
Le anime-vittima sono figure come Luisa Piccarreta, Teresa Musco, Faustina Kowalska, Elena Aiello, Therese Neumann, Anna Maria Taigi, Natuzza Evolo e tante altre, che hanno sperimentato attraverso la loro immolazione virtù profetiche straordinarie. Le loro premonizioni hanno anticipato l'avverarsi di molti eventi storici, dalla carestia di metà Ottocento in Europa ai moti della Comune di Parigi, dalla Prima guerra mondiale alla Rivoluzione sovietica, dal primo passo dell'uomo sulla Luna all'assassinio di Aldo Moro, dal ferimento di Giovanni Paolo II all'attentato terroristico delle Torri gemelle e allo tsunami nell'Oceano indiano. Saverio Gaeta, dopo un attento lavoro di ricerca, ricostruisce il quadro che emerge dalle loro visioni sul destino che ci attende: a cominciare dall'Avvertimento che in un prossimo futuro metterà tutti a nudo dinanzi alla propria coscienza, proseguendo con un Segno che apparirà in alcuni luoghi nei quali sono avvenute le più significative manifestazioni della Madonna, fino ai Tre giorni di buio, settantadue ore durante le quali il Sole sembrerà spegnersi. E, se proprio tutto ciò non riuscirà a stimolare un ravvedimento globale, la conclusione sarà una sequenza di eventi drammatici. L'autore confronta e mette al vaglio le profezie con attenzione e rispetto, sempre consapevole che non sono da interpretare come minacce, ma piuttosto come accorati richiami a riscoprire la strada del bene.
Le omelie mattutine pronunciate a braccio da Papa Francesco in Domus Sanctae Marthae sono raccolte e ripercorse ponendo in evidenza il linguaggio singolare, l'avvincente anedottica, l'innovazione stilistica e dottrinale di questo nuovo Papa. A corredo delle omelie si ritrovano le parole di San Francesco d'Assisi, al quale si è ispirato Papa Francesco nella scelta del nome.
La serenità può essere definita la chiave di volta del nostro benessere psicofisico, in quanto nasce dal naturale equilibrio fra interiorità ed esteriorità. Come si può mantenere o riacquistare in caso si sia persa? Partendo dalle riflessioni dei saggi di tutti i tempi, Lamparelli identifica le cause che fanno perdere la serenità ed elabora una particolare specie di difesa e di terapia, quella che un tempo si chiamava «cura dell'anima».
Ci sono nella vita momenti di massima intensità percettiva in cui guardiamo il mondo e noi stessi con occhi diversi, pieni di stupore, interesse e meraviglia. Purché si sappia entrare nello spirito giusto, la vita quotidiana offre in ogni istante infiniti luoghi e occasioni per una «chiara visione», per delle «piccole illuminazioni». In queste pagine, ispirandosi alla grande tradizione mistica soprattutto orientale, ma anche alla propria esperienza personale, Claudio Lamparelli offre a tutti un aiuto per imparare a trasformare ogni momento della vita in un'opportunità per meditare, recuperando così la freschezza dello sguardo e l'intensità della consapevolezza dei grandi saggi.
In un mondo sempre più arroventato da una febbre violenta, la meditazione nata in Oriente sembra essere la via più efficace per promuovere quei valori della calma, dell'armonia, della non-aggressività ora più che mai necessari. La sua pratica si sta infatti sempre più diffondendo anche nel nostro paese. Questo volume illustra le principali tecniche della meditazione orientale secondo l'insegnamento delle grandi scuole del passato - dal taoismo allo zen - o dei maestri del presente, come Ramakrishna o Krishnamurti, senza dimenticare un accenno anche allo sciamanismo o ai metodi meditativi di cristianesimo, ebraismo e Islam: vie diverse che giungono alla stessa meta. All'interno di queste tradizioni spirituali e religiose, che differiscono per fattori storici e culturali ma che racchiudono un nucleo comune, Claudio Lamparelli va alla ricerca di un metodo per raggiungere la serenità dell'animo.
Assumere l'identità di Ildegarda, viaggiare attraverso di lei, essere lei è un'esperienza che non lascia immutati. Ildegarda cambia chi le si accosta: ma, se una persona è in grado di cambiare gli altri a distanza di quasi un millennio, significa che ha vissuto la sua vita in modo da immettersi nel «vento» dell'eternità. Questa donna, nata nel 1098, entra nel monastero benedettino di Disibodenberg nel 1106, a soli otto anni: non significa che fosse destinata a diventare monaca, ma solo che vi compiva i suoi studi, com'era in uso fra le ragazze di buona famiglia del tempo. Sceglie liberamente di prendere i voti, e trascorre in monastero tutta la sua esistenza, con l'eccezione dei viaggi di predicazione che compirà in età matura. Dal 1148, anno in cui viene resa pubblica per la prima volta una parte della sua opera, inizia una carriera straordinaria anche per un leader religioso dei nostri tempi. È mistica visionaria, grande scrittrice, profetessa, predicatrice, musicista, medico e alchimista, studiosa enciclopedica, capo spirituale di una comunità religiosa che è nello stesso tempo centro d'arte e di cultura. Fonda due monasteri, percorre predicando tutta la Germania, è in contatto con re, imperatori, papi, abati e badesse. Scrive poesie, composizioni musicali e un vastissimo epistolario. È anche un imprenditore che amministra terreni e beni immobili e dà lavoro a intere famiglie di contadini e artigiani. Ildegarda, che si definiva «creatura umana di forma femminile» è stata ogni cosa possa essere una creatura umana.
Portare alla luce il Triadocentrismo, come fondamento della vita cristiana e della Teologia Spirituale, contenuto nella Lettera Apostolica Tertio Millennio Adveniente e nelle catechesi del Papa, tenute nelle varie Udienze Generali che preparavano la Celebrazione dell'evento Giubilare, è lo scopo di questo libro. La volontà eterna di Dio Padre è che ogni uomo, mediante lo Spirito Santo, entri in comunione con il Figlio Suo, Gesù Cristo, e, in Lui, divenga un solo Corpo, una sola Vita, una sola Missione, una sola Speranza, un solo Presente, un solo Futuro. Quella del cristiano è vocazione trinitaria. Voluta dal Padre, attualizzata dal Verbo Incarnato con la Redenzione e che viene interiorizzata per opera dello Spirito Santo.
Il libro che si presenta nella veste di diario di un anno di esperienze familiari di un'anonima madre polacca, basato, com'è, su una serie di riflessioni - suggerite da avvenimenti gioiosi o dolorosi di ogni giorno sulla vita e sulla morte, nell'ottica della caritas e della fede, dell'immanenza e della trascendenza, rientra a pieno titolo nell'ambito della produzione saggistica a sfondo religioso. Vi si parla di tante cose: di verginità e matrimonio, di gioventù e vecchiaia, di tentazioni e depressioni e dell'assenza (apparente) di Dio riguardo ai problemi del male, delle ingiustizie, della sofferenza, della morte prematura. Ma vi si parla anche della speranza nella vera felicità, dell'albero della vita, di preghiere, di miracoli, della bellezza della natura e della musica e soprattutto dell'amore, nelle sue molteplici manifestazioni, come unica forza che vince persino la morte. Il filo conduttore del diario, oltre l'amore, è il continuo sforzo di avvicinamento al soprannaturale. E dunque, "Nel silenzio il sussurro di Dio" si rivela un vero itinerarium mentis in Deum, con puntuali riferimenti a brani dell'Antico e del Nuovo Testamento, rapportati ai piccoli e grandi problemi con i quali i singoli individui sono costretti quotidianamente a misurarsi.
Il libro raccoglie alcune pagine del diario di don Massimo Camisasca, scritte nel silenzio della propria camera, all'inizio del giorno. Le riflessioni di don Camisasca conducono il lettore per mano nel cuore della Chiesa e del suo mistero d'amore più profondo: quello di un Dio che si fa pane per il suo popolo in cammino.
Tommaso Moro scrisse il Dialogo del conforto nelle tribolazioni negli ultimi mesi di prigionia, trascorsi nella Torre di Londra prima di venire giustiziato il 6 luglio 1535. Fin dalla sua apparizione quest'opera è stata considerata uno dei capolavori della meditazione spirituale ("un manuale dei martiri") nonché uno dei più alti esempi di dialogo letterario in lingua inglese, in cui la profondità dell'analisi dell'animo umano si accompagna sempre al tocco lieve dell'umorista. Sullo sfondo di una società attraversata da una profonda crisi spirituale e civile, il Dialogo affronta il grande tema della presenza del male e della sofferenza nel mondo e del modo in cui poter meglio affrontare questa sfida. In un'epoca in cui l'Europa si sentiva minacciata dal pericolo di invasioni esteme, Tommaso Moro invita a guardare anche e soprattutto ai rischi provenienti dall'interno: dalle degenerazioni dispotiche dei governanti nonché dalle debolezze dell'animo umano. In queste pagine la riflessione teologica si innesta su una finissima osservazione antropologica e psicologica, che analizza una ad una le prove a cui l'umanità è sottoposta: dubbio, paura, tribolazione, disperazione, suicidio, orgoglio, pusillanimità, eccesso di scrupolosità, odio, persecuzione, martirio.
Il linguaggio della preghiera non è fatto solo di parole, non è solo silenzio, o spirito, o cuore. È fatto anche di corpo, di sensi, di gesti. La preghiera è stata a lungo sottratta alla quotidianità, alla dimensione "naturale" degli uomini. È stata trasformata in qualcosa di solenne, da pronunciare addirittura in lingue incomprensibili, dimenticandosi così che quel Dio che si pregava si è invece fatto uomo, incarnandosi in un corpo che prova sensazioni, emozioni, che ha e vive una sua sessualità. Questo libro che esce a distanza di oltre vent'anni dalla sua prima edizione è una sintesi di quello che la preghiera ha significato per Adriana Zarri, monaca e profeta del nostro tempo. Un libro profondo che scardina convinzioni acquisite e facili luoghi comuni e che va a scavare in quello che forse è il bisogno più intimo dell'uomo: quello di gettare un ponte verso l'eternità.