
Salgari è stato uno degli autori di maggior successo tra Otto e Novecento, eppure sulla sua vicenda rimangono molte zone d'ombra, incastonate tra i luoghi comuni e lo stereotipo del genio sregolato. Questa biografia - condotta su materiale di prima mano e accompagnata da una bibliografia definitiva - ne ricostruisce in modo preciso la vicenda umana e professionale, sgombrando finalmente il campo da miti consolidati. Non raccoglieva nei porti notizie per le proprie avventure: lettore accanito, lavorava soprattutto in biblioteca. Non è stato sfruttato ingenuamente: era consapevole - anzi, insoddisfatto! del proprio successo. Grazie al lavoro di Bonomi e Gallo possiamo rivivere la sua formazione; scoprirne l'iniziazione e l'arduo percorso tra giornalismo, teatro e narrativa; comprenderne i rapporti con gli editori, le discussioni, le polemiche e infine la grande affermazione; inquadrarne criticamente la figura, tra Scapigliatura e Positivismo.
Tra la ristrettezza mentale, la corruzione e le tensioni sociali del neonato Regno d'Italia e la Belle époque parigina, tra la Grande guerra, i rivolgimenti europei e l'ascesa del fascismo e del nazismo, Gabriele d'Annunzio ha trascorso l'esistenza creando e alimentando il suo mito. Dagli amori esagerati alla ferocia dei discorsi pubblici, dai capolavori letterari all'impresa di Fiume, dalla corrispondenza col Duce fino all'esilio del Vittoriale, Lucy Hughes-Hallett rende giustizia a un personaggio complesso e contraddittorio, straordinariamente dotato come artista, carismatico, capace di amare in modo tenero e smodato ma spesso sgradevole, estremo, razzista. Il fascino esercitato dal poeta Vate su intere generazioni di italiani è reso nelle pagine di questa biografia, in cui l'autrice non si lascia ammaliare dall'eroismo del protagonista né cede a facili disapprovazioni, demandando ogni giudizio al lettore. Il ritmo della narrazione segue quello frenetico della vita dello scrittore, andando avanti e indietro nello spazio e nel tempo. Questo libro resta dalla sua prima pubblicazione una importante ed esaustiva biografia dannunziana, conducendoci in un viaggio a ritroso tra storia, politica, letteratura e cultura.
Questo libro prende le mosse dalla frase pronunciata da Mario Draghi a Londra nel luglio 2012, nel momento più drammatico della crisi dell'Eurozona: "Whatever it takes". Con questa frase il governatore annunciava che la BCE avrebbe fatto "tutto il necessario" per proteggere la moneta unica, in un momento in cui il debito pubblico di Italia, Grecia, Spagna e Portogallo rischiava di affossare l'intero progetto europeo, nel corso di una crisi globale paragonabile solo a quella del 1929. E così è stato: grazie alla politica portata avanti dalla BCE sotto la sua direzione, Draghi può essere considerato a buon diritto l'artefice della salvezza della moneta unica. Nato dalla collaborazione di due autorevoli giornalisti economici e basato su una lunga serie di incontri e interviste con molte delle figure più importanti dell'economia e della finanza internazionale, questo libro traccia un ritratto esaustivo di Mario Draghi, con una particolare attenzione ai rapporti con l'Italia, al tema cruciale della vigilanza bancaria e al futuro dell'Unione e della BCE.
In un giorno di maggio del 1999, settemila persone affollarono la basilica di San Petronio a Bologna e la piazza antistante per dare un ultimo saluto a Enzo Piccinini, chirurgo dell'ospedale Sant'Orsola scomparso tragicamente a 48 anni. Ma chi era questo giovane medico che era stato in grado di lasciare così profondamente il segno in talmente tante vite? Chirurgo sui generis per gli anni in cui si avvia alla professione, Piccinini crede fermamente nella necessità di occuparsi dei pazienti in tutta la loro umanità: preoccupandosi dei loro affetti e aiutandoli di fronte al dolore e al timore della morte, come parte del proprio mandato. Una convinzione nata durante gli studi, destinata a crescere negli anni attraverso l'amicizia con Luigi Giussani e l'impegno nel movimento di Comunione e Liberazione, che lo porta ad accostare all'attività medica, riconosciuta nel mondo, un instancabile lavoro di educazione e testimonianza per i più giovani. Oggi, la sua opera vive in una scuola di medici e ricercatori ispirati dal "metodo Enzo", e nelle persone che lo hanno conosciuto e ancora portano il segno di quell'incontro. Una vita unica, che ha portato la Chiesa a proclamarlo "servo di Dio" e ad avviare un processo di canonizzazione. "Ho fatto tutto per essere felice" è un racconto emozionante che insegna cosa significa vivere, come diceva Enzo, "mettendo il cuore in quello che si fa".
La legge Rognoni-La Torre viene approvata l’indomani della morte del generale Dalla Chiesa. Questa legge istituisce il reato di associazione mafiosa e offre finalmente alla lotta alla criminalità organizzata uno strumento eccezionale sul fronte dell’investigazione patrimoniale, con la misura della confisca. Il generale Dalla Chiesa, con la sua esemplare determinazione e senso dello Stato, ha contribuito a dare slancio a questo cambiamento.
Il volume presenta in una nuova traduzione due fra i testi più importanti per la ricostruzione della vita e delle gesta del condottiero macedone: il "Romanzo di Alessandro" (III a.C.-I d.C.), che assembla materiali storici e leggendari eterogenei, e la "Vita di Alessandro" (115 d.C. circa) in cui Plutarco mette in luce il carattere del condottiero, le sue virtù di magnanimità, di nobiltà d'animo, di coraggio, ma anche la sua ira, i suoi scatti capricciosi e violenti, la sua nervosa e incontenibile passionalità.
Wilson, affermato scrittore di storia narrativa, ci regala uno straordinario ritratto di Carlomagno, che si sofferma sugli aspetti meno esplorati e più originali della sua vita e della sua complessa psicologia. L’astuto stratega militare, personaggio storico osannato da tutti e considerato il fondatore dell’Europa cristiana fu, in realtà, anche un leader spietato e un barbaro poligamo che non sapeva scrivere. Con un racconto avvincente, Wilson immerge il lettore nel cuore della corte carolingia, di cui ricostruisce persino una preziosissima genealogia, ed esamina il pensiero del sovrano, restituendoci un’immagine più autentica dell’epoca e del personaggio. Infine, l’autore ripercorre il mito di Carlo Magno, rievocato in leggende e interpretazioni tra le più varie, e passa in rassegna le numerose personalità storiche – da Federico II, a Napoleone, da Hitler a Charles de Gaulle – che nei secoli ne hanno rivendicato l'eredità, con risvolti talvolta pericolosi per l’umanità – come nel caso del battaglione francese SS “Charles Magne”, che difese Hitler fino all'ultimo.
Formidabile condottiero, conquistatore spietato, saggio legislatore, crociato, cavaliere cortese, protettore della Chiesa, patrono della Francia, generoso mecenate, santo. Nessun altro personaggio della storia occidentale ha subito maggiori trasformazioni nell'immaginario popolare di Carlomagno, energico monarca di un popolo di rozzi guerrieri, celebrato attraverso i secoli come il più grande sovrano dell'Occidente cristiano, e a cui molti protagonisti della storia moderna e contemporanea si sono ispirati. Grazie al suo acume politico, alla sua intelligenza militare e alla sua profonda fede religiosa questo barbaro d'aspetto imponente, carattere determinato e tempra instancabile riuscì in un'impresa all'apparenza impossibile: conducendo una guerra costante su più fronti, volta a debellare nemici esterni e faide intestine, ampliò il dominio dei franchi fino a esercitare un potere assoluto su un impero etnicamente e linguisticamente eterogeneo, come non se ne vedeva dai tempi di Costantino, che egli fu in grado di tenere insieme per tutta la durata del suo lunghissimo regno. Un impero i cui confini comprenderebbero gran parte degli attuali territori di Francia, Germania, Belgio, Olanda, tussemburgo. Svizzera, Austria, Polonia, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Italia. Una formazione politica, religiosa e culturale senza precedenti, a cui oggi diamo il nome di Europa.
L'autore
NADIA NERI, psicologa analista, membro didatta dell'Associazione italiana e internazionale di psicologia analitica (AIPA), vive e lavora a Roma. Ha esplorato in articoli e saggi alcuni aspetti della dimensione psichica femminile. Ha pubblicato, tra l'altro, numerosi studi su Etty Hillesum (il primo, del 1988, è tradotto in olandese). Ha scritto Oltre l'Ombra. Donne intorno a Jung (Borla, Roma 1995). Per le edizioni Borla ha inoltre curato diversi numeri dei Quaderni di Psicoterapia Infantile: Uno spazio per i genitori (Roma 2007, con S. Latmiral); L'Odio. Irreparabile? (Roma 2007) e Desideri di maternità (Roma 2010, con C. Rogora).
Il libro
Questo libro mostra la poliedrica personalità di Etty Hillesum (1914-1943), giovane ebrea olandese, appassionata lettrice di Rilke, Dostoevskij, Jung e mistici quali Meister Eckhart e Tommaso da Kempis. Maturando un'identità femminile "normale", Etty vive il profilarsi della tragedia del secolo, dalle prime misure antisemite dei nazisti all'universo concentrazionario. Testimone esemplare di un atteggiamento etico di paradossale novità, persino nel campo di Westerbork, Etty proclama la necessità di non odiare e il primato della compassione là dove ogni brandello di umanità era scomparso, nessuna vittima, nel novecento, era riuscita a trasformare così il dolore in forza, il comprensibile odio in indignazione e persino in compassione. La sua grande lezione è racchiusa nella frase: «Se tutto questo dolore non allarga i nostri orizzonti e non ci rende più umani, liberandoci dalle piccolezze e dalle cose superflue di questa vita, è stato inutile».
Il volume contiene numerose pagine del diario e delle lettere inedite in italiano: passi imprescindibili verso la conoscenza integrale di un'autorevole figura del novecento, che si affianca a Hannah Arendt, Edith Stein, Simone Weil.
La memoria è una scatola. Aprirla, guardare, ricordare, raccontare sono atti naturalmente concatenati in questa raccolta di storie e racconti di Carlo Verdone. L'attore e regista aveva già lavorato sulla memoria ne "La casa sopra i portici", pubblicato da Bompiani nel 2012, ritornando nelle stanze della casa di famiglia e ascoltando le vicende evocate da quel luogo. Nel suo nuovo libro è il disordine delle immagini in cui si imbatte, immagini dal passato, ad accendere la narrazione. Ogni racconto è un momento di vita vissuta rivisitato dopo tanto tempo: dal legame col padre ai momenti preziosi condivisi con i figli, dai primi viaggi alla scoperta del mondo alle trasferte di lavoro, dalle amicizie romane a un delicato amore di gioventù. Ovunque, sempre, il gusto per l'osservazione della commedia umana, l'attenzione agli altri - come sono, come parlano, come si muovono - che nutre la creazione dei personaggi cinematografici, e uno sguardo acuto, partecipe, a tratti impietoso a tratti melanconico su Roma, sulla sua gente, sul mondo. Leggendo queste pagine si ride, si sorride, ci si commuove, si riflette; si torna indietro nel tempo, si viaggia su treni lentissimi con compagni di viaggio sorprendenti, si incontrano celebrità e persone comuni, ugualmente illuminate dallo sguardo di un artista e di un uomo da sempre attento, per indole, vocazione e professione, all'altro da sé.
Il 3 maggio 1938, nella nuova stazione Ostiense, Mussolini insieme a Vittorio Emanuele III e al ministro degli esteri Ciano attende il convoglio con il quale Hitler e i suoi gerarchi scendono in Italia per una visita che toccherà Roma, Napoli e Firenze. Da poche settimane Hitler ha proclamato l'Anschluss dell'Austria e Mussolini, dopo aver deciso l'uscita dell'Italia dalla Società delle Nazioni, si appresta a promulgare una legislazione razziale di inaudita durezza. Eppure sono ancora molti a sperare che il delirio di potenza dei due capi di Stato possa fermarsi: tra loro Ranuccio Bianchi Bandinelli, l'archeologo incaricato di guidare il Führer tra le rovine della città eterna; Renzo Ravenna, decorato nella Grande guerra, fascista zelante e podestà di Ferrara, che al pari di migliaia di altri ebrei italiani non si dà pace per i provvedimenti che lo pongono ai margini della vita civile; Margherita Sarfatti, che sino all'ultimo spera in uno spostamento degli equilibri verso l'asse anglofrancese ma deve cedere il passo alla giovane Claretta Petacci e fuggire; e lo stesso Ciano, distratto da tresche sentimentali e politiche insensate come il piano di conquista dell'Albania, che solo un anno dopo, nel maggio 1939, si trova a siglare insieme a Ribbentrop il Patto d'Acciaio con il quale "l'Italia e la Germania intendono, in mezzo a un mondo inquieto e in dissoluzione, adempiere al loro compito di assicurare le basi della civiltà europea". Antonio Scurati ricostruisce con febbrile precisione lo spaventoso delirio di Mussolini, pateticamente illuso di poter influenzare le decisioni del Fu?hrer, consapevole dell'impreparazione italiana, più che mai solo fino alla sera del giugno 1940 in cui dal balcone di Palazzo Venezia proclama "l'ora delle decisioni irrevocabili". In questo nuovo pannello del suo grande progetto letterario e civile, Scurati inquadra il fatale triennio 1938-40, culmine dell'autoinganno dell'Italia fascista, che si piega all'infamia delle leggi razziali e dell'alleanza con la Germania nazista, e ripercorre gli ultimi giorni di un'Europa squassata da atti di barbara prevaricazione e incapace di sottrarsi al maleficio dei totalitarismi: un romanzo tragico e potente, carico di moniti per il nostro futuro.
Nel grande anniversario mozartiano, un romanzo breve che racconta nel dettaglio l'infanzia di Wolfgang, il legame con la sorella, i viaggi con il padre per le corti europee, le primissime glorie di un talento molto precoce. Età di lettura: da 10 anni.