
La famiglia post-moderna dei nostri giorni è sottoposta a fortissimi stress e di conseguenza i bisogni dei bambini sono stati sacrificati a quelli dei genitori superimpegnati. L'innocenza infantile è stata soppiantata dall'illusione di una competenza infantile; l'immaturità dei teenager ha dato luogo a pseudo-soluzioni, e le intuizioni dei genitori hanno ceduto il passo ad un affidamento meccanico sulla tecnica. Da Freud a Friedan a Foucalt, l'autore traccia le radici della famiglia post-moderna facendola risalire al fallimento della famiglia nucleare moderna ed alle relative istituzioni (i media, i cosiddetti professionisti di sostegno, il sistema legale e le scuole) per incontrare le necessità dei genitori.
Le rappresentazioni interne di una persona influenzano differentemente il suo comportamento, le sue emozioni ed i suoi pensieri. Risultati di ricerca hanno evidenziato come il miglioramento clinico sia collegato al cambiamento e all'evoluzione delle rappresentazioni che i pazienti hanno di sé e degli altri. Il metodo più semplice formulato per studiare tali processi è il Tema Relazionale Conflittuale Centrale.
Molte pagine sono dedicate a mettere in evidenza come fattori basilari in campo educativo, quali l'ubbidienza e l'autorità, il premio e la punizione, assumano una significato assai diverso a seconda del sistema teorico adottato. Metzger si rifà alle concezioni generali della Gestaltpsychologie sia alle concezioni psico-pedagogiche di Adler, con le quali dimostra di trovarsi in particolare sintonia. La seconda parte del libro tratta dello sviluppo della coscienza morale con particolare riferimento alla teoria freudiana a cui l'autore contrappone una diversa concezione. Nella terza parte del libro viene dato ampio spazio alla psicologia del pensiero produttivo.