
La capacità di meravigliarsi mantiene viva la felicità: è qualcosa di semplicissimo, eppure arricchisce di molto la nostra vita, che altrimenti resterebbe piatta e noiosa. Che si tratti di fare colazione, leggere il giornale, guidare la macchina, tagliare l'erba o stirare, di cominciare un lavoro o concluderlo: il modo in cui compiamo ciascuna di queste azioni dipende da noi. Nel pieno della vita, nel pieno della quotidianità può manifestarsi qualcosa di meraviglioso. Dobbiamo soltanto imparare a guardare l'esistenza con occhi nuovi. Le cose più comuni possono acquistare una rilevanza tutta nuova: un tavolo, il pane, l'acqua o il vino, un albero, un fiore, un pasto in compagnia possono trasformarsi d'improvviso in un simbolo, irradiare nuovo splendore e lasciar traspirare la totalità del senso. In questo nuovo libro Anselm Grün illustra, come al solito magistralmente, che il segreto della spiritualità non sta nel raggiungere vette sempre più alte, o sempre più in fretta e sempre più lontano, ma nell'apprezzare quello che, a un primo sguardo, sembra ovvio. Traccia così una strada al senso e alla bellezza da scoprire nel mezzo della quotidianità. Un libro per liberare la visuale e scorgere l'essenziale, per apprezzare l'ordinario e trasformare la quotidianità. «La nostra vita resta piatta e noiosa se nelle cose vediamo soltanto la loro utilità immediata. Anselm Grün ci mostra come anche le piccole cose di tutti i giorni possano lasciar trasparire la totalità del senso» Sylvia Wetzel.
Questo volumetto è un tentativo di scoprire, attraverso la tematica ecologica, un impareggiabile maestro spirituale. Thomas Merton è stato un mistico, un poeta, un interprete della società contemporanea. Gettando una luce nuova sullo scrittore di testi spirituali più pubblicato nel XX secolo, qui sono state selezionate con cura le pagine nelle quali egli scorge la presenza di Dio nella creazione che ci attornia. Uno dopo l'altro si susseguono capitoli sui quattro elementi, sulle stagioni, sulla terra e le sue creature, sul sole, la luna e le stelle. Sono tutte pagine sorprendenti, tratte da diverse opere di Merton e in gran parte inedite in Italia, che raccolgono dei brevi passaggi sulla natura come manifestazione del divino - una tematica troppo a lungo trascurata della sua vasta opera. La voce del creato ci invita a divenire parte della festa, a unirci alla danza, ad abbracciare la natura come sposa, nell'attenzione risanante alla sua bellezza multiforme. Sulla soglia di questo paradiso raccontato, liberi dai condizionamenti di tempo e di spazio, ci verrà dischiusa la possibilità che le creature tutte ci parlino, scoprendo il mistero che da esse emana.
Un versetto biblico per ciascun giorno, commentato spiritualmente e corredato da un brano contemporaneo.
Dopo la notevole diffusione della collana «Lectio divina per ogni giorno dell'anno» (in diciassette volumi), questa nuova sezione della collana «Lectio brevis» intende mettere a disposizione di un pubblico più vasto le ricchezze della Lectio divina, tenendo presente specialmente chi, pur desiderandolo, fatica a trovare nella sua giornata un tempo prolungato per il confronto con la Parola, "Pane quotidiano" del cristiano. Fra i testi proposti dalla liturgia del giorno, viene privilegiata una pericope o viene scelto un solo versetto e, per ogni giorno, si offre un tema unitario approfondito in due momenti: il primo biblico sapienziale (per la meditazione) e il secondo di attualizzazione (per la lettura spirituale). Anche il formato tascabile intende favorire una facile utilizzazione del sussidio in qualsiasi momento libero della giornata.
Recitando il Padre nostro, ripetiamo in maniera lapidaria: «E rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori». Andreas Unger ha pregato così sin da bambino, senza trovarci niente di strano. Cresciuto come un giovane spensierato, attorniato da affetto e premure in famiglia, immerso nel benessere di un Paese dell'Europa centrale, protetto da un clima di pace e libertà, non aveva alcunché da perdonare. A un certo punto, però, ha iniziato a chiedersi: Che cos'è il perdono, esattamente? Reporter pluripremiato, si è messo alla ricerca. Ha attraversato mezzo mondo per incontrare persone che potessero dare risposta a quella e ad altre domande: come funziona il perdono? È un obbligo o un favore? Quanto pesa la gravità dell'azione compiuta? Perdonare è dimenticare? È indispensabile che il colpevole si riconosca tale? E qual è il contrario del perdonare: vendicarsi? Le risposte raccolte da Unger sono toccanti e al tempo stesso contraddittorie. E mostrano che il perdono non è un dovere: è un privilegio.
Come possiamo riuscire nella vita, nonostante tutte le difficoltà, gli ostacoli e le limitazioni che incontriamo? Per Katharina Ceming se cerchiamo aiuto per sopportare la vita anche con i suoi lati più spinosi, è indispensabile che puntiamo l'attenzione non tanto sul concetto di felicità, quanto sul senso della vita. E che cos'è il "senso" della vita? Dietro questo termine si nasconde un'intera galassia di fattori che decidono se ci è dato di sperimentare la nostra vita come piena, intensa, degna di essere vissuta. Non esiste un senso della vita unico per tutti. Per quanto sia soggettivo il senso che noi diamo alla nostra vita, però, ci sono alcuni aspetti che la ricerca psicologica e la tradizione filosofica considerano immancabili. Su questi si concentra l'autrice, raccogliendo anche pensieri e suggerimenti di chi si occupa, per lavoro o per interesse personale, di "senso della vita". Gli stimoli offerti da questo libro aiuteranno così a incamminarsi verso una vita che possa dirsi buona e riuscita.
Un libro scritto a quattro mani da un musicista e da un teologo. Un dialogo su Dio, la vita e l'arte tra Juri Camisasca, cantautore milanese che qui racconta il proprio percorso esistenziale, artistico e spirituale, e Paolo Trianni, che ne arricchisce l'autobiografia con delle note teologiche. I temi sono la musica, l'amicizia con Franco Battiato, il monachesimo e la ricerca mistica. La storia di Camisasca è infatti segnata da una conversione improvvisa al cristianesimo che lo ha condotto a lasciare la ribalta dei concerti pop per abbracciare prima la vita benedettina e poi la solitudine eremitica. Oltre che dalla musica, dallo studio teologico e dalla pittura di icone, il suo cammino è stato arricchito dalla contemplazione silenziosa e dalla meditazione, che egli pratica da più di quarant'anni, in virtù di una consonanza con i grandi autori della religiosità cristiana e indiana. Figura assolutamente unica, nel panorama nazionale e internazionale, con le sue composizioni Camisasca esprime consapevolezza teologica e comunica un'autentica e profonda esperienza in Dio.
Questo libro di meditazione, idealmente da gustare lungo un arco di quaranta giorni, è pensato per calcare le orme di Gesù sedendo alla scuola di Dietrich Bonhoeffer: una delle menti teologiche più brillanti del Novecento, membro della resistenza a Hitler e martire del nazismo. Sandro Göpfert, che ci invita a percorrere questo viaggio, per ogni giorno di cammino offre: - un brano tratto dagli scritti più intensi di Bonhoeffer, - una pagina biblica cruciale che illustra lo stesso tema, - un testo per l'approfondimento meditativo, - alcune domande per il discernimento personale, - ricchi e preziosi spunti per la preghiera. Al termine di questo percorso di frequentazione quotidiana, il lettore sarà entrato in sintonia con l'uomo Bonhoeffer, conoscerà meglio il profondo pensiero di questo padre della chiesa del XX secolo (i testi sono gioielli tratti soprattutto da Vita comune, Sequela e Resistenza e resa), ma soprattutto avrà fatto esperienza di Gesù, Colui alla cui sequela Bonhoeffer si è messo convintamente, con tutto se stesso. «Un libro per confrontarsi con la visione spirituale di Bonhoeffer. L'autore ha scelto di sostare su testi relativi a quaranta parole-chiave, che spaziano da "preghiera" a "silenzio", da "cantare" a "dormire"...» (Peter Zimmerling).
«Il “gusto della felicità” è una componente essenziale della vita umana. Per essere un testimone di Dio e della sua grandezza, il cristiano ha oggi forse soltanto una cosa da fare. dimostrare ai suoi simili che nel nostro mondo esistono ancora la gioia, la felicità, la speranza, e che la vita è bella e degna di essere vissuta».
Descrizione
La speranza non è qualcosa di aggiunto all’esistenza cristiana, ma una condizione indispensabile per la sua realizzazione. Il Dio della speranza è l’anima della concezione cristiana della vita. Ecco perché Boros in questo libro tenta in modo mirabile di definire l’esistenza umana come un’esistenza di speranza. E pone la questione di Dio alla luce di ciò che attende l’uomo nel futuro.
L’autore scrive così: «La speranza è la mèta verso cui si dirigono tutta la vita, tutta la riflessione e tutta la preghiera dei cristiani. Si potrebbe addirittura definire il cristianesimo come la fede in cui Dio appaga totalmente le speranze dell’essere umano, anzi le supera talmente da rendere ridicoli anche i più arditi desideri e i più grandi sogni del nostro cuore. In tale spirito cristiano, ricolmo di speranza, queste meditazioni vogliono dunque parlare delle gioie e delle promesse future della nostra vita».
Il Padre nostro è di gran lunga la preghiera più preziosa dei cristiani perché risale a Gesù stesso. Walter Kasper, teologo e cardinale tedesco di fama mondiale, dischiude i segreti della preghiera del Signore. E lo fa in tre modi: prima di tutto, la comprende alla luce della tradizione ebraica, perché ogni frase si colloca nel solco della tradizione del giudaismo e denota dei parallelismi con la preghiera della sinagoga. In secondo luogo, l'oratio dominica viene compresa a partire dal messaggio complessivo di Gesù - e in effetti fin dagli inizi è stata interpretata nella chiesa come una sintesi di tutto il vangelo. E, in terzo luogo, Gesù ha lasciato ai suoi discepoli non solo le parole di una preghiera da recitare, ma anche una promessa: come preghiera nello Spirito, il Padre nostro intende accompagnarci proprio nella vita attuale.
«Viviamo in un mondo di segni, ma la realtà che essi significano l'abbiamo perduta»: nel 1927 Romano Guardini scriveva un libricino su I santi segni, vergando pagine di grande profondità. Franco Giulio Brambilla riprende e rivisita il tema da par suo, con gusto e linguaggio attuale, e ordina i "santi segni" raggruppandoli secondo la loro tonalità principale. La mappa si apre con il segno della croce e si chiude con la benedizione. Questi fanno da cornice a tre gruppi di segni connotati dal loro tratto prevalente: segni corporei (stare in piedi, inginocchiarsi, battersi il petto, alzare e imporre le mani), segni creaturali (acqua, luce/fuoco, olio, pane e vino) e segni rituali (cero, cenere, incenso, vesti, campane). Ne risulta un percorso sorprendente, che rinnova sapientemente i simboli nutrendone il senso alla fresca corrente della sacra Scrittura e della tradizione liturgica della chiesa.
«Nella mia giovinezza ho conosciuto il “Dio della speranza”. Ora, nella mia vecchiaia, conosco il “Dio della pazienza”. La speranza entusiasma, mentre la pazienza è faticosa. Ma se nella speranza noi accostiamo qualcosa di nuovo, solo nella pazienza lo manteniamo. È nella pazienza perseverante che la speranza diventa duratura».
Descrizione
Quando qualcuno ci viene incontro con pazienza, misericordia e solidarietà, ci dà tempo, spazio e forza per vivere. E noi, a nostra volta, avvicinandoci agli altri con identico atteggiamento, possiamo fare altrettanto per loro. Costruendo e alimentando convivenza.
Sono qui raccolte due sentite riflessioni del grande teologo di Tubinga: una meditazione personalissima sulla pazienza (e il suo legame con la tolleranza) e un trattatello su misericordia e solidarietà (non solo nel cristianesimo). Entrambi i testi si sviluppano in due direzioni di fondo: da un lato indicano qual è il significato di queste virtù, dall’altro suggeriscono dove le si apprendono e come le si praticano.
In questo libro – colmo di una speranza orientata a Cristo – si fondono allora in modo toccante la saggezza della vecchiaia e l’attesa del futuro, facendone uno scritto da consegnare nelle mani di tutti.
«Un bouquet di esperienze dense, intense, preziose – addirittura poetiche» (M.-J. Thiel).