
Raramente un protagonista delle scene e chi ne narra la vicenda trovano un'intesa creativa e profonda come è capitato nella stesura di questo libro a Simone Cristicchi e a Massimo Orlandi: quest'ultimo ha raccolto confidenze, interpretato suggestioni e riportato dialoghi, rielaborando e riproponendo a sua volta, con personalissima creatività, la ricchezza di un percorso già originale. Personaggio che avrebbe potuto adagiarsi su una carriera che la sua genialità artistica gli permetteva in vari ambiti (dal disegno, alla musica, al teatro), il vincitore del Festival di Sanremo 2009 si è rimesso invece continuamente in gioco, sia nella vita che sul palco: spesso a fianco degli ultimi (siano essi i "matti" presso i quali ha anche prestato servizio, siano i minatori che riunisce in un coro costruendo una performance che gira l'Italia con un successo inatteso, siano i profeti incompresi come David Lazzaretti), Cristicchi rimane un uomo inquieto, in ricerca. Il suo approdo presso la Fraternità di Romena e altre realtà spirituali lo fa riflettere anche sulla questione più intima, e riannoda il suo percorso spirituale di cui la canzone presentata a Sanremo 2019 (che dà il titolo a questo libro) offre una sintesi formidabile. Questo libro racconta, emoziona, dibatte, provoca, e invita i lettori e i fan dell'autore di "Ti regalerò una rosa" a non dare nulla per scontato e a continuare a camminare: poiché «la vita è fragile» e siamo «in equilibrio sulla parola "insieme"». Un cammino umano e spirituale alla ricerca dell'essenziale da condividere nel terribile e meraviglioso quotidiano della vita.
Nel 1940 la Francia subisce l'umiliazione della sconfitta, l'invasione delle truppe di Hitler, la divisione del Paese in due parti, l'imposizione delle leggi e dei provvedimenti razzisti concepiti a Berlino. Jean Khaieté è un giovane ebreo francese, figlio di una famiglia di emigrati sfuggiti ai pogrom della Russia zarista. Egli decide di rischiare la vita per unirsi, fuori dai confini del Paese, alle forze della "Francia Libera", il movimento di resistenza e riscatto ideato e guidato dal generale De Gaulle. L'iniziativa del giovane perseguitato lo porterà a una fuga spericolata in Spagna, che gli salverà la vita e gli permetterà di dare il suo contributo alla vittoria contro il nazifascismo. Una storia che deve essere raccontata soprattutto perché smentisce uno dei più odiosi stereotipi contro gli ebrei: l'accusa secolare di non avere alcun senso di vera appartenenza a una "patria", sentendosi piuttosto parte di una non meglio definita comunità internazionale... per di più sospettabile di chissà quali complotti ai danni dell'umanità. Uno degli ultimi testimoni viventi di quell'epoca di decisioni definitive ci accompagna nel cuore della reazione civile e nobile a ogni forma di antisemitismo e di razzismo.
Giacomo e Sara sono marito e moglie, ma prima di tutto, sono un padre e una madre. Due genitori che hanno impiegato anni per avere in dono il loro adorato bambino e solo pochi mesi per scoprire di aspettarne un altro. Stavolta, però, si tratta di una creatura diversa, speciale: una bambina con la sindrome di down. La diagnosi pre-natale scatena forti contrasti famigliari e un unico, grande dubbio: far nascere questa bambina o interrompere la gravidanza? I due decidono per l’aborto e intraprendono un viaggio in Francia. Solo ad un passo dalla fine i protagonisti, grazie all'amore che li lega, ritroveranno l’unità e la forza di andare avanti verso il traguardo finale. Un punto di arrivo che diventare quello di partenza, per accogliere una vita nuova e sconosciuta.
La storia, raccontata in prima persona come se fosse un romanzo, di una donna calabrese che dopo l'uccisione dei suoi due fratelli decise di denunciare la 'ndrangheta. Siamo in Calabria, all'inizio anni '90, dove i clan comandano con ferocia mentre lo Stato sembra quasi inesistente. Marianna, giovane laureata, lascia un lavoro promettente e i suoi sogni e decide di testimoniare perché crede nella giustizia. Ma da allora, con i suoi famigliari, inizia il calvario della vita sotto protezione fatto di promesse mai mantenute e di una burocrazia ottusa e spietata che fa di tutto per negarle diritti elementari. Ancora oggi, dopo 25 anni, vive in un limbo, con la paura ogni giorno di una vendetta da parte di gente che non dimentica mai. Eppure, aiutata anche dalla sua grande fede, continua la sua battaglia, comune a tante altre persone come lei, affinché lo Stato le restituisca una vita dignitosa.
Il giorno del suo ventiquattresimo compleanno, Federica viene colpita da una meningite fulminante e rimane in coma farmacologico per due mesi. Quando si risveglia, scopre di aver subito l'amputazione di entrambe le gambe a partire dal ginocchio. Questa sconvolgente esperienza la coglie nel mezzo dei suoi studi di medicina e dei suoi progetti giovanili. E allora Federica riprende in mano la sua vita da capo: si laurea, si specializza in oncologia, coltiva relazioni di amicizia e d'affetto e si assume le grandi responsabilità professionali. Oggi esercita sia come medico "occidentale" sia come medico agopuntore. In questo libro racconta la sua vita straordinaria, non solo di atleta tenace e capace di raggiungere obiettivi ambiziosi a livello internazionale, ma anche di donna a tutto campo: nel lavoro, nei sentimenti, nel desiderio di maternità. «È come un romanzo, nel quale capita di seguire la protagonista attraverso le avventure narrate e prendere le sue parti, sperare che i capitoli più tormentati finiscano presto e altri se ne aprano, in cui lei andrà alla riscossa e verrà a capo dei problemi, e delle sue disavventure. Federica narra qui una vicenda che a tutti gli effetti somiglia a un duello. Ho fatto il tifo, pagina su pagina, esultando per i risultati ottenuti, per i combattimenti vinti e per tutte le mattine in cui ha aperto gli occhi e ha potuto dire alla malattia: Hai portato via una parte di me, solo perché sei una ladra, ma come assassina ti ho sconfitto». Dalla Prefazione di Adriano Panatta.
"Si staglia, sullo sfondo di questo libro affascinante, il ritratto di una donna complessa, caparbia e geniale, ostinata e anticonformista, appassionata di un bambino, il “padre dell’uomo”, da capacitare, rendere autonomo attraverso “il fare bene”, da non coartare, da liberare in tutte le sue multiformi possibilità di crescita. A benefi cio suo e dell’umanità intera".
(Dalla prefazione di Andrea Bobbio)
Maria Montessori (1870-1952), medico, neuropsichiatra infantile, pedagogista, filosofa ed educatrice. Una delle donne italiane più celebri nel mondo, grazie al metodo educativo che prende il suo nome e a cui si richiamano molte scuole, istituzioni e progetti formativi.
In questo libro conosciamo la biografia di Maria Montessori: la vita unica e attivissima di una donna che si è guadagnata il rispetto del mondo scientifico con il proprio impegno, genialità e competenza.
Inoltre, l’autrice ci presenta tutti i punti di forza della visione dell’infanzia e del metodo educativo montessoriano. Scopriamo così fino a che punto la lezione della grande pedagogista fa parte della moderna scienza dell’educazione e cosa deve ancora essere realizzato del suo vasto progetto.
Valeria Rossini, è professoressa associata di Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, comunicazione dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Si occupa di pedagogia dell’infanzia e di formazione dei docenti. Tra i suoi articoli e pubblicazioni citiamo Educazione e potere. Significati, rapporti, riscontri (Guerini, 2015) e Convivere a scuola. Atmosfere pedagogiche (FrancoAngeli, 2018).
Tre donne... un amore è un racconto a due voci: quella di Federica, il datore di lavoro, quella di Myrna, la badante della madre, ad alternarsi nella testimonianza asciutta e dolorosa della malattia. Grazia, la Mamma di Federica soffre della malattia di Alzeheimer da 15 anni e sua figlia riuscirà a superare il dolore e la progressiva e inesorabile privazione della madre proprio grazie a Myrna, una filippina, che renderà accettabile quello che altrimenti non lo sarebbe. Non un romanzo sull'Alzeheimer, ma sulle persone e sulla loro capacità di stare nella vita. Su Myrna, che da domestica e poi badante, nel tempo cresce fino a diventare "medico". Su Federica che grazie a Myrna avrà la possibilità di accettare un lungo elenco di sottrazioni. Su Grazia, che perderà sé stessa con la generosa grazia che le è propria. Intorno a loro tre e alla malattia, ruotano fatti e persone che tolgono o aggiungono, ma in ogni caso realizzano un'esperienza che diventa dono, il dono appunto di trasformare il dolore in una storia.
Siamo nel 1942 quando ha inizio l'Operazione Anton, il cui scopo è l'invasione, da parte delle truppe tedesche e italiane, della Repubblica di Vichy. Negli 11 mesi in cui la IV Armata italiana occupa i territori della Costa Azzurra e a ridosso della Alpi, fino alla linea del fiume Rodano, uomini coraggiosi riescono a creare una via di fuga sicura per gli ebrei. Si tratta di un rete di salvataggio guidata dal banchiere italo-francese Angelo Donati, dal benedettino padre Pierre- Marie Benoît e da Massimo Tosti, capitano dei Carabinieri Reali. Quest'ultimo rischia in prima persona la vita per facilitare il passaggio dei rifugiati che, da tutta la Francia, accorrevano nella zona controllata dal nostro esercito e che per questo venne chiamata "piccola Palestina". Dopo il tragico 8 settembre 1943, Tosti aderisce alla Repubblica di Salò, allo scopo di portare avanti la sua opera di salvataggio degli ebrei e aiuta numerosi partigiani che riescono a sfuggire alla cattura o alla deportazione nei lager nazisti. Nonostante, il suo impegno antifascista, a guerra finita il Capitano Tosti rischiò di essere espulso dall'Arma con l'accusa di collaborazionismo.
Caterina Bellandi, ovvero zia Caterina, è la famosa tassista di Firenze conosciuta in Italia e nel mondo per la sua opera di assistenza ai bambini malati di tumore che lei accompagna con allegria e leggerezza nel proprio taxi colorato e pieno di peluche all'ospedale Meyer di Firenze. Salita sul magico taxi, l'autrice ha avuto modo di vedere zia Caterina all'opera in mezzo ai bambini, che lei chiama Supereroi, seguiti, coccolati e anche disegnati sulla carrozzeria. Zia Caterina racconta la sua storia partendo dall'inizio della sua avventura, quando Stefano, il suo grande amore scomparso troppo presto, le lasciò in eredità il proprio strumento di lavoro: il Taxi Milano25. Tra gli episodi salienti l'incontro con Padre Bernardo di San Miniato al Monte di Firenze, il Clown dottore Patch Adams che l'ha voluta con sé in Russia e il viaggio da poco concluso in Thailandia, dove ha conosciuto la vita e i problemi della realtà infantile del mondo asiatico. Con la Prefazione di Simone Cristicchi.
«Dal chiuso dei seminari escono le forme di vita più disparate e più imprevedute», ebbe a scrivere Ernesto Buonaiuti nella sua autobiografia, lui che il seminario aveva bollato come «irrequieto e di idee avanzate e pericolose ». La lotta lanciata dal colle Vaticano contro il modernismo ne determinò la scomunica nel 1926 e l'antifascismo esibito non ne facilitò l'esistenza. Morì nel 1946 senza riconciliarsi con la Chiesa, e tuttavia rivendicando il proprio sacerdozio. Questo libro apre una porta verso un uomo dilaniato, amante della Chiesa ma non per questo obbediente, disposto a discutere le proprie convinzioni ma non ad accantonare il rigore intellettuale in virtù di una professione di fede. Ernesto Buonaiuti, dirompente profeta del dialogo tra fede e modernità, forse privo della mitezza necessaria a favorire ogni vero scambio, torna allora come prezioso testimone di una stagione indimenticabile - ma spesso dimenticata - della recente storia cristiana.
Una storia vera emersa da un voluminoso carteggio ritrovato dalla famiglia dopo la morte del Capitano Tosti nel 1976: uomini in divisa che nonostante le leggi razziali e i diktat nazisti difesero gli ebrei nel Sud della Francia occupata dalle nostre truppe. Negli 11 mesi in cui la IV Armata italiana rimase sulla Costa Azzurra e a ridosso della Alpi, fino alla linea del fiume Rodano, si creò una zona in cui gli ebrei trovarono un rifugio sicuro grazie a una rete di salvataggio guidata dal banchiere italo-francese Angelo Donati, dal cappuccino padre Pierre-Marie Benoît e dai nostri Carabinieri reali. Tra questi primeggiò il Capitano Massimo Tosti, che si adoperò, spesso rischiando la vita, nel facilitare il passaggio dei rifugiati che, da tutta la Francia, accorrevano nella zona controllata dal nostro esercito che venne per questo chiamata la "piccola Palestina". L'azione del Capitano Tosti proseguì anche dopo il tragico 8 settembre 1943 nella provincia di Imperia, dove continuò la sua opera di salvataggio degli ebrei che questa volta fuggivano dal Sud della Francia invasa dai tedeschi. Nonostante il suo impegno antifascista, a guerra finita il Capitano Tosti rischiò di essere espulso dall'Arma con l'accusa di collaborazionismo. Ma la verità si impose e quest'uomo retto conobbe riconoscimenti e una giusta carriera.
I volontari in Italia sono circa 6 milioni. Si occupano di ogni tipo di bisogno, povertà ed emergenza. Dal 2018, Tiziana Di Masi (attrice) e Andrea Guolo (autore) portano in scena in tutto il Paese lo spettacolo teatrale #Iosiamo: dal debutto al Teatro Elfo Puccini (Milano) ai teatri di oltre 30 città. Parti dello spettacolo sono state rappresentate anche al Senato della Repubblica (9 novembre 2019) e a Padova per la presentazione della città come Capitale europea del volontariato, con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (7 febbraio 2020). Ora lo spettacolo continua, in altre città italiane. Di cosa parla #Iosiamo? Racconta storie vere di personaggi, associazioni, sportelli, centri di accoglienza, centri di ascolto... in tutto il Paese. Dodici capitoli, dodici aspetti diversi dell'aiuto a chi è più debole, a chi si vede negare i propri diritti, a chi deve ricostruire la propria vita, a chi ha bisogno di sostegno nella malattia e nelle calamità naturali, ai bambini, al patrimonio artistico del nostro Paese. Dodici appelli a ciascuno di noi, per unirci, nei limiti delle nostre possibilità, a questo meraviglioso "esercito del bene".