
Organismo da sanare, forza lavoro da impiegare, carne da redimere, inconscio da liberare: nel corpo, nella repressione della sua naturale ambivalenza, è leggibile la storia culturale dell'Occidente. Un libro fondamentale, la proposta di una psicologia che, togliendo la scissione anima/corpo sui cui si fonda, cominci a pensarsi contro se stessa.
Il narcisismo è da alcuni anni uno dei temi privilegiati delle discipline psicologiche. Inoltre, il "narcisismo" è diventato una delle parole chiave in vari tentativi - si pensi anzitutto ai lavori di Christopher Lasch - di comprendere non solo la psicologia individuale, ma anche la cultura delle società in cui viviamo. Con questa ricerca Alexander Lowen, lo psicoanalista che ha proseguito con più precisione e autorevolezza il cammino aperto da Wilhelm Reich, dà un contributo originale e illuminante alla comprensione di quello che sta diventando, a giudizio di molti, il male più diffuso e allarmante dell'uomo contemporaneo. Attraverso una serie di "storie di casi", di esempi che permettono una comprensione agevole anche al non specialista, l'autore mette a fuoco la figura del narcisista e mostra come le terapie bioenergetiche si applichino con efficacia ai disturbi narcisistici. Vittima e al tempo stesso capace di infliggere terribili sofferenze, il narcisista è, nell'analisi di Lowen, innanzitutto caratterizzato da un'ostinata negazione dei sentimenti che lo condanna a desolanti rapporti manipolatori e inautentici. Di particolare interesse è l'attenta ricognizione di quel "linguaggio del corpo" che nel narcisista anticipa e trascende l'espressione verbale.
Scopo di questo libro è dimostrare che il fenomeno "intelligenza" può essere scomposto in una serie finita di abilità umane distinte, di distinte intelligenze: linguistica, musicale, logico-matematica, spaziale, corpo-reo-cinestetica, personale e interpersonale. Caso per caso, Gardner esamina quali siano i componenti e lo sviluppo di ogni particolare forma di intelligenza, gli aspetti neurologici e quelli interculturali. Negando il concetto unitario di intelligenza, Gardner mira tra l'altro a mettere in discussione l'assunto che l'intelligenza possa essere misurata mediante test verbali e a proporre una tecnica capace di applicazioni in campo educativo. Questo libro, che per la sua originalità e vivacità di stile ha ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo, ha segnato una svolta negli studi sull'intelligenza, ed è oggi considerato una pietra miliare negli studi sull'apprendimento.
Perché amare diviene "amare troppo", e quando questo accade? Perché le donne a volte pur riconoscendo il loro partner come inadeguato o non disponibile non riescono a liberarsene? Mentre sperano o desiderano che lui cambi, di fatto si coinvolgono sempre più profondamente in un meccanismo di assuefazione. "Donne che amano troppo" offre una casistica nella quale sono lucidamente individuate le ragioni per cui molte donne si innamorano dell'uomo sbagliato e spendono inutilmente le loro energie per cambiarlo. Con simpatia e competenza professionale Robin Norwood indica un possibile itinerario verso la consapevolezza di se stessi e verso l'equilibrio dei sentimenti. Prefazione di Dacia Maraini
Spesso dire di no è molto difficile, ma il rifiuto è in realtà parte fondamentale delle relazioni tra genitori e figli. Il libro si rivolge, sia per il tipo di scrittura utilizzato, sia per la casistica scelta per illustrare le diverse tappe evolutive dell'età infantile, al più vasto pubblico di genitori e psicoterapeuti. Ogni capitolo prende in esame una determinata fascia d'età che individua le possibili situazioni in cui "dire no" provoca un significativo cambiamento positivo nello sviluppo della personalità infantile, evitando al bambino di infilarsi in una dinamica autocentrata e "onnipotente". Presentazione di Giovanni Bollea.
I servizi di psichiatria vedono crescere il numero di giovani che accusano forme di disagio psichico. Un fatto allarmante, che più che il segnale di un aumento delle patologie, è il sintomo di un malessere generale che permea la società. Un fenomeno che costringe a interrogarci su che cosa si basi la nostra società, su quali siano le cause delle paure che ci portano a rinchiuderci in noi stessi. I problemi dei più giovani sono il segno visibile della crisi della cultura occidentale fondata sulla promessa del futuro come redenzione laica. Si continua a educarli come se questa crisi non ci fosse, ma la fede nel progresso è sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà con il dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri.
Capita a tutti di rimanere senza parole quando qualcuno si rivolge in modo villano. I commenti personali e le osservazioni arroganti possono provocare ferite profonde che spesso restano inespresse, e quindi fanno ancora più male, oppure, al contrario, possono scatenare reazioni rabbiose, alla fine altrettanto dannose. Barbara Berckhan, autrice molto nota in Germania per i suoi numerosi libri dedicati alla comunicazione interpersonale, spiega come agire in queste situazioni, illustrando tecniche di autodifesa verbale che permettono di mettere al tappeto qualsiasi avversario in modo elegante e inoffensivo. L'autrice suggerisce metodi pratici per controbattere agli attacchi verbali (aggressioni, insulti, osservazioni assurde, prese in giro), traendo ispirazione dalle arti marziali.
Culto della giovinezza, idolatria dell'intelligenza, ossessione della crescita economica, tirannia della moda: sono alcuni dei miti di oggi che Umberto Galimberti passa in rassegna per smontarli e denunciarne la natura ingannevole, mostrando come i falsi miti siano in realtà "idee malate", non avvertite come tali, e quindi tanto più capaci di diffondere i loro effetti nefasti senza trovare la minima resistenza. Sono i miti del nostro tempo, le idee che più di altre ci pervadono e ci plasmano come individui e come società. Quelle che la pubblicità e i mezzi di comunicazione di massa propongono come valori e impongono come pratiche sociali, fornendo loro un linguaggio che le rende appetibili e desiderabili. I miti sono idee che ci possiedono e ci governano con mezzi non logici, ma psicologici, e quindi radicati nel profondo della nostra anima. Sono idee che abbiamo mitizzato perché non danno problemi, facilitano il giudizio, in una parola rassicurano. Eppure molte sofferenze, molti disturbi, molti malesseri nascono proprio dalle idee che, comodamente accovacciate nella pigrizia del nostro pensiero, non ci consentono più di comprendere il mondo in cui viviamo. Per recuperare la nostra presenza al mondo dobbiamo allora rivisitare i nostri miti, sia quelli individuali sia quelli collettivi, dobbiamo sottoporli al vaglio della critica perché i nostri problemi sono dentro la nostra vita, e la nostra vita vuole che si curino le idee con cui la interpretiamo.
La psicoterapia sistematica serve a scoprire le dinamiche nascoste che legano una persona alla propria famiglia, offrendole l'occasione di conoscere meglio la propria realtà e quella degli altri membri familiari e indicandole un modo più appropriato e soddisfacente di rapportarsi a loro. Queste dinamiche si possono esplorare con la rappresentazione delle costellazioni familiari. Esse sembrano provare che ogni famiglia, ogni stirpe, ha qualcosa come un proprio campo cosciente, con il quale si può entrare in contatto per avere informazioni importanti su ciò che disturba o favorisce l'equilibrio nelle relazioni intime.
Quando si decide di volere di più dalla vita, si è disponibili a sperimentare tante strade diverse, e magari, seguendo i suggerimenti letti nei molti libri di self-help, si tenta di compensare le carenze con "pensieri positivi" e visualizzazioni che dovrebbero realizzare una sorta di magia. Molto spesso questo non accade e presto ci si trova sovrastati da un mare di insicurezze. Le ragioni di questi insuccessi sono tante e costituiscono il nucleo di partenza di questo libro. La maggior parte di noi non si conosce abbastanza da poter davvero attrarre ciò che vuole. Spesso ci si sforza inconsciamente di cercare ciò che la famiglia, la società, gli altri si aspettano, incontrando inevitabili fallimenti. Inoltre molti non sanno di avere talenti e punti di forza nascosti che costituiscono le risorse cui attingere per ottenere ciò che si desidera. Questo libro dà innanzitutto le risposte ai tanti "perché" che nascono quando non si riesce a dare alla propria vita l'indirizzo desiderato. La prima parte offre infatti una descrizione accurata dei principi che regolano il funzionamento dell'interiorità di ciascuno, le leggi interiori dell'attrazione, e di come esse influiscano sulla nostra vita esteriore e materiale. Il libro suggerisce poi un metodo facile e pratico per far sì che la "magia" accada davvero. Così, nella seconda parte, indica gli strumenti attraverso i quali operare: cinque chiavi facili e intuitive che guideranno ciascuno alla realizzazione dei propri sogni.
Ogni giorno prendiamo decisioni sui temi più disparati: come investire i nostri soldi, cosa mangiare per cena, dove mandare i figli a scuola, con che mezzo di trasporto raggiungere il centro della città. Purtroppo facciamo spesso scelte sbagliate. Mangiamo troppo, usiamo la macchina quando potremmo andare a piedi, scegliamo il piano tariffario peggiore per il nostro telefonino o il mutuo meno conveniente per comprare una casa. Siamo esseri umani, non calcolatori perfettamente razionali, e siamo condizionati da troppe informazioni contrastanti, dalla complessità della vita quotidiana, dall'inerzia e dalla limitata forza di volontà. È per questo che abbiamo bisogno di un "pungolo", di una spinta gentile che ci indirizzi verso la scelta giusta: di un nudge, come l'hanno battezzato l'economista Richard Thaler e il giurista Cass Sunstein in questo libro. L'idea di Thaler e Sunstein è semplice ma geniale: per introdurre pratiche di buona cittadinanza, per aiutare le persone a scegliere il meglio per sé e per la società, occorre imparare a usare a fin di bene l'irrazionalità umana. I campi d'applicazione sono potenzialmente illimitati: dal sistema pensionistico allo smaltimento dei rifiuti, dalla lotta all'obesità al traffico, dalla donazione di organi ai mercati finanziari, non c'è praticamente settore della vita pubblica o privata che non possa trarre giovamento dal "paternalismo libertario".
È possibile guardare alla depressione, anziché come a un mostro che ci terrorizza e ci annienta, come a una dimensione emotiva tra le tante, che può concorrere al benessere e alla stabilità personale non meno di quegli stati d'animo che consideriamo di segno positivo, come la gioia e la speranza. È bene convincersi che non si guarisce dal "mal di vivere" perché è parte integrante, ed essenziale, della nostra esperienza affettiva. A seguito di una crisi depressiva non è insolito che si verifichi un sorprendente miglioramento della qualità della nostra esistenza, perché è possibile trasformare i momenti di disperazione e di angoscia in opportunità di recupero, uscendone fortificati, più lucidi e resistenti. Depressione e ansia non sono incontrollabili, come tendiamo a credere. Al contrario, con adeguate strategie vincenti, si possono affrontare in modo vantaggioso. Dunque conviene sperimentare, mettendo in campo la nostra creatività per trovare "protocolli di cura" personalizzati, continuando a comprometterci energicamente con la vita anche in condizioni di emergenza. Le donne, che più frequentemente degli uomini si trovano a fare i conti con la depressione, anche per ragioni culturalmente fondate, sanno essere capaci di operare in se stesse e nella loro vita grandi cambiamenti, trasformando un oscuro malessere in una formidabile occasione di riscatto.