
Il volume raccoglie una selezione di articoli pubblicati negli anni da Bollea,, all'interno delle sue rubriche di pedagogia. Il neuropsichiatra applica la sua esperienza pedagogica e la sua saggezza ad alcune importanti questioni di educazione dei figli. Anzitutto dice che i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di spazi per crescere sani e vivere bene: di giardinetti per giocare, di scuole a loro misura dove sentirsi a casa, di luoghi per socializzare ma anche di posti dove stare soli e da gestire come piace loro. Ai giovani si può insegnare a migliorarsi, aiutandoli a capirsi, a responsabilizzarsi e a diventare altruisti, attenti ai problemi sociali. E anche l'istruzione può essere una cosa divertente.
Bisogna dire ai bambini tutta la verità sulla loro origine? In che cosa consiste la rivalità tra fratelli? Come si costruisce l'identità sessuale? A che cosa servono i sintomi, e bisogna proprio guarirli a ogni costo? A queste e ad altre domande, Marcel Rufo dà delle risposte concrete, frutto di trentacinque anni di pratica di psichiatria infantile. Ben lontano dal riferirsi a teorie astratte, l'autore dimostra, attraverso una serie di casi particolari, come i bambini e gli adolescenti esprimano, con il loro corpo e il loro comportamento, tutti i tormenti e gli smarrimenti che non riescono a verbalizzare.
I genitori si preoccupano degli effetti che i media possono avere sui figli e hanno dubbi continui su come guidare bambini e ragazzi. Questi sembrano non essere mai sazi di "immagini", che possono anche suggerire modelli in competizione con quelli proposti dai genitori. Ma il mondo è dominato dai media, ragion per cui non basta "censurare" ciò che sembra più pericoloso per proteggere i nostri figli. In realtà, sostiene l'autore, oggi non è più sufficiente che i bambini imparino a leggere e a scrivere: bisogna dare loro fin da subito i mezzi per scoprire e saper interpretare le immagini.
I contributi di Husserl e di Heidegger da un lato e quelli di Jaspers dall'altro vengono in questo volume richiamati e ordinati per chiarire la posizione epistemologica della psicologia nella serie di quelle scienze il cui intento è la "comprensione" dell'uomo e non la "spiegazione" del suo comportamento. Questa differenza non consente un'innocua trasposizione a livello umano dei modelli concettuali e dei metodi che si sono rivelati idonei nelle scienze della natura, a meno di ridurre l'uomo a evento naturale come hanno fatto la psichiatria classica e la "teoria" psicoanalitica in contraddizione con la "prassi" terapeutica. Sostituendo il dualismo cartesiano con la visione fenomenologica che si rifà all'immediatezza del mondo della vita, la psicologia non dovrà più spiegare i misteriosi rapporti che intercorrono tra psiche e corporeità, ma descrivere le evidenti relazioni che intercorrono tra il corpo e il mondo e le produzioni di significato che queste relazioni esprimono. Per la psicologia fenomenologicamente fondata, infatti, sia il "sano" sia l"'alienato" appartengono allo stesso mondo, anche se l'alienato vi appartiene con una struttura di modelli percettivi e comportamentali differenti, dove la differenza non ha più il significato della "dis-funzione" ma semplicemente quello della "funzione" di una certa strutturazione esistenziale, ossia di un certo modo di essere-nel-mondo e di progettare, nonostante tutto, il mondo.
Pensate all'ultima volta che avete cercato di far cambiare idea a qualcuno su qualcosa di importante. L'opinione politica di un amico, per esempio, o i protocolli di lavoro del vostro ufficio o, ancora, l'atteggiamento scolastico di vostro figlio adolescente. Le possibilità di esserci riusciti in modo apprezzabile sono piuttosto ridotte. I modi di pensare sono singolarmente resistenti e a tutt'oggi non sappiamo bene come una certa idea si fissi né come sia possibile modificarla. In questo libro Howard Gardner utilizza la sua teoria delle intelligenze multiple e le sue ricerche sull'apprendimento e sulla creatività per mettere a fuoco gli aspetti costitutivi dei cambiamenti mentali e come possiamo ottenerli. L'idea diffusa che il cambiamento avvenga all'improvviso, in una sorta di repentina illuminazione, è per Gardner totalmente sbagliata. Al contrario, sostiene, le rivoluzioni mentali avvengono per piccoli passi, gradualmente, secondo percorsi identificabili che possono essere attivamente e positivamente influenzati. Demistificando un fenomeno che permea la vita umana, "Cambiare idee" apre nuovi orizzonti e nuove possibilità per migliorare i nostri rapporti con gli altri.
I casi clinici di Freud rappresentano la fondazione dell'edificio psicoanalitico. La consistenza di tale fondazione è però ambigua, contraddittoria. All'origine non vi sono fatti, ma storie narrate, ascoltate che tessono la trama di un resoconto che ricorda dappresso la finzione letteraria. Alla grande prosa freudiana, gli storici hanno contrapposto la realtà accertata dai documenti; gli eredi, accettandone la verosimiglianza, ne hanno corretto gli errori, per una sempre maggior coerenza della disciplina. La storia clinica del piccolo Hans, la prima analisi di un bambino, mostra come la messa a punto dei concetti cardine - angoscia, Edipo, castrazione non sia che la testimonianza di quell'incontro straordinario per cui il soggetto viene a modificare il proprio statuto, lasciando emergere i fantasmi che lo abitano e che abitano la teoria. Finzione o realtà, successo o insuccesso terapeutico, la cosa non sembra rivestire una grande importanza.
Molti bambini sotto i cinque anni hanno un cattivo rapporto con il sonno o addirittura soffrono d'insonnia. Le conseguenze sono evidenti: diventano irritabili, insicuri e finiscono talora con il trasformare questa fatica in una difficoltà di relazione diurna e con il minare la relazione coniugale dei genitori. Il volume offre gli strumenti "per insegnare" il sonno ai bambini fin dalla prima infanzia, creando le premesse per una disciplina naturale che continua a funzionare per tutti i primi anni di vita.
Il libro nasce dal successo sperimentato con il metodo Estivill per insegnare a dormire ai bambini; molte madri hanno infatti affermato di aver esteso con ottimi risultati alcune tecniche utilizzate per il sonno alla sfera della tavola e così il dottor Estivill, insieme alla psicologa infantile Montse Domènech, ha ideato una metodologia per insegnare a mangiare. Il volume è un manuale pratico, di agevole lettura e facile utilizzo, che spiega ai genitori come insegnare a mangiare ai loro figli, affinché quelle boccucce ostinatamente serrate si dischiudano, permettendo a mamma e papà di essere tranquilli sul fronte alimentare.
Si tratta di un libro di brevi racconti, che contengono anche un aspetto funzionale al metodo creato dal dottor Estivili. Ciascun racconto ha a che fare con una paura - soprattutto con quella di diventar grandi - che affiora in forma narrativa aprendo strade, rompendo stati di paralizzazione emotiva, spianando ostacoli. Il fine è lasciar percepire sempre una soluzione, un significativo ammorbidimento delle difficoltà, un varco aperto dentro l'immaginazione infantile. I genitori hanno la possibilità di trovare sera per sera il racconto più adatto. Non solo. Il racconto più adatto alla difficoltà che il bambino esprime: la rivalità tra fratelli, il piccolo incubo ricorrente, il disgusto del cibo, lo spauracchio dell'abbandono. Una serie di illustrazioni accompagnano e arricchiscono le storie. Età di lettura: da 6 anni.
La predisposizione innata a percepire gli stimoli in modo più differenziato e intenso rispetto alla media è spesso un vantaggio, ma di frequente è vissuto con disagio. Anche perché non sempre questo dono viene apprezzato dagli altri e, nonostante l'ipersensibile tenda a rinunciare a se stesso adeguandosi alle esigenze degli altri, non mancano i rimproveri: "Devi sempre essere così emotivo?" Molti, così, soffrono per questo loro aspetto caratteriale: sono più vulnerabili, più soggetti allo stress e spesso insicuri. L'autore affronta qui questo problema, ancora ampiamente ignorato e poco trattato, aiutando gli ipersensibili a capire il motivo del loro "sentirsi diversi". Invita e guida i lettori verso l'adozione di un nuovo atteggiamento che permetta loro di contenere gli effetti più negativi dell'ipersensibilità, insegna a smettere di acconsentire a richieste eccessive o di risentire dei troppi stimoli esterni, imparando a porre confini più netti tra sé e il mondo. Permette di valorizzare la capacità di empatia, senza esserne sopraffatti. Gli spunti di riflessione, i numerosi suggerimenti sono utili a chi vuole imparare a gestire da solo e in modo costruttivo la propria sensibilità, sia nella vita privata sia professionale, e a proteggersi in modo più efficace a livello mentale ed energetico, così che l'ipersensibilità possa tornare a essere quello che realmente è: un'incomparabile risorsa interiore.
Il volume è un manuale che tratta i vari aspetti delle relazioni umane. Da un lato vengono riprodotti alcuni corsi terapeutici selezionati, così che il lettore possa partecipare alla ricerca delle soluzioni come se egli stesso fosse presente e può scoprire, per quanto lo riguarda, come uscire dalle crisi. In secondo luogo, vengono presentati e spiegati importanti procedimenti terapeutici, non solo per le rappresentazioni delle costellazioni familiari, ma anche per il recupero del movimento interrotto verso il padre o la madre. In questo modo vengono guariti o attenuati i danni e le paure, partendo dal modo in cui si sono instaurati a causa di una perdita o di una separazione avvenute nella prima infanzia.
In questo libro l'autore affronta di petto i temi dei comportamenti "borderline" degli adolescenti. Fornisce ai genitori la spiegazione di ciò che accade quando i loro figli si avventurano nei territori di scelte pericolose (uso di sostanze psicotrope, tabacco e alcol, gioco d'azzardo e internet addiction) e suggerisce le attenzioni educative da mettere in pratica. Infatti, se è costante il terrore che i figli si mettano nei pasticci, spesso mamma e papà non sanno come aiutarli a proteggersi in modo efficace. Il libro è ricchissimo di spunti di riflessione, grazie alle lettere di altri genitori in difficoltà e ai consigli sui libri e i film utili ad "aprire la testa". Una sorta di manuale che insegna a comunicare con i figli adolescenti senza ansia, tabù o reticenze, diventando i loro migliori alleati. Non mancano i test di autoanalisi e le pratiche checklist di fine capitolo (con le "cose che fanno bene", e quelle "da evitare"). A fare da fil rouge, e terreno di scambio e condivisione, la musica: genitori e figli si passino le cuffiette dei rispettivi iPod. Perché tutti siamo stati ragazzi!