
La sindrome dei buoni sta nel sentirsi dalla parte giusta. Secondo i luoghi comuni, i cattivi dovrebbero convertirsi per diventare buoni. In realtà, tutti dobbiamo convertirci, per diventare figli. Ma i cattivi, paradossalmente, seguono vie più facili. Quale spazio avrà il cristianesimo nel futuro? Esso sarà finalmente maturo, quando i cristiani sapranno mostrare concretamente il volto di Gesù, senza neppure nominarlo.ro di sé il messaggio dell'opera.
25 anni di storia, 2000 famiglie testimoniano l'esperienza di una scuola di educazione all'unita'.
«Caro Ernesto, tu sei tra quelli che preferiscono pregare piuttosto che parlare di preghiera; sei tra quelli che preferiscono amare piuttosto che parlare di amore; sei tra quelli che aprono la porta a Dio: e Dio entra e uno spazio di mondo si riempie di luce e di speranza. Tu hai capito che il sogno di Dio dobbiamo costruirlo noi con Lui, seminando gesti d'amore che, come gocce d'acqua nel deserto, fanno spuntare i fiori: l'Arsenale della Pace è uno di questi splendidi fiori». (dalla Prefazione di Angelo Comastri)
Gesù, che in croce si sente abbandonato non solo dagli uomini ma anche dal Padre suo celeste, è un abissale mistero cui accenna il racconto dei Vangeli di Marco e di Matteo. Il grido di Gesù sulla croce è una realtà così inaudita che la cristianità per secoli non ha avuto il coraggio di sviscerarla, concentrando la sua attenzione su altri aspetti della passione. "Ho aspettato venti secoli per rivelarmi a te. Se tu non mi ami, chi mi amerà?", è la domanda che Chiara Lubich un giorno si è sentita interiormente rivolgere. Sin dagli inizi della sua avventura spirituale, aveva infatti chiesto al Crocifisso: "Dammi la passione della tua passione". Nel grido di Gesù in croce ha progressivamente scoperto l'amore più grande, la chiave dell'unità, il volto di Dio che più parla all'umanità di oggi. Attraverso pagine, in parte inedite, tratte da appunti, lettere, discorsi, diari, questo volume invita a rivivere la scoperta di un Dio che non ha esitato a farsi la domanda di tutte le domande: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"
Meditazioni sulla Chiesa, comunità ecclesiale cristiana, che incarna l'esperienza comunitaria di amore evangelico. Un "giardino" in cui fioriscono le parole di Gesù: è la caratteristica prospettiva da cui Chiara Lubich coglie ciò che è la Chiesa nei piani di Dio. La vede perciò innanzi tutto nella sua dimensione carismatica, come "Vangelo incarnato", e in questa chiave legge anche la sua dimensione gerarchica. In profonda sintonia con il Concilio Vaticano II, la fondatrice dei Focolari dischiude, negli scritti raccolti in questo volume, l'esperienza della Chiesa come Popolo di Dio, unito da una corrente d'amore che nasce dal cuore stesso di Dio ed è capace di rinnovare tutti gli ambiti della vita umana. A partire da Gesù crocifisso e risorto che vive in mezzo ai suoi, si può rinnovare nell'oggi il miracolo della Pentecoste: molti che diventano un cuor solo e un'anima sola e si aprono a un dialogo senza confini.
Per la prima volta una raccolta di testi di Chiara Lubich sullo Spirito Santo. Da qualche anno, il Movimento dei Focolari propone ai lettori raccolte di scritti, pensieri, e testi vari di Chiara Lubich su ogni cardine della spiritualità dell'unità. Tra le numerose pubblicazioni della Lubich, non si trova uno specifico volume dedicato allo Spirito Santo, nonostante la Sua presenza significativa lungo tutto l'arco di vita di Chiara e del Movimento. È arrivato il momento di raccogliere in un volume della collana i testi dell'Autrice con particolare attenzione all'effusione dello Spirito agli inizi del Movimento, al suo ruolo di Maestro interiore, agli insegnamenti per farlo meglio conoscere e amare e all'azione rinnovatrice dello Spirito, specie per quanto concerne lo stile del dialogo.
In un mondo in cui si moltiplicano le reti di comunicazione sociale, ma in cui, paradossalmente sembra crescere un senso d'isolamento e solitudine, risuona forte la domanda sulla realtà dell'essere umano: in che cosa consiste la sua realizzazione, la sua vera felicità?
Una risposta è celata nella realtà di "Gesù in mezzo": la vita di comunione nella quale la presenza di Cristo nella comunità e nei singoli porta a tutti e a ciascuno pace, gioia, luce nelle scale da fare e nelle decisioni da prendere...
Affermando: "Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, ivi sono io in mezzo a loro" (Mt 18,20) Gesù ha promesso la sua presenza ovunque si vive nella radicalità del comandamento nuovo dell'amore. Non solo sugli altari delle chiese ma nelle famiglie, nelle strade, nei luoghi di lavoro, nelle scuole...
Questo libro raccoglie lettere, scritti e conversazioni di Chiara Lubich che approfondiscono il significato di "Gesù in mezzo", con suggerimenti pratici per poter vivere con questo divino "Altro" sempre presente.
Nel presente volume la fondatrice del Movimento dei Focolari, conversando con i suoi, indica nel grido di Gesù sulla croce:"Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?", la radice della spiritualità e della storia del Movimento, di cui ripercorre le vicende alla luce di questa realtà. Il libro vuole essere, nelle parole dell'Autrice, "…un canto, un inno di gioia e di gratitudine, una lettera d'amore a Gesù crocifisso e abbandonato".
Maria, icona del silenzio, dell'umiltà, del "saper perdere", e la comunicazione, frenetica, talvolta aggressiva, sempre più sensazionalistica: due mondi che sembrano avere poco o nulla in comune. Ha il sapore della provocazione allora, o quantomeno della sfida, la scelta di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, di trovare in Maria - "tutta rivestita di Parola" - l'esempio e il modello perfetto del comunicatore. E la proposta che ha rivolto ai 150 operatori dei media (radio, televisione, cinema, stampa, informatica) riuniti nel Congresso Internazionale di NetOne 2003. Il volume ripropone l'intervento di Chiara Lubich e, di seguito, il commento di circa 70 operatori presenti. Una fonte ricchissima di spunti positivi di riflessione e di vita sul delicato e appassionante mondo della comunicazione.
«Egli è vivo!» è l'annuncio che al mattino eli Pasqua le donne corrono a portare agli apostoli ancora increduli; è l'annuncio che impegna anche i cristiani eli oggi. Ma come testimoniare il Risorto? Attraverso quali vie farLo conoscere? E l'argomento su cui rifletterà la Chiesa italiana in occasione del IV Convegno Ecclesiale Nazionale a Verona (Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo, 16-20 ottobre 2006). Nella consapevolezza che la presenza del Risorto, là dove due o tre sono riuniti nell'amore vicendevole, sia una risposta efficace a tali interrogativi, il volume presenta tale esperienza caratteristica della spiritualitàdell'unità espressa dal Movimento dei Focolari. Con questo obiettivo il percorso del libro eli articola in 3 tappe: La luce di un carisma 1. Gesù in mezzo a noi (C. LUBICH) 2. La presenza eli Gesù in mezzo ai suoi nell'insegnamento dei Padri della Chiesa (C. LUBICH) Approfondimenti teologici 1. L'Emmanuele, il Dio-connoi. Uno studio esegetico sull'ecclesiologia del Vangelo di Matteo (G. RossÉ) 2. La presenza di Gesù Risorto nella Chiesa (p. CODA) 3. Prospettive ecclesiologiche a partire da «Gesù in mezzo» (H. BLAUMEISER E B. LEAHY) Riflessioni scaturite dalla vita 1. Gesù in mezzo a noi, frutto e compimento dell'amore scambievole (K. HEMMERLE) 2. La dimensione comunitaria della vita cristiana (p. FORESI) 3. La socialità di Gesù in mezzo (I. GIORDANI)
Gli anni dal 1996 al 2002 segnano un periodo ricco di appuntamenti internazionali e di azioni mondiali nella vita dei "gen 3", così vengono chiamati i ragazzi e ragazze del Movimento dei Focolari. E Chiara Lubich segue passo dopo passo le loro iniziative, come testimonia questa ricca raccolta di scritti, messaggi e risposte indirizzate da lei a loro, in un dialogo "a tu per tu", profondo ed ininterrotto. Ampio il ventaglio di argomenti affrontati: dalle scelte personali, alle prove spirituali, all'impegno per la realizzazione di un mondo unito dall'amore reciproco, caratterizzato dalla fraternità, realizzazione di quel "Che tutti siano uno" (Gv 17,21).
Se alcuni giovani vanno in crisi davanti alla scelta dei cereali da mettere nel latte, figuriamoci davanti a scelte ben più importanti. Il futuro gli appare spesso molto incerto. E allora, ha senso sperare? Le domande sull'identità, sul proprio posto nel mondo e sul rapporto con gli altri sembrano non trovare oggi una risposta soddisfacente. Eppure non possono essere evitate. Ne va della vita. Seguendo le domande più che le risposte, in un corpo a corpo con fragilità, talenti, libertà, vocazione e relazioni, il libro vuole tracciare un itinerario alla scoperta di sé e degli altri. Tra figure bibliche e suggestioni filosofiche, anche attraverso schede pratiche per la riflessione personale o di gruppo, il lettore è provocato a fare un viaggio alla scoperta di se stesso e del proprio progetto di vita. Perché, proprio in un tempo di incertezza, ha senso sperare. Con schede per la riflessione personale e le attività di gruppo.

