
I Salmi della Liturgia delle Ore commentati da sant'Agostino
La Regola agostiniana e breve ma ricca di contenuto. I suoi precetti danno alla vita religiosa un orientamento forte, sicuro, moderno.
Il 31 ottobre 1517 sul portone della chiesa del castello di Wittenberg, che è anche la chiesa dell'università, viene affissa una pergamena con 95 Tesi. Le propone alla discussione accademica frate Martin Lutero, dottore in teologia. Le Tesi contengono la proposta di un ritorno alla fede cristiana autentica, scandita in affermazioni audaci, dalla critica alle indulgenze o alla potestà del papa, fino alle necessità dei poveri. Nessuno lo immagina, nemmeno Lutero, ma è l'inizio della rivoluzione. Queste pagine la raccontano seguendo i passi della vita di un uomo dalla personalità complessa e contraddittoria, pienamente immerso nel suo tempo. Inquieto, impulsivo, intelligente, socievole, dedito con passione alla ricerca di Dio, Lutero segna il passaggio della storia europea dal Medioevo all'età moderna e continua ancora oggi a interrogarci.
Uno strumento utile per quanti desiderano avvicinarsi o approfondire la vita, il pensiero o gli scritti di Agostino.
La vita di Agostino, il suo percorso intellettuale e spirituale sono attraversati da un profondo “desiderio di Dio”,motore di ricerca appassionata della Verità. L’Autore, profondo conoscitore dell’Ipponate, propone una riflessione sul tema con un costante riferimento agli scritti di Agostino. In essa viene sviluppata una serie di temi fondamentali per comprendere il cammino interiore di Agostino: il suo “desiderio naturale di Dio”, la felicità, come gaudium de veritate; quindi, il problema del rapporto tra fede e ragione; infine, la scoperta dell’amore, come apertura al Totalmente altro.
Intorno al 511 d.C. Eugippio - scrittore cristiano della tarda latinità, nato intorno al 460 e discepolo di Severino - compone la Vita di Severino con l'intento di far conoscere la santità di vita del suo padre spirituale. Con buona probabilità romano, nato da nobile famiglia verso il 410, monaco, Severino fu uomo singolare, conteso tra la viva aspirazione alla vita totalmente contemplativa e l'attività missionaria tra le popolazioni romane del Norico (corrispondente all'attuale Austria) dove soggiornò per circa trent'anni. Come biografo, Eugippio sembra soprattutto privilegiare nella Vita l'aspetto didattico offrendo così un modello di virtù di comportamento per la comunità monastica da lui diretta. L'opera è anche una fonte di primaria importanza, unica a documentare, sotto la narrazione colorita di meraviglioso, le condizioni delle province dell'impero romano proprio nel momento di passaggio dall'antichità al Medioevo con tutti i fenomeni concomitanti e i problemi per la popolazione.
Nell'infuocato clima provocato dalla eresia ariana nella metà del IV sec., Ilario di Poitiers è tra i più accaniti difensori dell'ortodossia. Nel 359 scrive il Liber II ad Constantium: una supplica all'imperatore, pregandolo di autorizzare un dibattito tra lui e Saturnino di Arles, che lo aveva ingiustamente accusato di tradimento della vera fede evangelica. Un documento importante per ricostruire la posizione dei vescovi della Gallia, e più particolarmente dell'Aquitania, di fronte alla professione di fede di Nicea. Ilario fu il primo autore nella cristianità latina a comporre inni come strumento di acculturazione dottrinale dei suoi fedeli. Di tali testi ne sono giunti a noi solo tre: Cristo Dio in cui Ilario esprime la sua fede nell'unico Dio; La resurrezione di Cristo, inno pasquale affidato a una voce femminile che incarna l'anima del neofita da poco rigenerata nella Veglia battesimale di Pasqua; Le tentazioni di Cristo che mette in contrapposizione il primo e il secondo Adamo, l'Adamo terrestre e caduco con l'Adamo celeste vittorioso sulla morte e su Satana.
Un CD per la riflessione e la meditazione sotto la guida di uno dei piu grandi maestri di tutti i tempi.
Nel 1941 furono scoperti a Tura, in Egitto, alcuni papiri contenenti scritti cristiani per la maggior parte non ancora conosciuti. Tra questi, il presente papiro. Contiene due trattati sulla Pasqua recanti il nome di Origene, il grande esegeta alessandrino del III secolo. Sulla Pasqua I è un commento, in dettaglio, a Esodo 12,1-11, che si distingue per l'originalità dell'esegesi: l'accento è posto su come il cristiano deve mangiare le carni dell'agnello, che sono le Scritture, corpo del Cristo. Sulla Pasqua II, più breve, interpreta la Pasqua come ritorno a Dio del mondo caduto nell'errore. La traduzione, l'introduzione e le note a cura di G. Sgherri.
Volume di San Agostino d'Ippona che riflette non solo lo stato di pace e serenità raggiunto al termine del suo lungo e faticoso cammino verso al fede, ma anche la chiara consapevolezza che la certezza della verità esige comprensione prima di tradursi in un impegno di testimonianza. Pertanto, la fede e la ragione si implicano a vicenda e stanno in un rapporto di radicale interdipendenza. In quest'ottica vanno interpretati i tre aspetti, pedagogico, linguistico e teologico, che fanno del dialogo un'opera unica e irripetibile per l'epoca storica in cui è stato scritto.
Un’antologia che cerca di raccogliere il “cuore” delle sedicimila pagine redatte e messe in forma corrente dal poeta del Romanticismo tedesco Clemens Brentano (1778-1842) circa le numerose visioni bibliche e le contemplazioni mistiche della beata estatica Anna Katharina Emmerick (1774-1824). Il curatore ha cercato di scegliere i più toccanti episodi biblici (narrati dalla Emmerick al Brentano,mentre era rapita in estasi) dando ad essi una certa continuità storica secondo la tradizione ecclesiale,al fine di rendere la lettura gustosa e istruttiva,allo stesso tempo interessante come la trama di un romanzo spirituale.Ne risulta un condensato di “Storia Sacra”,che inizia con i racconti della creazione, il peccato originale di Adamo ed Eva, e si conclude con l’assunzione di Maria,dopo la passione,la risurrezione e l’ascensione di Gesù.Concludono il volume alcuni capitoli fondamentali sulle contemplazioni mistiche della beata:la potenza della preghiera, il rapporto dei viventi con le anime dei morti, il santissimo sacramento,la benedizione della santa Messa e altri.Sono stati inseriti alcuni racconti, complementari agli episodi evangelici, che non si riscontrano nella sacra Scrittura e, alcuni di essi, nemmeno nella letteratura apocrifa, ma che l’Estatica vede interiormente e racconta al Brentano con l’enfasi di una fanciulla assorta nella vicenda narrata:la Grotta del presepe;la visita dei re magi;Maria la silenziosa;come pregare nella ricorrenza della nascita della Vergine Maria e altri suggestivi episodi. L’antologia introduce piacevolmente alla conoscenza degli eccezionali doni divini di una delle più grandi mistiche estatiche dei tempi moderni,la quale ha vissuto gli episodi biblici straordinariamente, incarnandoli non solo con le visioni ma perfino con le sante stimmate. Il suo forte carisma spirituale ha riportato alla fede ed edificato migliaia di persone. Vincenzo Noja
AUTORE Vincenzo Nojaè un laico consacrato alla ricerca della Verità ultima. Da molti anni si dedica allo studio e alla meditazione dei testi mistici e di spiritualità. È autore e curatore di circa trenta opere, antologie e traduzioni (Ildegarda di Bingen, Anna Katharina Emmerick, Meister Eckhart, Giovanni Taulero, ecc.). Recentemente ha curato e pubblicato: Testi mistici delle donne di Dio.Dall’antico Islam ai giorni nostri (Borla 2008). Per Paoline ha curato nella stessa collana Esperienze mistiche negli scritti dei grandi maestri (2008).
La Preghiera del pastore, «uno degli scritti più belli in cui si esprime la religione del monachesimo medievale», è la preghiera che Aelredo recitava, come abate, al Buon Pastore. In essa egli manifesta, con disarmante sincerità, sia il sentimento acuto della propria fragilità, sia soprattutto l’amore, la sollecitudine paterna per i fratelli a lui affidati... anche per quelli insubordinati. È un piccolo capolavoro che rivela il suo cuore, una preghiera che può essere fatta propria da chiunque sia responsabile di altre persone. Insieme alle altre preghiere qui raccolte, rivela soprattutto il suo animo contemplativo: la preghiera è il frutto di una lectio assidua, secondo il principio monastico. Sono testi che mirano a nutrire la pietà di chi sa di potersi affidare a un Dio che per primo ha assunto la nostra fragilità, condividendo con noi anche le lacrime versate per la morte di un amico.
Punti forti
Un testo affettivo, semplice, ma denso di spiritualità vissuta, che propone in termini semplici l’esperienza e gli insegnamenti di un «padre e maestro».
Il testo esce in una collana affermata che ha tra i suoi autori Ronchi e Martini, Riccardi, Tonino Bello, ecc.
Destinatari
Prezioso per chiunque abbia un ruolo educativo o di governo, e indicato per i cultori dei classici della spiritualità.
Autore
Gelredo di Rievaulx (1110-1167), chiamato dai contemporanei il «san Bernardo del Nord» fu educato alla corte del re di Scozia.Entrò nella comunità cistercense di Rievaulx nel 1134 e ne divenne abate nel 1147. Su invito di san Bernardo ha scritto Lo specchio della carità, la sua opera più importante,che riassume tutta la sua dottrina spirituale.La sua opera più famosa è L’amicizia spirituale, dove egli ha raccolto quanto ha vissuto,letto e pensato sull’amicizia.Sulla linea spirituale di Bernardo e di Guglielmo di St.Thierry, condivide con quest’ultimo l’interesse per la psicologia del cuore umano: la sua analisi della natura delle «affezioni» e dell’amore può essere paragonata a quella dei cistercensi continentali a lui contemporanei. Egli riuscì a travasare nei suoi scritti molto del fascino che irradiò durante tutta la sua esistenza.
Il curatore Domenico Pezzini ha insegnato all’Università Cattolica di Milano e all’Università statale diVerona. Presso le Paoline ha pubblicato molti testi di spiritualità. Riconosciuto studioso in ambito medievale, ha pubblicato le opere di Aelredo di Rievaulx: "L’amicizia spirituale", "Lo specchio della carità", "Gesù dodicenne"; di Tommaso Moro, "Gesù al Getsemani" e di Isacco della Stella, "I Sermoni" (2 voll.) e ultimo "Un monaco nel cuore del mondo",scelta di lettere di Pietro il Venerabile.
Chi è il Cristo per Teresa? A partire da questa domanda viene tentata una proposta di riflessione teologica, quale chiave di interpretazione del vissuto esperienziale di Teresa in cui il Cristo, Verbo incarnato glorioso, appare come unico protagonista. Dopo una ampia e articolata introduzione che mette in luce il percorso della mistica di Avila e la caratteristica peculiare della sua spiritualità, vengono presentati i brani significativi al riguardo, tratti da tutte le opere di Teresa. In otto capitoli (la ricerca di Dio, il cammino di Teresa, la sua esperienza, nell'eucaristia, cristologia riflessiva e sponsale eccetera), i testi di Teresa rivelano la sua aspirazione a conoscere Gesù Cristo, che percorre tutta la sua esistenza storica e teologica: attenzione concreta continua e contemplazione mistica, nel riconoscimento dei favori e delle rivelazioni di Gesù.