
Dopo "È Gesù che passa" e "Amici di Dio", le edizioni Ares continuano la pubblicazione delle Opere di san Josemaría Escrivá con una raccolta di 25 testi inediti nei quali ritroviamo alcuni degli snodi del pensiero del fondatore dell'Opus Dei, come l'invito per ogni cristiano a identificarsi personalmente con Cristo, la riflessione sulla filiazione divina, l'amore per Dio e per la Chiesa, la ricerca della santità nella vita quotidiana, la possibilità di trasformare il lavoro in orazione. Sono meditazioni e conversazioni di contenuto spirituale che, negli anni tra il 1954 e il 1975, egli rivolse a persone dell'Opus Dei che abitavano a Roma; per insistenza dei suoi figli, queste meditazioni furono registrate, trascritte, sottoposte alla sua revisione e in seguito pubblicate a uso dei membri dell'Opus Dei. Siamo in presenza della sua preghiera a voce alta; il fondatore parla con Dio dei temi centrali della spiritualità cristiana e dà efficaci consigli per rispondere generosamente alla chiamata universale alla santità. Confida anche alcuni particolari della sua vita e della storia dell'Opus Dei, di grande valore biografico.
Antonio Gentili, barnabita, da oltre quarant’anni pratica e insegna la preghiera contemplativa a singoli e gruppi che frequentano i suoi corsi nelle case di Eupilio, Campello sul Clitumno, Genova... Preparato conoscitore delle religioni e delle spiritualità orientali ma profondamente radicato nella tradizione cristiana, padre Antonio si è molto adoperato – anche attraverso numerosissime e fortunate pubblicazioni – per ravvivare, senza travisamenti, una fede che in questi ultimi decenni mostra segni di crisi sempre più evidenti. I fattori salienti dell’esperienza da lui proposta sono l’ascolto della Parola, l’apertura mistica del cuore, la contemplazione, una proposta di vita ascetica e sacramentale autentica.
Interrogandolo sulla sua ormai lunga vita di religioso e di sacerdote così eccezionalmente esperto di umanità e di spiritualità, la scrittrice Rosanna Brichetti – con Ares ha pubblicato Una fede in due, in cui racconta la sua vita col marito Vittorio Messori – lo induce a illustrare in profondità il metodo e i contenuti di questo suo peculiare carisma di apostolato. Ma anche, e soprattutto, a dimostrare come solo ritrovando Dio, in una preghiera che si fa silenzio, il cristiano possa incontrare anche se stesso, mediante la riscoperta di una fede via via rinnovata che abbraccia l’intera persona – corpo, anima e spirito – e che come tale si trasforma in un cammino di guarigione.
Un’esperienza che può essere utile guida anche per tutti coloro che hanno delicate responsabilità pastorali.
Il nome di Bossuet viene abitualmente associato al suo immenso sapere, dal quale scaturirono i numerosi testi storici e filosofici che illuminarono la vita cultuale del XVII secolo. Autore di circa 230 fra sermoni e orazioni funebri., la sua fama di oratore eloquente e raffinato gli meritò la nomina, nel 1671, a membro dell' Académie Francaise, ponendolo ai vertici del milieu culturale del "Secolo d'oro" che vide la Francia orbitare intorno al Re Sole.
Il presente volume offre al lettore un Bossuet quasi inedito, ispirato da una fede profonda che lo rende tuttora un efficace direttore spirituale. I testi qui proposti sono gemme di devozione e di misticismo; contengono istruzioni e consigli pratici che, nella loro semplicità, possono tuttora considerarsi un efficace supporto per chi vuole impegnarsi nella sequela di Cristo.
La vita spirituale si nutre di ogni parola rivelata e di ogni commento che la presenti mettendone in luce qualche risvolto non sufficientemente divulgato. Ma si ravviva e progredisce con scoperte personali che la rendono più ricca, più giovane, più bella. Molto dipende dall'idea che ci facciamo di Dio, ma Dio può sempre sorprenderci rivelandosi ben più luminoso e accessibile. L'Autore propone alcuni brevissimi saggi su aspetti della fede che richiedono maggiori chiarificazioni, come il peccato originale, la grazia, la spiritualità di comunione. Il titolo del libro, Luci divine, prende spunto proprio dalla possibilità di essere illuminati da nuove luci provenienti da Dio e capaci di cambiare il senso della nostra esistenza.
Alcuni fra i maggiori studiosi della Sindone, coordinati dalla professoressa Marinelli hanno fatto confluire in questo volume i risultati delle loro idagini più recenti. Si ridefinisce così, dal punto di vista storico e scientifico, il mistero del Sacro Lino che si svela sempre più come il reperto più importante della vicenda cristiana, la reliquia lasciata da Cristo nel Sepolcro di Gerusalemme. Completano il volume alcune meditazioni sindonologiche di Orazio Petrosillo (1947- 2007).
Una straordinaria presenza ammantata di mistero: così si pone la Sindone sul cammino dell’umanità desiderosa di dare risposta ai quesiti che coinvolgono il senso più profondo della sua esistenza. Quell’antico telo ha avvolto davvero Gesù? L’immagine che vediamo ci parla della sua risurrezione? Com’è arrivato fino a noi quel fragile lenzuolo? Per far luce su questi enigmi sono scese in campo le discipline storiche e quelle scientifiche. Nuovi risultati sono così emersi dagli archivi e dai laboratori, componendo un mosaico avvincente di indizi e di prove. A questo punto il cammino va oltre: davanti alla Sindone «il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare» (Papa Francesco, 30 marzo 2013). Questo rovesciamento di prospettiva è il punto di arrivo di un itinerario di conoscenza che giunge al significato recondito del prezioso lino. La Sindone in realtà non ha bisogno di luce: è lei che la diffonde. E dunque un percorso di ricerca per illuminarla porta necessariamente a una sola conseguenza: che siamo noi a lasciarci illuminare.
Nelle prime duecento pagine il libro – curato e in parte scritto direttamente da Emanuela Marinelli – aggiorna sulle più importanti indagini storico-scientifiche compiute fino a oggi sul sacro Lino.
Offrono qui il loro contributo Alfonso Caccese, Andrea Di Genua, Michele Filippi, Bartolomeo Pirone, Ivan Polverari, Laura Provera, Domenico Repice. Nella sezione conclusiva, invece, le riflessioni di Orazio Petrosillo (1947-2007) aprono alla contemplazione dell’Uomo della Sindone.
Il fenomeno della mindfulness dilaga in scuole, ospedali, aziende, conventi e parrocchie. Di fronte al suo diffondersi anche in àmbito ecclesiale, fra Iacopo Iadarola si è chiesto se sia opportuno integrare tale pratica meditativa di origine buddhista nella vita e nella preghiera cristiana. Nel moltiplicarsi di pubblicazioni entusiaste, talvolta superficiali circa la mindfulness, questo studio, che si avvale di una ricca bibliografia proveniente da Paesi in cui essa si è già diffusa da decenni, si pone, almeno in Italia, come l'unica indagine che evidenzi le problematicità di un'accoglienza acritica. Ciò senza cadere in una sorda apologetica ma ancorandosi al magistero e alle fonti buddhiste, e avvalendosi di osservazioni di psicologi, sociologi e di quegli stessi esponenti del buddhismo che mettono in guardia dal consumismo spirituale in cui la mindfulness sembrerebbe scivolare (all'estero si comincia a parlare di McMindfulness!). Un corposo contributo in postfazione di padre Antonio Gentili, esponente di riferimento e di massima apertura nel dialogo tra cristianesimo e Oriente, supporta l'opera di discernimento dell'autore nella ricerca di un delicato equilibrio tra rifiuto incondizionato e ingenua accettazione.
Questo libro non è solo per Natale, perché svela al lettore come assistere ogni giorno a uno spettacolo divino, l'opera d'arte di Dio che progetta e fa progettare tutto quanto serve per la ita, di suo figlio e nostra. E che attraversa le storie di una stella, Oriente, a cui viene affidato un ruolo da protagonista; di un asino, Moreno, con un segno speciale sulla fronte e scelto a far da personaggio di primo piano del presepe tra altri animali molto più appariscenti di lui; di un albergatore, Gioacchino, che non è stato poi così egoista come il luogo comune lo dipinge. E poi c'è Zabulone, un giovane pastore in apparenza un po' sciocco ma invece molto vicino a capire tutta la verità. Una lettura che commuove, che coinvolge fino al sorriso, come solo le grandi storie sanno fare.
Dopo "Una fede in due. La mia vita con Vittorio", Rosanna Brichetti Messori narra la sua avventura di credente che si è svolta tra due poli entrambi importanti. Tra la cristianità plasmata dal Concilio di Trento, nella quale si è formata, ha vissuto i suoi primi vent'anni e che ora si sta sgretolando, e la cristianità che, tra non poche difficoltà, si sta faticosamente delineando a partire dal Concilio Vaticano II. Un trapasso lungo, spesso doloroso che si sta tuttora compiendo sullo sfondo di una modernità che, proponendo valori e stili di vita opposti a quelli cristiani, sta inducendo, anche in molti credenti, una crisi morale e di fede forse senza precedenti. Coinvolta in queste vicissitudini ecclesiali, di cui ha conosciuto insieme con gli aspetti positivi i rischi e i pericoli, l'Autrice condivide non solo gli eventi che negli anni l'hanno riguardata personalmente, ma anche le riflessioni più generali che tali eventi le hanno suggerito. Per concludere nella speranza che la crisi attuale si trasformi in occasione per la rinascita interiore di ogni credente, affinché la fede di ciascuno e dell'intera Chiesa, passata al vaglio del travaglio in corso, sappia ritrovare pace e unità attorno al suo centro - Gesù Cristo - riscoprendo così quella profondità, quello slancio umile ma vigoroso che renda nuovamente il cristianesimo «Luce per illuminare le genti» (Lc 2,32).
«Conoscere e definire le proprie emozioni e i propri affetti non è cosa ovvia: è necessario sapersi guardare dentro, ma anche avere un linguaggio per mettere in parole ciò che si prova. Il mondo interiore è una realtà complessa e avvincente, cui non sempre riusciamo a dar voce per mancanza di parole. Il lavoro di psicoterapeuta mi mette continuamente di fronte proprio a questa sfida appassionante: accompagnare le persone a guardarsi dentro, a raccontarsi, a rielaborare la propria storia in una narrazione nuova e condivisa, ricca di significato». In questo nuovo libro Mariolina Ceriotti Migliarese, amata dal grande pubblico per le sue riflessioni sulla «Famiglia imperfetta », prende spunto dagli eventi della vita quotidiana per aiutarci a decifrare la polifonia delle nostre emozioni profonde: traccia così un percorso concreto e ricco di esperienza per riscoprire l'«alfabeto degli affetti» e fronteggiare le ansie del nostro tempo con uno sguardo aperto alla speranza.
Ogni mattina, Giusi e Dio prendono insieme un caffè. Lei, moglie madre e nonna, gli parla con ardita semplicità di ciò che le occupa le giornate e i pensieri, il sorriso per un ricordo d'infanzia o per un gelsomino fiorito, aneddoti sui numerosi nipoti, ma anche il peso della solitudine, il lutto per il marito e per una figlia amatissima morta prematuramente. L'autrice non risparmia al suo interlocutore le domande più scomode davanti a sofferenze indicibili, ma non chiude mai il dialogo, e condivide le sue scoperte interiori con finezza e lieve ironia. Nessuna ricetta magica, solo l'esperienza di un cuore pieno di gioie e ferite, che ha imparato nel tempo a riconoscere le briciole di speranza disseminate sul suo cammino anche nelle circostanze più buie.
Questo è un libro davvero necessario, quello che mancava, una piccola chiave preziosa per cercare di aprire il cuore, di sfondare quella barriera che sembra inesorabilmente dividere quando si parla di aborto, di comunicare nel modo giusto con le donne che sono tentate dal dire no alla vita, ma soprattutto con quelle che hanno già fatto quel passo. È un libro che parla ai cuori spezzati con un cuore spezzato dal loro dolore, capace di una compassione profonda, che credo oggi sia l’unica via da provare a percorrere per trovare ascolto anche tra le orecchie più chiuse dai preconcetti. È incredibile come Jorge María Randle riesca a giudicare con chiarezza le azioni, mantenendo nello stesso momento uno sguardo dolcissimo e misericordioso sulle persone.
Dalla Prefazione di Costanza Miriano
Sono milioni ogni anno i bambini non nati a causa dell’aborto. Le vittime non sono però soltanto coloro a cui viene tolta la vita nel grembo materno, ma anche le loro madri e i loro padri. Queste pagine sono state scritte per loro. E, di conseguenza, mostrano che cosa dire, che cosa fare a chiunque si trovi accanto una persona che soffre a causa di un aborto.
Che cosa ci fa una sessantottina a Medjugorje, Altötting e in altri santuari mariani? Perché una donna moderna e progressista si sente spinta a cercare qualcosa (o Qualcuno) in luoghi che per il suo ambiente appaiono arretrati e persino kitsch? Quello di Gabriele Kuby è un coinvolgente viaggio esteriore e interiore che prende le mosse da una profonda crisi e ha aperto una via di speranza per tanti lettori. Lasciandosi accompagnare da persone molto lontane da lei, dialogando e persino discutendo con Dio, l'autrice ha ritrovato sé stessa riconoscendosi alla fine creatura amata. E in questo itinerario esistenziale, a tratti sofferto, ha trovato una guida insostituibile in Maria di Nazaret, la donna che più radicalmente di ogni altro essere umano ha accolto la chiamata del Creatore. La Madre che più amorevolmente di tutte è pronta a soccorrere chi si affida al suo aiuto.