
Un libro che esplora, per la prima volta in Italia, la questione educativa che si pone ai genitori quando in famiglia ci sono figli sani e figli disabili. Il libro parla alle mamme e ai papà, perché mettano particolare attenzione ai siblings termine che si utilizza per definire i fratelli e le sorelle delle persone con disabilità. Bambini sani che, nell’emergenza familiare che si crea intorno al fratellino portatore di handicap, finiscono per sentirsi “fratelli di figli unici”, fin da piccoli chiamati a essere bravi, responsabili, a non dare preoccupazioni. In prospettiva, lo stress e le responsabilità che vengono caricate sui fratelli “sani” si ripercuotono sulla loro crescita: la responsabilità di essere il caregiver del fratello disabile comporta scelte molto precise sugli studi, sulla professione, sulle relazioni affettive, sulla pianificazione del proprio futuro. Perché tutto questo rappresenti una ricchezza e una risorsa è necessario che la famiglia imposti la relazione educativa con una particolare attenzione anche al figlio sano.
Nel corso dei secoli l’uomo ha accumulato un discreto livello di conoscenza su ciò che più gli premeva di conoscere: la propria struttura fisica e le possibilità di curarla e renderla più forte. Sa però ancora pochissimo della propria psiche. Ad esempio dove si trovi un suo strumento fondamentale, la coscienza, rappresenta oggi uno dei puzzle più difficili per le neuroscienze, impegnate come tutte le scienze naturali a localizzare e misurare ogni cosa, ma in affanno quando si tratta di aspetti più sottili, non quantificabili e traducibili in misure e luoghi precisi. Per lunghe epoche l’uomo è stato impegnato a vivere e farsi spazio nel mondo vivente, non si è posto troppe domande su chi fosse. Era più urgente e vitale cercare buoni rapporti con le forze che istintivamente percepiva come molto più potenti di sé: quelle della natura primordiale e quelle dell’origine della vita e della morte, che ha interpretato come dei, progenitori e antenati. E’ in questo ambito che ha preso forma il bisogno di “conoscere se stessi” e lo sviluppo di pensiero e di pratiche di vita che lo accompagna. E proprio a partire da questo bisogno e da queste pratiche primordiali che prende il via il viaggio di questo libro alla scoperta di sé, un viaggio tra mito, folklore e psicologia.
Con i neuroni specchio è cambiata la prospettiva di studio dell’uomo e delle sue facoltà, del suo processo evolutivo e dei fattori che possono influenzarlo. La relazione primaria con l’adulto di riferimento, l’imitazione e la condivisione emotivo-affettiva acquistano un significato nuovo, fondamentale in una prospettiva evolutivo-educativa.
Fin dalla nascita la nostra mente è organizzata in forma dialogica. Grazie alla scoperta dei neuroni specchio, il sistema nervoso può essere visto attraverso la lente socio-relazionale. Anche se alcuni aspetti devono ancora essere chiariti, i dati già a nostra disposizione ci parlano di un’integrazione tra mente, cervello e relazioni interpersonali. Riusciamo a capire chi siamo grazie alle interazioni che abbiamo avuto con gli altri. Un libro che spiega e approfondisce scientificamente una prodigiosa scoperta.
Essere adolescenti e vivere le prime emozioni dell'innamoramento; avere trent'anni e scegliere tra narcisismo e dono di sé; diventare genitori, schiacciati tra mille responsabilità, ma chiamati ad aver cura del rapporto; essere coppia matura, con il "nido- che si svuota, coltivando un amore che è diventato l'eredità da consegnare alle generazioni successive. Filo rosso di questo libro, scandito sulle diverse fasi della vita, è l'amore di coppia, raccontato in tutta la sua ampiezza, che è insieme esperienza esistenziale e di relazione. Tra testimonianze e preziose chiavi di lettura psicologiche, questo alfabeto degli affetti è una vera guida di viaggio a quelle "strade di felicità- indicate da Papa Francesco nell'Amoris Laetitia.
C'è il bambino che piange inconsolabile, il bambino sopraffatto da un litigio tra adulti, il bambino che è impossibile portare dal pediatra, il bambino arrabbiato, il bambino curioso che resta inascoltato: storie che generano domande, che attivano processi di pensiero, che vanno a sondare le quotidiane fatiche dei genitori, ma soprattutto quelle dei bambini. Che fatica farsi ascoltare, da questi grandi! Mittino e Ferrara mettono in luce quanto sia importante dare spazio all'ascolto profondo e soprattutto dare del tempo, ai piccoli: «Un tempo in cui si sta in contatto con loro e si cerca di vedere e capire se per caso o per fortuna emerge qualcosa dalle loro bocche, dai loro disegni, dai guai che combinano». Esperienza narrativa ma anche manuale psicologico, questo libro è uno strumento utile per genitori, insegnanti, educatori, mirato ad ampliare la capacità degli adulti di comprendere sempre meglio i bambini.
Un piccolo battito d’ali e la vita cambia: le modalità con cui una coppia progetta di avere un figlio, si prepara ad attendere il concepimento, ad affrontare una gravidanza e il parto, li vive e li rielabora, costituiranno una particolare “sinfonia” che precederà e accoglierà il nuovo nato.
Questo libro, il primo della Serie Pollicino dedicata a genitori e figli, offre uno sguardo inedito e approfondito sul percorso dell’attesa e della gravidanza, aiutando le future mamme e i futuri papà a “mettere a fuoco” l’esperienza del diventare genitori, per accogliere il loro piccolo nel modo più sereno e consapevole.
Sono passati quarant’anni dalla celebre Legge Basaglia, quella che, per tutti, è solo la normativa che ha chiuso i manicomi in Italia. Da allora le strutture presenti sul territorio per ascoltare, sostenere e curare le persone con disagio psichiatrico grave fanno quello che possono: spesso con l’impegno lodevole di tanti professionisti, ma certamente con forti limiti strutturali e senza poter offrire una valida alternativa di vita a chi non riesce più a condurre un’esistenza “normale” e alla sua famiglia.
Era il 2005 quando, nella parrocchia di San Pietro in Sala a Milano, un piccolo gruppo di persone affette da disagio psichiatrico e un gruppo di volontari cominciarono a raccogliersi intorno alla figura di don Domenico Storri. È di questo giovane sacerdote, psicologo e psicoterapeuta, l’intuizione di creare un gruppo di persone in difficoltà all’interno della realtà parrocchiale: luogo di accoglienza e di vita nuova.
Nel marzo 2009 nasce iSemprevivi+onlus, una realtà aperta a tutte le persone e le famiglie che desiderano avere un aiuto. Oggi l’Associazione conta oltre cento persone, tra i venti e i sessant’anni, affette da diversi disturbi psichiatrici, e una cinquantina di volontari, aiutati da un’équipe di psicologi, psichiatri, counselor e educatori professionisti. Nel corso degli anni, sono nati intorno all’Associazione tante attività e iniziative: Il Centro Diurno Adulti, Il Centro di accompagnamento all’adolescenza “Il sorriso di Lollo”, lo Sportello psicologico aperto a tutti e il Progetto Casa…
Prefazione di Nicola Savino.
Queste pagine intendono affrontare i tre capovolgimenti che più seriamente costituiscono una minaccia tanto per una visione corretta dei processi che regolano la crescita di un bambino, quanto per l'impresa educativa che ci riguarda tutti, genitori in primis, ma non solo: la generale, distratta accettazione della pratica della maternità surrogata; il prevalere di una considerazione del bambino come essere fragile e quindi da proteggere a oltranza; la rinuncia a un'educazione alle virtù che nasce dal mancato riconoscimento di precoci competenze morali. Così facendo, alla luce di numerosi riscontri scientifici, il volume fornisce un compendio dei relativi processi di sviluppo che risultano fondamentali a partire dal concepimento: la matrice intercorporea del sé; la resilienza a fronte di eventi avversi; la precoce disposizione a sviluppare una coscienza morale. Si tratta di un insieme di fattori biologici, corporei e disposizionali, da un lato, e relativi alle relazioni primarie di accudimento e alla dimensione sociale, dall'altro, che fanno di noi ciò che siamo, definendo l'unicità dello sviluppo umano. Il saggio è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore i bambini: genitori, studenti, educatori, persone curiose di saperne di più. Ma anche a coloro che i bambini non li amano, che - se proprio devono - li tollerano per il breve spazio di una cena, o di una visita d'obbligo, o di una passeggiata al parco. Che «di figli non se ne parla proprio, figurati! », che pensano di non essere pronti né ora né mai, che «tutta la vita un animale di compagnia che niente ti chiede e tutto ti dà!». Perché possano finalmente arrendersi alla verità e alla bellezza di un bambino, e quindi della loro natura umana. «Non occorre avere sempre le risposte giuste, occorre piuttosto sapersi interrogare». Dalla Prefazione di Massimo Ammaniti.
Nella società moderna si fa ricorso sempre più spesso al farmaco come rimedio per le situazioni di disagio. Pur ammettendo che certe volte il farmaco è indispensabile, è innegabile che spesso questo non risolve il problema o quanto meno non lo risolve alla radice. Partendo da case history, Astori mostra percorsi a volte alternativi, altre volte paralleli a quelli farmacologici. Parole, farmaci e relazioni non sono in contrapposizione fra loro, ma uniti e integrati per incoraggiare le donne e gli uomini di oggi a liberarsi da una sofferenza a tratti angosciante e a riabilitare le parti migliori di se stessi e trovare un senso di realizzazione.
“Avere a cuore” è un sintagma usuale nella nostra lingua, teso ad indicare un senso di appartenenza e di intimità, che nelle relazioni di cura si colora delle tinte di una responsabilità appassionata. L’Istituto di Gestalt GTK lo ha scelto come titolo del libro dedicato per il settantesimo compleanno al suo fondatore e direttore, Giovanni Salonia – padre e professore noto e riconosciuto nell’ambiente ecclesiale come in quello gestaltico internazionale –, per rendere simbolicamente l’essenza della sua statura di grande terapeuta e di amico indefettibile.
Uomini di cultura, intellettuali di varia estrazione, terapeuti, teologi – accomunati da un rapporto significativo con il Salonia frate o terapeuta – gli fanno onore in Avere a cuore svolgendo dal loro punto di vista il tema implicito nel titolo. Ne viene fuori un’opera non meramente celebrativa, bensì una sorta di sinossi del sentimento originario secondo la prospettiva gestaltica, clinica, filosofica, giuridica, letteraria, teologica.
Per lunga amicizia, forte condivisione e stima grande l’arcivescovo di Palermo, don Corrado Lorefice, ha voluto anche lui promuovere e prefare questa impresa.
Come fa la coppia ad affrontare gli alti e bassi della vita? Cosa vuol dire davvero crisi e perché la ricerca ritiene che anche ciò che di bello accade alle coppie deve essere valorizzato? Questo libro accompagna ogni coppia, nella sua quotidianità e con gli strumenti cha ha a disposizione, a trovare delle grandi e piccole strategie per rigenerare la propria relazione, facendo leva sulla capacità di supportarsi e fare squadra nei momenti difficili (una malattia, un cambiamento lavorativo…) e di comunicare in modo adeguato gli eventi positivi, ascoltandosi ed esprimendo insieme la gioia per i successi reciproci.
"Si può essere sereni anche nel dolore, poiché la serenità non dipende dagli esiti (quelli dipendono dal figlio), ma dal proprio dovere compiuto fino in fondo. Invece che corrergli dietro, ci si dispone ad attenderlo. Nella speranza sempre viva che le circostanze della vita lo aiutino a capire ciò che non ha voluto apprendere. C'è molto amore nell'attesa".