
Con questo libro il dottor Maietta si propone di sensibilizzare le persone nei confronti di quelle patologie derivanti dallo stress, ormai definite "malattie dei tempi moderni", con le quali un po' tutti si trovano a fare i conti. Scritto in modo semplice così da rendere chiari anche concetti e termini tecnici che potrebbero risultare difficili ai "non addetti ai lavori", il testo fornisce una panoramica sintetica e comprensibile delle patologie da stress toccando anche argomenti come l'ansia, l'angoscia, le fobie, l'attacco di panico, la sindrome da burn-out e il mobbing. Nella seconda parte di quest'agile manuale, l'autore presenta un'utilissima selezione di tecniche per contrastare l'ansia e lo stress che vanno dalla psicoterapia, all'uso dell'immaginazione, alla visualizzazione positiva, alla respirazione, al rilassamento, al training autogeno, al biofeedback, alla meditazione. Un libro, quindi, per tutti coloro che sono interessati a combattere le ormai diffuse patologie della sfera psicologica e per quelli che desiderano ritrovare il contatto con se stessi, con il proprio corpo e vivere meglio la quotidianità.
Oggi si comunica sempre meno ed è sempre più difficile farlo in modo efficace. Le incomprensioni e i malintesi sono la causa della fine di tanti rapporti. In famiglia e nei luoghi di lavoro ci si sente sempre più soli e le relazioni diventano sempre più fragili. La capacità di ascolto, la comprensione, l’accettazione, l’empatia e la capacità di confrontarsi, aprendo se stessi all’altro, diventano qualità sempre più rare.
Bruno Maietta, in questo prezioso manuale, ha voluto dare a tutti un aiuto per migliorare la comunicazione in ogni tipo di relazione interpersonale. Con parole semplici, in modo leggero e a volte divertente, ha scritto un libro che istruisce senza appesan tire.
Dopo aver trattato della comunicazione in generale, dei vari sistemi di comunicazione e della comunicazione verbale e non verbale, l’autore focalizza l’attenzione sull’empatia, sull’ascolto e sulla capacità di autorivelarsi e di confrontarsi, che sono le condizioni essenziali per risolvere i conflitti in modo che non ci siano perdenti.
Un interessantissimo capitolo è dedicato ai nuovi modi di comunicare, con particolare riferimento a Internet e alla telefonia mobile.
L’ultima parte del libro è dedicata alla relazione. Dopo aver trattato i vari tipi di relazioni e relazioni d’aiuto, l’autore si sofferma sulle relazioni con gli anziani e con gli ammalati. Egli pone l’accento sulla carenza delle capacità di comunicazione efficace del personale sanitario, che hanno conseguenze negative anche sull’esito delle cure, poiché influiscono sulla fiducia dei pazienti e sulla loro capacità di reazione.
"Il libro di Ivano Spano è un grande connettore. Srotola, pagina dopo pagina, una moltitudine di opere e autori creando una polifonia là dove si è soliti incontrare una monotonia. Traccia percorsi tra saperi e indica il posto migliore per guadare, raggiungendo l'altra riva. Forse come non mai siamo in presenza di un nomadismo concettuale sorretto da una precisa idea di viaggio. Infatti, i concetti spesi in queste pagine migrano da nord a sud, da est a ovest, eppure sempre accompagnati da precise coordinate. Restando nell'alveo del linguaggio metaforico del titolo ('La malattia dell'Occidente'), non si può che partire dalla diagnosi dell'esistente. E senza indugiare su conflitti di etichettamento (modernità, post modernità, tarda modernità, e così via), è sotto gli occhi di chiunque la constatazione di un rapido mutamento dei codici della convivenza. Saltati - ma non tramontati definitivamente - gli assetti societari della tradizione, ai più pare di essere proiettati in un mondo caotico - nessuno sembra in grado di indicare una direzione - e non è certo un caso che il termine 'crisi' sia associato a una condizione di stato e non di processo. Non più una fase passeggera ma una costante." (Dalla Presentazione di Adriano Zamperini, Università di Padova)
Fin dall'antichità, le mnemotecniche hanno rappresentato un metodo per l'acquisizione di nozioni di ogni tipo, da semplici liste di nomi a interi discorsi da proclamare in pubblico. L'ars memorativa era parte del metodo didattico utilizzato dai Gesuiti nei loro collegi per insegnare la retorica e le lingue straniere, materie fondamentali per imparare a predicare nelle missioni all'estero. Matteo Ricci (1552-1610), padre gesuita, straordinario pioniere e fondatore delle prime missioni cattoliche nell'impero dei Ming, apprese i fondamenti della disciplina mnemonica al Collegio romano e stupì i cinesi dimostrando di riuscire a memorizzare più di cinquecento caratteri in ordine sparso, guardandoli una sola volta. La sua capacità colpì talmente l'elite dei mandarini da spingerli a chiedergli di trasporre "in lettera cina" le mnemotecniche, impresa nella quale il missionario si cimentò con entusiasmo. Questo volume contiene la prima traduzione completa in italiano del suo "castello della memoria", trattato sulla memorizzazione dei caratteri, originariamente scritto in lingua cinese, ricostruito in seguito dal suo confratello Alfonso Vagnoni (1566-1640) e pubblicato in Cina nel 1624. Nell'edizione critica, a cura di Chiara Piccinini, viene descritto il contributo che egli diede agli studi sinologici e lessicografici. Viene inoltre presentata l'attualità dell'arte mnemonica, applicata alla didattica della lingua cinese scritta.
Il mondo è rapidamente cambiato, la nuova epoca è entrata nelle nostre case senza bussare e si ha l'impressione che abbia cominciato a piovere e proprio non voglia più smetterla. Possiamo cercare rifugio e attendere che spiova. Oppure possiamo cavalcare fieramente il nuovo tempo e imparare a "ballare sotto la pioggia". Che cosa significa questo per un manager? A quali competenze deve fare riferimento? Quale atteggiamento è chiamato ad assumere? "Il tempo della leadership" risponde a queste domande esplorando i fattori che aiutano le imprese a vincere la crisi e a interpretare con successo questa nuova epoca. Tra i principali fattori del nuovo paradigma manageriale, il libro mette in evidenza: l'eco leadership come nuova modalità di diffusione della leadership; l'evoluzione del talent management verso il talent leadership; l'evoluzione delle tecniche di vendita verso la vendita esperienziale; un nuovo atteggiamento personale. Ogni capitolo è arricchito da domande di orientamento che suggeriscono al lettore un atteggiamento consapevole rispetto al percorso manageriale che è chiamato a compiere.
Contrariamente a quanto si possa pensare, i capi non sono più aiutati dalle aziende a esercitare la loro funzione e non sanno come agire: motivare, dirigere, controllare, aiutare. Il "buon" leader include e integra, ma la buona leadership contempla anche il suo opposto: l'esclusione, il dominio, il narcisismo. Il lato oscuro che va conosciuto per impedirne il sabotaggio. La psicoanalisi italiana ha negli ultimi venti anni costruito l'idea di un capo in grado di gestire le proprie debolezze e favorire la realizzazione del compito: un capo che valorizza le persone ed è instancabile nell'innovazione di se stesso e della sua organizzazione. Per tale motivo il Capo di Buona Speranza è un luogo della geografia psichica, una terra di confine, poiché i confini sono gli spazi di maggior vitalità. Il volume fa il punto sulla leadership in una società che cambia e fornisce la chiave per spiegare e supportare i capi nel loro ruolo, per indirizzarli verso le relazioni più proficue verso i collaboratori e i partner.
L'esperienza organizzativa contemporanea, in sintonia con le perturbazioni del nostro tempo, si confronta con il declino del paradigma fordista e con la necessità di una messa a fuoco di una nuova prospettiva, capace di dare un'evoluzione alle pratiche di gestione. La caduta della prevedibilità, l'obsolescenza tecnologica, il mutamento culturale, rendono la ricerca di una qualche stabilità un compito non rifiutabile e, insieme, un risultato spesso precario. L'insieme di tali sfide viene ricondotto alla responsabilità degli attori organizzativi, testimoni quotidiani della soggettivizzazione diffusa delle pratiche organizzative. Le vicende organizzative registrano due tendenze interconnesse: un crescente divario tra la difficoltà dei compiti da affrontare e la qualità del patrimonio di competenze emozionali agite; una progressiva privazione di senso, nella quale il lavoro rischia di essere ridotto a una esclusiva valenza performativa. Sembra difettare una educazione sentimentale all'altezza della sfida dei tempi, capace di coniugare le domande molteplici di una temporalità che esige maggiore esposizione nel ricercare traguardi fino a qualche anno fa impensabili. La ricerca propone la prospettiva di un'educazione sentimentale individuale e collettiva, nella convinzione che occorra un'immersione prolungata nel tumulto dell'esperienza organizzativa contemporanea; un'esperienza più attenta alla necessità di un'esposizione totale alle voci del mondo che quotidianamente incontriamo.
In questa seconda edizione, l'autore, con il supporto degli studi neuroscientifici più recenti, affronta la difficile costruzione di una modalità terapeutica efficace per la remissione delle patologie ad alta vulnerabilità genetica. L'approccio rimane sempre legato al concetto di integrazione tra corpo e mente e ai passaggi che vanno dalle modificazioni quantiche fino alle elaborazioni estremamente complesse della coscienza estesa. II terapeuta, nell'intervento sulla depressione maggiore e sul disturbo ossessivo compulsivo, deve considerare le strutture neurologiche che limitano fortemente la possibilità di cambiamento. Per superare questi limiti, l'autore focalizza in maggior misura l'intervento sull'elaborazione emotiva, in particolare su quell'area, crocevia della comunicazione corpo-mente, definita da Damasio proto-sé, e sulla patogenesi che mantiene o più spesso aggrava progressivamente le patologie. Il modello dimostra la propria originalità e la forza innovativa, per la capacita di coniugare le ricerche e le ipotesi concettuali più avanzate di neuroscienziati come Erik Kandel, Gerald Edelman, Antonio Damasio e altri, con un modello di psicoterapia ipnotica in grado di incidere sui livelli più profondi dell'elaborazione e dello sviluppo emotivo-cognitivo.

