
Nel volume l'autore ripercorre le tappe dell'incontro tra ricerca filosofica e ricerca psicologica e fornisce un contributo al riesame critico del concetto di credenza che occupa un posto centrale negli studi sulla mente. Con l'avvento del cognitivismo sia i filosofi sia gli psicologi hanno creduto che la rappresentazione scientifica della mente e quella comune potessero essere riunificate. Nel presente volume l'autore riesamina criticamente le tappe di questo cammino. Concentrandosi in particolar modo sul concetto di credenza egli si interroga sul posto che esso occupa nella scienza cognitiva e giunge alla conclusione che tale concetto non può svolgere alcun ruolo significativo in una scienza che intenda spiegare il processo della cognizione e il comportamento.
Nel 1879 vide le stampe la "Begriffschrift" (Ideografia) di Frege, l'opera che segna la nascita della logica matematica moderna; il 1927 è l'anno di pubblicazione dell'articolo di P. F. Ramsey "Fatti e proposizioni", in cui vengono gettate le basi per una concezione pragmatica del significato. Il cinquantennio che separa l'opera di Frege dal saggio di Ramsey è fra i più ricchi, intricati e fecondi della storia della filosofia. Attraverso un'analisi dei testi e della letteratura l'autrice ricostruisce il contesto storico in cui vennero a maturazione le nuove problematiche, avanzando ipotesi interpretative e sottolineando la rilevanza dei problemi dibattuti per la discussione filosofica contemporanea.
Attraverso un lavoro di selezione e documentazione del materiale di ricerca e una vasta rassegna della letteratura, questo volume fornisce un panorama esauriente delle conoscenze oggi disponibili sullo sviluppo cognitivo umano. Le problematiche connesse allo sviluppo delle capacità cognitive sono affrontate sia a livello di ampia discussione teorica, sia nella loro articolazione cronologica, sia approfondendo specificamente, in alcuni capitoli monografici, aspetti di particolare interesse e complessità.
Dopo un capitolo introduttivo, l'autrice illustra i due modelli teorici più recenti che si propongono come quadro interpretativo generale dei risultati di ricerca. I successivi tre capitoli illustrano le ricerche focalizzate sulle caratteristiche del messaggio, della fonte e del ricevente. Seguono due capitoli che analizzano, con l'aiuto di una serie di modelli noti in ambito psicosociale, i rapporti tra cambiamento cognitivo, cambiamento di atteggiamento e cambiamento di comportamento. In questa sede vengono esaminate anche le tecniche utilizzate prevalentemente nelle strategie di vendita. L'ultimo capitolo considera alcuni fondamentali settori di applicazione dei risultati raggiunti dagli studi sulla persuasione: la pubblicità, la politica, i mass media.
Nel primo capitolo vengono illustrati gli studi degli psicologi sociali e di altri ricercatori sulle modalità della persuasione. I successivi quattro capitoli presentano un'analisi approfondita delle tecniche propagandistiche di uso comune nelle comunicazioni di massa, mentre il sesto capitolo mostra come tali tecniche possono essere neutralizzate. Il capitolo finale si interroga sul possibile ruolo della comunicazione persuasiva nella nostra società, proponendo una distinzione tra propaganda ingannevole e persuasione eticamente consapevole.
Il volume offre un quadro complessico dei concetti e delle tecniche di analisi dei dati in uso in ricerca psicosociale. La presentazione è accompagnata da una serie di esempi tratti dai vari ambiti della psicologia sociale: semplici nella loro struttura numerica, consentono di chiarire sul piano empirico alcuni problemi metodologici di fondo. Il testo è diviso in due parti. La prima concerne la situazione di inchiesta e le sue caratteristiche specifiche rispetto alle situazioni quotidiane. Vengono qui esaminati i modi in cui i soggetti attribuiscono, significato alle domande ed elaborano le risposte. Nella seconda parte sono esposte le principali tecniche di analisi dei dati.