
Alle radici della Spiritualità di Comunione. Il volume è frutto della lunga esperienza di Zanghì accanto a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. Con lei l'autore ha partecipato all'attività del centro culturale del Movimento, la Scuola Abbà. Il testo cerca di fare emergere le novità culturali del Carisma della Lubich. La lettura si fonda sulle intuizioni che la fondatrice ha vissuto a seguito di un'esperienza mistica chiamata "Paradiso del '49", per l'intensità raggiunta e la data in cui essa ha avuto luogo. Tale esperienza si è conservata in alcuni scritti nei quali, sotto la forza della luce divina, la Lubich andava annotando quanto era chiamata a vivere in quei giorni, pagine che costituiscono "radice e vertice" della spiritualità dei Focolari e che introducono ad una comprensione profonda del carisma e del messaggio che sottende la missione dell'Opera di Maria fondata sul comandamento nuovo di Gesù "che tutti siano uno".
Restare fedeli all'idea originaria senza inutili rigidità e logoranti nostalgie. Il libro affronta il tema della sfida alla quale è sottoposta la fedeltà allo spirito fondativo di enti e associazioni. Tale fedeltà non può che essere creativa e dinamica se vuole affrontare l'inevitabile crisi che sempre segue il periodo della fondazione. Il discorso si articola seguendo tre nodi tematici: la creatività fedele, l'autocoscienza lucida dei propri limiti, il discernimento comunitario.
La vicinanza, recita il titolo di questo libro, è "lo stile di Dio", che Gesù è venuto a svelarci con la sua vita. È anche, come ricorda papa Francesco, la strada maestra per portare Dio agli uomini e alle donne del nostro tempo, a partire dai poveri e dagli ultimi. E poi, insieme alle persone di buona volontà, per promuovere la giustizia e la pace. Tutto ciò si riflette nella vita di Chiara Lubich. Investita dalla luce di Dio che le fa comprendere come Egli sia Amore e ami ciascuno immensamente, ella comunica questa luce a più persone possibili. Dà così inizio a un Movimento ecclesiale che vuole contribuire alla fraternità e all'unità della famiglia umana. Il libro approfondisce dunque il tema della vicinanza nell'orizzonte dell'esperienza della Lubich. Parte del volume presenta una ricca raccolta di scritti e discorsi che ella ha tenuto negli anni, tratta dell'eredità anche letteraria che ci ha lasciato.
La spiritualita di Raffaello Delle Nocche, fondatore delle Discepole di Gesu Eucaristico", del quale e stato avviato il processo di beatificazione. "
«Siamo usciti dal secondo conflitto mondiale, ma non dallo spirito di distruzione»: così esordisce 19ino Giordani nel prologo a Disumanesimo, scritto nel marzo del 1949. Malgrado la pace faticosamente riconquistata, infatti, Giordani denuncia profeticamente il pericolo di perdersi dietro alle utopie che pretendono di costruire il paradiso in terra, ma senza Dio, tentativo perciò destinato a naufragare nel piùignobile inferno. Richiamandosi all'agostiniana De civitate Dei, Disumanesimo rilegge la storia dell'umanità individuando tre "luoghi": La città di Satana, città dell'irrazionalità, luogo "bestiale", perché senza Dio -j La cittàdell'uomo - in cui Giordani intravede uno spiraglio di superamento dell'odio e della barbarie -; La città di Dio - dove Dio toma al centro della storia e, per questo, l'uomo diviene la ragione e lo scopo di ogni azione civile e la politica è intesa come vocazione e servizio. Una lettura lucida e, insieme, appassionata di un'epoca cruciale della nostra storia.
Conclusa nel 1953 l'esperienza da deputato nel Parlamento italiano, Igino Giordani può dedicarsi interamente al Movimento dei Focolari. La spiritualità dell'unità, conosciuta pochi anni prima, aveva preso completamente la sua vita e l'impegno totalitario accanto a Chiara Lubich gli sembra la risposta a un'esigenza che sente sempre più pressante: vivere per costruire concretamente l'unità, la pace, una convivenza ordinata tra gli uomini, una civiltà migliore.
Il fratello, dato alle stampe all'inizio del 1954, può, a buona ragione, essere considerato una tappa fondamentale del passaggio a una fase nuova della sua "nuova" vita. Rileggendo i Vangeli, gli Atti degli Apostoli e le opere dei Padri della Chiesa, inserendosi nel grande filone spirituale degli autori che più hanno celebrato la carità, Giordani recupera in queste pagine l'intera dottrina cattolica mostrando come, sul piano sociale, la fraternità, sola, sia capace di costruire rapporti realmente solidali e di risolvere le ingiustizie che affliggono il nostro tempo.
Il testo si struttura in sette capitoli - i primi tre dedicati alle Persone della Trinità, modello e riferimento per i rapporti umani, il quarto alle dinamiche che animano i comportamenti degli uomini, i tre finali, a loro volta, all'itinerario dell'amore fraterno che porta all'unità e alla comunione -, in un progressivo svelamento del potere trasformante della vita "nel" fratello, via per incontrare Dio e farne esperienza.
Autentico discepolo di Teresa d'Avila, Castellano Cervera si è addentrato sempre più nel castello interiore della sua anima. Nello stesso tempo l'incontro con il movimento dei Focolari e con la sua fondatrice, Chiara Lubich, gli ha fatto scoprire il castello esteriore" di una esperienza spirituale di comunione. "
Una esperienza spirituale e mistica di profonda unione con Dio alla base del nascente Movimento dei Focolari.
Carisma storia cultura: un approccio interdisciplinare per tracciare l'orizzonte di una cultura che colloca la sua radice e il suo "centro" nelle intuizioni illuminative da Dio donate a Chiara Lubich durante l'estate del 1949 e, in senso più ampio, nel suo carisma dell'unità. Muovendo dalla complessità dell'epoca storica contemporanea, sociologia e teologia, economia, politica e diritto, nella metodologia propria di ogni scienza, sfogliano il libro dell'umanità per contribuire a scrivere "nuove" pagine alla luce di quelle intuizioni.
La metafora di un grande giardino fiorito costituisce la trama di uno scritto di Chiara Lubich del novembre 1949, successivamente pubblicato con il titolo "Guardare tutti i fiori". A partire da quella immagine e dal conseguente invito a posare lo sguardo su quella variopinta bellezza, l'autrice coglie il profilarsi di una spiritualità che si declina come comunicazione e incontro e si fa accoglimento reciproco, riflesso sulla terra del paradigma uni-trinitario. I saggi raccolti nel presente volume illustrano come una tale intuizione fondativa dà luogo a un percorso interdisciplinare in cui si cimentano membri della Scuola Abbà, con l'intento di offrire itinerari di ricerca nei diversi ambiti del sapere, a conferma della fecondità teoretica ed esistenziale che gli scritti della Lubich racchiudono.
Il linguaggio della forza e del potere sembra rendere vano il diritto e far perdere il senso delle regole, la ricerca di giustizia per tanti e l'obiettivo del bene comune per tutti. Il fragore delle armi, la voce del più forte e il silenzio di chi non ha voce parrebbero segnare il fallimento di ogni possibilità di prevenzione e ricomposizione dei conflitti. Nasce da questa sfida nell'oggi della storia la proposta racchiusa nel libro: percorrere vie inesplorate che attingono al carisma di Chiara Lubich, annuncio di unità mentre infuriava la seconda guerra mondiale. Pagine del '49 aprono vie per "tessere" relazioni e "ricucire" nel dialogo una realtà frammentata fra contrasti e polarizzazioni, per ritrovare nel diritto uno spazio che "oltre" le norme è vita dei rapporti, 'palestra' di reciprocità, che comincia dal riconoscere il volto dell'altro per dar vita a una "cultura dell'incontro".
Un ex fisico entrato in monastero racconta in prima persona la sua nuova vita. Uno stile avvincente in un testo che affronta in modo originale la questione sempre attuale del complesso rapporto tra scienza e fede.