
Ispirato al successo della docufiction e serie web "La scelta di Catia - 80 miglia a sud di Lampedusa", il libro è il diario di bordo dell'anno trascorso dal tenente di vascello Catia Pellegrino al comando di nave Libra, il pattugliatore che l'11 ottobre 2013, prima che nascesse la missione "Mare Nostrum", ha tratto in salvo oltre duecento migranti durante un naufragio nel Mediterraneo. Un racconto fortemente emozionale che dà voce a tutta la Marina Militare, ne fa conoscere il volto meno noto e ne trasmette i valori, ma parla soprattutto di Catia ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera accademica e professionale caratterizzate dell'impegno costante per coronare il suo grande sogno: "Volevo arrivare al vertice, e ho lavorato per avere quello che più di ogni altra cosa desideravo: comandare un pattugliatore".
L'America si è innamorata di Amy Purdy quando questa incredibile donna con le gambe "bioniche" è riuscita ad arrivare in finale nella 18a edizione di "Dancing with the Stars", versione Usa di "Ballando con le stelle", con il suo partner Derek Hough. Ma ciò che il pubblico ha visto è solo una parte delle vicende che l'hanno segnata. Per la prima volta Amy ripercorre i momenti cruciali della sua esistenza e rivela l'intensa e commovente storia del risveglio spirituale vissuto in seguito a un'improvvisa e gravissima malattia, a causa della quale ha dovuto subire l'amputazione di entrambe le gambe. Appena diciannovenne, Amy contrae una rara forma di meningite batterica che concede meno del due per cento di probabilità di sopravvivenza. Sospesa tra la vita e la morte, ha una visione nella quale alcune persone le dicono: "Puoi venire con noi, oppure restare. Non importa cosa accadrà: alla fine tutto avrà un senso". Amy si rende conto che deve fare una scelta. E decide di scegliere la vita. Nonostante la prognosi infausta, Amy dimostra una straordinaria vitalità e determinazione, che la porteranno a superare enormi difficoltà. E non solo tornerà a camminare, ma riuscirà a realizzarsi nella vita perseguendo i propri sogni, come quello di vincere una medaglia nello snowboard cross alle Paralimpiadi di Sochi 2014.
"Come ho avuto modo di dichiarare in apertura di un mio libro di alcuni anni fa che raccoglieva alcuni saggi di argomento francescano, io non sono, non sarò mai un francescanista.[…]
Invece, francescanisti noti e illustri sono i protagonisti di quel convegno e degli studi che ne rappresentarono il contenuto e che qui si pubblicano seguendo un ordine che segue rigorosamente quello nel quale si scandirono i lavori di quella giornata. Ne fu e ne è protagonista un religioso e scrittore che fu una delle glorie del grande Duecento centromeridionale italiano.
Certo è, comunque, che Tommaso da Celano è noto soprattutto per la sua grande, originale, innovativa opera di agiografo sanfrancescano: e so bene quanto riduttiva sia in fondo questa definizione. Ciò forse ha indotto a trascurare un po' il fatto che questo 'figlio di Francesco e padre della Biografia francescana' - come stato definito da monsignor Santoro vescovo dei Marsi nel suo 'Saluto' - fu altresì (e le rime del 'Dies Irae' appunto ce lo ricordano) uno dei protagonisti di quella feconda stagione di rinnovamento spirituale della Chiesa e della Cristianità europea.
La vita è una milonga, bisogna saperla ballare. In questi due versi di un tango argentino si potrebbe riassumere l’umana vicenda di Gianni Minà. Perché forse non c’è stata, nella storia del giornalismo italiano, vita più smisurata e temeraria della sua, e nessuno che l’abbia saputa ballare con maggiore esuberanza, empatia e curiosità. Per la prima volta Minà ce la racconta in prima persona, con tutti i suoi stupori, le sue risate, le sue amarezze. Come un capitano in esilio che ha magicamente conservato il sorriso leale e disarmante di un funambolo.
Sfila in queste pagine l’abbecedario di una generazione e di un secolo: Muhammad Ali, Jorge Amado, i Beatles, Fidel Castro, Adriano Celentano, Robert De Niro, Gabriel García Márquez, Dizzy Gillespie, Sergio Leone, Diego Armando Maradona, Rigoberta Menchú, Pietro Mennea, Mina, Gianni Morandi, David Alfaro Siqueiros, Tommie Smith, Massimo Troisi, Emil Zátopek. Di nome in nome prendono forma di romanzo le avventure di un ragazzo partito da un quartiere di Torino, in calzoncini corti, da una famiglia di origine siciliana, da un maestro in sedia a rotelle.
Storia di un boxeur latino non è un’autobiografia. È una dichiarazione d’amore alla vita, alla musica, allo sport e agli ideali d’altri tempi. È la storia di quando ci si batteva contro le ingiustizie perché l’ingiustizia contro cui battersi, in ogni tempo e luogo, è sempre la stessa. La storia di quando si poteva giocarsela finché si aveva fiato. E i desideri, quelli veri, erano il tema della vita.
Biografia del fondatore della Società Umanitaria di Milano.
La traduzione italiana del lungo saggio, scritto nel 1925 e dedicato da Vladimir Jankélévitch a Georg Simmel, mette finalmente a disposizione dei lettori un testo che, come si augurava l'autore negli ultimi anni della sua vita, invita a rileggere un filosofo che in vari periodi è stato "di moda" (anche in Italia), ma attende ancora di essere pienamente riconosciuto. Il giovane Jankélévitch offre una compiuta introduzione al pensiero simmeliano nel suo complesso. La filosofia della vita è il centro di questa penetrante e illuminante lettura, che affronta le questioni sempre attuali del rapporto dell'individuo con il relativo e con l'assoluto. Il saggio può essere considerato un modello di dialogo tra due filosofi, altrettanto significativo per illustrare gli inizi del percorso di Jankélévitch, quanto per rilanciare la forza del pensiero simmeliano.
Il libro è dedicato a cinque grandi figure femminili del '900, che hanno scelto la poesia e la scrittura come mezzo espressivo e modo di vivere il proprio tempo. Milena Jesenská, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo sono imperdonabili perché l'invisibilità o l'eccessiva fama, spesso creatrice di leggende di facile consumo, rende impossibile classificarle, perché non contemporanee, avanti e indietro rispetto al loro tempo, consumate da passioni assolute, innanzitutto quella della scrittura, indecifrabili e ispirate, perché carne e specchio dell'imperdonabile della nostra epoca. Attraverso le lettere, i quaderni, i saggi, le poesie e le prose, esse offrono un modello di formazione di sé, in cui l'assolutezza non è fuga dalla realtà, ma contrasto con le forze distruttive dell'umano.
Come spiegare la spiccata genialità di Goethe, mirabile poeta e drammaturgo, scienziato ingegnoso e autorevole uomo di stato? Uno sguardo immaginifico sui suoi scritti, sulla sua vita e le relazioni intessute con altri – soprattutto con donne – non si limita a metterne in risalto il genio creativo, bensì aiuta a scoprirne la personalità, e insieme le sofferenze e le forti passioni che lo hanno accompagnato. Con questo ritratto, originale per la specificità dell’approccio prescelto, Rainer M. Holm- Hadulla sottolinea la stretta relazione tra il superamento di conflitti psichici e lo svolgimento di attività creative.
Rainer M. Holm-Hadulla, psichiatra, psicoterapeuta e psicoanalista, è attivo nella ricerca sulla creatività. Insegna presso l’Università di Heidelberg e dirige il servizio di consulenza psicosociale dell’ateneo. Fellow in diversi centri di studi interdisciplinari, è Visiting professor in varie università dell’America Latina e della Cina. Tra i suoi libri: The art of counselling and psychotherapy (2004), Kreativität. Konzept und Lebensstil (20103), Kreativität zwischen Schöpfung und Zerstörung (2011), Integrative Psychotherapie (2015). Questo è il suo primo libro in italiano.
Antonio Staude, traduttore di poesia e saggistica tra il tedesco e l’italiano, nonché autore di saggi sulla cultura letteraria e teatrale. Impartisce corsi di lingua e cultura italiana a Mannheim, collabora all’ufficio editoriale del festival belcantistico Rossini in Wildbad ed è giurato del concorso internazionale di poesia e teatro Castello di Duino.
Birmania, detta anche Myanmar, è un paese di luce e di sorrisi. La sua è una storia di turpitudini e di felicità in cui stolti scalzacani vanno al potere e un'umanità inquieta alleva un futuro di arcobaleni. Uno scampolo di donna si mette di traverso, insegna la vita e raddrizza la storia. Adesso ad Aung San Suu Kyi tocca il compito più ingrato: governare.
È un'impresa tutt'altro che agevole descrivere e comprendere in tutta la sua portata la complessa figura di Simone Weil. Gli autori, che l'hanno conosciuta e frequentata, in questo libro ne raccontano la vicenda umana e intellettuale attingendo all'esperienza di un cammino condiviso, a una comune passione di ricerca, a momenti di intesa a volte profonda, a volte faticosa. Queste pagine ci restituiscono la figura di una donna che porta in sé le inquietudini del Novecento. Nessun libro mai ha saputo presentare una Simone così viva e così intensa, perché, come sosteneva Kierkegaard, "solo i libri di prima mano hanno la fragranza del pane appena sfornato".
"Anche nei tempi più bui abbiamo il diritto di aspettarci un po' di luce." In questi saggi, Hannah Arendt ripercorre le esistenze di dieci intellettuali che hanno conosciuto le tenebre del proprio secolo. Queste personalità illuminate hanno vissuto gli orrori ricorsivi dei "tempi bui", tentando di contrastarli. Per quanto diversi tra loro, Karl Jaspers, Rosa Luxemburg, Bertolt Brecht, Papa Giovanni XXIII, Walter Benjamin e tutti gli altri protagonisti del volume sono accomunati dall'aver combattuto in prima linea, non cedendo mai alla tentazione delle retrovie o di una ritirata nelle scorciatoie del disimpegno. Ogni ritratto è un esercizio di biografia filosofica, un elogio della pluralità e di chi ne è stato portatore.