
«Buona domenica». È con questo augurio che dal mese di luglio del 2006 don Mario Vatta si congeda dai suoi lettori della rubrica "Trieste, volti e storie" pubblicata sulle colonne del quotidiano triestino "Il Piccolo". Ogni due settimane. Ogni due domeniche. A conti fatti sono poco meno di quattrocento incontri di don Mario con i lettori che in questi anni sono diventati «vecchi amici» ai quali «si raccontano le cose più belle oltre a quelle che ti fanno piangere per la commozione». Si tratta di riflessioni, racconti di vita quotidiana, incontri con persone legate alla vita della città e dell'autore. Uno sguardo a volte interiore, altre volte orientato all'esterno. Con una particolare attenzione per la nostra gente, intendendo con questo appellativo l'universo delle persone bisognose che continuano a essere al centro del pensiero di don Mario e della sua Comunità. Questa «raccolta di pensieri», come l'ha descritta Paolo Rumiz, riunisce gli ultimi articoli in ordine di tempo: quelli apparsi da novembre 2019 a ottobre 2021. Come gran parte degli scritti dell'autore, sono concentrati attorno alla parola speranza «più che mai importante nei momenti bui, come quelli che viviamo». Ed è proprio da questa speranza che sgorga l'esigenza - che è anche tenace volontà - di immaginare un futuro nuovo. I periodi difficili diventano quindi, paradossalmente, un tempo privilegiato: il tempo favorevole.
Libertà, autodeterminazione dei popoli, uguaglianza, droga, immigrazione e lotta al capitalismo selvaggio. Sono queste le tematiche che ancora una volta torna ad affrontare Don Andrea Gallo, il prete da marciapiede, l'uomo che da quasi mezzo secolo dedica la propria vita agli ultimi, ai diseredati, ai poveri, a tutti coloro che stanno in fondo alla fila. Amico di Manu Chao, Vasco Rossi e tanti altri artisti che remano in direzione ostinata e contraria, "il Gallo" come lo chiamano i ragazzi della sua Comunità è sempre più un punto di riferimento per tutti coloro che credono nella libertà, nella democrazia e nell'altruismo. Con il suo stile diretto, fatto d'amore e ironia tagliente, torna a raccontare frammenti della sua storia, una storia sempre in bilico fra fede cristiana e vicoli, situazioni al limite e un incrollabile voglia di tendere la mano a chi non riesce più a rialzarsi.
Da vero partigiano del Vangelo, don Gallo sa che le parole di Gesù sono sovversive, indomabili: soffocano nelle sagrestie e respirano sui marciapiedi. Da questa convinzione nasce l'idea di raccontare, a modo suo, alcune delle pagine più radicali e scandalose dei quattro Vangeli, porgendole con sapienza e leggerezza alla matita pungente, ironica e poetica di Vauro. I peccatori, le prostitute e i diseredati di queste schegge evangeliche sono i barboni, i trans, gli sbandati che da oltre quarant'anni don Gallo raccoglie dalla strada, quei "cani in chiesa", sfortunati ma prediletti dal Signore, che la società del perbenismo di facciata ha dimenticato idolatrando denaro e potere. Il Vangelo scomodo di un prete scomodo, ma anche una "buona novella" dei miti e degli umili, che sorprende e scuote, diverte e rincuora.
"Il llivre d'amic i amat" è un raro gioiello di poesia filosofica nascosto nei meandri tortuosi di quell'immenso laboratorio culturale che è stato il nostro Medioevo. Il suo autore, il beato Raimondo Lullo, maiorchino, siniscalco e poeta poi missionario francescano, mistico, scrittore e filosofo ci ha donato uno dei testi d'amore più belli della letteratura mondiale: il presente volume ce lo riconsegna nella sua struttura originale dopo l'edizione critica aggiornata dal filologo catalano Albert Soler, del 1995. Federica D'Amato con la sua traduzione in lingua italiana conduce il lettore in quel dialogo atemporale tra la creatura e il creatore, cammino di rose e spine che conduce l'amico al suo amato.
Il motore potente e implacabile della società contemporanea è il principio di prestazione. Oggi l'inazione, la contemplazione, l'ascolto sono considerati forme passive, debolezze, carenze: non sembrano avere alcun valore in un sistema che concepisce la vita esclusivamente in termini di lavoro e produzione. Eppure, secondo Byung-Chul Han l'inazione è una delle attitudini più preziose dell'esistenza: nella contemplazione, infatti, l'essere umano vive davvero - al di là della mera sopravvivenza, in cui ogni agire è mosso da stimoli e mirato all'appagamento dei propri bisogni, alla risoluzione di problemi determinati, al raggiungimento di obiettivi spesso eterodiretti. Solo il silenzio permette di tendere l'orecchio al mondo, e solo l'ascolto può condurre all'esperienza vera, alla comprensione profonda dell'essere. L'inazione, dunque, non è né negazione né semplice assenza d'azione, ma va intesa come ciò che "dà forma all'ambito dell'humanum", rendendo genuinamente umano l'agire. In questo libro lucido e ispirato Han celebra le infinite potenzialità, l'incanto e la ricchezza del non agire e, in uno stimolante confronto con Vita activa di Hannah Arendt, progetta un nuovo modo di vivere: la vita contemplativa che la natura e la nostra società sull'orlo del collasso oggi chiedono a gran voce. Perché "il futuro dell'umanità", scrive il filosofo, "non dipende dal potere di chi agisce, bensì dal rilancio della capacità contemplativa".
È diventata emblematica la serenità che papa Francesco riesce a trasmettere con il suo sorriso. La domanda di fondo è: come possiamo imitarlo e trovare anche noi quella stessa pace? Questo libro è suddiviso in 365 brevi capitoli corrispondenti ai 365 giorni dell'anno ed è pensato per intraprendere un percorso con Francesco. A ogni giorno, infatti, corrisponde un brano tratto dai discorsi e dagli scritti del papa, con la scrittura semplice e immediata che contraddistingue i suoi interventi rivolti ai fedeli. Attraverso le parole di Francesco, sarà possibile avvicinarsi agli insegnamenti più propriamente religiosi, ma anche a una ricerca della pace interiore, con suggerimenti sui pensieri positivi che aiutano a raggiungerla, con azioni e scelte che costruiscono serenità per noi e per gli altri. Nei giorni delle festività e degli appuntamenti dell'anno liturgico, saranno le riflessioni del papa ad accompagnare le ricorrenze più importanti, e il suo insegnamento saprà indicare la strada per un anno di amore e di speranza.
«Abbiate coraggio!», dice il papa argentino. È uno stimolo che non manca mai nelle omelie e nei discorsi di papa Francesco. In questa chiave si può sintetizzare una parte della predicazione del Santo Padre, come un incoraggiamento continuo ad affrontare la vita a testa alta e con il sorriso. Ma dove trovare la fonte di questo coraggio? Francesco ha dato in questi anni precise indicazioni e stimoli per riscoprire la forza di vivere pienamente in tempi difficili. Incarna il suo ruolo di guida spirituale, di maestro dei percorsi delle anime, e sprona ciascuno a costruire il proprio destino, in un impegno fecondo per sé e per gli altri. Libera gli slanci ideali, arriva a proporre di «sognare sfacciatamente, senza vergogna», di buttarsi a capofitto al di là di ogni ostacolo, perché «la rassegnazione non è una virtù cristiana. Come non è da cristiani alzare le spalle o piegare la testa davanti a un destino che ci sembra ineluttabile».
Le "Confessioni" di Sant'Agostino costituiscono senza dubbio uno dei grandi classici della letteratura occidentale. Dalla tarda antichità al Medioevo, dal Rinascimento e fino ai giorni nostri, non hanno cessato di essere lette e meditate. Si tratta invero di un libro straordinario e - possiamo dire - unico nel suo genere: con una sincerità e un'immediatezza che raramente si riscontra negli autori antichi, Agostino vi traccia il ritratto di se stesso e della propria vita. Dall'infanzia ai turbolenti anni della giovinezza, per poi procedere verso l'età matura, i ripensamenti, gli sbandamenti, le esitazioni, infine la definitiva conversione al cristianesimo e la scelta della vita religiosa.
Un anno di pensieri e parole del papa più amato della storia
a cura di Santino Spartà
In pochissimo tempo – dal 13 marzo del 2013, giorno dell’elezione al soglio di Pietro – papa Bergoglio è entrato nel cuore dei fedeli della Chiesa di Roma, suscitando grande ammirazione e ampi consensi anche tra i non credenti.
Il primo pontefice gesuita – quel papa che, per usare le sue stesse parole, «sono andati a prendere quasi alla fine del mondo» – ha davvero conquistato tutti. In questo libro vogliamo ricordare le frasi che lo hanno reso celebre e amato in ogni parte del mondo. Un viaggio di 365 giorni in cui ripercorreremo le tappe del suo cammino di fede e potremo conoscere i suoi semplici insegnamenti – imperniati sull’amore per il prossimo e, in particolare, per i più deboli – che in poco tempo sono diventati il nuovo verbo della Chiesa cattolica, fatto di parole chiave quali misericordia, tenerezza, gioia, speranza.
Le più belle frasi del papa che sta cambiando la storia
Jorge Mario Bergoglio è stato eletto il 13 marzo del 2013 266mo Vescovo di Roma e papa della Chiesa Cattolica
Questo libro intende ripercorrere i temi più cari al pontefice sotto la veste di propositi cristiani e offrirli ai lettori come indicazione per l'anno che deve arrivare. Una raccolta di intenzioni composta da brani tratti da discorsi e scritti del papa, con una lingua semplice e immediata e una particolare attenzione alla produzione più recente. Tra i temi che Papa Francesco ha maggiormente a cuore e che non perde occasione di affrontare con i fedeli di tutto il mondo ci sono: il forte richiamo alla pace, l'attenzione per l'ambiente, l'interesse per la convivenza in famiglia, la denuncia verso un'economia eticamente insostenibile e un rapporto con il denaro degenerato, l'accusa nei confronti della corruzione. Importanti poi sono i temi legati strettamente alla fede: da quello nella libertà da ricercare nel rapporto con Cristo a quello della religiosità dei piccoli gesti quotidiani; dal ricordo del ruolo della Madonna a quello dei santi.