
Ai nostri giorni i rapporti d'amore sono tutt'altro che semplici: da un lato si desidera essere amati, dall'altro si ha paura di perdere la propria identità e il controllo sulla propria vita. Le persone sognano ancora dell'Amore, spasimano per perdersi in una passione, ma poi si ritraggono. Fino agli anni '70 il percorso amoroso veniva suggellato da una notte d'amore. Oggi, spesso ne è l'inizio. È così che dall'amore romantico si è scivolati in un amore "pragmatico", in cui il corpo è meno intimo dell'anima. Il mattino che segue a una prima notte d'amore non è perciò un momento come un altro, è lo stato nascente di un futuro ancora aperto, il momento in cui due persone escono dal set del loro film ed entrano nella quotidianità prosaica.
Sempre più spesso si sente parlare di innovazione come vantaggio competitivo, di creatività come caratteristica del made in Italy. In genere siamo in grado di riconoscere un prodotto creativo - nell'arte, come nella musica o nel design - ma quali sono i processi che lo hanno generato? La psicologia cognitiva ha cercato di rispondere a questa domanda.
Il comportamento dell'uomo è frutto di molte capacità e di molte passioni, ma nelle condizioni di ritardo mentale queste appaiono ridotte, impoverite e distorte. Abbiamo a che fare con una condizione limite, chiamata impropriamente ritardo, una condizione poco conosciuta e spesso solo banalmente quantificata. Due tra le voci più autorevoli della neuropsichiatria infantile spiegano cosa accade nella persona con ritardo mentale e spiegano come la mente può essere ferita ma mai distrutta. Ed è proprio questo che apre uno spazio fecondo per un intervento riabilitativo.
Cosa può condurre un adolescente ad avere un comportamento violento fino all'omicidio? Chi sono i ragazzi violenti? La risposta non può essere una sola. L'aggressività è un fenomeno molto complesso, non sempre sinonimo di violenza e non sempre immediatamente collegabile a una diagnosi psichiatrica; perché dietro un comportamento violento è infatti necessario l'intervento di molti altri fattori genetici, biologici, familiari o sociali.
Dichiararsi ottimisti o pessimisti può sembrare un atteggiamento superficiale, ma un po' tutti, nelle occasioni più diverse, finiamo per definirci in un modo o nell'altro. L'ottimismo è un atteggiamento mentale che può avere esiti positivi sulla vita sociale, sul lavoro, sulla nostra salute. È una prospettiva di vita che favorisce l'attuazione di soluzioni costruttive e realistiche. Il volume ripercorre tutto il territorio dell'ottimismo nelle sue varie espressioni.
Il volume introduce in Italia le esperienze di un prestigioso centro di studi europeo, il Center for Child and Family Studies dell'università di Leida, Olanda. Negli ultimi anni sono stati avviati numerosi programmi finalizzati a promuovere lo sviluppo cognitivo e socio-emotivo del bambino. L'intervento clinico basato sull'attaccamento ha un obiettivo di natura applicativa: offrire alle famiglie un sostegno per fare fronte a problemi che il bambino o i genitori stanno affrontando, creando le condizioni perché tra genitore e figlio si instauri una relazione armoniosa e rispondente ai bisogni di sviluppo del piccolo.
Il volume, aggiornato e riveduto in questa nuova edizione, presenta in primo luogo i rapporti tra la psicologia dell'educazione e le discipline affini fin dalle origini della riflessione psicologica. Le problematiche, strettamente interconnesse, dello sviluppo, dell'apprendimento e dell'educazione sono affrontate collocando al centro di questi processi l'interazione sociale. Sono poi presi in esame i contesti delle dinamiche educative e viene discussa la delicatissima questione delle differenze: di provenienza e opportunità sociali, di etnia, di religione, di intelligenza, di successo scolastico. Quest'ultimo aspetto introduce alla parte finale del volume, dedicata al problema della valutazione.
La realtà sanitaria, in particolare quella ospedaliera, è estremamente complessa nelle sue molteplici declinazioni, che riguardano dimensioni di tipo organizzativo-gestionale, clinicomediche e psicologiche. La psicologia clinica offre al riguardo una prospettiva privilegiata di analisi, in quanto permette di cogliere gli aspetti emotivi ed affettivi che regolano i comportamenti, le dinamiche relazionali, le aspettative e gli obiettivi di chi si trova ad affrontare le problematiche inerenti la salute, sia che si tratti di un operatore sanitario (per esempio medico e infermiere) sia di un paziente o di un suo famigliare. Questo volume offre una prospettiva teorica aggiornata sui temi più significativi riguardo al rapporto tra salute e malattia: dalle problematiche della gestione clinica del paziente, agli interventi multidisciplinari, agli aspetti emotivi e relazionali dei pazienti rispetto alla malattia e alla morte nelle diverse fasi della vita e gli strumenti che essi hanno per affrontarli. Un testo per gli studenti delle lauree triennali e specialistiche, sia che si tratti di quelle mediche, infermieristiche e psicologiche, ma anche agli operatori socio-sanitari come medici, infermieri e assistenti sociali.
Di terremoti, guerre, ma anche incidenti stradali e incendi abbiamo notizia ogni giorno; ogni giorno ci si può imbattere in fatti catastrofici di varia entità come spettatori, come vittime o come soccorritori. Ma quali sono le conseguenze psicologiche di tali eventi traumatici? Come si può intervenire in modo efficace? Richiamandosi a una vasta gamma di esempi tratti sia dalla realtà e da testimonianze dirette, sia dalla letteratura, l'autrice descrive e analizza le complesse reazioni psicologiche e le condizioni neurofisiologiche che si attivano negli esseri umani nel momento in cui si trovano ad affrontare uno stato di emergenza. A partire dalla definizione del concetto di emergenza, l'autrice precisa il significato di «trauma» e indica le condizioni del suo superamento, per poi approfondire le modalità di intervento su vittime di situazioni critiche ed estreme, illustrando le strategie più opportune per entrare in razione con le persone coinvolte e per aiutarle.
Il concetto di intelligenza, seppur in forma intuitiva, è ben presente in ognuno di noi e nella nostra esperienza: sin dai primi anni di scuola, per esempio, ci è facilmente capitato di avere l'impressione che vi fossero compagni più o meno intelligenti. Allo stesso tempo, lo studio dell'intelligenza costituisce una delle aree più affascinanti e sfuggenti detta psicologia. Cos'è l'intelligenza? Come si misura? Intelligenti si nasce o si diventa? Questo volume, frutto del lungo lavoro di ricerca di uno dei più importanti studiosi della materia, presenta un'approfondita e articolata analisi delle diverse teorie sull'intelligenza e sulla sua misurazione, delle sue basi biologiche e del ruolo di esperienza ed educazione. L'autore illustra poi come gli sviluppi recenti della psicologia cognitiva possano aiutare a sviluppare una nuova visione del costrutto, basata sui concetti di memoria di lavoro e metacognizione.
Il libro tratta delle conseguenze e del trattamento dei traumi nelle relazioni genitore-bambino nella prima infanzia. Sin dal 1986, quando il concetto di "attaccamento disorganizzato" fu introdotto da Mary Main e Judith Solomon (qui curatrice) all'interno delle classificazioni della Teoria dell'attaccamento, tale costrutto ha riscosso un notevole interesse sia all'interno della comunità scientifica sia nel mondo della pratica clinica, per la sua capacità di fornire da un lato una spiegazione teorica dall'altro le linee guida di trattamento dei disturbi dovuti a relazioni traumatiche con le proprie figure di cura. Alla luce pertanto di questa sempre maggiore attenzione, il volume presenta, grazie al contributo dei maggiori studiosi in questo ambito di ricerca, un completo e approfondito quadro sulla natura, l'eziologia e il trattamento dell'attaccamento disorganizzato.