
Il quotidiano “Liberazione” attacca il Presidente dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici,autore di questo libro,e inizia una furibonda campagna stampa contro gli psicoterapeuti che osano definirsi cattolici. In particolare,il tema del contendere è l’omosessualità.In questo libro,curato da Tonino Cantelmi e scritto con il contributo di psicologi e psichiatri cattolici e non,si ristabiliscono,in modo scientificamente documentato,alcune verità. Essere cattolici non è in contrasto con la psicoterapia, anzi gli psicoterapeuti cattolici assicurano più comprensione e neutralità di coloro che nascondono le premesse antropologiche del loro agire.E questa trasparenza, inoltre, tutela i pazienti credenti che vengono discriminati e irrisi per i valori religiosi professati da alcuni psicoterapeuti laici. Esistono problemi correlati all’egodistonia sessuale (cioè la non accettazione del proprio orientamento sessuale) e questi problemi meritano ascolto e attenzione terapeutica.Entrambe le conclusioni trovano conferma in centinaia di lavori scientifici in campo internazionale. Il libro si pone al centro di un dibattito troppo spesso sopraffatto da posizioni ideologiche prive di riscontro scientifico, come purtroppo hanno dimostrato le polemiche recenti.
CURATORE
Tonino Cantelmi,psichiatra,psicoterapeuta,docente universitario,è autore di oltre duecento pubblicazioni scientifiche,è stato il primo psichiatra in Italia ad occuparsi del rapporto fra la mente umana e le tecnologie digitali ed è considerato il maggior esperto italiano per quanto riguarda le dipendenze comportamentali.Presidente dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici,è il Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva dell’Arpci.È il Direttore Scientifico della rivista “Modelli per la Mente”.
Altri contributi di Noemi Grappone, Emiliano Lambiase,Piero Petrini, Angelo Peluso,Alberto Scicchitano, Liliana Secchiamoli,Barbara Tirella.
Che cosa c’è oltre la persona? Le sue relazioni con gli altri costituiscono solo un rapporto esteriore che, per quanto profondo possa essere, non tocca l’essenza della realtà individuale di ciascuno? Per dirla in termini aristotelici e scolastici, sono “accidentali” rispetto alla sostanza della persona? Oppure postulano una “realtà” che va al di là delle stesse persone individuali, che costituisce una dimensione ultrapersonale, o più precisamente ultraindividuale? Che cosa ci sarà oltre la persona, al termine della sua vita temporale, quando la dimensione spazio-temporale sarà superata? Vi sarà una continuità,e di che tipo? O il nulla? Questo studio tenta una risposta unendo insieme le due domande,che in effetti si risolvono in una sola. Rispondere alla seconda (che cosa ci sarà oltre la persona nel futuro?) è lo stesso che rispondere alla prima (che cosa costituisce nel profondo la persona umana?). Pronunziarsi circa l’essere costitutivo della persona,se sia un emergere casuale e provvisorio di un soggetto o se è il frutto irreversibile di un atto creativo,è già dire essenzialmente quale sarà il suo futuro.
AUTORE
Giuseppe Guerra nato a Napoli il 1944, è stato ordinato sacerdote nella Congregazione della Missione di S. Vincenzo de’ Paoli nel 1968. Laureato in filosofia e teologia,ha insegnato nella Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale a Napoli. Ha scritto Credere e capire(Bari,1987),Senza dualismi (Roma,1996);Storia dei Missionari vincenziani nell’Italia meridionale(Roma,2003). Dirige la rivista “Informazione Vincenziana”.
Che cosa trasforma un bambino-pulcino in un piccolo tiranno, capace di tenere in scacco la famiglia,e poi – da ragazzo – in un bamboccione insicuro di sé? È possibile “amare troppo” un figlio? In questo libro, scritto con la stessa freschezza e forza dei precedenti Non ho paura a dirti di no , Cuore di papà e Né asino né re, Osvaldo Poli mette in guardia i genitori:anche l’amore di una mamma (ma anche di un papà) verso un figlio può venire snaturato dall’eccesso.Anche in ambito educativo, e quando si vuole bene,è necessario esercitare la virtù della Temperanza.Il testo individua i “virus” psicologici e relazionali che spingono un genitore ad “amare troppo”;analizza le causeche generano tali “virus” (prima tra tutte:l’assenza del padre,imposta dalla madre o cercata dal padre stesso come un rifugio deresponsabilizzante); presenta alcuni “prodotti educativi” di tali “eccessi d’amore” (tra i quali:bambini tiranni,adolescenti insicuri e disadattati, giovani “bamboccioni”...), ma anche le conseguenze (frustrazione, stanchezza, esaurimento e delusione) per le mamme protagoniste di questo “troppo amore”;suggerisce infine strategie,strumenti e metodi per guarire dal “troppo amore”.
AUTORE Osvaldo Poli, psicologo e psicoterapeuta, vive e lavora a Castel Goffredo (Mantova). Si occupa principalmente della formazione dei genitori e della coppia, collaborando con diversi gruppi, istituzioni e riviste.Attraverso incontri formativi e consulenze intende promuovere e sostenere la capacità educativa dei genitori. Fra le pubblicazioni ricordiamo presso San Paolo Non ho paura a dirti di no, Cuore di papà e Né asino né re ; presso Dehoniana:Il genitore equilibrato(1999), Andare d’accordo: la collaborazione fra marito e moglie nell’educazione dei figli (2000), Fratelli e sorelle(2000).
Il libro presenta una serie di 60 esercizi illustrati per scoprire i meccanismi della psicologia. Elementi che spesso sono dati per scontati, ma che invece rivelano molto di sé e della comune natura umana: dalla memoria (e dalla smemoratezza) alle forme di apprendimento, dalle illusioni alla percezione (spesso non obiettiva) della realtà, dal buono (o cattivo) uso dei propri sensi alla capacità (o incapacità) di giudizio... alla ricerca del modo con cui la mente umana opera nel quotidiano, ben al di là di quello che normalmente ci aspettiamo. Un libro che può essere letto con amici, in una serata in compagnia, e “giocato” da ragazzi e adulti.
Stéphane Rusinek è professore di psicologia all’Università Charles de Gaulle-Lille 3 è anche responsabile dell’équipe «Psicologia delle interazioni temporali, emozionali, cognitive». Franck populaire è artista plastico, pittore, illustratore e insegnante di Arti plastiche.
In un cammino che parte dalla filosofia greca e dalla dottrina del peccato originale, confrontandosi con le scoperte della psicoanalisi e delle neuro- scienze, Paolo Ferliga mostra l’importanza che la colpa riveste nella psiche individuale e collettiva. Ispirandosi al pensiero di Carl Gustav Jung, l’autore distingue tra un senso di colpa patologico, da cui è necessario liberarsi, e un senso di colpa archetipico, indispensabile per lo sviluppo psicologico personale.
Senza relazione con la colpa, l’individuo si ammala. Proiettato all’esterno, nel mondo delle immagini virtuali, perde contatto con il corpo e con l’anima, e si chiude in un atteggiamento narcisistico spesso caratterizzato da un’ansia inspiegabile e da una forte tendenza depressiva.
Prendere contatto con la colpa favorisce invece un movimento di introversione, un viaggio dentro di sé che aiuta a ritrovare le proprie energie vitali. La terapia dell’anima fa sì che il senso di vuoto e la disperazione lascino il posto a una vita piena, ricca di sentimenti e di emozioni che merita di essere vissuta con gioia.
DESTINATARI
Un libro per chi vuole conoscersi e conoscere.
L'AUTORE
Paolo Ferliga, psicoterapeuta di formazione junghiana, insegna Filosofia e Storia al Liceo classico Arnaldo di Brescia e Psicologia dell’educazione alla Facoltà di medicina dell’Università Bicocca di Milano. Fa parte del gruppo condotto da Martin Kalff a Zollikon (Zurigo) per la Sandplay Therapy. Negli ultimi anni ha focalizzato la sua attenzione sull’identità di genere, in particolare maschile, sull’importanza del padre nella psiche individuale e collettiva, sul rapporto tra psicologia del profondo, filosofia e religione. Nel 2005, come risultato di queste ricerche e della sua esperienza clinica, ha pubblicato il libro "Il segno del padre nel destino dei figli e della comunità" (Moretti&Vitali, Bergamo).
L’amicizia è parte della ricerca del senso della vita. È un mattone in più nell’edificio della nostra esistenza che andiamo costruendo giorno per giorno, grazie al nostro sforzo, ma anche con l’aiuto degli altri.
In questo libro, il noto psichiatra spagnolo Enrique Rojas ci accompagna alla ricerca di tutti quegli elementi che ci aiutano a stabilire amicizie profonde, ricche, costruttive, che ci consentono di aprirci all’altro e di combattere la solitudine.
Destinatari
Un volume che si rivolge a quanti, nel mondo moderno, si sentono soli e vogliono per questo costruire amicizie profonde.
Autore Enrique Rojas è uno psichiatra spagnolo, già titolare della cattedra di Psichiatria all’Università di Madrid. Nelle sue ricerche e nella sua attività medica si dedica in particolare alle varie forme di depressione, ansia e disturbi della personalità, che analizza da un punto di vista cattolico, legato alla morale e alla trascendenza dell’essere umano. Una costante della sua riflessione è la questione della ricerca della felicità a confronto con i problemi della società attuale. È autore di numerosi manuali, saggi e articoli tradotti in diverse lingue. In italiano sono stati pubblicati Una teoria della felicità (1988); La fatica di amare: come affrontare la crisi della coppia (1995); L’uomo light: una vita senza valori (1996).
Sonia ha lottato per anni contro il cancro e nella sua lunga battaglia ha appreso che le medicine non sono l’unica arma a disposizione: scrivere, leggere, ascoltare musica... ogni stimolo è stato per lei un aiuto importante e un passo verso la conoscenza del proprio io e la guarigione.
«La scrittura è fatica, sollievo, nutrimento, spaesamento, trascendenza. Il suo esercizio quotidiano ci solleva dalla vita e dal suo iter usuale e ci sazia come il pane di cui abbiamo bisogno per vivere. La scrittura ci rende forti, altruisti, provocanti e generosi. Ci commuove e ci adira. Ci nobilita. La scrittura gioca con noi tutte le emozioni della vita. Calarci in quelle emozioni significa rigenerarci.
Non abbiate resistenze, perché la penna fa il resto».
destinatari
Un libro destinato a un ampio pubblico.
l’autore Sonia Scarpante vive a Milano, sposata, con una figlia, nel 1998 vive la drammatica esperienza del tumore al seno che diviene occasione per rimettersi a pensare alla propria vita: un’occasione per guarire dentro e fuori. Oggi Sonia si dedica a comunicare a coloro che incontra che il male è qualcosa che possiamo combattere e vincere, soprattutto quando facciamo verità dentro noi stessi. Chi volesse mettersi in contatto con lei o conoscerla meglio, lo può fare contattandola sul sito internet www.soniascarpante.it o all’indirizzo di posta elettronica: sonia.scarpante@fastwebnet.it
Sedici donne, sedici storie, narrate quasi in prima persona, senza peli sulla lingua perché il dolore, il male che produce i lividi del corpo e dell’anima pretende di essere ascoltato per ciò che è. E solo quando è ascoltato, può camminare verso il cambiamento, verso la guarigione.
«Credo, sinceramente, che l’unica differenza fra le persone che trovano, ogni giorno, senso e valore alla propria vita e la costruiscono senza arrendersi e quelle che, invece, si perdono e si dedicano con accanimento all’arte di farsi del male, sia una soltanto: l’essere stati amati abbastanza».
destinatari
Un libro per un ampio pubblico, particolarmente indicato per donne e genitori con figli adolescenti.
l’autore
Laura Romano, nata a Como, è Laureata in Scienze dell’Educazione e Lettere Moderne; lavora da anni in uno studio privato di consulenza pedagogica. Collabora con varie realtà pubbliche e private, in particolare nell’ambito dei Disturbi della Condotta Alimentare. Presta inoltre opera come formatrice per Insegnanti, Operatori socio-sanitari ed educativo-riabilitativi.
Le neuroscienze sono uno dei grandi temi di oggi: attraverso una serie di domande e curiosità sul funzionamento del cervello umano, l’autore conduce il lettore all’approfondimento delle tematiche importanti, che toccano alcuni misteri della mente, e scardina molti luoghi comuni.
Qual è il meccanismo che produce le allucinazioni? Che cos’è l’orecchio assoluto? Perché alcuni di noi sono stonati? E inoltre: la balbuzie, l’effetto placebo, l’Alzheimer, il Parkinson, la matematica e tutto quel che bisogna sapere sul funzionamento del nostro cervello.
L’autore Laurent Cohen è professore di Neurologia presso l’Ospedale Pitié-Salpêtrière-ParisVI. Autore del best-seller L’uomo termometro (2006), pubblicato in Italia da Bollati Boringhieri, è oggi uno dei più stimati neurologi del panorama europeo.
I primi compagni di gioco sono i fratelli e le sorelle, coi quali si condividono le fantasie, i giochi, gli scherzi e i ricordi. Cosa possono fare i genitori per aiutare i propri figli a volersi bene e ad essere uniti? Quando i fratelli litigano, cosa devono fare i genitori? Tenersi in disparte e lasciare che se la sbrighino da soli o intervenire e sgridarli?
In questo agile testo viene descritto ciò che significa avere un fratello e, soprattutto, come si fa ad essere genitori di fratelli, mostrando la straordinaria unicità di questo legame, che unisce caratteristiche opposte: rivalità e complicità, odio e amore, complementarietà e reciprocità. E per i genitori affrontare i rapporti quotidiani tra i figli, in cui affetto e rivalità si intrecciano, è un compito difficile ma non impossibile!
Il volume fa parte di una nuova collana chiara, pratica e autorevole con le risposte alle domande più comuni dei genitori. Contiene inoltre schede con situazioni e problemi specifici e risposte strutturate in più punti.
DESTINATARI
Genitori e educatori.
AUTRICE
Dolores Rollo è professore Associato di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università degli Studi di Cagliari, ha tra i suoi interessi di ricerca lo sviluppo linguistico e cognitivo del bambino nei contesti socio-educativi.Tra le sue pubblicazioni: Breve dizionario dello sviluppo e dell’educazione (Carocci, 2005), Narrazione e sviluppo psicologico (Carocci, 2007), Osservare e valutare lo sviluppo (Franco Angeli, 2010). Tra i suoi ruoli, anche quello di madre di Niccolò, adorabile peste di quasi due anni a cui vorrebbe dare dei fratelli.
I media, digitali o analogici che siano, presentano per la famiglia una sfida che possiamo sintetizzare in una parola: cambiamento. Cambiamento delle routine familiari, cambiamento delle parole e dei modi di relazionarsi, che non di rado generano nel genitore inquietudine in quanto si trova spaesato di fronte a nuovi linguaggi.
Questo libro si rivolge ai genitori per introdurli nel mondo dei media con una chiave originale e secondo una prospettiva pedagogica. Non vietare, controllare e proteggere, bensì accompagnare, conoscere e crescere possono essere le azioni di un genitore non spaventato ma consapevole, a cui questo agile volume fornisce strumenti conoscitivi e suggerimenti per la mediazione educativa.
Il volume fa parte di una nuova collana chiara, pratica e autorevole con le risposte alle domande più comuni dei genitori. Contiene inoltre schede con situazioni, problemi specifici e risposte strutturate in più punti.
DESTINATARI
Genitori e educatori.
AUTORI
Alessandra Carenzio, dottore di ricerca in Pedagogia, svolge attività di ricerca e formazione presso il CREMIT, Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media e alla Tecnologia, dell’Università Cattolica di Milano. Insegna Metodi e Tecniche del Gioco e dell’Animazione presso l’Università Cattolica di Piacenza. Tra i suoi interessi di studio: il rapporto tra media e minori, l’impiego dei media nella didattica e nell’educazione, le pratiche mediali come occasione di intervento educativo.
Michele Aglieri è pedagogista e formatore. Insegna all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e all’Istituto di Scienze Religiose di CremaCremona-Lodi. E’ membro del Consiglio Direttivo di CESES (Centro Europa Scuola Educazione Società), coltiva numerosi interessi in campo educativo e collabora con varie riviste tra cui Dirigenti Scuola, Famiglia Oggi e Scuola Italiana Moderna. Ha pubblicato Valutare. Percorsi e tracciati di analisi pedagogica, La Scuola, Brescia 2008.
Un volume che – utilizzando anche schemi e tabelle – aiuta le persone a stabilire e mantenere un buon equilibrio mentale.
...quando sei capace di concentrarti su ciò che c’è da fare, di mantenere l’attenzione per il tempo necessario, di esprimere giudizi sensati sulla realtà.
...quando sei capace di essere in ascolto di te stesso, rimanendo in ascolto anche degli altri, di dimenticarti di te stesso senza trascurarti del tutto.
...quando non cadi negli eccessi, nell’assolutezza o nell’impossibile.
L’autrice Béatrice Millêtre è dottore in Psicologia e Neurobiologa. Gestisce uno studio di terapia comportamentale e cognitiva a Parigi. Lo scopo del suo lavoro è in gran parte quello di avvicinare le persone a un buon equilibrio con se stesse e con gli altri, al «benessere mentale».