
La sofferenza è una condizione che tutti - presto o tardi - siamo chiamati a sperimentare. Come il nostro essere si esprime in una dimensione al contempo fisica, psichica e spirituale, così la sofferenza può irradiarsi in altrettante ed eguali direzioni. Pur esistendo diverse forme di afflizione, dunque, esse fanno tutte capo a questa unica matrice. L'interesse per il tema della sofferenza e per l'analisi della relazione tra psicologia e religione è scaturito dalla storia di Anneliese Michel (1952-1976), di cui si tratta diffusamente nel libro, che ha visto dibattere in sede processuale sia l'una che l'altra «disciplina». Obiettivo di questo lavoro è esplorare il labile confine tra i due ambiti, in relazione appunto alla sofferenza umana. Se la psicologia indaga la mente, la religione si occupa dell'anima, e tuttavia, dal momento che si prefiggono entrambe il raggiungimento del nostro benessere, ci si chiede se non sia allora possibile un sodalizio volto a conseguire il medesimo scopo. La metodologia utilizzata per dare una risposta affermativa è consistita nell'individuare le circostanze o scelte umane che portano la persona a sviluppare specifiche problematiche come la schizofrenia, il disturbo dissociativo d'identità e le possessioni diaboliche, nonché a capire in che modo la psicologia e la religione possano collaborare proficuamente al benessere umano.
«Queste pagine si ispirano alla spiritualità cristiana, mettendo in luce le tematiche che ogni giorno dobbiamo affrontare nel pellegrinaggio della vita. In modo particolare fanno rifermento ai messaggi della Regina della pace che illumina e guida maternamente la Chiesa in questi tempi travagliati in cui vengono messe in questione le fondamenta della fede e della morale. Spesso ci chiediamo per quale motivo la Madonna è qui presente in mezzo a noi con apparizioni quotidiane e con messaggi di straordinaria bellezza ed efficacia, come mai era avvenuto nella bimillenaria storia della Chiesa. L'obiettivo che la Gospa si propone è quello di prepararci al tempo delle prove che si affacciano sempre più minacciose all'orizzonte e che dobbiamo saper affrontare con la fede e il coraggio degli apostoli e dei martiri. La sua lunga presenza è volta a renderci saldi nella fede, a confortarci con la certezza della vittoria e nel medesimo tempo a indicarci le inside e i pericoli che ci minacciano. Di qui l'importanza di accogliere le sue parole, di comprenderle nella loro profondità e di viverle nella semplicità della vita quotidiana» (Padre Livio). A conclusione del libro i «messaggi di speranza» rivolti dalla Regina della pace nel corso degli anni. «Per quanto il male sia grande, la speranza cristiana non si arrende di fronte a questa realtà», prosegue Padre Livio. Nell'anno del Giubileo Papa Francesco ha esortato: «Diventate seminatori di speranza nella vita dei vostri amici e di tutti quelli che vi circondano».