
Su questo testo trovate le preghiere collegate alla guida animatori del Campo Ragazzi 2018 "Dammi un cuore che ascolta", sul cammino dell'Esodo.
Su questo testo trovate le Riflessioni Bibliche collegate alla guida Animatori del Campo Giovani 2018 "Dammi un cuore che ascolta", sul cammino dell'Esodo.
Il campo ragazzi prende le mosse dal libro dell'Esodo dove il cammino del popolo d'Israele al seguito di Mosè è spiegato con la metafora della danza. Miriam, sorella di Mosè, suggerisce giorno per giorno il passo con cui mettersi in relazione con gli altri, con se stessi e con Dio. Su questa guida trovate spunti formativi per voi animatori, metodo del campo, obiettivi, attenzioni pedagogiche, catechesi bibliche, attività, film...
Attraverso la parabola del respiro, elemento essenziale alla vita di ogni creatura, l’Autore ci conduce:
– a ringraziare per il Soffio divino di cui siamo plasmati;
– a riconoscere la nostra vita come un dono;
– a prendere consapevolezza di noi stessi;
– ad imparare a coniugare passato-presente-futuro;
– ad amare il nostro corpo, fosse anche malato;
– a sentirsi parte della danza della vita con tutto il creato;
– a scoprire Gesù come “guru”, maestro compassionevole il cui respiro ridà Vita, perché è respiro di Dio.
Un figlio che ha lasciato questa vita quando aveva solo 20 anni. Due genitori che quel giorno hanno iniziato un lungo cammino, che continua ancora oggi, alla ricerca di un senso e di nuove ragioni per sperare e per amare.
Entriamo “in punta di piedi” nelle pagine in cui raccontano il loro viaggio, perché – come scrive padre Ermes Ronchi nella prefazione – «sono loro i veri maestri, i testimoni che ci mettono alle strette davanti al “caso serio” della vita».
Le parole di questo “diario” ce li riconsegnano come «dei guaritori feriti. Che proprio dalla ferita subita sanno trarre una terapia, un balsamo per il vivere d’altri: e le ferite diventano feritoie di luce per quanti devono affrontare lo stesso dolore, il più atroce e che mette tutto a repentaglio. C’è dell’oro nelle ferite».
La vita cristiana è un cammino e l’immagine del pellegrinaggio è ciò che la caratterizza: i cristiani sono popolo in cammino non verso “qualcosa” ma “qualcuno”. Il destino ultimo della storia dell’uomo è Gesù Cristo e ogni esperienza cristiana deve continuamente ricordarlo. Ecco perché il pellegrinaggio attraverso strade, storie e modalità diverse è una buona scuola di vita.
Don Paolo Gessaga raccoglie da una lunga esperienza di pellegrinaggi in tutto il mondo il significato e il modo più vero di vivere questa avventura, offrendo al lettore spunti interessanti per intraprendere un “viaggio” che sia significativo per la propria vita e per l’incontro con Dio.
«Siamo un popolo in cammino. Non ci siamo assestati tra le mura della città che gli ingenui ritengono rassicurante; nella dimora che solo la miopia può ritenere definitiva.» (Mario Delpini)
Il pellegrinaggio, soprattutto il cammino lento, fatto a piedi, è occasione per assaporare la bellezza della natura, la tranquillità del tempo che passa senza la fretta di arrivare, mentre il silenzio che avvolge il pellegrino è capace di imprimere nell'animo la pace e aprire al contatto con Dio. Oggi andare a piedi da un luogo verso un altro, come facevano gli antichi cristiani, è un esercizio prima di tutto dello spirito. «L'immagine del cammino comporta quella fatica, del tempo da trascorrere nel deserto, delle insidie e degli ostacoli da superare. Eppure il cammino, secondo l'esperienza dei pellegrini, non consuma le forze, non spegne il desiderio, non induce allo sconforto, non fa spazio alla tentazione di "tornare indietro" o di abbandonare la carovana, finché resta viva la promessa di Dio e l'attrattiva della città santa. Il popolo in cammino condivide l'esperienza: cresce lungo il cammino il suo vigore.» (Mario Delpini, Arcivescovo)
Dopo ottocento anni, la testimonianza di vita di Francesco d'Assisi è ancora fresca e pura come l'acqua di sorgente - scrive nella Prefazione il vescovo ausiliare di Milano fra Paolo Martinelli -. Per questo è così affascinante l'itinerario proposto in questo volume, che presenta un cammino da percorrere in fraternità, insieme al Poverello: da La Verna ad Assisi. Ossia dalla vetta del suo percorso spirituale, il dono delle stimmate, alla città in cui è nato e dove ha concluso la sua missione terrena. Don Paolo Gessaga con questa proposta suggestiva ci fa capire che san Francesco lo si può comprendere solo "in cammino", mettendosi in insieme ad altri, non rimanendo chiusi in se stessi.» Terzo titolo della collana "I viaggi della fede", il libro di don Paolo Gessaga descrive le tappe di questo Cammino lento, da percorrere a piedi, approfondendo il valore artistico, storico, naturalistico e anche spirituale di ciascun luogo incontrato dai pellegrini.
Maria Gabriella De Giacomi, detta Milli, milanese, con una formazione scout, psicomotricista, nel 1995 parte per una breve esperienza in Brasile, l’anno dopo vi trascorre sei mesi. Nel 1998 si licenzia e raggiunge un padre missionario alla Casa do menor dove svolge per sette anni l’attività di coordinatrice pedagogica. Poi la svolta. Pur tra dubbi e timori, Milli si lancia con entusiasmo in una nuova sfida e insieme ad alcune donne brasiliane fonda a Miguel Couto, vicino a Rio de Janeiro, Espaço Progredir, un luogo per aiutare i ragazzi finiti sulla strada, tra microcriminalità, narcotraffico, droga e povertà estrema.
In 20 anni vede passare dal “suo” centro oltre mille ragazzi. Il progetto, che prevede anche il coinvolgimento delle famiglie, cresce nel tempo: nascono percorsi psico-sociali, laboratori culturali, attività ludiche e creative. Ora la nuova avventura è quella di aprire una scuola sociale per offrire anche ai bambini più poveri della favela un futuro migliore.
Attraverso una ripresa ragionata delle dieci lettere pastorali (2004-2013) offerte al popolo cristiano del Canton Ticino, vengono ripercorsi i temi maggiori del magistero e della spiritualità del vescovo di Lugano Pier Giacomo Grampa, che celebra quest'anno il XX anniversario di ordinazione episcopale. L'icona dei discepoli di Emmaus che incontrano sulla via il Signore Risorto (Luca 24, 15) è l'immagine scelta dal vescovo per rilegare sinteticamente le fila delle sue dieci Lettere pastorali (oltre un migliaio di pagine) scritte per la diocesi di Lugano. Un concentrato teologico-pastorale che, facendo memoria del cammino compiuto, si apre sugli orizzonti dell'oggi ecclesiale e civile. Per ciascun capitolo, che condensa il contenuto di ciascuna Lettera, vengono messe in luce la proposta teologica, alcune sottolineature di carattere praticopastorale e un "post scriptum" che punta ad attualizzare il messaggio, aprendosi alle nuove sfide del nostro tempo.
"Una meditazione onesta e seria, lontana da ogni desiderio di 'fare letteratura' o sfoggio di cultura, di un uomo che, arrivato a ottant'anni, decide di mettere per iscritto i punti fondamentali del suo credo, confrontandosi con la sua fede cristiana, le sue ragioni e la sua necessità, senza dar niente per scontato o acquisito, cercando le proprie risposte a domande che sono teologiche, etiche, umane, alla luce di una fede conquistata e approfondita da letture, incontri, esperienze e considerazioni... E proprio perché non è un teologo né un letterato, ma un 'uomo come tanti altri', come vuole definirsi, la sua testimonianza può forse suscitare più risonanze e offrire più spunti di riflessione per tutti noi, uomini come tanti altri, che non libri più specifici di studiosi".
Chi entra in queste poesie, sentirà vibrare il Mistero di Dio, e insieme il profumo della donna e il respiro del mare. Mare, donna e Dio sono la triade che sostiene queste liriche. Che articolano un canto antico, perché Dio, nel magma primigenio, ha impastato di Sé il mondo, e ha scelto di abitare in modo speciale nella donna e nel mare. Ma al tempo stesso un canto nuovo, temperato su risonanze cosmiche, che si apre all’Universo e abbraccia la Terra -violata- con potente amore filiale.
Un canto che, dopo la tragedia inaudita della pandemia, che ha mutato il mondo e noi stessi, si fa invocazione ad un radicale cambiamento della visione della Realtà, riflesso di un’ inedita armonia tra il Divino, l’ Umano
e il Cosmico.