
La spiritualità indiana è qui intesa come ricerca di un cammino spirituale, una ricerca dell'Assoluto che trova le sue origini nello Yoga, via degli antenati, antico sentiero di realizzazione per l'uomo indiano. L'autore si pone l'obiettivo di offrire gli orientamenti introduttivi alla spiritualità indiana con lo scopo di individuare gli elementi spirituali comuni che possano far incontrare le antiche religioni dell'India e la fede cristiana.
Gli scritti di suor Paola Maria dello Spirito Santo ritrovati con gioia e stupore dalle consorelle e raccolti in questo volume dal titolo evocativo, Nel dono del silenzio, perché "se questo è il dono che la priora ha fatto al Signore, questo è pure il dono di lui, che nel silenzio l'ha chiamata per rivelarle tutto ciò che una creatura può essere capace di intendere per la sua grazia". In queste pagine, che rappresentano una sorta di agenda giornaliera dell'anno liturgico, c'è tutto: l'amore della Trinità, la storia della salvezza, l'annunciazione e l'incarnazione, la personalità di Cristo e il suo sacrificio, ma anche le tappe della vita della Vergine e quelle di santa Maria Maddalena de' Pazzi. Il mistero cristiano squadernato giorno per giorno fino al totale ma impercettibile coinvolgimento nella preghiera silenziosa e nell'amore gioioso per il Signore.
L'esicasmo non è una dottrina mistica, non fornisce una teoria, ma indica un itinerario ascetico al cristiano per riporre la sua mente stabilmente in Dio e nutrirsi delle bellezze del mondo invisibile. Il percorso richiede il raggiungimento e il compimento di alcune tappe progressive per conquistare infine l'hesychía: la preghiera monologica, la purificazione interiore, l'illuminazione e la deificazione. In questo volume a più mani che in realtà si configura come una vera e propria monografia, la luminosa civiltà athonita viene analizzata sotto angolature storico-teologiche differenti che approfondiscono in particolare il periodo della rinascita filocalica, senza per questo tralasciare alcuni momenti storici che la precedettero, come la venerabile e antica tradizione bizantina e protocristiana, fino alle soglie della contemporaneità.
La vita monastica ha un messaggio da offrire al mondo di oggi, così spesso disorientato e travagliato. Essa dimostra che vale la pena di dare la vita per il Signore nell'ascolto della sua Parola, nella preghiera, nella fraternità e nella carità. È quindi un forte richiamo ad andare oltre, una freccia che indica il valore dell'Assoluto, una testimonianza credibile della possibilità di una vita in comune attuata quotidianamente, nella ricchezza delle diversità, in conformità al desiderio di Dio che vuol fare di noi un cuor solo e un'anima sola.
Il Monte Athos e la Filocalia appartengono l’uno all’altra sulla base di quel misterioso patto che lega spazi e parole, geografia e spiritualità. Sono stati infatti il Monte Athos e il suo contesto spirituale ad attirare nei secoli persone che, proprio qui, hanno voluto vivere e incarnare l’insegnamento dei Padri e antichi maestri, raccogliendo, trascrivendo, elaborando e conservando i loro testi. E sempre sul Monte Athos hanno vissuto e scritto gli autori filocalici per eccellenza: Niceforo il Solitario, Gregorio Sinaita o Gregorio Palamas. Qui si sono soffermati Paisij Veličkovskij, Macario di Corinto e Nicodemo l’Aghiorita che, proprio sulla base dei testi ritrovati nelle biblioteche dei monasteri e nei romitaggi dell’Athos, hanno preparato i testi greci (1782) e curato la traduzione in slavone (1793) della Filocalia. Infine, grazie all’irradiazione spirituale dell’Ethos nella cultura moderna, sono nate le traduzioni della Filocalia nelle lingue moderne.
Questo testo ha qualcosa che lo rende molto speciale. Il titolo è stato consegnato dall'autrice poco prima della sua chiamata alla vita eterna e ha quindi il sapore di un testamento. San Benedetto nella sua Regola domanda: "C'è qualcuno che desidera la vita e brama lunghi giorni per gustare il bene? Il Signore, nella sua grande bontà, ci mostra il cammino della vita" (Prologo 14.20). La Madre Anna Maria Cànopi ci prende per mano e ci conduce sulla via della Pace che è Gesù stesso, via, verità e vita. La fiducia nella sua guida materna e sperimentata può aprire a ciascuno di noi una finestra sul cielo.
Anna Maria Cànopi (1931-2019) è la fondatrice e la prima abbadessa dell'Abbazia "Mater Ecclesiae" sull'Isola San Giulio (Novara). Dal silenzio del chiostro ha svolto fino alla fine della sua lunga esistenza un fecondo ministero spirituale, sia con il quotidiano servizio di lectio divina, sia mediante le numerose pubblicazioni. Esse vibrano di un forte afflato esistenziale e poetico, perché la poesia le fu sempre cara. Tra gli scritti che più volte sono stati riediti, ricordiamo almeno: Mansuetudine, volto del monaco, La Scala; Fammi sapere perché, EDB; La Via Crucis al Colosseo, LEV; Mia nativa sorgente, Morcelliana. Per Nerbini ha pubblicato nel 2018 Chiamati ad andare oltre.
Il segreto dell'alba è una sapienza di rinascita che viene dalle tante notti della terra. Lo si sente sussurrare nelle storie ferite in cui una qualche forma di speranza viene custodita e faticosamente consegnata alle parole. Nell'ostinazione della vita che non si rassegna risuonano legami salvifici e simboli capaci di sciogliere la sofferenza o almeno di interrompere la sua eco. Grazie a questi, le comunità possono trasformarsi in un grembo in cui ogni singolarità è effettivamente destinata a fiorire.
A partire dai Padri del deserto, la tradizione cristiana ha sviluppato diversi metodi di meditazione incentrati sulla ripetizione continua di una parola sacra o di una breve formula tratta dalle sacre Scritture.
La formula più conosciuta è la «preghiera del cuore» o «preghiera di Gesù»: Signore Gesù Cristo Figlio di Dio, abbi pietà di me!
Alla base della preghiera di Gesù, come di tutti i metodi di meditazione cristiana caratterizzati dal silenzio della mente e del corpo, vi è la purificazione del cuore che, attraverso un “pellegrinaggio” interiore, conduce l’anima dalla superficie del proprio essere verso la profondità
della grotta del cuore, il «centro contemplativo » di ogni essere umano.
Dopo tanti anni riemerge l'idea di don Milani di onestà, democrazia e libertà nella politica, che ha lasciato come messaggio a futura memoria e che oggi appare più attuale che mai alla luce della caduta delle ideologie ottocentesche e dell'impazzimento di quella liberale. Alessandro Mazzerelli ha raccolto stenograficamente le parole del priore di Barbiana in un colloquio memorabile, alle istruzioni del quale ha cercato di dedicare la vita nei limiti delle sue possibilità.
Guida alla ricerca del volto di Dio quale emerge dai Salmi. In quel volto - è questa la tesi dell'autore - possiamo cogliere i tratti del volto dell'uomo "poco meno di un Dio, sua immagine e somiglianza", ma anche alterato, deturpato, frantumato dal peccato. Eppure risanato, fatto risorgere dalla Misericordia di Dio per mezzo della morte e resurrezione del Figlio. E così, in Gesù Cristo, ci è dato di "vedere" il volto umano di Dio, come ebbe a chiarire lo stesso Gesù: "Chi ha visto me ha visto il Padre!" (Gv 14,9).
In un'epoca come la nostra, in cui il ruolo della donna è venuto ad affermarsi sempre di più anche nella vita pubblica, ci si è completamente dimenticati di quanto l'emancipazione delle donne abbia ricevuto una vera e propria spinta dal Cristianesimo delle origini. L'autrice della presente opera si propone di dimostrare come, fin dalle origini del Cristianesimo, la donna abbia avuto una partecipazione attiva e con pari dignità dell'uomo alla vita stessa delle primissime comunità cristiane, come dimostrato dall'esistenza del diaconato femminile e ricevendo, inoltre, la possibilità di svincolarsi dall'autorità maschile. Significativo esempio è l'affascinante vita della diaconessa Olimpia, personaggio di primo piano nella Chiesa orientale. Fu figura di grande asceta che visse in povertà, donando ai poveri le proprie ricchezze. Personaggio di eccezionale carisma, venne ordinata diaconessa ancor prima dell'età minima permessa; godette di una stima incondizionata da parte dei più grandi teologi e padri della Chiesa a lei contemporanei e seppe tener testa ai potenti della terra, incluso lo stesso imperatore.
Da qualche tempo, nel carcere senese di San Gimignano è attivo un laboratorio di scrittura che spicca per la qualità dei suoi frutti. I testi, fioriti nel deserto della reclusione in un Istituto di pena, vengono qui raccolti e pubblicati a cura di Maria Rosa Tabellini, coordinatrice del laboratorio. Con un racconto conclusivo, in appendice, del giovane scrittore Giovanni Gennai. Chiude il volume uno scritto di Alessandro Fo, che riflette sui pregiudizi che ancora affliggono il corrente modo di guardare alla vita, minimalista e per molti aspetti estrema, che si svolge di là dal muro di un carcere.