
"Si sente spesso dire 'Come è difficile il mestiere di genitori...'. E proprio questo il punto: essere genitori non è un mestiere, non è un progetto da portare a compimento. Se essere bravi genitori diventa un compito, allora sì che abbiamo fallito. I bambini non si domandano se sono bravi figli. Dovremmo imparare da loro. Educare è prima di tutto stare con i propri figli senza nessun retropensiero. Vale a dire senza un fine, senza il progetto di migliorarli. 'Migliorarli' significa sempre omologarli al pensiero convenzionale e mettere a rischio la loro unicità. Questo libro non propone modelli educativi da perseguire, che diventano vecchi subito dopo essere stati annunciati. Capovolge l'idea di educazione: non più centrata su obiettivi da raggiungere, su compiti e punizioni, ma sul talento, su cosa caratterizza i nostri piccoli. La stella polare dell'educazione è chiedersi che cosa li rende unici, chiedersi: 'Che fiore è mio figlio?'. E lasciare che cresca. Se ci liberiamo dai luoghi comuni, dai falsi miti, delle idee sbagliate che contaminano la nostra epoca, accompagnarli verso la felicità diventa la cosa più semplice, naturale e spontanea che esista." (Raffaele Morelli)
«L'amore passa. L'aver amato non passa mai.» Se per ciascuno il sogno è quello di un amore eterno, la realtà con cui dobbiamo fare i conti è spesso differente, e può venire il giorno in cui il "per sempre" a cui tendevamo con ogni fibra e ogni energia si riduce a un'espressione vuota e senza valore. In questo libro Maria Rita Parsi fornisce gli strumenti più adeguati ad affrontare la delicata fase di passaggio e trasformazione che accompagna la rottura di un legame di coppia, aiutandoci a far sì che possa diventare una risorsa: per chi non si ama più ma anche per chi, vittima innocente della situazione - i figli e i parenti -, ne viene suo malgrado coinvolto. Attraverso le testimonianze concrete e le voci autentiche di chi ha affrontato in prima persona una separazione, l'autrice descrive i diversi scenari e le conseguenze non solo psicologiche, ma anche sociali, economiche e legali che ne derivano. E giunge a formulare un vero e proprio «Decalogo del lasciarsi bene», per affrontare, elaborare, trasformare e superare la fine di un amore. Queste pagine sono pensate come una guida per conoscere le regole e i meccanismi che trasformano una comune "separazione" in un "lasciarsi bene" e persino in un'inattesa ricchezza.
Amare non significa possedere in maniera esclusiva, limitare la libertà del partner o escludersi dalla vita del mondo; al contrario l'amore può aprirsi all'intero universo, spalancando inattese prospettive. Un trattato sull'amore che insegna a sviluppare la propria personalità e raggiungere la pienezza affettiva.
Quante volte a tutti noi capita di vivere coincidenze assolutamente inspiegabili: di sognare qualcosa che poi si avvera, di pensare a qualcuno ormai dimenticato che poi si incontra, di avere l'impressione di essere già stati in un posto... Secondo l'autore queste coincidenze mettono in luce come spesso gli eventi esterni riflettano in modo esatto eventi e stati d'animo interiori e ci facciano apparire le nostre vite come storie di cui noi siamo i personaggi.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, nei prossimi anni la depressione sarà il disturbo psichico più diffuso. Già oggi ne soffrono 350 milioni di persone di ogni età e fascia sociale. In Italia, è clinicamente depresso 1 adulto su 5, in particolare le donne, ma sono sempre più numerosi i casi che riguardano bambini e adolescenti. Ma di che cosa parla la psichiatria quando parla di depressione? Non certo di un semplice abbassamento del tono dell'umore, della comune esperienza di sentirsi con il morale a terra, ma della percezione della perdita del Sé, del tempo dell'Io che rallenta fino a fermarsi, del dolore che frantuma l'identità individuale e preclude ogni progetto e ogni apertura al futuro. Schiacciata da un profondo sentimento di vuoto, di colpa e di disperazione, la persona depressa affonda, sentendo di aver perso lo slancio vitale e smarrito il filo della propria esistenza. Per aiutarla a «risalire in superficie», bisogna imparare a conoscere e ad ascoltare la sua sofferenza. Alberto Siracusano analizza questa patologia diffusissima a trecentosessanta gradi, descrivendone origini, meccanismi, caratteristiche e indicando i possibili e più efficaci trattamenti. Con un linguaggio semplice e accessibile, ma senza rinunciare all'accuratezza e al rigore del discorso scientifico, affronta il tema della depressione da una duplice prospettiva - quella razionale, scientifica di chi cura e quella emozionale del paziente. Il tutto raccontato anche attraverso diverse storie cliniche, che arricchiscano il testo dando voce alle esperienze di chi ne ha sofferto e ha avuto la forza di uscirne.
L'adolescenza è un periodo di sconvolgimenti fisici e di profonde rivoluzioni psichiche (a partire dal bisogno di sviluppare la propria identità) che finisce per stravolgere gli equilibri di tutta la famiglia. Una trasformazione che implica la ridefinizione, talvolta traumatica, dei ruoli non solo del ragazzo, ma anche dei suoi genitori. Gli adolescenti di oggi sono nati e cresciuti in un ambiente molto differente da quello dei loro padri e delle loro madri. È mutato lo scenario sociale in cui viviamo, ma è cambiato anche lo scenario privato: dalla famiglia delle regole si è passati a quella che promuove la creatività e la capacità relazionale dei figli, favorendo talvolta in loro il narcisismo e un'intrinseca fragilità, pur sotto i modi apparentemente spavaldi, sprezzanti e spregiudicati, e innescando una crisi adolescenziale di difficile soluzione. Ecco allora che i genitori spesso tentano di stabilire un tardivo «governo del no», rieditando modelli educativi che non condividono veramente. Se le punizioni, le botte, perfino le urla sono state bandite dal «galateo educativo» della nuova famiglia, non ha senso imporre i famosi «no che aiutano a crescere» proprio in questa delicata fase della vita. I divieti degli adulti vengono infatti vissuti dagli adolescenti come gesti sadici, ispirati dalla volontà di negare lo sviluppo, l'affermazione di sé e la capacità di decidere in autonomia. Il percorso di crescita si carica allora di tensioni nei ragazzi e di senso di delusione e di impotenza nei genitori, preoccupati da alcuni comportamenti, apparentemente ingiustificati: dall'insuccesso scolastico alla chiusura in se stessi, dall'uso di sostanze ai disturbi alimentari, dall'isolamento fisico nella propria stanza, come nei sempre più diffusi casi di ritiro sociale, all'ossessivo utilizzo di internet, blog o social network, fino ai gesti autolesivi. Forte della sua lunga esperienza a contatto con i ragazzi, Matteo Lancini traccia un quadro dei problemi legati alle crisi adolescenziali e, grazie anche al racconto di casi esemplari, suggerisce a genitori, insegnanti e educatori come prestare ascolto alle esigenze e ai pensieri dei ragazzi senza pregiudizio, come favorire la loro autonomia e la loro responsabilità senza mai lasciarli soli davanti ai problemi, come intervenire in modo adeguato nelle situazioni più critiche. Perché se c'è qualcosa di cui gli adolescenti in crisi hanno davvero bisogno sono adulti autorevoli, insieme ai quali definire il loro progetto futuro.
"Se solo avessimo avuto a disposizione questo libro quando stavamo male a causa dell'ansia e dello stress! Be', adesso c'è e speriamo che possa aiutare molte persone che, come noi, non riescono a capire che devono smettere di fare quello che stanno facendo e fermarsi a riflettere sulla direzione che sta prendendo la loro vita. Durante quei mesi difficili, un medico ci dette il consiglio di scrivere le nostre esperienze, lo abbiamo fatto e ci ha fatto bene, ma non pensavamo che le avremmo condivise con qualcuno. A un certo punto alcuni dei nostri amici hanno letto questi diari e ne sono rimasti molto colpiti. È stato in quel momento che abbiamo capito che ciò che avevamo scritto avrebbe potuto aiutare altre persone che si trovavano ad affrontare i nostri stessi problemi. La nostra speranza è che possiate fermarvi in tempo, prima che la corsa folle generata dal micidiale cocktail di ansia e stress vi porti a toccare il fondo, come è accaduto a noi. Provate a leggere questo libro lentamente. Finite un capitolo, assimilatene il messaggio e pensate all'effetto che può avere sulla vostra vita. Se invece preferite, potete anche concentrarvi maggiormente sui capitoli che fanno più vibrare le vostre corde interiori. Il messaggio che vogliamo darvi è semplicemente questo: è giunto il momento di migliorare la vostra vita! Buona lettura." (Susan e Mats Billmark)
Nel loro precedente saggio, "Nostro figlio", Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli hanno spiegato ai genitori come applicare i principi dell'Educazione Emotiva. Ma cosa succederebbe se per una volta si desse la parola a loro, ai protagonisti del processo educativo, cioè ai bambini e agli adolescenti? In questo libro i due autori si mettono dalla parte dei figli e raccontano cosa significa davvero crescere. Un cambio di prospettiva che diventa un vero aiuto a mamme e papà per comprendere il mondo del loro piccolo e aiutarlo a diventare un adulto consapevole e sereno.
Qualunque cosa sia la felicità, è accanto a te o, per essere ancora più precisi, dentro di te. Tu però non lo sai: non la riconosci e per di più la immagini distante e difficile da raggiungere. E così rinunci, lasci perdere, ti adagi, ti adegui e poco alla volta la vita perde colore, sapore e odore. La strada per la felicità è in realtà molto più breve e semplice di quello che comunemente crediamo. A farcela sembrare lunga e difficile sono i pregiudizi e i luoghi comuni su noi stessi e sulla vita, pregiudizi che assorbiamo dall'esterno e che accettiamo passivamente. Fin da quando eravamo piccoli ce ne hanno propinati di tutti i tipi. Questo libro raccoglie i più diffusi - che sono nel contempo i più pericolosi e i più difficili da estirpare - e li analizza brevemente affinché ciascuno possa capire quanto certe presunte verità granitiche siano in realtà inconsistenti, e come terribili spauracchi che ci hanno tenuto in scacco per anni si rivelino, a un veloce esame, mostri di fumo, da spazzare via con un semplice soffio. E fornisce consigli pratici per aiutare ciascuno a muoversi in autonomia verso il benessere. Ecco allora che le cose si possono chiamare con il loro vero nome, che il dolore ha un senso, che ogni giorno può portare i suoi frutti, che le soluzioni vengono a galla, i problemi trovano la giusta collocazione, i talenti emergono, la spontaneità prende il posto del calcolo, i rapporti si animano, i sentimenti si liberano dalla patina uniforme e triste dei conformismi. E il cuore può battere al suo ritmo.
Un tempo il coraggio - nella sua accezione di ardimento fisico - era solo opera dell'umano, poi le macchine se ne sono impossessate: non più il guerriero armato delle sue proprie mani, ma di mitragliatrici, carri armati, lanciafiamme, cacciabombardieri. Un po' come accade ora con la tecnologia: fino a trent'anni fa occorreva pronunciarsi, scrivere, telefonare, dunque esporsi. Oggi si può comunicare, anzi si è indotti a farlo, senza un'interfaccia umana, dunque senza rischio, senza paura di compromettersi. E le umane virtù vengono delegate a ciò che umano non è. Così, anche il coraggio e la forza d'animo che vi è intrinsecamente connaturata stanno diventando sempre più un'astrazione virtuale, svuotata di senso, per uomini e donne che vagano senza bussola, giovani accecati dal presente e vecchi incartapecoriti nel ricordo. Per fronteggiare «la più grande urgenza sociale odierna», Paolo Crepet propone a genitori, educatori e, in particolare, a quei «nativi digitali» che si accingono a esplorare la propria esistenza in una società ipertecnologica un «ipotetico inventario» di alcune declinazioni del coraggio in vari ambiti dell'esperienza umana (il coraggio di educare, di dire no, di ricominciare, di avere paura, di scrivere, di immaginare, di creare...). Un inventario concepito come un'associazione di idee, un 'brain-storming', un esercizio utile per stimolare adulti e non ancora adulti a ritrovare la forza della sfacciataggine e la capacità di resistenza che la vita ogni giorno ci chiede. Ma in queste pagine Crepet parla soprattutto di un'altra e più ambiziosa forma di coraggio. Quella che dobbiamo inventarci per creare un nuovo mondo, se non vogliamo che siano altri a inventarlo per noi; quella che i giovani devono riscoprire per non ritrovarsi tristi e rassegnati a non credere più nei loro sogni; quella che tutti devono scovare in se stessi per iniziare un rinascimento ideale ed etico. Perché, alla fine, il coraggio è la magica opportunità che permette di capire il presente e di costruire il futuro.
“Se i rami secchi ingombrano il nostro mondo interiore ci ammaliamo di ansia, insonnia, depressione. Nessun sapere convenzionale ci può aiutare quando stiamo male. Proprio perché siamo unici, c’è qualcosa dentro di noi che sa come curarci: sì, siamo abitati dal nostro psicoterapeuta nascosto e non lo sappiamo.” In questo libro straordinario Raffaele Morelli ci insegna a prenderci cura di noi stessi. A trovare da soli la via della guarigione dai nostri problemi psicologici.
Oggi tutti vanno dallo psicoterapeuta per parlare della loro vita sfortunata, del loro passato, dei rapporti difficili con la madre o il padre. Niente di più sbagliato, dice Morelli. Bisogna smettere di cercare risposte, smettere di giudicarsi: bisogna invece affidarsi a se stessi, lasciar fluire l’energia antica nascosta nella propria anima.
Perché “dalla notte dei tempi, qualcosa di interiore conduce spontaneamente ogni essere vivente verso la propria meta ho scelto tredici semplici mosse che raccolgono i codici della saggezza antica, di quel sapere con cui l’uomo si è sempre preso cura di sé”.
Cerca il vuoto, non la spiegazione dei tuoi disagi. Aspetta senza aspettative. Vivi la trasformazione silenziosa. Diventa più insicuro. Smetti di rimuginare sui problemi. Dimentica la tua storia. Osservati per ciò che sei, e non giudicarti
Tredici semplici regole, tredici mosse per cambiare il proprio sguardo su se stessi e sul mondo, e avviarsi verso la guarigione.
"C'è una sorgente inesauribile di energia che abita le aree più profonde del cervello e ci fa incessantemente ringiovanire. Quasi sempre l'invecchiamento dipende dal nostro atteggiamento mentale. Mancanza di sogni, rancori, rimpianti, abitudini, staticità, passività, eccesso di pensieri e di giudizi, autocritica e tormenti interiori indeboliscono la rigenerazione delle cellule nervose. Invece creatività, erotismo, attività fisica, contatti con la natura, passioni, cambiamenti, novità, le rinvigoriscono più di qualsiasi farmaco. Questo libro ci insegna come aprirci alle svolte che solo dopo i quarant'anni si possono verificare. 'Il pomeriggio conosce cose che il mattino nemmeno sospettava'. Modificando lo sguardo, dirigendo l'occhio e la visione sull'interiorità, distaccandosi dalla routine e dai cliché del pensiero omologato, possono verificarsi cambiamenti sorprendenti, veri e propri miracoli. In questo periodo della vita il meglio può arrivare da un momento all'altro. Paradossalmente, invecchiando diventiamo più giovani. Stiamo per scoprire capacità che non sapevamo di avere. Lasciamoci guidare Solo così avremo giorni felici."

