce che riguardano progetti trasversali agli indirizzi o tracce relative al tirocinio. Per ciascun argomento vengono proposti: lo svolgimento di alcune tracce assegnate nelle Università, con indicazione dei passaggi-chiave; esercitazioni guidate allo svolgimento dei temi, che consentono di analizzare la propria preparazione; elenco di alcune tracce già assegnate nelle Università italiane; una bibliografia mirata, con l'indicazione dei volumi utili per eventuali approfondimenti della tematica.
Dipendenza sessuale: un disturbo fantomatico, spesso utilizzato per giustificare comportamenti e condotte sessuali patologiche. Se ne parla tanto, anche troppo e raramente in modo adeguato, nei film, nelle pubblicazioni, nei rotocalchi e, in assenza di una definizione scientifica condivisa sono difficilmente confrontabili teorie, statistiche e approcci terapeutici. Scopo del libro è di riportare il focus sul piano scientifico, introducendo alla comprensione del disturbo da ipersessualità attraverso l'uso rigoroso di criteri scientifici chiari e tali da delineare l'estensione, la gravità e le modalità in cui tale patologia può manifestarsi. Il disturbo da ipersessualità non è la positiva, piacevole e intensa sessualità e non va nemmeno confuso con la semplice alta frequenza di rapporti sessuali. I soggetti affetti da tale disturbo hanno perso il controllo sulla propria capacità di scegliere, divenendo incapaci di gestire il proprio comportamento sessuale. Il volume presenta le più recenti scoperte e proposte a livello di definizione, comprensione e terapia, mettendo a disposizione dei professionisti le conoscenze acquisite in anni di studio, ricerca e pratica clinica.
Il volume raccoglie contributi di affermati studiosi e professionisti che, a vario titolo, sono chiamati ad un'assunzione di responsabilità nella diversità dei saperi e dei campi di intervento, in risposta al complesso e composito fenomeno della trasgressione e della devianza giovanile. Il manuale, pertanto, è un incontro dialettico e operativo tra la società del diritto e le scienze dell'uomo, volto a offrire degli spunti riflessivi e propositivi dell'agire e dell'essere a quanti operano con gli adolescenti e i giovani adulti autori di reato.
Il volume, destinato a educatori, psicologi, counselor, medici che intendono approfondire la tematica della relazioni di aiuto, è il frutto di una serrata ricerca interdisciplinare nella duplice prospettiva della filosofia dialogale e della psicologia umanistica. A partire da queste impostazioni il testo approccia il tema della relazione di aiuto a tre differenti livelli: teorico operativo ed empirico-esperienziale.
In questo libro sono raccolti i saggi di Bion scritti tra il 1943 e il 1952 sulle esperienze di trattamento analitico nei gruppi. Questi saggi sono fondamentali per comprendere i processi sottostanti alle relazioni che si instaurano tra i componenti di un gruppo, terapeutico e non.
Il volume è un'introduzione a un metodo innovativo di terapia familiare: utilizzare il lavoro intergenerazionale con le famiglie d'origine dei clienti non come momento terapeutico a sé stante, ma come consulenza all'interno di terapie individuali, di famiglia e di coppia. Il metodo permette al terapeuta di sfruttare le importanti possibilità offerte dal lavoro intergenerazionale senza essere obbligato a impostare in tal modo l'intera terapia.