
Rudolf Allers (1883-1963), medico psichiatra e filosofo viennese, sviluppa lungo il suo percorso un approccio all'essere umano che partendo dall'analisi dell'esperienza concreta e dalle basi metafisiche della persona arriva ad una proposta pratica delineata in termini di "formazione del carattere" attraverso l'educazione e la terapia. Nella sua opera, Allers recupera le vecchie nozioni di persona e di "essere personale", per così tanti decenni marginalizzate in quanto "metafisiche" e, per ciò stesso, "non scientifiche". Nel presente volume l'autore ricostruisce l'itinerario intellettuale ed esistenziale di questo importante protagonista della psicologia del XX secolo, mettendo in evidenza gli aspetti salienti di una proposta antropologica che ha ancora da dire ai nostri giorni che l'essere umano non è una collezione di fattori e meccanismi psicologici più o meno blandamente connessi, ma è, soprattutto, una persona unica, e una promessa da realizzare.
"Il merito di Roberto Marchesini è di mostrare come la conoscenza dell'antropologia tomista aiuti il professionista a comprendere più chiaramente ciò che incontra e ad individuare una modalità d'intervento pratico che sia conforme alla ragione e alla Rivelazione. La trilogia di Marchesini sul rapporto tra psicologia e cattolicesimo, iniziata con 'Psicologia e cattolicesimo' e proseguita con 'La psicologia e san Tommaso d'Aquino' giunge ora a compimento con il presente scritto. Egli prosegue l'opera di numerosi autori ignorati dalla psicologia ufficiale che hanno tentato di comprendere il disagio, la sofferenza, il disturbo psichico con i principi della filosofia tomista. Benché i passi mancanti siano molti di più di quelli fatti, l'approccio tomista ha il merito di fare chiarezza su numerosi punti oscuri che il riduzionismo delle psicologie e la varietà quasi antinomica della selva delle psicoterapie impediscono di chiarire." (Dalla Presentazione di Stefano Parenti)
Evitare le normali, quotidiani paure, può portare a disturbi d'ansia. Questo testo ne affronta l'approccio psicologico.
"Fatherless" indaga il mondo sommerso dei figli cresciuti senza papà. Dopo aver passato al vaglio i dati delle rilevazioni statistiche, utili per definire numeri e caratteristiche demografiche dei "senza papà", il testo si concentra sulle ricerche psicologiche e sul contributo degli psicologi clinici che ne hanno descritto i tratti salienti. A partire da tali informazioni, l'autore delinea una psicologia dei figli senza papà, sottolineandone peculiarità, rischi e debolezze. Inoltre indica una strada, costituita da introspezione, esercitazioni ed accenni di psicoterapia, utile ad abbandonare le fragilità per abbracciare sicurezza e padronanza di sé. Il volume si conclude con alcuni brevi consigli per le mamme che, da sole, svolgono la funzione genitoriale con uno o più figli. Invito alla lettura di Roberto Marchesini.
I fondamenti delle attuali correnti di psicologia sono stati raramente esplicitati e analizzati. In genere ci si accontenta di preconcetti comune­mente accettati, secondo cui, ad esempio, la psicologia nasce con Wilhelm Wundt e la psicoterapia con Sigmund Freud. In quest'opera - unica nel suo genere - il professore Martín F. Echavarría porta allo scoperto le fondamenta filosofiche delle correnti di psicoterapia, evidenziandone così il legame con l'etica e denunciando la "rottura con la tradizione" avanzata da Nietzsche e cavalcata da Freud. Una rottura che ha richiesto diverse correzioni, come quelle suggerite da Papa Pio XII, tuttora, però, per lo più inascoltate.
Allers è considerato uno dei più lucidi ed efficaci critici del sistema psicoanalitico freudiano - Louis Jugnet l'ha definito "l'anti-Freud". All'idea di uomo scisso sia al suo interno che dal mondo, Allers contrappone quella di uomo come un "intero", ossia una interrelazione di parti non separabili l'una dalle altre e strettamente interconnesse tra loro. Inoltre, l'uomo è intimamente legato al mondo che lo circonda. La presente opera, edita a Londra nel 1932, costituisce - insieme a "The Successful Error del 1940" - la "pars destruens" del lavoro di Allers. In questo lavoro l'intellettuale cattolico prende in esame le basi teoriche di quelle che all'inizio del secolo scorso venivano chiamate le "nuove psicologie" - la psicoanalisi freudiana e la psicologia individuale di Adler - in contrapposizione alla psicologia sperimentale della fine del diciannovesimo secolo.
La pornografia è una delle piaghe sociali meno conosciute. Un gran numero di persone ne diventa dipendente, compromettendo l'integrità delle relazioni coniugali, familiari e anche lavorative. Gli effetti di una esposizione frequente e prolungata ai video pornografici sono nocivi per la salute fisica e mentale. Ma se ne può uscire. Questo libro intende aiutare chi desidera conoscere il problema, informando sulle caratteristiche delle immagini pornografiche, sul loro impatto sul sistema nervoso, sulla dipendenza emotiva e chimica che ne deriva. Inoltre descrive la strada per riacquisire la libertà, riacquistando la propria integrità attraverso l'auto-aiuto, la terapia ed il sostegno dei gruppi d'incontro.
La psicologia contemporanea ha volutamente tranciato le radici con la tradizione. Lo ha fatto perché la tradizione è cristiana e se ne è voluta distanziare. Rifiutata la saggezza di due millenni di storia umana - dall'antichità alla modernità - ogni autore ha iniziato a teorizzare ciò che voleva, creando grandissima confusione. Sono scomparsi concetti fondamentali, come quelli di vizi, virtù e di carattere; di altri se ne è perso il senso, basti pensare al tema delle emozioni e al loro rapporto con l'intelletto e la volontà; è stata stravolta la stessa immagine dell'uomo, che per alcuni non è più un essere libero, ma è determinato dall'ambiente, dall'inconscio o da altre trovate simili. A ricucire questo strappo col passato ci pensa il testo di Chad Ripperger, che riprende l'antropologia tradizionale - secondo la formulazione del Dottore Comune della Chiesa e Dottore di Umanità, Tommaso d'Aquino - e la declina nell'attuale scienza della salute mentale. Ne emerge un quadro affascinante, in grado di descrivere molti dei fenomeni più misteriosi (come i sogni e l'ipnosi, ad esempio) e di dare senso a quelli comuni ma ormai divenuti incomprensibili (l'educazione, la psicoterapia, le ferite emotive, ecc.).
Nel volume vengono presentate modalità di ricerca ed intervento alle quali è utile che le aziende facciano riferimento per implementare pratiche di management intelligenti che mirano all'eccellenza e all'allontanamento della "stupidità organizzativa" sul lavoro. Vengono approfonditi modelli di competenze emotive ed organizzative di successo, con particolare attenzione al contesto in cui esse si esplicano nella convinzione che "individui intelligenti rendono le organizzazioni intelligenti, ma anche organizzazioni intelligenti rendono gli individui intelligenti". Il testo si pone come una guida alla metodologia dell'intelligenza emotiva ed organizzativa applicabile in tutte le aree della direzione delle risorse umane e si rivolge a tutti coloro che vogliono realmente applicare l'intelligenza organizzativa in azienda e a coloro che si stanno preparando alla delicata professione di consulente e gestore delle Risorse Umane.
Nell'opera "Invidia e Gratitudine", pubblicata nel 1957, la celebre psicoanalista Melanie Klein condensa quarant'anni di lavoro psicodinamico con bambini e adulti. Il testo analizza in profondità lo sviluppo del rapporto primordiale del bambino con il suo primo oggetto, la madre, e individua nell'inevitabile situazione di dipendenza del neonato verso di lei la scintilla che accende l'invidia, costituzionalmente presente in ogni essere umano. L'amore e la gratitudine verso la madre sono dunque, in misura variabile, soffocati dalle fantasie distruttive e queste a loro volta impediscono al bambino di sperimentare pienamente sia la bontà della madre che la propria, ostacolando la costituzione di un oggetto interno buono che è il fondamento della sicurezza e della serenità interiori. La Klein non tralascia di considerare nei dettagli ogni possibile elaborazione dell' invidia, dei suoi derivati e dei relativi meccanismi difensivi, corredando le sue tesi con chiare esemplificazioni tratte da una ricca casistica di bambini e di adulti.
«Abbiamo un manuale per tutte le macchine che possediamo, fuorché per quella più importante». Partendo da questa banale riflessione, Marco Magrini ha avuto l'idea di scrivere un libro su come funziona il cervello umano, strutturato esattamente come il manuale di una lavatrice o di un frigorifero. Già dai titoli dei capitoli (Installazione, Operatività, Pannello di controllo, Espansioni) si capisce che la metafora è portata agli estremi. Il lieve tono umoristico, come nel confronto fra i cervelli Modello F® (femmina) e Modello M® (maschio), contribuisce alla sua innata finalità divulgativa. Il cervello non è esattamente una macchina, eppure ogni utente di un cervello umano dovrebbe conoscere meglio i componenti, i meccanismi e gli ingranaggi biologici che lo fanno funzionare. Ad esempio sapere che il cervello è tutt'altro che statico: è plastico, cambia continuamente, può imparare qualsiasi cosa o correggere le abitudini indesiderate. Eppure può restare vittima dei suoi stessi pregiudizi o dei processi automatici che derivano dalla sua interminabile storia evolutiva. È il momento giusto per saperne di più. Nonostante il genere umano sia ancora lontano dal comprenderla compiutamente, i giganteschi progressi compiuti dalle neuroscienze negli ultimi anni stanno facendo luce sulle meraviglie, talvolta controintuitive e inaspettate, della macchina cerebrale. «In questo libro, che ha perfino la fortuna di essere divertente - scrive nella postfazione il professor Tomaso Poggio del MIT - è sintetizzata benissimo». Postfazione di Tomaso Poggio.
Klaus Bernhardt offre a tutti i lettori uno strumento per vincere la lotta contro l'ansia e per tornare alla vita in poche settimane.
«Non occorre stare bene per iniziare a vivere la vita che si vuola, ma occorre iniziare a vivere la vita che si vuole per riuscire finalmente a stare bene» – Klaus Bernhardt
Klaus Bernhardt, psicoterapeuta berlinese esperto di ansia e attacchi di panico, ha messo alla prova le terapie standard per la cura dei disturbi ansiosi ponendole a confronto con le più recenti scoperte scientifiche nel campo degli studi sul cervello e ha osservato come quei sistemi siano oggi antiquati e sorpassati dal progresso delle neuroscienze. Su questo assunto, grazie alle sue ricerche e alla sua esperienza di terapeuta, ha elaborato un metodo innovativo per curare i disturbi dell'ansia acuta che sfrutta in maniera mirata ed efficace i meccanismi del nostro cervello. Dopo aver riscontrato il rapido successo ottenuto dalla sua tecnica su numerosi pazienti, ha racchiuso strategia ed esercizi in un manuale che spiega in modo chiaro come sconfiggere l'ansia in poche settimane attraverso semplici e mirati esercizi.