
L'Evangelo ha "parole d'una violenza inaudita: il loro attrito è febbrile, la loro sintesi più breve è pur sempre un invito perpetuo alla rivoluzione. Rivoluzionare me stesso: 'Puoi sempre ricominciare!' mi viene ripetuto una riga sì, l'altra anche". È sconcertante uno sguardo così: "pare che non sia più il figliolo prodigo a chieder perdono al Padre suo; sembra (quasi) che sia il Padre a chieder scusa al figliolo scostumato. Fingendosi dalla parte del torto pur di riciclare la mia vergogna". Il nuovo libro di don Marco Pozza è un'avventura lunga un anno in compagnia della "parola di Dio" che, dalla prima domenica d'Avvento, si ascolta nelle messe festive durante l'anno liturgico A, quello del Vangelo di Matteo (con qualche inserto dal Vangelo di Giovanni). È un libro scritto pensando al dramma di chi ha perso Dio, di chi non lo trova più, di chi non lo ha ancora trovato. Senza fame e sete nessuna pesca inizierà: chi ha il cuore freddo, chi dorme - chi ha il sonno della pancia piena - "non piglia Cristo". È un libro di divagazioni orizzontali, scavi in profondità, ospitalità accoglienti nei Vangeli domenicali. "Condivido le domeniche fuoriporta dell'anima mia" scrive don Marco. "Sono gite, vacanze, escursioni sul sentiero che conduce a Cristo e ai suoi segreti misteri. Quando esco di casa, la mia vita mi appare confusa, intricata, un po' inespressa. Quando rientro dopo averli incontrati, mi pare di vederla in HD, un po' più in alta definizione. Mi conosco un po' meglio, mi accetto un pizzico in più."
L'autore di Conversazioni con Dio ci accompagna lungo un percorso di rinnovamento spirituale che ci condurrà ad abbracciare il vero scopo della vita: Ri-Creare la consapevolezza di noi stessi. In questo libro Walsch ci prende pe mano e ci guida verso la svolta della nostra esistenza: seguendo i principi con una serie di semplici esercizi, diventeremo ben presto in grado di tradurre nella pratica le rivelazioni riguardo il processo di trasformazione di noi stessi in "portatori di luce".
Il presente volume nasce da un approfondimento della teologia delle grandi religioni e delle lezioni tenute in questi anni presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. L'autore, professore di Teologia Dogmatica e di Sacra Liturgia presso la citata Università, attraverso il suo contributo desidera fornire al lettore la possibilità di affacciarsi all'interno del frastagliato percorso mistico al fine di tracciare le visioni di Dio e di uomo sottese a ciascuna delle religioni trattate con lo scopo di comprendere l'itinerario mistico da esse proposto. La Presentazione del volume è a cura del cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Il Diario di Giuseppe Timoteo Giaccardo (1896-1948) attesta il clima di fede del tutto eccezionale in cui Don Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, visse e fece vivere i suoi primi ragazzi.
Queste «pagine scelte», di grande densità e valore, lasciano intravedere l’itinerario umano, spirituale e apostolico di Giuseppe Giaccardo, dal 1913 al 1925 e dal 1942 al 1947. La sua testimonianza ripropone dal di dentro e in prima persona alcuni avvenimenti chiave della nascente Famiglia Paolina, lasciando trasparire non solo il profilo di un uomo che incarnò l’ideale paolino nella sua integrità, ma anche la figura affascinante di Don Alberione, che Giuseppe Giaccardo presenta come «il caro Padre».
Nato a Narzole il 13 giugno 1896, Giuseppe Giaccardo è il primo sacerdote della Famiglia Paolina, «fedelissimo tra i fedeli», «cuore e anima» della nascente comunità nata dal cuore del Beato Giacomo Alberione. Accolto nel 1918 «nell’opera di San Paolo», fu ordinato sacerdote ad Alba nel 1919, ricevendo da Don Alberione il nome del discepolo prediletto di Paolo: Timoteo. Nel 1926 fu inviato a Roma per aprire una nuova casa paolina. Vi rimase fino al 1936 quando fu richiamato ad Alba per assumere l’incarico di Superiore di Casa Madre. A Roma tornerà nel 1946, in qualità di Vicario Generale e, solo due anni dopo, vi morirà: è il 24 gennaio del 1948. Pochi mesi prima aveva offerto la vita per l’approvazione della Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro, pensate e volute da don Giacomo Alberione come radice orante del grande “albero” della Famiglia Paolina. L’offerta di don Timoteo fu particolarmente gradita a Dio: il decreto di approvazione delle Pie Discepole venne, infatti, firmato il giorno stesso in cui don Timoteo celebrò la sua ultima Messa.
Il 22 ottobre del 1989 Giovanni Paolo II lo ha solennemente dichiarato Beato.
Il libro sottolinea la dipendenza della vita psichica dalla vita spirituale e mostra come certe turbe psichiche siano collegate a malattie spirituali e si possano quindi curare e guarire attraverso la terapeutica di queste ultime. Basandosi sulla tradizione patristica orientale, mette in evidenza l’esistenza nell’uomo d’un inconscio spirituale, ne precisa la natura e ne mostra la relazione con la patologia e la psichiatria usuali.
Jean-Claude Larchet è dottore in teologia e in filosofia. Specialista in argomenti concernenti la salute, la malattia e la guarigione, è autore di numerosi studi sulla teologia e la spiritualità dei Padri. Delle sue opere sono state tradotte e pubblicate in italiano Teologia della malattia (Queriniana, Brescia 1993) e Terapia delle malattie spirituali. Un’introduzione alla tradizione ascetica della Chiesa ortodossapresso le Edizioni San Paolo (Cinisello Balsamo 2003).
Il volume riporta i testi degli esercizi spirituali che l'autore ha predicato a papa Giovanni Paolo II e alla curia romana. Il tema affrontato diventerà poi centrale nella riflessione e nell'azione apostolica del successore di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, che vi ha dedicato la sua prima enciclica, "Deus caritas est". Monsignor Angelo Comastri, arcivescovo di Loreto, è autore di numerosi volumi di spiritualità, liturgia e meditazione.
L’autrice racconta l’esperienza dei cinque anni di lutto seguiti alla morte del figlio Samuel,ventiquattrenne,suicidatosi dopo una serie di crisi irrimediabili che lo avevano reso incapace di continuare la propria vita normale e lo avevano costretto a sempre più frequenti ricoveri in ospedale. Dopo la ribellione e il dolore, si affacciano timide le prime relazioni con gli altri, “pezzi” di relazioni amichevoli,affettuose o anche casuali che arrivano,afferma la Basset, come “gocce di rugiada”,“candidi sassolini su un terreno di cenere e di devastazione”.E’ al termine del primo anno di lutto che,grazie ad un sogno,la Basset sente che la relazione “di un altro ordine” con il figlio comincia lentamente a ristabilirsi attraverso misteriosi “contatti” fuori e oltre la sfera della coscienza e del pensiero razionale. Il cammino attraverso il lutto la mette in contatto diretto e profondo con alcuni tabù molto forti nelle società occidentali: il parlare della morte, tanto più di quella per suicidio e il rivelare pubblicamente il proprio stato di dolore;la ricerca stessa di una relazione con l’aldilà per poter ristabilire un legame con il figlio, affinché egli non venga più avvertito parte di un regno dei morti, ma di un regno di presenze viventi.
AUTRICE Professore di teologia,filosofia e pastorale, Lytta Bassetè molto nota al pubblico francese per alcuni suoi libri di successo :Guérir du malheur, Le Pouvoir de pardonner(Albin Michel/Labor et Fides,1999),“Moi, je ne juge personne”(Albin Michel/Labor et Fides, 2003),La Joie imprenable(Albin Michel,2004) e Sainte Colère(Bayard/Labor et Fides,2006). In Italia ha pubblicato:Il senso di colpa. Paralisi del cuore,Qiqajon,2007;Io non giudico nessuno,Claudiana,2004.Per San Paolo ha pubblicatoll desiderio di voltare pagina: “Perdonare”è cominciare ad accettare se stessi (2008).
Dal tema del dono a quello della speranza; dalla questione del malato e della cura, al ministero della consolazione; dal dramma delle guerre (antiche e moderne) a un profondo ragionare sull’inizio e la fine della vita. In un tempo in cui tutti urlano e propongono ragioni più emozionali che reali, Monari si presenta con una capacità di ragionamento e approfondimento mai banale: una voce destinata a non rimare in sordina.
destinatari
Un libro destinato a un grande pubblico.
l’autore
Luciano Monari, sacerdote dal 1965, è ve- scovo di Brescia, dopo essere stato dal 1995 al 2007 alla guida della Diocesi di Piacenza- Bobbio. Laureato in Sacra Teologia nel 1965 e in Sacra Scrittura nel 1968, è stato allievo, tra gli altri, del cardinal Martini. È vicepresidente della Conferenza dei vescovi italiani per il Nord Italia.