
Se di fronte a qualcuno indossiamo il naso rosso, anche solo per gioco e per pochi minuti, ci accorgiamo subito del suo effetto. Abbandonando la nostra identità per un po', possiamo scoprire nuove forme di comunicazione e una diversa immagine di noi, forse meno entusiasmante, ma più vera, e con la stessa spontaneità dei bambini riusciamo ad avvicinare gli altri senza aspettative e pregiudizi. Erede del buffone e del giullare, il clown ne mescola sapientemente gli intenti e ne purifica il messaggio. Egli esprime una sua psicologia ed è in grado di suscitare una pedagogia che può prendere la forma del gesto terapeutico nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri e persino nelle aziende. Perché talvolta, rinunciare a prendersi troppo sul serio può risultare un esercizio molto utile per diventare più leggeri.
In un'epoca in cui i legami sociali sembrano diventare soltanto liquidi e virtuali, l'educazione affettiva e sessuale può svolgere una funzione civile di grande rilievo perché costruisce i presupposti per vivere l'amore e gustare la possibilità di essere generativi insieme agli altri. L'autore sviluppa questo tema attingendo alla sua esperienza clinica di psicoanalista e dopo aver ulteriormente approfondito l'argomento nel corso di una ricerca triennale. Questo libro si rivolge innanzitutto a genitori, insegnanti, educatori e agli operatori impegnati direttamente sul campo. Il contributo della psicoanalisi all'educazione consiste nell'illustrare le dinamiche inconsce che entrano in gioco nel legame tra emozioni, affetti, sessualità e amore, quattro esperienze differenti ma intimamente intrecciate tra loro.
In una riflessione che presta ascolto alla Bibbia ebraica e alla voce dei teologi, al pensiero di Freud e alla letteratura di Dostoevskij, Julia Kristeva affronta il tema dei giovani radicalizzati nel contesto dei malesseri della civilizzazione. L’impotenza del discorso politico, l’inarrestabile crescita del populismo, l’affermazione di culti identitari e l’esplosione della pulsione di morte sono sintomi di un disagio che, in alcuni casi, produce l’incapacità di distinguere il bene e il male, l’interno e l’esterno, il soggetto e l’oggetto. E’ un quadro che richiede di mobilitare tutti i mezzi, politici ed economici, «senza dimenticare quelli che ci danno la conoscenza delle anime», per accompagnare con la delicatezza dell’ascolto necessario, con un’educazione adatta e con la generosità che si impone, questa dolorosa malattia che irrompe su di noi. «Domandare perdono per il male commesso, accordare il proprio perdono per il male subìto – scrive Julia Kristeva - sono due condizioni necessarie perché l’avvenire cessi di ripetere il passato e rinasca la speranza».
Nella cultura della comunicazione di massa il singolo individuo si sente sempre più incapace di ascoltare ed essere ascoltato. Ciò impedisce di costruire rapporti stabili e significativi. Unica via d’uscita a questa situazione è imparare ad ascoltare in modo efficace. Proprio per questo l’autore ha definito l’ascolto che propone "ascolto costruttivo", in quanto relazione accogliente, non giudicante e, appunto, costruttiva. Pur derivando da numerose scuole psicologiche, le tecniche e le strategie indicate appaiono semplici e immediate, il che non elimina l’impegno dell’"allenamento" per impadronirsene ed applicarle efficacemente.
Note sull’autore
Raffaello Rossi, consulente coniugale e familiare, formatore IRRSAE, grafologo, esperto di dinamiche e tecniche della comunicazione e docente di educazione e didattica all’Ateneo filosofico domenicano di Bologna, è sposato e ha tre figli. Dirige il Centro di consulenza per le famiglie gestito dal Centro Gian Paolo Dore in convenzione col Comune di Bologna ed è responsabile della Scuola permanente dei genitori dello stesso Centro. Dal 1999 è redattore della rivista Il Consulente Familiare, organo dell’Associazione omonima. Dal 2000 è membro del consiglio direttivo dell’Associazione italiana dei consulenti coniugali e familiari. Per i Quaderni del Centro Dore ha pubblicato: Diventare maggiorenni insieme, Bologna 1989; Con i nostri figli da zero a sei anni, Bologna 1992. Per l’IRRSAE.E.R. ha pubblicato: Saper comunicare in gruppo, Bologna 1994; In viaggio tra gli archetipi (un percorso junghiano), Bologna 1994. Inoltre Genitori/Educatori: impariamo insieme. Manuale per corsi base sulla comunicazione in casa e a scuola, Bologna 1995; Comunicazione, reti sociali e prevenzione del disagio. Manuale sulle tecniche di osservazione e comunicazione per la prevenzione e la limitazione del disagio, Bologna 1996; Piccoli genitori grandi figli, Bologna 2001.
L’autore analizza l’area del sentimento e le sue trasformazioni in prospettive diverse (fiducia, speranza, verità, libertà, volontà, giustizia, amore), guidando il lettore all’interno di quella "scatola nera" che a livello inconsapevole finisce per essere determinante dell’essere e dell’agire umani.
Note sull'autore
Rocco Quaglia insegna psicologia dello sviluppo e psicodinamica dello sviluppo e delle relazioni familiari presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Torino. Ha pubblicato I sogni della Bibbia: un’interpretazione psicodinamica, Borla, Roma 2003.
La parola alchimia rimanda alla trasformazione di un metallo vile in oro. La metafora ben si adatta alla persona: essa nasconde dentro di sé enormi potenzialità, che molto spesso nella vita rimangono oscurate. La perla è nascosta nel fango, ma tuttavia può ritrovare la sua purezza e il suo splendore. L’affermazione di fondo da cui l’autrice parte è che la relazione si trova al centro della vita personale ed è responsabile della salute della persona. Anche il concetto di patologia psicologica viene ricondotto alla categoria della relazione: la causa di ogni malattia è una relazione bloccata e investe la persona nella sua interezza. L’esempio più significativo, proprio perché riguarda un aspetto fondamentale della vita umana, è la patologia sessuale. L’energia sessuale è l’energia di base, autonoma e priva di condizionamenti, ma si può esprimere in modo positivo solo all’interno di una sana relazione di amore. È l’amore che dona senso alla vita della persona e che le permette di sviluppare un sano rapporto con il proprio corpo, con la propria identità e, di conseguenza, con gli altri.
Tutta la vita è dunque un continuo processo di guarigione. E l’uomo rimonta dal male non da solo, ma con l’aiuto di Dio che lo sostiene nel suo impegno, lo rende consapevole dei propri talenti e della necessità di accudirli. È il Tu di Dio che dà alla persona la forza di relazionarsi e di guarire, attraverso la dimensione spirituale dell’amore.
Sommario
Introduzione. 1. La persona vive dentro giuste relazioni. 2. La salute della persona dipende dalla qualità delle sue relazioni. 3. La relazione d’amore. 4. Individualità e individuazione. 5. La relazione. 6. La parola vera. 7. La patologia. 8. Malattia e relazione. 9. Il bisogno del perdono. 10. La sessualità e l’amore. 11. La spiritualità biologica. 12. La sintesi suprema.
Note sull'autrice
Gioia Viola è nata a Trieste e risiede a Roma; è laureata in psicologia e ha conseguito il magistero in scienze religiose all’Università Gregoriana. Collabora alla Rivista di Teologia Morale con studi di ordine psicologico e morale; ha steso due voci del Dizionario di Teologia della pace (EDB 1997); ha inoltre pubblicato Il divino e l’inconscio, Italia Solidale Editrice 1998, e il romanzo Mamma tuttavia, Argo Editore 2000. È tra i soci fondatori dell’Associazione di Volontariato per lo sviluppo di Vita e Missione, sorta a Roma nel 1995.
In una stagione che conosce la crisi della figura paterna, il volume mira a esplicitare il significato dell’essere padre. È padre colui che è testimone dell’origine, sostegno della crescita, traghettatore verso il futuro. È padre colui che, pur non avendo partorito, ha generato, cioè ricevuto, a fianco della madre, la missione d’inserire nel genere umano. È padre colui che, fin dal concepimento, rende presente ciò che viene da altrove, assumendo la responsabilità di essere mediatore dell’alterità.
I primi tre capitoli esaminano le condizioni della comparsa della relazione paterna e della figura paterna: il legame col padre in quanto tale (cap. 1); il punto di vista del bambino (cap. 2); la tesi che la paternità non possa essere pensata senza interazione con la maternità.
Il saggio imbocca poi la strada di una fenomenologia della figura paterna (cap. 4) per arrivare al nocciolo della questione (cap. 5): spostando lo sguardo dalla prospettiva dei figli a quella dei padri, la paternità apparirà essenzialmente come un’avventura spirituale.
Nella storia di ogni uomo la figura del padre viene inoltre incarnata da una pluralità di persone (cap. 6): chi non ricorda un nonno, un padrino, un professore, un sacerdote, un amico dei genitori che, in un qualche momento della propria vita, non abbia svolto nei suoi confronti un ruolo paterno?
Dal canto suo il Vangelo afferma che abbiamo un Padre solo, quello celeste: il volume si chiude affrontando la dimensione propriamente religiosa del legame paterno, dimensione annunciata sin dall’inizio e che attraversa in filigrana numerose pagine della riflessione dell’autore.
Sommario
Introduzione. 1. Un legame fatto di vari fili. 2. Appelli al padre. 3. Per fare un padre occorrono un uomo e una donna. 4. Il padre, come in se stesso... 5. Un’avventura spirituale. 6. Paternità plurale. 7. Voi avete un solo Padre. Conclusione. Allegato I: Testimonianze. Allegato II: La genealogia del genere umano secondo Denis Vasse.
Note sull'autore
Xavier Lacroix, nato a Lione nel 1947, è sposato e padre di tre figli. Filosofo, teologo, insegna etica all’Istituto di scienze della famiglia e alla Facoltà di teologia dell’Università cattolica di Lione. È autore di varie opere sull’amore e sulla famiglia, fra cui Il corpo di carne. La dimensione etica, estetica e spirituale dell’amore (EDB 42005).
In base ai dati del CENSIS, nel nostro Paese i frequentatori abituali di palestre e centri fitness sono più di quattro milioni (il doppio rispetto al 1990), con un giro d’affari che nel 2003 ha raggiunto i dieci miliardi di euro. Tanto successo indica con chiarezza un recente mutamento degli stili di vita e una domanda di beni e di servizi orientati alla cura e al benessere del corpo, insieme a un notevole rafforzamento della pratica sportiva.
«Il corpo che si esercita in palestra e programma la sua forma nei centri fitness è un corpo ordinato, forgiato dalle regole sociali che impongono il loro controllo onnipresente e fanno di queste pratiche corporee i luoghi dell’adeguamento agli standard prescritti. Ma è anche il corpo disordinato ed effervescente, che vuole distinguersi nella propria individualità e che trasforma palestre e sport in fenomeni di aggregazione e di nuove pratiche collettive della corporeità» (dalla Premessa).
Nel desiderio di indagare quale spazio concedano queste nuove tendenze alla vera libertà e quanto viceversa si rivelino forme nuove della pressione alla conformità o del condizionamento del mercato è nata la ricerca “Corpi allo specchio”, che ha attivamente coinvolto – con 600 questionari, 100 tracce costruite con domande aperte e alcune interviste – i protagonisti, per lo più giovani e adolescenti.
Il volume, indirizzato a genitori, educatori, insegnanti, allenatori e operatori sociali, raccoglie gli esiti della ricerca affrontando la problematica in un’ottica prevalentemente educativo-pedagogica, a partire da alcune domande: come si sta trasformando la pratica educativa nelle nostre società evolute? Come sono oggi compresi e ridefiniti i termini di un’antica pedagogia che si dava per sorpassata (disciplina, controllo, dominio di sé)? Quali sono i valori e le innovazioni che l’essere umano può liberare a partire dal proprio corpo, in un arco dell’età evolutiva in cui il corpo raggiunge il culmine della prestanza fisica e, insieme, della fragilità psicologica?
Sommario
Premessa. 1. Il corpo in forma. 2. Fare del corpo un progetto. 3. Un castello per sognare. 4. Personaggi e trama. 5. La trama svelata. 6. Tracce di trascendenza. Conclusione.
Note sull'autore
Domenico Cravero, psicoterapeuta e sociologo, opera dal 1975 nell’ambito delle tossicomanie giovanili. È responsabile di comunità terapeutiche e coordinatore di progetti di prevenzione educativa rivolti agli adolescenti e alle loro famiglie. Conduce da più anni una proposta di Scuole dei Genitori.
Ha pubblicato Il piacere di vivere e Regole di vita, A.S.G., Torino 1993, Genitori che crescono, Effatà, Cantalupo 2004 e, presso le EDB, Se tuo figlio in discoteca… Provocazioni e domande educative dei giovani in discoteca: una ricerca, 22005; Fascino della notte e paura del giorno. Giovani culture droghe, 2001; Un io senza Dio? Pastorale giovanile in risposta alle droghe, 2001; Padri e madri insieme. Schede di educazione attiva, 22004.
«Il riso fa buon sangue» dice un antico adagio di saggezza popolare. Ma esiste una relazione verificabile fra piacere e guarigione? Secondo le ricerche dell’autore, tutta la vasta gamma dei piaceri umani possiede una funzione terapeutica nel trattamento delle forme patologiche, tra cui egli verifica in particolare depressione, malattie cardiache, asma, allergie, tumore al polmone. Stimolando il potenziale immunitario della persona, i piaceri aiuterebbero quindi a conservare la salute e ad accelerare i processi di guarigione.
Tuttavia il piacere è autentico e umano solo se include una dimensione spirituale, capace di andare oltre il livello fisico e soddisfare anche i gusti dell’intelligenza e della libera volontà, producendo un effetto di equilibrio e di armonia fondamentale per il benessere profondo della persona. Esso infatti influisce sul modo di vivere, sull’attività cerebrale, sul sistema ormonale e immunitario, sulla guarigione a livello fisico, psichico e spirituale.
Con frequenti rimandi alle esperienze terapeutiche dell’autore, il volume descrive nel dettaglio le sue intuizioni e le sue analisi.
Sommario
Prefazione. Introduzione. Sezione I. Prima parte: Il piacere e la guarigione. Seconda parte: Esperienze di guarigione attraverso il piacere. Sezione II. Prima parte: Il piacere. Seconda parte: La guarigione. Conclusione. Note. Glossario. Bibliografia. Allegati.
Note sull'autore
Padre Yvon Saint-Arnaud, oblato di Maria Immacolata, psicologo di fama internazionale, è uno dei fondatori dei Centri canadesi di psicosintesi, la prassi psicologica per l’armonizzazione e lo sviluppo della personalità umana.
Tra tutte le età della vita, l’adolescenza è quella più facilmente oggetto di studio e dibattito. Gli adulti continuano a esserne attratti per capire, ma anche per agire, se non addirittura per difendersi. Tuttavia studiosi ed educatori finiscono spesso con l’imboccare strade diverse e accade che teoria e pratica non riescano spesso ad aiutarsi tra loro. Ma è possibile sfruttare le rispettive conoscenze per mettere in dialogo adulti e adolescenti anche quando le difficoltà sembrano insormontabili? Il volume si propone di aprire la strada per l’individuazione di una risposta positiva a tale interrogativo, suggerendo un possibile itinerario che prende le mosse dal capire e può trasformarsi in un agire, riguardante non solo l’adolescente ma anche l’adulto in relazione con lui.
Nella prima parte del lavoro vengono presentate le conoscenze sull’adolescenza accumulate dalla ricerca scientifica in campo pedagogico, psicologico e socio-antropologico. Segue poi un ‘intermezzo’, che constata l’esistenza di una sorta di contraddizione tra la visione sostanzialmente positiva della ricerca, secondo cui anche i conflitti più aspri con gli adolescenti possono essere compresi e superati, e la realtà quotidiana, che vede adolescenti implicati in vicende di inusitata violenza. Nella seconda parte si pone attenzione ai problemi dell’adulto di fronte agli adolescenti, per mettere genitori e insegnanti in condizione di accostare le difficoltà senza trovarsi impreparati.
Nel complesso la trattazione, più che una sistematicità e completezza di temi, segue un filo conduttore che, partendo dai risultati delle ricerche scientifiche, mira ad avvicinare e ad affrontare reali situazioni critiche, a scoprire risorse nascoste, a identificare percorsi inusuali che possano portare a traguardi educativi positivi impensati e insperati.
Sommario
Prefazione. I. Ricerca di identità. 1. Per conoscere gli adolescenti. 2. Compiti di sviluppo in una società pluralista. 3. Intermezzo per riflettere. II. Prove di dialogo. 3. Gli adolescenti in prima pagina. 4. Verso un dialogo possibile. Conclusioni. Esistenze che non fanno notizia. Bibliografia.
Note sugli autori
Ferdinando Montuschi è professore ordinario di pedagogia speciale all’Università degli Studi di Roma Tre. Psicologo e psicoterapeuta, si è occupato di problemi di apprendimento, di dinamica di gruppo e del rapporto fra intelligenza e affettività. In collaborazione con G. Cirignano, ha pubblicato presso le EDB: La personalità di Paolo. Un approccio psicologico alle lettere paoline (21999) e Marco. Un vangelo di paura e di gioia (2000).
Augusto Palmonari è professore ordinario di psicologia sociale all’Università di Bologna. È autore di numerosi studi e ricerche sull’adolescenza.