
Nonostante i problemi e le difficoltà che devono affrontare quotidianamente, le persone in Africa sono felici, serene, pazienti e determinate.
Qual è il segreto della loro felicità? C’è qualcosa che il continente africano può insegnare al mondo occidentale?
Attraverso la simbologia del baobab – albero della vita e della rinascita, forte e resistente alle intemperie del clima come l’uomo deve esserlo a quelle della vita – l’autrice cerca di dare una risposta a queste domande, attingendo alla “scienza della vita” racchiusa nella cultura africana.
Attraverso riflessioni ed esperienze questo libretto fa comprendere l’importanza di frequentare periodicamente il cimitero, per sostare in “ritiro spirituale” presso la tomba dei propri cari e/o di persone defunte sconosciute, per meditare sul mistero della vita, sulle grandi domande dell’esistenza umana, sulla fine del tempo e sull’aldilà. Nel nostro cuore c’è un totale rifiuto della morte come un salto nel nulla. Ascoltandoci in profondità, scopriamo il bisogno di vita infinita, il bisogno di rincontrare i nostri cari defunti.
La perdita della figlia Beatrice segna per Maria Stella Candela l’inizio di singolari esperienze mistiche e carismatiche: per dono del Signore la figlia rimane presente nella vita della madre attraverso la locuzione interiore che, nel corso del tempo, è andata aprendosi a interlocutori d’eccezione, come Dio stesso, Cristo e Maria. Come per tutti i carismi, suscitati dallo Spirito Santo per il bene comune, anche il colloquio interiore di Maria Stella con la figlia e le voci celesti si traduce in un servizio d’amore verso il prossimo: i carismi sono per gli altri e quello che è stato donato a lei è un carisma di consolazione. Maria Stella si è fatta quindi portatrice di un messaggio di speranza volto a suscitare quell’abbandono fiducioso nei disegni divini così difficile da conseguire in cuori provati dalla morte prematura e traumatica dei propri cari.
Capita a tutti prima o poi nella vita di dover dire a se stessi: “Se avessi dato retta alla vocina!”.
E questo libro vuole parlarci proprio di quella vocina alla quale non siamo soliti dare retta, ma che ha sempre ragione.
È la voce del cuore, quella che molto in sordina ci comunica il nostro sentire più profondo, l’essenza della nostra anima che ci trasmette il suo pensiero, il più importante perché è il vero sentire.
“Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo” (Mt 2, 1-2).
“Come la mia inseparabile Mamma stendeva la sua Maternità dentro e fuori della mia Umanità, così La costituivo e La confermavo Madre di ciascun pensiero di creatura, d’ogni respiro, d’ogni palpito, di ogni parola e facevo stendere la sua Maternità nelle opere, nei passi, in tutte le loro pene”.
““Figlia mia, chi fa e vive nella mia Volontà, tutti i tempi e tutti i luoghi sono i suoi. La mia Volontà Suprema non sperde nulla di ciò che fa, e con una potenza tutta sua, fa l’atto e lo conserva in sé integro e bello come l’ha fatto. Sicché per [chi] vive nel mio Supremo Volere trova in Esso l’ordine di tutti gli atti suoi, come se in quell’istante lo stesse facendo e l’anima, unendosi insieme, fa insieme ciò che il mio Volere sta facendo”.
Il racconto prende spunto dal famoso ritrovamento della mummia Oetzi sul ghiacciaio italo-austriaco del Similaun, sviluppano poi un personaggio e un percorso di vita immaginari che richiamano l’attenzione dell’uomo moderno su temi attuali. L’attualità degli argomenti descritti è appena accennata e lascia spazio alla fantasia del lettore per riflettere su situazioni abnormi che, per pigrizia e superficialità, siamo abituati ad accettare anche se inaccettabili – dalla condizione della donna allo strapotere del pensiero unico, dalla solitudine di chi ha il coraggio della diversità all’intensa esperienza del soprannaturale.
Sono pubblicati in questi volumi i quaderni di una semplice casalinga e mamma di famiglia, che vive in povertà e nel totale nascondimento, e che da anni riceve locuzioni interiori, quasi esclusivamente durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica. Gesù, con voce bellissima, le parla, chiamandola “mia piccola Maria” e le sue parole le scendono nel cuore come gocce risplendenti di luce e in una grande pace.
Dagli insegnamenti dell’angelo LIV, l’autrice trae una serie di riflessioni su ciò che significa essere veramente cristiani oggi, evitando di cadere nei luoghi comuni più subdoli che minano la nostra fede e la nostra credibilità. Nella seconda parte del libro, una piccola raccolta di esperienze realmente accadute, per comprendere quanto le presenze angeliche siano sempre al nostro fianco.
“Questa raccolta deve venir trasmessa ad altri... Ti mostrerò la potenza del Mio Amore, questa è la Mia Misericordia... Presto la malvagità indietreggerà... Io rendo nuova ogni cosa! Pregate assiduamente l’atto d’amore! Dev’essere come un orologio che non si ferma mai. Esso supplisce a tutto ciò che viene omesso... È per ogni anima un dono di Grazia di grandi proporzioni... La Vittoria di Mia Madre” (Gesù).
Sono pubblicati in questi volumi i quaderni di una semplice casalinga e mamma di famiglia, che vive in povertà e nel totale nascondimento, e che da anni riceve locuzioni interiori, quasi esclusivamente durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica. Gesù, con voce bellissima, le parla, chiamandola “mia piccola Maria” e le sue parole le scendono nel cuore come gocce risplendenti di luce e in una grande pace.