
Mohandas Karamchand Gandhi (1869-1948) è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, la resistenza all’oppressione tramite la disobbedienza civile, grazie alla quale riuscì a portare l’India all’indipendenza. Dopo aver studiato legge a Londra, si trasferì in Sudafrica, dove conobbe la segregazione e le condizioni di semischiavitù in cui viveva la folta comunità indiana. Tornato in India, avviò una serie di proteste pacifiche contro il dominio inglese (boicottaggi, scioperi, manifestazioni) che culminarono con la marcia del 1930 contro la tassa sul sale. Dopo averlo incarcerato più volte, nel 1947 il Regno Unito cedette e concesse l’indipendenza alla colonia. Fu il premio Nobel Rabindranath Tagore a chiamarlo per primo Mahatma, “grande anima”. Con le sue azioni Gandhi ha ispirato l’azione di personalità come Martin Luther King, Nelson Mandela, e Aung San Suu Kyi.
James W. Douglass vive a Birmingham in Alabama. È autore di molteplici biografie.
Chiara Lubich nasce a Trento il 22 gennaio 1920. Durante la Seconda guerra mondiale, sul crollo di ogni cosa, comprende che solo Dio resta, e ne fa l'ideale della sua vita: il 7 dicembre 1943 è la data che segna la nascita del movimento dei Focolari. È tra i poveri di Trento che inizia la sua "divina avventura. Vari giovani, attratti dalla radicalità evangelica, si uniscono a quel primo gruppo. Al movimento si avvicineranno, con gli anni, anche persone di altre fedi e convinzioni. Nel 1977 Chiara riceve a Londra il premio Templeton per il progresso della religione. Dopo l'impatto con la miseria delle periferie di San Paolo, in Brasile, dà il via al progetto dell'economia di comunione. Il movimento dei Focolari getta ponti tra le persone, le generazioni, le categorie sociali e i popoli: con questa motivazione riceve il premio Unesco 1966 per l'Educazione alla Pace. Dopo lunghi anni di attività, Chiara Lubich si è spenta a Rocca di Papa il 14 marzo 2008, all'età di 88 anni.
Le chiese ortodosse orientali vivono oggi una situazione di grande pericolo sotto la crescente virulenza dell'islam radicale. Eppure le chiese delle tradizioni siriaca, armena, copta ed etiopica si possono considerare le testimonianze vive di un cristianesimo molto antico. La Mesopotamia è stata la culla dei siriaci ortodossi che parlano ancora una lingua imparentata con l'aramaico usato da Gesù. Gli armeni furono i primi, agli inizi del IV secolo, a dar vita a un regno cristiano. I copti ortodossi diffusero il cristianesimo in Egitto sin dai tempi dell'evangelista Marco. Quanto agli etiopi, giuridicamente uniti alla Chiesa copta fino alla metà del XX secolo, furono essi a cristianizzare ufficialmente la loro regione a partire del IV secolo. Nel corso della storia le Chiese ortodosse orientali hanno attraversato periodi di grandi sofferenze, subendo anche persecuzioni e genocidi, e questo fino a oggi. Questo saggio ne ripercorre la storia, i riti, le problematiche.
Potrebbe rivelarsi altamente pericoloso cercare di entrare in relazione con Dio dimenticando gli altri e se stessi. Ritenere che, nella propria vita di fede, l’importante sia unicamente il rapporto che si stabilisce con il Signore, e non anche quello che
si ha con il prossimo, non è per nulla cristiano. Dio, io, il prossimo non possono mai essere disgiunti nella dimensione cristiana: dimenticare o trascurare uno dei tre elementi ci porterebbe a costruire un proprio vissuto di fede, magari bello e gratificante, ma non una corretta e proficua spiritualità cristiana. Le frasi evangeliche raccolte in questo volume dovrebbero portarci a chiederci se l’idea di Dio che portiamo dentro di noi l’abbiamo creata a nostra immagine e somiglianza, oppure se emerge da una lettura attenta e approfondita della Bibbia. Dalle frasi del Vangelo proposte, possiamo riscoprire il vero volto di Dio, di Colui che non è mai contro di noi, ma fa’ di tutto per farci sperimentare quanto ci ama immensamente, rendendoci così pienamente felici.
L'autore
Don Pierluigi Plata è nato a Iseo (BS). È stato parroco nella sua Diocesi bresciana e, mentre esercitava il ministero pastorale, ha conseguito la Licenza e il Dottorato in Sacra Teologia. Ora è cappellano militare a Roma, dove è anche direttore spirituale del Seminario Maggiore dell’Ordinariato militare in Italia. Nel suo ministero sacerdotale ha sempre armonizzato concretezza pastorale, rigore teologico del Magistero e dimensione spirituale. Ha pubblicato L’ultima decisione dell’uomo. La proposta della Endentscheidungshypothese in Ladislaus Boros (Assisi 2005) e Pensieri durante un funerale (Milano 2009). Suoi contributi sono presenti in L’uomo e la parola. Pensiero dialogico e filosofia contemporanea (Trapani 2007); La parola giusta. Comunicazione tra etica ed ermeneutica (Trapani 2008) e Il Volto nel pensiero contemporaneo (Trapani 2010).
Il progetto di Gesù è così grandioso che ci disorienta. La carità, la carità come la vuole Cristo, è la novità più strepitosa della terra, che potrebbe cambiare il volto del mondo se fosse veramente accolta dagli uomini. La carità cambia il volto delle persone, cambia il volto delle famiglie, cambia il volto delle comunità, cambia il volto della Chiesa. L'amore è la potenza trasformante dell'uomo; l'uomo che ama è rigenerato, il suo tessuto umano diventa un altro: quando amo, io cambio nei pensieri, nelle parole, nei sentimenti, nelle azioni e nelle reazioni. Gesù vuole che attraverso la carità e l'amore, gli uomini diventino "uomini nuovi". Chi non ha il coraggio di scegliere una vita nuova, pulita, generosa, viva, non entra nella carità di Gesù.
Un percorso in sette tappe, condotte da padre Raniero Cantalamessa, predicatore del Papa, per scoprire la figura di Cristo prendendo spunto dai principali dogmi su Gesù formulati dalla Chiesa nel corso dei suoi due millenni di storia.
Raniero Cantalamessa suggerisce riflessioni e percorsi di approfondimento spirituale, aiutando il lettore a instaurare, nella conoscenza, nella fede, nella preghiera e mediante scelte della vita concreta, un rapporto reale con la persona umana e divinadi Gesù, perché non c’è vocazione più bella di innamorarsi di Cristo per poi far innamorare di lui altri.
L'autore
Raniero Cantalamessa, francescano cappuccino, è nato a Colli del Tronto (AP) nel 1934. Ordinato sacerdote nel 1958, si è laureato in teologia
a Friburgo (Svizzera) e in lettere classiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È stato membro della Commissione Teologica Internazionale dal 1975 al 1981. Nel 1979 ha lasciato l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno al ministero della Parola. Dal 1980 è Predicatore della Casa Pontificia. Per molti anni ha condotto il programma «A Sua Immagine: le ragioni della speranza» su Rai Uno. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato, tra gli altri, Gesù Cristo il Santo di Dio (19994); Le beatitudini evangeliche. Otto gradini verso la felicità (20082); La fede che vince il mondo. L’annuncio di Cristo nel mondo d’oggi (20103); Pregare in Spirito e verità .
La preghiera secondo la Bibbia (2010); Eros e agape. Le due facce dell’amore (2011); Come la scia di un vascello (2012).
Una raccolta di «pensieri» di santa Gemma Galgani, la santa mistica vissuta a Lucca tra il 1878 e il 1903. Riunisce, per argomenti, pensieri, preghiere, poesie della santa, in cui ella confessa, con sincerità e spontaneità, i passaggi del suo vissuto quotidiano, rielaborati e riletti nella preghiera, nella gioia della comunione con Gesù.
È una sorta di «autobiografia spirituale»; l’Introduzione accompagna il lettore alla conoscenza della santa, mentre la lettura dei suoi testi autografi permette di entrare direttamente e nel profondo del suo animo toccando con mano l’intensità dell’esperienza mistica vissuta da Gemma. Al termine del volume, una Cronologia essenziale della vita della santa e del percorso della sua beatificazione. Un libro di meditazione che può essere usato anche come strumento di preghiera.
L'autrice
Gemma Galgani è nata il 12 marzo 1878 a Borgonuovo di Camigliano (Lucca). Nel 1885 riceve la cresima e due anni dopo fa la prima comunione. La morte della mamma (1886), del fratello Gino (1894), del padre (1897) e una serie di malattie, contribuirono a purificare la «povera Gemma». La sera dell’8 giugno 1899 riceve le stimmate. Poco dopo la famiglia Giannini di Lucca la ospita in casa «come una figlia». In questa casa è vissuta circa due anni
e mezzo: favorita da singolari doni mistici, vessata dal demonio, partecipa di tutti i dolori della Passione, fino al supremo abbandono dell’agonia, coronato l’11 aprile 1903 col suo olocausto. È riconosciuta beata da Pio XI nel 1933 e santa da Pio XII nel 1940.
Cosa accade quando l’incredulità incontra la fede? I due mondi sono destinati a entrare in conflitto o possono arricchirsi vicendevolmente? All’amico Janouch, che lo interrogava su Cristo, Kafka rispondeva: «È un abisso di luce, bisogna chiudere gli occhi per non precipitarvi». Lo scrittore franco-rumeno Emile Cioran, che si dichiarava di “professione atea”, confessava di continuare a spiare Dio e, disarmato, annotava: «Quando voi ascoltate Bach, vedete nascere Dio. Dopo un oratorio, una cantata o una Passione, Dio deve esistere. Pensare che tanti teologi e filosofi hanno sprecato notti e giorni a cercare prove sull’esistenza di Dio, dimenticando la sola!». In questo testo il cardinale Ravasi affronta, con la cultura e la sensibilità che gli sono proprie, i molteplici ambiti in cui avviene questo possibile incontro. Un libro forse rivolto più ai non credenti che ai credenti, capace di tracciare prospettive che non mancheranno di interrogare i primi come i secondi.
L'autore
Gianfranco Ravasi, nato nel 1942 a Merate (Lecco) e ordinato sacerdote nel 1966, è stato per molti anni Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Nel settembre 2007, dopo essere stato nominato da Benedetto XVI Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra, è stato ordinato Arcivescovo Titolare di Villamagna di Proconsolare. A lungo docente di esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale e di ebraico nel Seminario arcivescovile milanese, è membro di numerose accademie e istituzioni culturali italiane e straniere. Nel 2010 è entrato a far parte del Collegio cardinalizio. Tra le opere pubblicate presso le Edizioni San
Paolo segnaliamo la “trilogia” Che cos’è l’uomo? (2011), Chi sei Signore? (2011) e Dove sei, Signore? (2012), il commento ai Salmi (20072) e quello al Qohelet (20085). Per il Gruppo San Paolo ha diretto opere di prestigio come la Bibbia Via, Verità e Vita (2009), i diversi volumi della Nuova Bibbia per la Famiglia (2009) e il Dizionario Temi Teologici della Bibbia (2010).
Una parola nata dal cuore e detta al cuore: Sospinti dall’amore è una lunga meditazione sulla sofferenza umana di fronte alla speranza che il vangelo propone alle donne e agli uomini di ogni tempo: solo l’amore può aiutarci a superare i grandi dolori della vita e solo l’amore è la vera porta per il paradiso. Madre Cànopi con questo volume lascia un segno nella riflessione spirituale e diviene l’interlocutrice di moltissime persone che le scrivono e con le quali intrattiene un dialogo fitto e profondo. Proprio da questo rapporto nasce questa nuova edizione, rivista personalmente dall’autrice e arricchita da un capitolo di lettere e di consigli per chi vive situazioni di dolore.
L'autrice
Abbadessa dell’abbazia benedettina «Mater Ecclesiae», sull’Isola di San Giulio (Novara), madre cànopi è stimata autrice di numerose pubblicazioni di spiritualità biblica, liturgica e monastica. Tra i suoi lavori, spicca la collaborazione all’edizione della Bibbia CEI e alle edizioni ufficiali del Messale e dei Lezionari liturgici.
Il viaggio che i due discepoli di Emmaus hanno compiuto da Gerusalemme a Emmaus e da Emmaus a Gerusalemme è un simbolo del cammino della fede: alla fine del viaggio di andata c'è l'incontro con il Signore risorto e vivo, alla fine del viaggio di ritorno c'è l'incontro con la comunità dei fratelli. Leggendo queste pagine il lettore può unirsi ai due discepoli di Emmaus e percorrere idealmente insieme a loro lo stesso tratto di strada, per avere come loro il coraggio nella sconfitta e la gioia della vittoria, nella persona del Cristo Risorto che cammina visibilmente al loro fianco all'andata e li precede invisibilmente nella corsa fatta al ritorno. In viaggio con i discepoli di Emmaus.
In occasione del decimo anniversario della canonizzazione di san Daniele Comboni (5 ottobre 2003-5 ottobre 2013), viene qui riproposta un'antologia dei testi di san Daniele Comboni. Uomo dall'alto profilo morale, vescovo e fondatore dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e delle Pie Madri della Nigrizia, la figura di san Daniele Comboni spicca ancora oggi per la sua grande caratura morale e la capacità di precorrere i tempi. Il suo motto, "O Nigrizia o Morte", ben riassumeva l' idea che presentò al Vaticano nel 1864, il "Piano per la rigenerazione dell' Africa mediante se stessa", ovvero "salvare l'Africa con l'Africa".
Il volume propone una sorta di itinerario all’interno della Bibbia, dove il silenzio appare come una «ricca metafora dell’essere e dell’agire di Dio» (Báez), ma anche l’ambito in cui l’amore umano prende coscienza della sua essenza miracolosa, della sua libertà e della sua potenza di intimità. Perciò «l’umanità di chi non tace mai si dissolve» (Guardini) ed è impossibile riconoscere i bisogni del prossimo e confessare Dio come Padre senza l’ascolto. L’ascolto è ciò che permette la relazione autentica con l’Alto e l’altro. I personaggi biblici sono proposti in un’ottica originale e tracciano un percorso che dall’Antico giunge al Nuovo Testamento, dove in Gesù di Nazaret, il Verbo uscito dal Silenzio, «il mistero nascosto da secoli e generazioni» si è pienamente rivelato. Chiude il volume una piccola guida su come apprendere l’arte del silenzio.
L'autore
Sandro Carotta, monaco benedettino presso l’Abbazia di Praglia (PD), collabora con diverse riviste di spiritualità e ha pubblicato: Cristo mia speranza è risorto. Il triduo pasquale (La Scala, 2008); Con lo sguardo di Maria. Icone bibliche e poeti, con Manuela Cavrini (Messaggero, 2009); Vogliamo vedere Gesù (Scritti Monastici, Abbazia di Praglia 2012).