
Oggi più che mai, le due opere che danno il titolo a questa nostra riflessione sono necessarie. Insegnamento e consiglio sono i primi due passi verso la sapienza interiore: quella che guarda alla realtà non con la sola emozione, ma con quella che è stata ben definita l'intelligenza delle emozioni; che sa considerare gli istinti del momento, le passioni che ci muovono, per trovare direzioni percorribili nel tempo e indicazioni che possano, quelle stesse emozioni, portarle a compimento, realizzarle, appunto; che sa offrire scelte che siano durature e che riconosce, quando esse non dovessero durare, i motivi dei fallimenti senza timore alcuno, per condurre le nostre vite a nuovi progetti, a nuove realizzazioni, con consapevolezza.
Il mistero del perdono, ben lungi dall'essere un atto che va in una sola direzione ha questo di peculiare: si tratta di un percorso da compiere insieme, da parte dei due antagonisti; è una strada che può essere anche lunga, ma che è senza alcun dubbio inevitabile quando non si voglia permettere al male di scavare solchi insuperabili sia dentro noi stessi, che tra noi e gli altri. Il mistero del perdono, proprio per questo, non significa in nessun modo perdita della memoria dei fatti: chi ha compiuto il male ne sarà comunque segnato per sempre, per quanto io possa concedergli il mio perdono; e la vittima dal male non si potrà liberare con un colpo di spugna, quasi dimenticando di averlo subito. Poiché il male, sia che lo compiamo, sia che lo subiamo, lascia tracce indelebili in ciascuno di noi. La possibilità che a noi viene offerta dal perdono è di portare le nostre relazioni a un livello più alto; in modo tale che, pur essendo consapevoli di ciò che ci è successo, nonostante ciò che ci è successo, non reagiamo col male, non male-diciamo, ma offriamo la chance di una mano tesa.
Il libro propone un modo nuovo di mettersi accanto al troppo noto Gibran, per scoprire attraverso un'esplorazione di testimonianze, lettere e diari di amici, il suo mondo segreto. Non si tratta quindi di parole uscite direttamente dalle sue labbra o dalla sua penna, ma parole filtrate attraverso le persone che lo amavano. Un libro, nelle cui pagine, ogni uomo e ogni donna può leggersi.
Il testo affronta un argomento piuttosto insolito nella letteratura: come prepararsi a concludere la propria esistenza su questa terra. Il libro, nel progetto degli autori, è una guida vera e propria a ben concludere la vita. E i timori, la paura della morte, tutto quanto può essere motivo di sofferenza e di angoscia per chi sa di essere alla fine... tutto questo viene illuminato nelle zone d’ombra da uno sguardo sereno sulla realtà, facendo leva su quello che c’è di buono e di consolante, sia nel passato della propria vita che nel presente; e godere di quello che si ha a disposizione oggi. E per chi crede, c’è la speranza nelle promesse del Signore Gesù di una vita migliore dopo di questa. La fede è un deterrente particolare di fronte a ogni timore perché ci si fida di Qualcuno. Il testo è corredato anche da esercizi vari. Oltre agli aspetti psicologici, spirituali, esistenziali che aiutano a vivere con serena dignità quel «tempo prezioso della fine», il testo tratta anche questioni pratiche come il testamento biologico. Soprattutto aiuta a coltivare la speranza fondata... che c’è un domani oltre la morte.
GLI AUTORI
Jean Mobourquette, sacerdote e psicologo, è stato per numerosi anni, professore all’Istituto di pastorale dell’Università di Saint-Paul a Ottawa. Conferenziere molto apprezzato, ha animato centinaia di laboratori di formazione per diversi gruppi: professionali, gruppi popolari, coppie e genitori. È autore di numerosi successi. È morto il 28 agosto 2011 all’età di 78 anni.
Denise Lussier-Russell ha una laurea in counselling pastorale e una formazione da infermiera. Ha lavorato per venticinque anni con persone in fin di vita, come agente di pastorale, di professore (anche presso l’Università di Saint-Paul a Ottawa), di terapeuta e di conferenziere. Oggi condivide la sua lunga esperienza con scritti e conferenze.
Ecco un libro a metà fra la spiritualità e la psicologia. Gli autori, dopo una breve introduzione sulla preghiera, commentano i vari sentimenti dell'animo umano quali, ad esempio, l'ansia, il senso di frustrazione, la rabbia, la gioia, il disaccordo... e offrono alcuni brani della Bibbia su cui meditare, da un lato per godere appieno dei sentimenti positivi, in modo da incanalare le buone energie, dall'altro per suggerire una sorta di cura di sé per superare gli ostacoli che i sentimenti negativi ci pongono sul nostro cammino interiore. Seguono tante domande-stimolo per il lavoro introspettivo su noi stessi.
Questo libro è una raccolta di citazioni bibliche sulla vera pace, che ci viene da Dio. Leggendo e meditando queste pagine, sperimenterai la pace che trascende la ragione. Ti sentirai portato a ricercare la pace di Gesù nella frenesia della vita e a trasmetterla al mondo. Il libro ha in allegato una busta regalo e un biglietto.
Il libro contiene una raccolta di citazioni bibliche sulla vera gioia, che ci viene da Dio. Leggendo e meditando queste pagine, la felicità albergherà nel tuo cuore. Ti sentirai portato a ricercare la gioia di Gesù in ogni situazione della vita e a sprigionare questa gioia trasmettendola al mondo. Il libro ha in allegato una busta regalo e un biglietto.
Ecco una raccolta di citazioni bibliche sulla salute: dono che ci può venire solo da Dio. Leggendo e meditando queste pagine, capirai che soltanto Dio guarisce e sperimenterai il Suo potere terapeutico nel tuo cuore. Anche nella frenesia della vita moderna, ti sentirai portato a dedicare del tempo alla crescita e a maturare nella tua relazione con Gesù. Il libro ha in allegato una busta regalo e un biglietto.
Questo libro è una raccolta di citazioni bibliche sulla gratitudine. Leggendo e meditando queste pagine, capirai come l'essere grato a Dio per quello che ci dona, faccia star bene il tuo cuore e ti renda felice. Ti sentirai portato a rendere grazie a Dio quotidianamente e a farti promotore di questo senso di gratitudine nel mondo. Il libro ha in allegato una busta regalo e un biglietto.
"I religiosi devono essere uomini e donne capaci di svegliare il mondo". Da queste parole di papa Francesco prende idealmente le mosse questo libro. Si tratta, infatti, di una serie di ritratti di uomini e donne che hanno scelto la vita religiosa e che, per la concretezza e la profondità della loro esistenza, sono diventati un punto di riferimento per gli altri. Ecco alcune delle personalità, fra le altre, contattate dalle autrici: padre Giovanni La Manna, gesuita, responsabile del Centro Astalli; suor Elisa Scalabrino, giovane medico, suora del Cottolengo; suor Rita Giaretta, orsolina, fondatrice di Casa Rut; suor Laura Girotto, salesiana, operante in Etiopia; Marilena Civetta, dell'Ordo Virginum, psicoterapeuta di Gubbio; madre Anna Maria Cànopi, benedettina, fondatrice dell'abbazia Mater Ecclesiae, sull'isola di San Giulio; padre Claudio Monge, missionario domenicano a Istanbul; suor Teresa, paolina di Nairobi; suor Frederick, missionaria della Carità, braccio destro di Madre Teresa di Calcutta. Questi religiosi e religiose testimoniano quotidianamente lo spirito del Vangelo tra osservanza e profezia e hanno incarnato, prima ancora che venisse formulata, l'esortazione del Papa a "svegliare il mondo".
Si tratta di una breve antologia di brani scelti dai "Pensieri" e da altri scritti di Blaise Pascal che, nella sua struttura interna, traccia un sentiero di vita da tutti percorribile e che si dispiega in 6 tappe: I. Miseria e grandezza dell'uomo; II. Oltre la ragione; III. E allora, dove andare?; IV. In cammino verso Dio; V. Cristo, Dio degli uomini; VI. La vita di fede. Il testo intende prendere il lettore per mano per accompagnarlo, illuminarlo e condurlo a una nuova consapevolezza dell'esistenza attraverso l'uso della ragione. Una ragione che, già da sola, può comprendere la finitudine dell'uomo e nello stesso momento può aprirsi alla luce della Rivelazione cristiana per accogliere la venuta del Dio degli uomini in Gesù Cristo. "Noi conosciamo Dio solo attraverso Gesù Cristo. Senza questo mediatore è impossibile ogni comunicazione con Dio", ecco l'affermazione che fa del quinto capitolo del libro un vero e proprio atto del Pascal credente.
Di ritorno dal suo primo viaggio in Russia, Rilke vive un'importante fase di slancio creativo da cui nascono le "Storie del buon Dio" (Geschichten vom lieben Gott) scritte nel giro di pochissimo tempo, nelle notti tra il 10 e il 21 novembre 1899, come riferisce lo stesso Rilke. Influenzate dalle esperienze del viaggio russo le "Storie del buon Dio" narrano dell'infinito amore di Dio che per le proprie creature si strappa dal braccio la mano destra e la manda a incarnarsi sulla terra prendendo le stesse sembianze dell'uomo. La sua mano percorre la via dolorosa della Croce e della salita al Calvario, per poi fare ritorno presso Dio. Ma forse, come afferma il narratore a conclusione del racconto, la sua missione tra gli uomini non è ancora finita. Si tratta certamente di una prosa narrativa-fiabesca incentrata su Dio ma in una cornice di vita reale. È la prima ed unica volta che Rilke utilizza la fiaba come forma espressiva. Il libro consta di 13 storie dove i piani di lettura si intrecciano e si dispiegano nelle narrazioni: dalla critica sociale al senso della vita, dall'amore di Dio per l'uomo alla relazione con gli altri. Più in profondità assistiamo a sottili disquisizioni teologiche, certamente non prive di umorismo.

