
L'autore evidenzia come del "pettegolezzo" tutti parlano e quasi tutti ne parlano male. Il fatto che non si riesca a fare a meno di "parlottare" di tutto e di tutti, potrebbe indicare che la "chiacchiera" svolga una funzione all'interno del singolo e/o del gruppo e di essa non ci si potrebbe privare o, quanto meno, non del tutto. La riflessione dell'autore si snoda, in prospettiva psicologico-sociale e psicologico-individuale, su tali questioni: quali potrebbero essere le funzioni svolte dal pettegolezzo? A cosa serve? Che cosa ne ricavano i "chiacchieroni"? Si dà la possibilità che anche chi è oggetto del pettegolezzo ne tragga qualche beneficio?
L'autrice evidenzia come è ormai tempo di abbandonare le idee tradizionali e di rivedere la ripartizione dei ruoli fra madre e padre. Sono tanti i cavalli da inforcare, per vivere in pienezza la paternità: imparare a proteggere e a rassicurare, a saper dire di no, a coltivare la disponibilità, suscitare curiosità, accompagnare facendo da guida, incoraggiare a prendere iniziative, avere uno scambio, ascoltare, dare fiducia e valorizzare, esprimere fierezza, giocare, condividere? Ma come trovare il giusto equilibrio in certi assetti familiari traballanti? La madre iperprotettiva che rifiuta di svolgere la sua parte di autorità; la madre "castratrice"; il padre preso in ostaggio in seguito a un divorzio; il padre che è allo stesso tempo patrigno, autoritario e brutale; che ha gelosia del figlio o che lo svaluta; il padre che non è un "punto di riferimento" o è un eterno adolescente; il padre solo di passaggio? L'autrice offre preziosi consigli a tutti i papà sotto esame, desiderosi di trovare il loro giusto ruolo. Sarà una lettura stimolante anche per le mamme, che vi troveranno fra le righe ottimi spunti su cui riflettere e per rimettersi in discussione.
L'autrice, psicologa clinica e psicoanalista, presenta dei brevi racconti evocando delle storie segrete di bambini che parlano dei loro problemi, di ciò che loro hanno bisogno di comprendere e di esprimere: sonno, pulizia, separazione dei genitori, problemi a scuola, violenza, famiglia ricomposta, adozione, abusi ecc. Attraverso dei simboli, i racconti sono spiegati, analizzati in chiave psicologica. Per ogni capitolo i genitori, gli educatori e gli insegnanti, potranno reperire le chiavi simboliche che permetteranno loro di creare dei racconti adatti alle problematiche dei più piccoli. Questo libro offre ai genitori e ai bambini gli strumenti per creare insieme, in maniera pedagogica, ma anche divertente, delle brevi storie per meglio comunicare. In un momento in cui la moda dei racconti per bambini è in pieno svolgimento, l'autrice propone un approccio radicalmente nuovo, psicologico e simbolico nello stesso tempo, per permettere ai genitori di comprendere ciò che interpreta più profondamente i loro bambini. Un vero e proprio strumento di riflessione e d'azione. Creare dei racconti per il proprio bambino fornisce alla famiglia delle piste per crescere, parlare e pensare insieme.
Il testo propone un cammino in nove tappe per aiutare il lettore a coltivare in pienezza le proprie potenzialità al fine di stare bene con se stesso e con gli altri. Ecco alcuni dei suggerimenti che trovano sviluppo descrittivo corredati di schemi per esercizi nel testo: Essere di mentalità aperta, avere consapevolezza che le proprie attitudini influenzano i risultati; saper precisare le proprie aspettative ed essere disposti a cambiare le proprie convinzioni; saper esprimere gratitudine, essere attenti agli altri; essere gli artefici della propria esistenza e tutto questo "qui e ora".
Nella società odierna è cambiato il modo di vivere la vergogna? Tantissimo, soprattutto attraverso il web. Oggi i giovani hanno imparato che la vergogna non esiste e se c'è allora è un'emozione per "sfigati". I social network, in particolare, ci hanno insegnato a condividere tutto senza vergogna. Non c'è il pudore di mostrarsi nudi o semi-nudi. Non c'è il senso di colpa per aver aggredito qualcuno, attuando quello che prende il nome di cyberbullismo. E come vivevano le vecchie generazioni la vergogna? Cercavano di superarla! Ma è sempre un buon motivo tentare di non provare vergogna? L'autore sottolinea invece che la vergogna è un sentimento che si prova già all'età di due/tre anni. Quindi, fin da piccolissimi dobbiamo confrontarci con essa. È un'emozione con cui dobbiamo fare i conti tutti i giorni. La vergogna è utile, non solo perché ci consente di capire che abbiamo sbagliato ma anche perché ci permette di riflettere su una situazione che non vogliamo più rivivere. Ciò ci consente di evolvere. Ma di evolvere come? Attraverso gli altri.
Un libro di esercizi per l'anima. Una ricerca di amore e di spiritualità per poter essere veramente vitali e pieni di energia. Il superamento della paura è indispensabile per un amore sano, per una vita vera. "Noi non siamo figli della polvere, siamo venuti dal cielo...", dice l'autore. "Le nostre storie sono storie sacre, dense di senso, misteriose. Vorrei che esse tornassero a farci provare meraviglia, stupore". Un libro terapeutico, semplice; essenziale e profondo. Di facile lettura, ma che ti risolleva l'anima. Torni a sperare, a voler essere felice.
Si tratta di un libro sulla misericordia e sulla compassione, esperienze distinte ma strettamente collegate. L’Autore si sofferma in particolare sulla compassione, cioè sulla capacità di «soffrire–con» gli altri attraverso un cuore attento alle loro sofferenze. Nella compassione confluiscono caratteristiche diverse: una percezione e interpretazione attenta della realtà della sofferenza; un atteggiamento aperto all’universalità del prossimo da aiutare; un impegno a vedere il mondo come Dio lo vede e a rispondere come Dio risponde; un’azione efficace per alleviare la sofferenza altrui. L’attenzione psicologica, preponderante nella trattazione – che prende in considerazione anche le opere di misericordia corporale e spirituale –, è affiancata da riflessioni spirituali e da sollecitazioni bibliche, in particolare dai racconti dei Vangeli, interpretati anche in prospettiva psicologica.
Il volume propone una riflessione per ogni giorno dell'anno, secondo la prospettiva di pensiero di Valerio Albisetti, che tratta in sintesi le grandi tematiche dell'esistere umano in chiave di psicospiritualità, di cui è fondatore e fautore. Lo stile usato rivela l'autore nei suoi pensieri più intimi, nelle sue riflessioni sui tempi di oggi: il lavoro, la crisi economica, le difficoltà di rapporti nella vita sociale, in famiglia e nella coppia; l'amicizia, l'amore, il potere, il successo, gli affetti e le relazioni, la sessualità, l'esperienza religiosa, Dio? Il vissuto quotidiano di ogni persona è letto e riflettuto allo scopo di aiutare a porre le domande giuste, a compiere in modo autentico e pieno "il viaggio della vita", nella certezza che alla dimensione spirituale si arriva attraverso quella psicologica. Testi intensi ed essenziali, che coniugano psicologia e spiritualità, per una proposta impegnativa e profetica; quasi un "breviario laico", da leggere ma ancor più da meditare; un percorso che apre alla riscoperta del senso della vita e della speranza.
Dopo "Educare al femminile e al maschile" (scritto a quattro mani con Marco Scicchitano) e il recentissimo "Nati per essere liberi", torna Tonino Cantelmi con un breve glossario per muoversi meglio nel vasto e complesso mondo della teoria del gender, attualmente al centro di accesi dibattiti in ambito sociale e, in particolare, scolastico ed educativo. Che cosa sono: il gender, l'identità di genere, l'orientamento sessuale, il transessuale ecc.? Questi termini e tanti altri simili, spesso, sono usati anche impropriamente generando un'enorme confusione e incomprensione tra gli interlocutori e tra gli operatori. Il libricino intende fare chiarezza su questi termini, per aiutare le persone interessate a usare un linguaggio aggiornato e corretto e, al tempo stesso, far comprendere il tentativo oggi in atto di negare la differenza e la radice sessuata dell'identità personale. Perché, come afferma l'autore: "appare evidente che uno dei fenomeni alla base della crisi della relazione interpersonale è costituito proprio dalla rinuncia all'identità sessuale e al ruolo sessuale, in favore di un'assoluta fluidità dell'identità stessa e dei ruoli, con la conseguente rinuncia alla responsabilità nella relazione e alle sue caratteristiche generative".
Viviamo in un periodo di crisi: è un'affermazione che ricorre molto spesso nei discorsi delle persone. È una frase che continuamente viene riproposta in tante situazioni della nostra vita. È sempre presente nei titoli dei mass media e nelle comunicazioni sociali rivolte al grande pubblico. Di fronte a questa implacabile affermazione molte persone si sentono impotenti e amplificano le loro angosce. L'autore analizza nel libro come la parola crisi entra implacabile nell'inconscio delle persone che non sanno gestire le proprie emozioni e, dal momento che il cervello funziona per associazioni, risveglia ansie più antiche. Allora come ci si deve comportare di fronte a tale evidenza, si chiede l'autore? Prima di tutto si deve tener presente che ogni ambito della quotidianità delle persone presenta degli aspetti che necessitano di essere conosciuti e vissuti con un atteggiamento sempre più maturo, consapevole, umile e fiducioso, ma al tempo stesso determinato e risoluto. In secondo luogo, per affrontare queste nuove problematiche la persona deve essere pacificata con se stessa e sapersi porre con saggezza e in modo compassionevole, amorevole e disponibile verso gli altri e la vita in generale. Nella persona più attenta a cogliere con consapevolezza il valore della propria vita, e in grado di coltivare le proprie risorse, i talenti e le forze animico-spirituali, la crisi economica rappresenta un'opportunità per migliorarsi e affinare le relazioni interpersonali.
Si tratta di una sorta di vademecum per chi convive con persone anziane la cui salute pone problemi pratici urgenti. Il rapporto quotidiano con un familiare può risultare irrimediabilmente modificato dopo che l'anziano ha subìto un trauma cranico, un ictus cerebrale, un intervento chirurgico all'encefalo, o in seguito alle manifestazioni di una forma di demenza. Lungi dall'avere pretese di sistematicità (esistono articoli e manuali di psicogeriatria per chi cercasse un diverso livello di approccio al problema), "questo scritto", scrive l'Autrice, "si propone di "rispecchiare" e comprendere i vissuti di familiari in difficoltà, e fornire loro alcuni spunti di riflessione e d'intervento", in modo che essi possano prestare assistenza senza il logorante alternarsi di aspettative illusorie e delusione, ma anche evitando decisioni precipitose. Sono perciò evitate classificazioni dettagliate di sintomi, definizioni puntigliose, espressioni del gergo medico (il Glossario finale potrà fugare eventuali dubbi o soddisfare alcune curiosità scientifiche). Facendo propri i sentimenti di incertezza, di incapacità, e le oscillazioni emotive molte volte vissute dai familiari, l'autrice fornisce loro informazioni e suggerimenti concreti: da come reagire a comportamenti che appaiono "insensati" a come cercare un aiuto valido che permetta di non lasciarsi travolgere dall'emergenza e di mantenere vivi i propri interessi.
L'autore affronta un tema che gli è molto caro, il cambiamento, partendo dalla constatazione che tante persone non vogliono cambiare, trasformarsi, perché sono convinte che è troppo difficile, faticoso o addirittura impossibile. Le ragioni di tale presa di posizione sono legate a pigrizia, a una certa consuetudine di accontentarsi degli obiettivi raggiunti: salute, famiglia, buon lavoro, posizione economica? Perché cambiare? Perché entrare in un percorso di trasformazione, che - secondo la proposta che Albisetti porta avanti da anni - è trasformazione spirituale, meglio, psicospirituale? Chi pensa che sia impossibile cambiare, si sbaglia. Anche la scienza, dalla genetica alla biologia, ci conferma che tutto - compresa la creatura umana - è in continuo processo di cambiamento. Partendo dal principio che "noi siamo i nostri pensieri", e che è la nostra visione della vita che ci dirige, il lettore è sollecitato a cambiare mentalità, ad accogliere e a recuperare una proposta di trasformazione spirituale, finalizzata a ridurre al minimo la nevrosi e a purificare il proprio vissuto, alleggerirsi di alcune pesantezze che inquinano e condizionano negativamente. Il cambiamento reale e profondo dona energia vitale e creatività nuova, "è fonte di importanti informazioni e di indicazioni utili per saperci orientare meglio nel nostro viaggio di senso".

