
Scritto da autorevoli esperti che hanno formato centinaia di professionisti alla Dialectical Behavior Therapy (DBT), questo manuale offre gli strumenti indispensabili per trattare adolescenti che presentino problemi emotivi e comportamentali di qualsiasi livello di gravità. I clinici vengono guidati, passo dopo passo, nell'insegnare a adolescenti e genitori cinque serie di abilità: Mindfulness, Tolleranza della sofferenza, Percorrere il sentiero di mezzo (un modulo incentrato sui rapporti familiari sviluppato dagli autori specificamente per gli adolescenti), Regolazione emotiva ed Efficacia interpersonale. Concepito per un ottimale utilizzo clinico, il testo include tracce delle sedute, note didattiche, punti di discussione, esempi, compiti da eseguire a casa e ottantaquattro schede di lavoro. Chi acquista il libro può accedere alla pagina web da cui scaricare e stampare le schede.
Molti hanno pensato e continuano a pensare che possiamo percepire direttamente soltanto le nostre esperienze soggettive e mai oggetti e stati di cose del mondo. Per John Searle questo è un errore tra i più grandi, da cui scaturisce gran parte delle confusioni che hanno contraddistinto la storia della filosofia della percezione. Se l'unica realtà per noi accessibile è quella delle nostre esperienze private, illusioni e allucinazioni hanno il medesimo status delle percezioni del mondo reale. Questo rende impossibile capire come il puro carattere esperienziale delle percezioni determini ciò che riteniamo di stare percependo, cioè come la fenomenologia fissi il contenuto percettivo. Per Searle possiamo dare un taglio netto agli errori del passato accettando il Realismo diretto, la posizione secondo cui è possibile percepire direttamente oggetti e stati di cose del mondo.
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) comporta profonde sofferenze e gravi difficoltà esistenziali e relazionali, inizia in età precoce e tende a cronicizzare, compromettendo l'intera esistenza. In Italia ne soffre circa un milione di persone, e costituisce quindi un importante problema sanitario: la psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, è di efficacia dimostrata e complessivamente più risolutiva degli psicofarmaci. Questo volume, scritto da professionisti che da vent'anni collaborano allo studio e alla terapia del disturbo ossessivo-compulsivo, presenta un modello di comprensione del disturbo e della sua cura ben definito e fondato sui risultati della ricerca sperimentale. La lettura è strettamente cognitivista, basata sui concetti di rappresentazione e scopo. Il DOC consiste fondamentalmente nei tentativi di prevenire o neutralizzare una colpa che, a causa di esperienze infantili, è rappresentata come catastrofica. Tali tentativi generano, al di là delle intenzioni della persona, conseguenze intrapsichiche e interpersonali che mantengono e aggravano il disturbo stesso. La cura utilizza come strategia principale l'accettazione dei rischi percepiti dalla persona e la riduzione della sua vulnerabilità al senso di colpa.
Attraverso una narrazione sensibile, sottile ed evocativa, Bollas attinge alla personale esperienza di lavoro con soggetti schizofrenici, iniziata negli anni Sessanta, per formulare la propria interpretazione sullo sviluppo della schizofrenia, specificamente negli adolescenti, come forma di adattamento nella difficile transizione verso l'età adulta. Con atteggiamento aperto e positivo, l'autore descrive la schizofrenia come una modalità di risposta alla precarietà di un mondo altamente imprevedibile, ricordandoci che, nei momenti di difficoltà, parlare con qualcuno che si mostri empatico nei nostri confronti ci aiuta a dipanare i più difficili dilemmi mentali ed esistenziali.
È possibile fare da padre o madre ai figli del partner? Rispondono gli uomini e le donne che hanno accettato di parlare della propria esperienza. La famiglia tradizionale, formata dalla coppia dei genitori e dai loro figli, è oggi affiancata da altre tipologie familiari - monogenitoriali, ricomposte, adottive, arcobaleno -, ognuna con le proprie specificità e problematiche. Nelle famiglie che si formano tra partner separati o divorziati e i loro figli, la figura meno definita è senza dubbio il "terzo genitore", che spesso si sente un corpo estraneo nel nuovo nucleo familiare e non riesce a trovare la posizione adeguata nel rapporto con i figli dell'altro. Da una parte c'è il rischio di impersonare fin dall'inizio il ruolo sgradevole di patrigno/matrigna, dall'altra quello di non essere tenuto in alcuna considerazione o anche di essere apertamente osteggiato dai figli del compagno o della compagna e, quando ci si sforza di assumere il ruolo di genitore, dallo stesso partner. Per non dire dell'ex del partner, il genitore legittimo ma separato, che continua ad avere un legame con i figli. Per muoversi al meglio in questa costellazione è bene procedere a piccoli passi, cercando di comprendere gli stati d'animo di tutti. È quanto emerge da questo libro, basato sia su ricerche sia su esperienze dirette raccontate dagli stessi protagonisti.
"Abbiamo bisogno di un modello psicoanalitico della mente per fare un buon lavoro clinico." Per quanto profonda sia stata l'influenza della psicoanalisi nell'ambito della salute mentale, finora nessun testo è stato scritto con l'intento di spiegare il modello psicoanalitico della mente ai molti interessati a comprenderlo. Il testo di Elizabeth Auchincloss segna una svolta: presenta concetti complessi in maniera accessibile, affranca la psicoanalisi dai miti che l'hanno oscurata e appiana le controversie che per troppo tempo l'hanno attraversata. Collocando la visione psicoanalitica della mente all'interno degli sviluppi scientifici attuali nei campi di ricerca affini, l'autrice mostra che il modello psicoanalitico è compatibile con un approccio basato sul cervello: i fattori psicologici contribuiscono all'esordio, all'espressione e al decorso della patologia anche nei pazienti con disturbi psichici di origine prevalentemente biologica. Il modello psicoanalitico della mente offre ai clinici una cornice per comprendere ogni paziente come essere psicologico unico e irripetibile.
Il panorama della psicologia si è arricchito negli ultimi anni per il diffondersi di prospettive psicologiche e approcci psicoterapeutici che si rifanno a una concezione costruttivista della conoscenza. Tale concezione rimanda alla creazione di mondi personali molteplici, che variano in seguito alla riconfigurazione dell'esperienza, come le figure geometriche di un caleidoscopio. Il volume si propone nella prima parte di esporre la radice epistemologica del costruttivismo e di mostrarne la presenza in filosofia, in psicologia, in biologia e in cibernetica. Nella seconda parte vengono illustrati gli aspetti peculiari del costruttivismo che si rivelano a livello della teorizzazione psicologica. La terza parte è dedicata a descriverne l'originalità e l'efficacia sul piano delle applicazioni psicoterapeutiche.
Strumenti semplici ed efficaci per interagire al meglio con i propri figli. In questa guida pratica, che affianca "12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino", gli autori presentano un'ampia raccolta di fumetti, esercizi, schede e attività pratiche che, sulla scorta delle più recenti scoperte sullo sviluppo cerebrale, sono finalizzati a fornire un aiuto concreto ai genitori e a quanti si prendono cura di un bambino. Il libro non intende dettare regole né indurre sensi di colpa: l'obiettivo è indicare strumenti efficaci per superare i molti momenti difficili che si possono incontrare ogni giorno nell'interagire con un bambino, ma anche trasformare questi momenti in opportunità per alimentare le risorse e le potenzialità del bambino e dell'intera famiglia. In questo volume troverete: esercizi da fare da soli, con il bambino o con altri genitori, e attività pratiche diverse a seconda dell'età del bambino, fumetti, schemi e illustrazioni che esemplificano con chiarezza le attività e i concetti descritti nel libro, strategie per favorire un equilibrato sviluppo mentale del bambino che possono diventare un vocabolario comune per genitori, educatori e terapeuti.
Nel 1978 Jack Mezirow introdusse nel dibattito internazionale sull'educazione degli adulti l'espressione "apprendimento trasformativo". Da allora, la sua proposta metodologica ha goduto di grande fortuna, generando interesse nel mondo dell'insegnamento, dell'educazione, della formazione e della cura. Secondo le linee dell'apprendimento trasformativo, un adulto può davvero cambiare se nella propria vita e nella propria storia di formazione si imbatte in un "dilemma disorientante", un problema per il quale le sue esperienze e conoscenze pregresse non forniscono soluzioni. A partire dagli effetti di questo dilemma si inaugura nel processo formativo una fase di riflessione, di messa in discussione, di nuova consapevolezza e di cambiamento che coinvolge quelle che Mezirow chiama le "prospettive di significato", schemi di riferimento personali entro i quali sono assimilate e trasformate le nuove esperienze. Questo libro offre al lettore italiano la possibilità di approfondire il pensiero di Mezirow degli ultimi venticinque anni, un pensiero che continua a ispirare il lavoro sul campo di educatori, formatori e ricercatori in tutto il mondo.
L'intelligenza del corpo è una risorsa perlopiù inutilizzata in psicoterapia, benché il linguaggio del corpo comunichi, più delle parole, significati impliciti legati ai traumi e alle relazioni, precoci o dimenticate, con le figure di attaccamento. Escludere il corpo dagli obiettivi dell'azione terapeutica priva i pazienti di un percorso vitale per la conoscenza di sé e per il cambiamento. Psicoterapia Sensomotoria traccia un percorso clinico di grande praticità alla scoperta dell'intelligenza e delle risorse del corpo. La prima parte fornisce un orientamento generale su come utilizzare il volume, mentre la seconda offre una panoramica sul ruolo del cervello e sull'uso della mindfulness. Le ultime tre parti sono organizzate seguendo l'approccio trifasico alla terapia e si focalizzano sullo sviluppo delle risorse personali, su un uso dei ricordi traumatici e di attaccamento di tipo bottom-up e sulle distorsioni emotive e cognitive.
Il panorama economico degli ultimi anni ha incrinato le certezze dei risparmiatori, che devono decidere come investire in uno scenario incerto. Molti sostengono che la soluzione consista nel promuovere una maggiore alfabetizzazione finanziaria. Ma è davvero così? Paolo Legrenzi e Armando Massarenti mostrano che, per non gettare al vento i nostri risparmi, la prima cosa da imparare è come funziona la mente e come evitare di prendere decisioni dettate dall'irrazionalità e dall'emotività. Spesso la pigrizia ci impedisce di cambiare le scelte di investimento del passato, la paura ci spinge a vendere un titolo azionario subito dopo il crollo di una Borsa. Se invece impariamo a evitare comportamenti irrazionali e a controllare le nostre emozioni, potremo investire i nostri risparmi dormendo sonni tranquilli (senza nascondere i soldi sotto il materasso).
Vi è mai capitato, a scuola o durante una riunione, di guardare con occhi sognanti fuori dalla finestra? Se gli altri se ne fossero accorti, avreste comunque potuto replicare che non c'era nulla di strano nel vostro comportamento, poiché la scienza insegna che la nostra mente divaga per circa metà del tempo. È un problema? Michael Corballis sostiene di no. Gli studi più recenti indicano che il vagare con la mente rappresenta una fonte da cui traggono alimento sia la nostra facoltà immaginativa e creativa sia la nostra capacità di condividere pensieri ed emozioni con gli altri. Viaggiamo con la mente nel tempo e nello spazio, vaghiamo senza meta nei sogni ed elaboriamo piani, tutto questo grazie alla nostra capacità di divagare, una capacità che ci rende unici, sia come specie sia come individui.

