
Vademecum per chi vuole scoprire Dio nella bellezza dei monti. Sono molti i Salmi che ci presentano Dio come la «roccia del nostro cuore», il sostegno incrollabile che dà senso alla vita. L'altezza, la durata e la stabilità delle montagne, che rimangono ferme e immobili, mentre passano le generazioni umane, sembrano farci intuire qualcosa dell'eternità e della pace senza confini, della pienezza di vita cui aspira il nostro cuore. Andare in montagna non è semplicemente respirare aria pura o fare un pic-nic all'aperto. Chi sa gustare il silenzio e la pace della natura, scopre che c'è un messaggio della montagna che bisogna ascoltare e accogliere. Come dice un antico proverbio: "Molte sono le vie che conducono a Dio: una passa sui monti".
Come si fa a far fiorire la vita quando arriva la crisi? Di fronte agli insuccessi e ai fallimenti siamo costretti a cambiare il nostro modo di vedere la vita e di interpretare gli eventi che ci accadono. In uno stile colloquiale e vivace il testo ripercorre i momenti determinanti della presa di coscienza e delle scelte che abbiamo a disposizione, mettendo a fuoco gli strumenti per compierle. Come si fa a vivere meglio? Quale è il dono più grande che possiamo fare alle persone che amiamo? Il gusto della vita è ricerca; è conquista; è dono. In fondo la gioia di vivere cos'altro è se non celebrare, ogni giorno, la vita? Scegli di vivere è uno strumento da tenere a portata di mano, sul comodino, che ci ricorda quanto preziosa sia la vita in tutte le sue manifestazioni e ci insegna a godere appieno.
Spesso nell’aiutare le persone anziane si compiono gesti concreti e pratici, ma facilmente si trascurano gli aspetti più spirituali ed esistenziali. Invece è molto importante elaborare in maniera positiva, anche da un punto di vista spirituale, le malattie, i disturbi, la solitudine, l’esperienza che nessuno ha più bisogno di te… L’autore mostra come si possa offrire un sostegno a una persona anziana per aiutarla, partendo dalla fede, ad avanzare serenamente nella via della vecchiaia. All’inizio del libro vengono enunciati alcuni principi sull’accompagnamento spirituale. In ogni capitolo ci sono domande concrete per la riflessione personale dell’accompagnatore e vengono suggeriti esercizi pratici e riti per l‘anziano.
Esercizi spirituali sul quarto capitolo del vangelo di Giovanni: l'incontro di Gesù con la Samaritana al pozzo di Sicar. Una donna si reca al pozzo ad attingere l'acqua. Il racconto parla di una persona concreta con storie e relazioni proprie; al tempo stesso, però, la donna rappresenta il popolo dei Samaritani, di cui rispecchia la mentalità. Di più, l'assenza del nome dell'interlocutrice fa assumere alla donna un ruolo universale, la personificazione dell'umanità alla ricerca del rapporto con il divino. E Gesù, la fonte, è lì che aspetta al pozzo profondo della sapienza che ha dissetato molti ricercatori del senso vero dell'esistenza.
Nelle società che hanno finalizzato l’economia alla crescita della produzione di merci, il consumismo è una pubblica virtù, il denaro da mezzo di scambio è diventato il fine della vita, i rapporti umani sono per lo più di carattere commerciale, il ben-essere viene identificato col tanto-avere. Queste sono le connotazioni essenziali della mutazione antropologica avvenuta a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. In questo libro, si sostiene che la dimensione materiale, pur essendo importante, non esaurisce le connotazioni costitutive degli esseri umani e, se si assolutizza, genera sofferenza. Per questo è fondamentale rivalutare la spiritualità, le relazioni umane fondate sul dono reciproco del tempo e la solidarietà, la conoscenza disinteressata, il fare bene al posto del fare tanto, la gentilezza, la contemplazione della bellezza che caratterizza ogni forma di vita, animale e vegetale.
Autore
Maurizio PALLANTE, laureato in lettere, si occupa di economia ecologica e tecnologie ambientali. Nel 2007 ha fondato il Movimento per la decrescita felice e nel 2019 l’associazione politico-culturale Sostenibilità equità solidarietà. Tra i molti libri pubblicati: La decrescita felice (2005, 2009), Monasteri del terzo millennio (2013), Destra e sinistra addio (2016), Il diritto di non emigrare (2020).
È ancora possibile essere cristiani oggi? Una risposta franca a una realtà che nasconde mutazioni profonde e opportunità mai apparse prima.
L'Eremo del Silenzio di Torino, di cui Juri Nervo è uno dei fondatori, ha sede in un ex carcere ed è luogo di accoglienza gratuita e non giudicante, luogo di silenzio per vivere l'eremitaggio singolarmente e comunitariamente pur nel caos urbano. Con la semplice formula della domanda e risposta, l'autore presenta l'esperienza e la realtà dell'Eremo, ne sviscera la natura e il significato in 14 brevi capitoletti: Il silenzio; L'eremo in città; Spirito, anima, corpo... e cervello; Il tempo e le abitudini; La preghiera; Dal Dio presente alla presenza di Dio; La comunicazione; Il cibo; La natura; Il lavoro; Gli spostamenti; La città; La santità; L'icona dell'Abbraccio.
Giulia Gabrieli ci descrive il suo intenso percorso spirituale: il tumore scoperto a 12 anni, la lunga battaglia combattuta con tenacia insieme ai suoi medici "supereroi" (Prefazione di monsignor Francesco Beschi).
In questo testo l'autrice rivisita i testi fondatori, e traccia le tappe di un cambiamento interiore per un ritorno urgente e indispensabile all'essenziale. In quest'opera che risponde al 'anifesto per la Terra' di Michail Gorbaciov, Annick de Souzenelle pone la domanda fondamentale: L'Uomo puo riconciliarsi con la natura senza riconciliarsi prima di tutto con se stesso? Per tentare di guarire il nostro pianeta malato non va preso in considerazione prima di tutto lo stato della terra interiore" dell'Uomo e non va seguita infine la legge ontologica drammaticamente ignorata: il mondo esterno non e che l'oggettivazione del mondo interno dell'umanita, i due poli di una stessa realta? Illuminando miti e simboli, l'autrice rivisita i testi fondatori, e traccia le tappe di un cambiamento interiore per un ritorno urgente e indispensabile all'essenziale. "
Il dono della fedeltà e la gioia della perseveranza. Manete in dilectione mea.
L' intento di questo nuovo documento è di «elaborare e proporre alcune indicazioni o linee di intervento preventivo e di accompagnamento» (n. 3). Contestualmente, di fornire agli interessati le normative codiciali e della prassi dicasteriale in ordine alle regole da rispettare in tali frangenti.
Su un tema così delicato come la decisione di uscire dalla vita consacrata sono necessari sia uno sguardo attento come un ascolto sincero. Il discernimento dell’interessato, dell’accompagnatore e delle comunità diventa l’invito più insistito. «Prospettare il momento dell’uscita come percorso di accompagnamento vocazionale vuol dire lavorare assieme per un discernimento che continua ad avere senso anche e soprattutto nei momenti più delicati e importanti della vita, in una prospettiva di inclusione, nel rispetto delle diversità delle scelte del fratello e della sorella» (n. 46).
Liberamente si è entrati e liberamente si può uscire, ma la serietà e coerenza vale nell’un senso come nell’altro, vale per il singolo e per la famiglia religiosa. E le regole, come la giusta pretesa del popolo di Dio, ce lo ricordano. Non si può accettare acriticamente l’assenso «del tutto empatico e comprensivo (del nostro contesto sociale) nei confronti di persone che rompono legami di vita assunti in forma irrevocabile» (n. 57).
«Oggi di fronte al venir meno della perseveranza di tanti fratelli e sorelle che con generosità avevano intrapreso la via della sequela, possiamo diventare giudici severi, mettendo in rilievo difetti e fragilità che non sono stati affrontati nella maniera giusta, per cause personali, istituzionali o di responsabilità collettive. Chi abbandona deve porsi serie domande sul perché sia venuta meno la propria scelta vocazionale, e chi resta, sulla coerenza del suo rimanere e su eventuali implicazioni nelle cause di allontanamento e raffreddamento della perseveranza di chi se n’è andato. Siamo tutti reciprocamente responsabili e custodi dei nostri fratelli e sorelle, specie di quelli più deboli, perché siano “radunati in Cristo come una sola peculiare famiglia” e i legami di fraternità devono essere coltivati con lealtà in modo da creare per tutti un aiuto reciproco nel realizzare la vocazione propria di ciascuno» (n. 99).
Ricca e densa meditazione, a metà tra il dato di pensiero e l’esperienza, sulla vecchiaia e i suoi significati umani e spirituali da parte di una delle personalità di Chiesa più conosciute a livello internazionale. La vecchiaia, oggi, è un’età della vita considerata “di scarto” dalla società: l’autore, invece, ne riabilita il valore pieno e autentico, identificando pure il senso profondo del rapporto tra vecchiaia, compimento di un’esistenza e attesa per la resurrezione. Un piccolo testo, un gioiello di sapienza e di umanità.
Angelo Scola, (Lecco 1941), teologo e cardinale, è stato vescovo di Grosseto, patriarca di Venezia e arcivescovo di Milano. In precedenza era stato anche Rettore della Pontificia Università Lateranense. Considerato uno dei teologi più rilevanti a livello internazionale, ha dato avvio anche alla Fondazione Oasis per il dialogo con il mondo islamico. È autore di numerosi libri tra i quali Ho scommesso sulla libertà (Solferino 2018) e Dio ha bisogno degli uomini (Rizzoli 2016).

