
Napoleone Bonaparte annoverava Eugenio di Savoia fra i sette grandi condottieri militari della storia. Federico il Grande lo considerava suo maestro e lo definiva il "vero imperatore degli Asburgo". Nato nel 1663 a Parigi, Eugenio di Savoia compì una folgorante carriera militare che lo pose alla testa degli eserciti imperiali da dove ottenne clamorose vittorie contro i turchi emarginandoli per sempre dall'Europa, mentre durante la guerra di successione spagnola sconfisse l'esercito francese liberando la città di Torino da un drammatico assedio. Riformò l'esercito imperiale e fu governatore dello Stato di Milano, consentì agli Asburgo di ampliarsi nel Balcani e condusse l'ultima campagna militare all'età di 72 anni.
Grazie alle domande spesso incalzanti di un interlocutore, il libro fa emergere l'"uomo Messner", quella personalità complessa che è diventata l'alpinista più noto di tutta la storia dell'alpinismo, grazie non solo alle doti fisiche ma soprattutto a una filosofia di vita e a una fede incrollabile nella sua capacità di vincere con tenacia e fantasia sfide sempre più ardue, in ambito alpinistico, così come in tutti gli ambiti.
Nato a Madrid nel 1873, terzogenito del re di Spagna Amedeo d'Aosta, Luigi Amedeo, si dedicò fin da giovanissimo alle sue grandi passioni: l'avventura e l'esplorazione. Conclusa l'Accademia navale di Livorno, viaggiò per mare in tutto il mondo e fra il 1897 e il 1899 realizzò le sue prime spedizioni importanti in Alaska, di cui la seconda raggiunse la latitudine Nord più avanzata dell'epoca. Tra il 1903 e il 1905 circumnavigò la terra passando per lo stretto di Magellano, toccando Cina e Australia e tornando per il mar Rosso. Nel 1906, in veste di alpinista, riuscì a raggiungere le cime più alte della catena del Ruwenzori, vicina alle sorgenti del Nilo.
Alexander Huber: la perfetta armonia fra corpo e mente. A undici anni ha affrontato il suo primo quattromila, dal 1998 è arrampicatore professionista ed è considerato uno dei più bravi alpinisti al mondo. Con il fratello Thomas forma la famosa cordata Huberbuam ("i ragazzi Huber"). Insieme, Alexander e Thomas ottengono risultati straordinari, sulle grandi montagne del mondo così come sulle big wall della Yosemite Valley. Alexander è considerato uno dei pionieri dell'undicesimo grado nell'arrampicata sportiva e ha ripetutamente riscosso stupore e ammirazione con i suoi free solo mozzafiato. In questa appassionante autobiografia, Alexander Huber racconta i suoi successi più importanti, le sconfitte, le scelte giuste e quelle sbagliate, e mette a nudo i propri limiti - proprio lui che ha aperto parecchie vie spettacolari sulla roccia, che affascina con la sua creatività e caparbietà e sorprende per il modo in cui affronta il rischio. Parla di senso di responsabilità, delle tendenze più recenti nel mondo dell'alpinismo e di come il futuro degli sport alpini vada tutelato, tutti temi che emergono con immediatezza anche dalle conversazioni, che Alexander Huber ripropone nel suo libro, fra la giornalista Karin Steinbach e le persone - parenti e amici - che lo conoscono da vicino.
Questa biografia racconta la vita di un artista riservato e controverso, dall'adolescenza a New York al successo di "Morte di un commesso viaggiatore", dal rapporto contrastato con Elia Kazan al matrimonio con Marilyn Monroe, fino all'accusa di adesione al comunismo negli anni del maccartismo.
Un libro insolito e originale a cavallo dei generi: prosa, poesia, saggio e traduzioni di Emily Dickinson, genio di tutti i tempi. Un libro da leggere tutto d'un fiato, che attraversa vita e morte, figure e luoghi lontani nel tempo e nello spazio: alcuni grandi poeti, addestrati alla "Cavalleria del Dolore", sono i compagni reali o virtuali di Emily Dickinson. con i suoi versi scardinanti che illuminano o sono illuminati dai versi delle "Altre". Poeti raccolti in un cerchio luminoso, potente e irradiante "per Cacciare via la Tenebra" e lanciare "Saette di Melodia".
A causa di un'infezione alla nascita Laura non può camminare bene. Tuttavia in questi suoi primi 29 anni - è riuscita ad essere atleta, brillante studentessa, laureata e dottoranda in storia, e ancora parlamentare, felice sposa. Grazie alla sua vitalità, alla sua tenacia, e alla stimolante vicinanza di coloro che hanno creduto in lei. In questo libro, come fosse una favola, papà Francesco le racconta la sua storia. Ma in realtà la storia di Laura parla a tutti noi, per infonderci il coraggio di credere che nessuna barriera è in grado di fermare chi ha un sogno ed è disposto a mettersi in gioco fino in fondo per realizzarlo.
Ci sono uomini che vedono una donna non come persona, ma come corpo, come un oggetto che può essere venduto, comprato e usato. Non sanno, o forse non vogliono riconoscere, quali conseguenze avrà tutto questo in loro stessi e, soprattutto, nella persona che ritengono di avere il diritto di sfruttare. La donna che subisce questo viene ferita profondamente, le viene rubato qualcosa d'importante: non sarà più la stessa persona.
(dalla prefazione di Claudia Koll)
Parlare di aborto imbarazza. Oggi è un tema tabù, un argomento che si evita nelle conversazioni normali, uno di quei temi, come la morte, che è proibito affrontare. Così tutto va avanti come se nulla fosse, come se quasi 100.000 aborti all'anno in Italia "a norma di legge" non fossero un problema. L'autore è entrato in questo mondo sconosciuto, mettendosi a fianco di chi vive il dramma, e ha scoperto "l'abisso che separa la teoria dalla realtà". Un mondo "di donne vessate, umiliate e ricattate. Di aiuti solo sulla carta. Di profonde solitudini, di un mare di indifferenza". Pagina dopo pagina questo libro sgretola i luoghi comuni che circondano il tema dell'aborto, ci fa divenire consapevoli, ci rende impossibile rimanere indifferenti.
La 'O' di Giotto, il naso storto di Michelangelo, le invenzioni di Leonardo da Vinci, il caratteraccio di Piero di Cosimo, l'ossessione alchimistica del Parmigianino: sono solo alcuni frammenti di quel grande specchio dell'arte italiana del Rinascimento (e non solo) che è "Le Vite de' più eccellenti architetti, pittori e scultori" di Giorgio Vasari. Al di là del suo indubbio valore storiografico, "Le Vite" è una commedia umana in cui cronaca e leggenda, pettegolezzo e memoria si intrecciano dando vita alla più vasta ed esaltante epopea narrativa incentrata sulla figura dell'artista. Dietro le opere d'arte, spesso capolavori celeberrimi, Vasari sa rintracciare il profilo degli uomini che le hanno realizzate, con le loro ambizioni, ossessioni, passioni, bizzarrie di carattere. La bellezza delle Vite come libro da leggere e godere era rimasta fino a oggi inaccessibile a causa della distanza storica che ci separa dalla lingua in cui l'opera di Vasari è scritta, quel toscano di base fiorentina che difficilmente si lascia avvicinare da un lettore ordinario. Marco Cavalli colma finalmente questa distanza presentando in questo volume la traduzione in italiano moderno di ventuno biografie vasariane scelte tra le più belle per vivacità narrativa e precisione miniaturistica del dettaglio.
Richard Feynman è stato l'antitesi del perfetto accademico: una miscela esplosiva di genio, anticonformismo e carisma che ne ha fatto uno dei protagonisti della fisica e della scienza del secondo dopoguerra. Dal progetto Manhattan alla nascita delle nanotecnologie, dal premio Nobel nel 1965 per gli studi sull'elettrodinamica quantistica fino alla spiegazione del disastro dello Shuttle del 1986, la sua intelligenza irrequieta, energica e temeraria ha percorso intuizioni che hanno poi determinato gli sviluppi fondamentali della fìsica del XX secolo. Lawrence Krauss prende spunto proprio dal lavoro scientifico di Feynman, e ci restituisce il ritratto originale ed emozionante dell'uomo che è diventato una vera e propria leggenda per un'intera generazione di scienziati.
Shin Dong-hyuk è l'unico uomo nato in un campo di prigionia della Corea del Nord ad essere riuscito a scappare. La sua fuga e il libro che la racconta sono diventati un caso internazionale, che ha convinto le Nazioni Unite a costituire una commissione d'indagine sui campi di prigionia nordcoreani. Il Campo 14 è grande quanto Los Angeles, ed è visibile su Google Maps: eppure resta invisibile agli occhi del mondo. Il crimine che Shin ha commesso è avere uno zio che negli anni cinquanta fuggì in Corea del Sud; nasce quindi nel 1982 dietro il filo spinato del campo, dove la sua famiglia è stata rinchiusa da decenni. Non sa che esiste il mondo esterno, ed è a tutti gli effetti uno schiavo. Solo a ventitré anni riuscirà a fuggire, grazie all'aiuto di un compagno che tenterà la fuga con lui, e ad arrivare a piedi e con vestiti di fortuna in Cina, e da lì in America. Questa è la sua storia.