
Il volume in lingua latina, comprende inni, antifone e versetti del Proprium de Tempore e dell’Ufficio feriale per hebdomadam (dalle Lodi Mattutine a Compieta) secondo lo schema B (o ‘di Füglister’), le antifone ai cantici evangelici di tutte le domeniche dell’Anno Liturgico secondo i tre cicli A, B e C, insieme ad una sezione testuale comprendente il salterio latino festivo e domenicale (testi dei salmi secondo la Nova Vulgata). Completa l’edizione un piccolo fascicolo esterno comprendente il salterio festivo in italiano (trad. CEI 1974).
Evagrio non è solo un autore difficile, ma è anche, soprattutto quando si tratta della sua teologia nell’accezione in cui egli stesso intende questo termine, cioè nel senso di una teologia mistica, un autore di una profondità immensa. Per quanto riguarda il commento spirituale del trattato, ossia un commento che cerca di interpretare Evagrío tramite Evagrío, navighiamo sempre in alto mare senza intravedere ancora la terraferma. Ognuno dei 153 “capitoli” del trattato è paragonabile ad una pietra estremamente preziosa con molteplici sfaccettature. L’apparente semplicità di alcuni capitoli è ingannevole. Per il lettore più esigente ogni capitolo si rivela così come un piccolo capolavoro da meditarsi a sé, il cui significato completo, però, si dischiude solo nel suo contesto. In fondo si dovrebbe pesare ogni parola, giacche’ nessuna di esse è lasciata cadere per caso e spesso sono proprio quelle parole, sulle quali si è sorvolato con leggerezza, a contenere la chiave – o per lo meno una chiave – capace di aprire alla comprensione del testo. Se, dopo aver compiuto il lavoro, si fa un passo indietro e ci si rende conto di non aver capito nulla, malgrado l’attenzione dedicata anche al più piccolo dettaglio, si viene presi dal dubbiose si riuscirà mai ad afferrare e comprendere in profondità l’opera nel suo insieme e in ogni suo dettaglio. P. Gabriele Bunge, in questo volume schiude i segreti del testo e ci conduce per mano svelandoci un poco il mistero del cuore di Evagrio.
La conversione alla Bibbia è uno dei frutti migliori della Chiesa a partire dal Concilio Vaticano II. Del volume qui presentato vanno sottolineate due indicazioni: la prima riguarda il come si possa usare la Bibbia nella vita, alla luce della Regola di San Benedetto; la seconda mette in evidenza il contributo della Bibbia per una spiritualità laicale. Gli autori, con il loro contributo, rappresentano in qualche modo due tradizioni spirituali, unite dai doni comuni della Parola, della fede, dello Spirito. I saggi del volume rispecchiano molto bene le indicazioni che papa Francesco ha dato per presentare la grammatica dell’educazione secondo i principi cristiani: favorire nella persona l’integrazione armonica a partire dalla centralità della relazione di amicizia personale con il Signore Gesù.
I contributi contenuti nel volume fanno emergere gli accenti di un monachesimo che insiste sul'ascesa sulla croce. I tratti di questo monachesimo, già insinuati dai legami con il monachesimo egiziano, sono qui precisati dal confronto col monachesimo palestinese contemporaneo.
Tiziano Terzani fu tra i primi a cogliere tutta la portata degli eventi dell'11 settembre 2001 e a denunciare il pericolo che una risposta dell'Occidente fondata sulla logica della guerra potesse scavare un solco definitivo tra Paesi e culture diverse, alimentando proprio la violenza e il terrorismo. Questo volume, curato dall'amico Mario Bertini, raccoglie quattro interventi di Tiziano Terzani nel suo "pellegrinaggio di pace" che lo vide, già malato, parlare - nelle piazze, nelle scuole, nelle carceri, nei conventi - con la passione di un inviato di guerra che sceglieva di essere un "corrispondente per la pace". Oggi possiamo cogliere ancora di più il senso delle sue parole, in un mondo che assiste, impotente o complice, a guerre, massacri e crimini contro l'umanità. Completano il testo la postfazione, con una intervista a Folco Terzani, e un inserto con immagini che raccontano la dimensione più familiare di Tiziano Terzani.
Proclamato “venerabile” dalla Chiesa cattolica, Giuseppe Lazzati (1909-1986) fu una figura importante del movimento cattolico italiano nel Novecento. Dopo l'8 settembre 1943 rifiutò di aderire al fascismo e per questo fu deportato nei lager nazisti. Tornato in Italia, partecipò all'Assemblea Costituente e fu parlamentare fino al 1953. Accademico di rilievo, divenne rettore dell'Università Cattolica di Milano. La sua esperienza umana, politica e religiosa viene ripercorsa – in una conversazione con i curatori – dall'amico e compagno di impegno Giuseppe Dossetti, anch'egli costituente e leader della sinistra democristiana, che li vedeva, a fianco di Giorgio La Pira e Amintore Fanfani, animati da forti ideali etici e spirituali. Dopo la sconfitta nel confronto con la linea degasperiana, Lazzati e Dossetti abbandonarono la politica attiva, ma continuarono a lavorare, nei rispettivi ambiti, per la riforma della Chiesa e per la promozione della cultura e del laicato cattolico, restando sempre coerenti con i valori che li avevano guidati.
Dopo il 1945 sembrava essersi realizzata in Europa l'aspirazione condivisa alla pace. Ma le guerre nei Balcani, l'invasione russa in Ucraina e l'esplosione del conflitto nella striscia di Gaza hanno riabilitato la guerra come strumento di risoluzione delle controversie e contribuito alla militarizzazione dell'opinione pubblica e alla corsa al riarmo. La guerra appare sempre più come destino inevitabile e la pace come nient'altro che una parentesi. L'appello di Andrea Riccardi è quello di riscoprire il «senso di appartenenza a una comunità globale di destino» e restituire spazio al dialogo e alla diplomazia. Il vero coraggio è quello di chi sceglie la pace e si impegna per farne, oggi e per il futuro, «l'obiettivo della politica, l'aspirazione dei popoli, il fine della storia».
Il presente lavoro contiene una piccola raccolta di testi e commenti sull'umiltà, estratti dagli insegnamenti dell'autrice nei corsi dell'Associazione Italiana di Psicologia Transpersonale. L'umiltà, condizione per la conoscenza di sé, è anche un fattore di salute mentale, elemento alchemico di dissoluzione dei peggiori fattori della sofferenza narcisistica, come orgoglio, avidità, volontà di potenza e intolleranza. All'umiltà si associano qualità spirituali come il discernimento intuitivo, la calma mentale, l'autodominio e la pazienza, che dona il coraggio morale nell'affrontare le prove dell'esistenza.
Questo libretto raccoglie pensieri emersi nel silenzio meditativo, portatori di pace e contentezza per chi li ha scritti, e perciò definiti "di guarigione". Essi possono essere utili a chi sia interessato a una salute psichica intesa non solo come assenza di sintomi, ma come stato di gratitudine e fiducia verso sé stessi e la vita, e un essere nel mondo allineato alla Fonte e testimone della Sua Bellezza. Il testo è ordinato in sei sezioni: L'illusione dell'io - Oltre i veleni della mente - La sofferenza Trasformarsi - Qualità e virtù - Amore e felicità.
«Tutti dovranno conoscere la mia storia». È questa la consegna che Manuel Foderà ha lasciato a sua mamma Enza, poco prima di spiccare il volo per il Cielo a soli 9 anni. Aggredito da un tumore a soli 4 anni, ha affrontato la battaglia quotidiana con il coraggio di un "piccolo guerriero della Luce", come si definiva per sottolineare il suo desiderio di dare una mano all'amico Gesù a sciogliere "i cuori induriti".
Un mosaico di testi, una pagina al giorno, per spaziare con libertà attraverso un caleidoscopio di temi: dalla Bibbia alla spiritualità, dalla letteratura alla musica, dall'attualità alla poesia. Un itinerario in compagnia di frasi e parole di grandi autori, pensatori, artisti, sapienti, commentati da Rosanna Virgili, per attraversare il quotidiano con sguardo sorridente e animo pacificato, traendo insegnamento dal passato e guardando a quel futuro «che porta frutti di nuova pace, nell'acqua di rugiada che i sogni versano sul sonno leggero del mattino».

